Zazie nel metrò - Film (1960)

Zazie nel metrò

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Adattamento cinematografico quasi immediato dell'omonimo, celeberrimo romanzo di Raymond Queneau. Se però lo scrittore aveva tentato di innovare in senso “grammaticale” (con dialoghi surreali, botta e risposta spiazzanti, crasi ed errori sintattici ricercati a bella posta), Louis Malle attacca la forma cinematografica tentando di ripetere gli sperimentalismi di Queneau non più sulla parola ma sull’immagine; e così via a un montaggio forsennato, al continuo ricorso alla fast motion che trasforma il film in una versione modernizzata delle antiche comiche mute, con i dialoghi che, a questo punto, diventano quasi un optional trascurabile. Inizialmente il gioco diverte, incuriosisce, ma dieci minuti...Leggi tutto dopo (proprio come con il libro) ci si accorge della ripetitività sfibrante dell'operazione. La Parigi del 1960 è comunque un teatro splendido, ripreso da Malle con grande talento: la salita sulla Tour Eiffel con Philippe Noiret appeso alle strutture in ferro e la piccola Catherine Demongeot a scendere vorticosamente la scala d'emergenza, rende benissimo la forza spettacolare di una costruzione unica. La società del tempo emerge in un ritratto composto argutamente che, partendo dalle pagine di Queneau, porta in scena taxisti, baristi, mercanti e semplici cittadini qualunque con gusto non comune. Ciononostante il film sembra solo uno scherzo riuscito male, oltremodo noioso e mai divertente (cosa che invece il libro, a tratti, era). E’ proprio questo il suo limite principale. Non riuscendo a intervenire bene nel passaggio dal dialogo romanzesco a quello cinematografico, Malle perde per strada la forza di Queneau, ritrovandosi a sperimentare con le immagini (ma nemmeno troppo) su normali passeggiate per Parigi.

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Pigro 23/03/09 09:55 - 9704 commenti

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Bambina va a Parigi dallo zio per un giorno: vorrebbe andare in metrò ma si ritrova a girare la città scoprendone la vivace caoticità. Film di comicità sperimentale: in altre parole, nessuna risata e una noia mortale. Malle trasferisce lo sperimentalismo linguistico di Queneau in un'invenzione fantasmagorica ricca di trovate che dovrebbero spiazzare e divertire, ma che non sono neanche lontanamente avvicinabili alle comiche mute a cui si rifanno. Un'ora e mezzo inutile di puro e insopportabile virtuosismo senza alcun risultato.

Katiebrook 21/11/09 09:47 - 5 commenti

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Film che si presenta come un esercizio di stile che stordisce ancora oggi con le sue invenzioni e il suo estro tecnico, una sorta di manifesto del nichilismo cinematografico. Una pazza impresa senza testa né coda, dove le peripezie si sviluppano seguendo leggi che ci sfuggono. Il senso del film è la spregiudicatezza dell'innocenza condotta con profusione di reminescenze che vanno dai fratelli Marx, al primo Chaplin passando per Tati. Film esasperante, sofisticato, audace, a tratti odioso.
MEMORABILE: L'inizio del film col treno in corsa e la battuta finale di Albertine alla domanda della madre.

Cotola 26/07/11 22:55 - 9082 commenti

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Classico esempio di film che può irritare o divertire profondamente. Antinarrativo e di certo non convenzionale (non poteva essere altrimenti visto il testo di partenza), dinamita la grammatica e la sintassi cinematografica, affidandosi al linguaggio del cinema muto, impreziosendolo con tocchi surreali alla Tati. La storia non c'è: tutto è una sarabanda continua di avvenimenti e di episodi più o meno divertenti, legati insieme esclusivamente dalla genuità e dall'anticonformismo del trascinante personaggio di Zazie. Complesso: da vedere più volte per apprezzarlo pienamente.

Mdmaster 1/08/11 12:19 - 802 commenti

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Sorprendente esperimento di nouvelle vague mischiata a un film per bambini: Malle fa suo un linguaggio cinematografico affascinante e fuori dal tempo. Rivederlo oggi fa un effetto buffo, sembra di vedere una commedia muta con un'irriverenza moderna, impersonificata da Zazie che a 12 anni parla di mestruazioni e omosessualità (nel '60 poi!) Non tutto funziona, naturalmente e specie nel mezzo può capitare di perdere il filo (ma forse, questo manca proprio del tutto). Bravi Caprioli, in una bella parte, e ovviamente Noiret. Da vedere.
MEMORABILE: La storia di Zazie al ristorante e la conseguente fuga dal disperato Caprioli; Noiret recita poesie sospeso dalla Tour Eiffel.

Mickes2 24/12/12 14:25 - 1670 commenti

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Bizzarro e stilizzatissimo arcobaleno di gag a profusione. Parossismo della commedia che passa dai toni mascalzoni e sbarazzini allo humour nero; dotato di pregevoli invenzioni visive e linguistiche, calembour a tutto tondo, orgoglioso di un’originalità che sprizza lucentezza da tutti i pori dal retrogusto particolarissimo in quanto il passo1 e il grandangolo restituiscono un’aria affabulatrice e straniante da impostazione slapstick e contorno iperbolico. Nell’ultima parte mostra la corda causa antinarratività ostentata. Tuttavia, notevole.
MEMORABILE: Al ristorante col piatto di cozze e successivo inseguimento di Zazie per le strade di Parigi; Le sequenze sulla Torre Eiffel; Zazie nel metrò...

Il Gobbo 27/05/13 08:52 - 3015 commenti

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Anarchico e scatenato, formalmente assai ardito sotto la scorza slapstick e comicarola, brillantemente a un tempo dentro e fuori la nouvelle vague (evocata all'inizio), surreale e surrealista in senso proprio, grande omaggio a Parigi. Non facilissimo malgrado tutto, e infatti andò assai peggio dei due precedenti di Malle. A Queneau però piacque parecchio. Un grande, proteiforme Caprioli e Fiorenzo Carpi alle musiche in quota Italia.

Rufus68 12/01/16 23:04 - 3851 commenti

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La piccola Zazie (la mamma è impegnata con l'amante) viene scaricata presso lo zio parigino: questa la miccia narrativa iniziale, svelta a innescare le decine di esplosioni slapstick del film, una vera sarabanda anarchica la cui gioia di vivere rimanda ai tempi del muto, il cinema innocente per eccellenza. Bravo Noiret, eccezionale Caprioli, irresistibile la Demongeot/Gian Burrasca. Una delle Bibbie della cinefilia francese (e a ragione).
MEMORABILE: L'inseguimento di Zazie da parte di Caprioli, novello Wile Coyote.

Daniela 14/01/16 20:40 - 12699 commenti

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Ragazzina viene temporaneamente affidata dalla madre farfallina allo zio parigino, un tipo non proprio irreprensibile. La bimba è sveglia, molto sveglia, e imbastisce un suo personale tour della ville lumiere che getta nello scompiglio molti... mentre dovrebbe deliziare gli spettatori. Scrivo "dovrebbe" perché questo è uno di quei film che, sulla carta, possiedono tutte le qualità per piacermi, a cominciare dall'ispiratore Queneau, però la vivacità di Zazie non mi conquista e, nonostante il ritmo accelerato da comica finale, mi sono persino annoiata. Forse visto fuori tempo massimo.

Paulaster 13/10/23 18:02 - 4451 commenti

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Ragazzina viene data in consegna a suo zio per un paio di giorni. L'intento è destrutturare il modo di raccontare per inscenare vari siparietti. La protagonista dalla lingua lunga sembra si diverta e per un pubblico fanciullesco alcuni momenti sono azzeccati (tranne il pedofilo). Anche la regia è ispirata in certi frangenti, pur se il bailamme finale è scontato. Montaggio brioso tra esempi di Ridolini, il cinema muto, Tati e Chaplin. Caprioli offre una buona interpretazione.
MEMORABILE: L'inseguimento con Caprioli; La distruzione finale; Noiret sulla Torre Eiffel.

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  • Discussione Zender • 2/08/11 08:00
    Capo scrivano - 47885 interventi
    Mah, leggo nel papiro:
    ...i dialoghi diventano un optional trascurabile... inizialmente il gioco diverte, incuriosisce, ma dieci minuti dopo ci si accorge della ripetitività sfibrante dell'operazione...
    Insomma, io direi che unito a quanto scritto prima è abbastanza per dare uno e mezzo. Che non è uno, in fondo; infatti "qualcosina da salvare c'è" :)
  • Discussione Mdmaster • 2/08/11 08:05
    Fotocopista - 122 interventi
    Ahah dai, capito, è che mi dispiace vedere un voto così basso a un film che non mi sembra proprio meritarlo. Cioè sono il primo a dire che non è certo un capolavoro, però vabbè, de gustibus naturalmente! :)

    edit > E soprattutto così mi rovina la mia splendida affinità davinottica!!
    Ultima modifica: 2/08/11 08:09 da Mdmaster
  • Discussione Pigro • 2/08/11 11:43
    Consigliere - 1663 interventi
    Mdmaster ebbe a dire:
    Pigro ebbe a dire:
    Per me questo film è un combinato micidiale di noia mortale e sperimentalismo fine a se stesso (che non sopporto). Fascino, zero.

    Io proprio questo non capisco, posso trovarlo tante cose: velleitario, inutilmente sperimentale ma noioso direi proprio di no! Eccetto qualche parte, non mi sembra così da sonnecchiare...


    Per noia, in genere, intendo quando non vedi l'ora che finisca perché non c'è nulla (o quasi) che ti dia stimoli. Quindi, certo, non ho sonnecchiato, ma tutto mi è sembrato così "piatto", pur, paradossalmente, nella sua vivacità: ecco, proprio l'eccesso di vivacità mi suonava talmente artefatto da risultare spento. Un vero peccato, anche perché invece a me Louis Malle piace parecchio, anzi pensa che non c'è un solo film di Malle (a parte questo) a cui abbia dato meno di 3 pallini e mezzo: addirittura Ascensore per il patibolo e Fuoco fatuo si sono presi perfino 4 pallini e mezzo! Insomma, Malle mi è caduto nel momento in cui ha lasciato la "sperimentazione psicologica" (nella quale eccelle) e si è lasciato andare alla "sperimentazione circense"...
  • Discussione Mdmaster • 2/08/11 12:26
    Fotocopista - 122 interventi
    Uhm, io confesso di non essere molto ferrato su Malle, ma credo che rimedierò.
    Ma secondo te (voi), può essere considerato un film per bambini?
  • Discussione Zender • 2/08/11 12:52
    Capo scrivano - 47885 interventi
    Mdmaster ebbe a dire:
    Ahah dai, capito, è che mi dispiace vedere un voto così basso a un film che non mi sembra proprio meritarlo. Cioè sono il primo a dire che non è certo un capolavoro, però vabbè, de gustibus naturalmente! :)

    edit > E soprattutto così mi rovina la mia splendida affinità davinottica!!

    Lo so, dispiace un po' sempre nell'intimo quando qualcuno stronca una cosa che ti piace. Il segreto è liberarsi di questo fardello: si vive meglio, te l'assicuro :)
    Quanto all'affinità davinottica è un lungo percorso irto di spine. Prima o poi la rece che non capirai arriva sicura :). Sarebbe troppo facile guadagnarsi l'affinità con un critico che dà tutti voti prevedibili. Invece no, bisogna soffrire.

    Però il film io non lo ricordo assolutamente, e nemmeno il libro ora che ci penso. Non saprei dire se può esser considerato per bimbi o meno.
  • Discussione Mdmaster • 2/08/11 15:37
    Fotocopista - 122 interventi
    Per gli standard attuali ci sono diversi elementi decisamente inadatti (una dodicenne con il ciclo?!), figurarsi per quelli del 1960. Però certo, tolto il buon numero di parolacce, la vicenda è in toto da film per bimbi.
  • Discussione Pigro • 2/08/11 21:10
    Consigliere - 1663 interventi
    La mia posizione su "è un film per bambini o no" è molto semplice: dipende dai genitori. Un bambino assorbe l'atteggiamento dei genitori: se i genitori sono tranquilli e sono disposti a dialogare col bambino dopo la visione per affrontare eventuali dubbi, allora non c'è film che non vada bene (o quasi...). Se invece i genitori vivono la cosa con apprensione o trasmettono imbarazzo, allora meglio lasciar perdere.
  • Discussione Mdmaster • 3/08/11 09:58
    Fotocopista - 122 interventi
    Sì sì ma questo ok, la domanda era più che altro se Malle l'avesse girato con l'idea di rivolgerlo a un pubblico "giovane" o meno.
  • Discussione Pigro • 3/08/11 14:55
    Consigliere - 1663 interventi
    Mah, il libro non credo proprio sia rivolto ai bambini, sia per la complessità linguistica di Queneau sia per alcuni temi. Il film è probabilmente più indulgente verso un pubblico di minore età (anche conoscendo la sensibilità di Malle verso il mondo dell'adolescenza), ma credo che voglia essere prima di tutto la possibilità di una sperimentazione cinematografica parallela a quella linguistica del libro, diciamo pure una sfida alla rappresentazione di un romanzo irrappresentabile, e quindi secondo me il regista non si è neanche troppo posto la questione. Chissà, bisognerebbe verificare se ci sono dichiarazioni in questo senso.
  • Discussione Deepred89 • 30/11/14 18:30
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Mdmaster ebbe a dire:

    Ma secondo te (voi), può essere considerato un film per bambini?


    Proprio oggi l'ho visto all'interno di una rassegna dedicata ai giovanissimi, con in sala decine di bimbi dai (ad occhi e croce) tre anni in su. Penso che riferimenti nei dialoghi a omosessualità, sesso e pedofilia tocchino molto più un adulto che un bambino, e infatti in sala tutti se la ridevano senza, apparentemente, nessun imbarazzo. L'unica mia certezza è che hanno apprezzato il film più di quanto l'abbia apprezzato io.