Curiosità su La caduta della casa Usher - Film (1928)

CURIOSITÀ

4 post
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  • Undying • 4/08/08 18:22
    Risorse umane - 7574 interventi
    Dato il tempo trascorso, il film è di pubblico dominio.
    Ragion per cui, alla voce trailer, lo trovate nella versione B/N con doppiaggio posticcio...
  • Rebis • 14/09/08 20:47
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    *Luis Bunuel è co-sceneggiatore e assistente alla regia.

    **Una bellissima dichiarazione dell'autore:
    “Ho volontariamente trascurato nel corso di La chute de la maison Usher tutti gli effetti plastici che è possibile ottenere con l'ultra-cinematografo. Ho solo cercato – se posso esprimermi in maniera tanto pretenziosa- l'ultra dramma. In nessun momento lo spettatore potrà dire “Questo è un ralenti”. Ma credo che, come me alla prima proiezione, sarà stupito da una drammaturgia così minuziosa. Perché è la drammaturgia, l'anima stessa del film, a essere interessata a questo procedimento. Eccoci dunque vicini a ritrovare, in modo altrettanto sottile che in letteratura, il tempo perduto.
    Non conosco nulla che sia davvero più emozionante di un'immagine rallentata, di un volto che si abbandona ad un'espressione. C'è prima di tutto una preparazione, una febbre lenta, che non si sa se paragonare a un'incubazione morbosa, a una maturazione progressiva o, più grossolanamente, a una gravidanza. Alla fine, tutto questo sforzo deborda, rompe la rigidità di un muscolo. Un contagio di movimenti anima il volto. L'ala delle ciglia e il ciuffo del mento battono insieme. E quando infine le labbra si separano per indicare il grido, abbiamo assistito a tutta la sua lunga e magnifica aurora. Un tale potere di separazione del super occhio meccanico e ottico fa apparire chiaramente la relatività del tempo. E' dunque vero che dei secondi durano ore! Il dramma è situato al di fuori del tempo comune. Si ottiene una nuova prospettiva, puramente psicologica.
    Ne sono sempre più convinto. Un giorno il cinematografo fotograferà per primo l'angelo umano".
    Jean Epstein, “Paris-Midi” 11 maggio 1928
  • Columbo • 18/04/11 18:54
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Uno dei primi film girati con pellicola pancromatica, già usata da Flaherty in "Moana" e da Renoir.
  • Undying • 7/03/12 19:56
    Risorse umane - 7574 interventi
    Hanno scritto...

    Parola di Jean Epstein

    "Preparando un film tratto da Poe, il primo proposito che ci si prefigge è di sviluppare una tecnica immensa e particolare. Elaborata questa, cercando di orientare le immagini, ci si rende conto che, anche nel caso di Poe, oggi la tecnica può consistere quasi esclusivamente nei rapporti che le immagini hanno tra loro. La fotografia che tanto vantiamo diventa nemica del cinematografo. Sarebbe inaudito che uno scrittore sacrificasse il suo stile alla calligrafia (...)
    La scrittura di un film tratto da Poe non può che essere molto semplice. Egli stesso scrive: 'Esistono, senza alcun dubbio, combinazioni di oggetti molto semplici e naturali che hanno il potere di commuoverci.'
    (...) L'orrore in Poe scaturisce più dai vivi che dai morti, e la morte stessa è una sorte di incantesimo. La vita e la morte hanno la stessa sostanza, la stessa fragilità. Come la vita all'improvviso si spezza, così la morte si disfa. Tutti questi morti sono morti solo un pò. Madeline e Roderick sentono che stanno per morire, come noi sentiamo quando stiamo per cedere al sonno. Poi Roderick coglie i rumori sull'orlo della tomba, come noi ci appostiamo alla porta di una stanza attendendo che un ospite notturno e stanco si risvegli. Il mistero sta dove si crea quell'equilibrio che un'anima mostra talora nella vita, talora nella morte. Pensiamo ai diversi stati che la materia può assumere. La casa Usher entra nella sua luce cinerea. Non vi è niente di orribile.
    E cosa c'è di morboso? Forse quella conoscenza della morte che vorremmo vera? O quella visione profonda, quella sensibilità sottile, come quella del medium o del poeta, della madre per il figlio, dell'amante per l'altro, quella trasparenza delle tombe?"

    Fonti:
    - Photo-Cine (1928)
    - La Chute de la Maison Usher, L'Avant-Scène du Cinéma (1983), n. 313-314, pag. 36 (orig.)
    - Diversamente vivi - Zombi, Vampiri, Mummie, Fantasmi (2010) - a cura di Giulia Carluccio e Peppino Ortoleva / Il Castoro (trad.)