Buiomega71 • 16/11/13 10:17
Consigliere - 27096 interventiC'era qualcosa di friedkiano che mi assaporava la visione del film (i parchi innevati, i lussuosi appartamenti dei palazzi Newyorkesi tra party "
tu morirai lassù" e segreti inconfessabili, tra abitazioni di quartiere-i ragazzini che giocano le auto parcheggiate ai latidella strada-), qualcosa di polanskiano che entrava sottopelle (e non solo per la somiglianza nel look della Kidman a Rosemary Woodhouse, o perchè il signorile palazzo ricordava il Dakota), qualcosa di altmaniano per il lento scivolare nella follia femminea, causa un lutto mai elaborato, qualcosa di loncrainiano per il "fantastico nel quotidiano" a la
Demonio dalla faccia d'Angelo
Suadente e ipnotico, dove la regia quasi kubrickiana di Jonathan Glazer (bellissimo il piano sequenza iniziale con Sean che fa jogging nel parco) scava nel profondo dell'anima e nell'initimità, tra interni lussuosi, gelidi cimiteri, gelosie, frustrazioni, tradimenti, sorrisi di convenienza e un finale raggelante e sconvolgente su una spiaggia plumbea e desolata (il volto pieno di dolore della Kidman in abito da sposa non si scorda più, nella sua follia quasi irreversibile) che ha qualcosa di vontreieriano.
Immerso nella splendida fotografia di Harris Savides, toccato dalle splendide note di Alexandre Desplat (bellissima e quasi stridente la canzoncina sui titoli di coda), un misto coinvolgente tra barlumi di "satanic movie intimista" (per l'atmosfera che regala), di romanticismo raggelato che varca il baratro della follia, di momenti registici straordinari (il lungo PP sul volto della Kidman a teatro, dove Glazer mostra lo sconquasso emotivo interiore della donna, tra angoscia e turbamento)
Sfiora passioni quasi pedofile (più il bacio che non nella vasca da bagno), regala personaggi indimenticabili e punti cardine (Anne Heche-che somiglia sempre di più a Tilda Swinton per la sua androginia-glaciale traditrice e il suo incontro con il piccolo Sean nel bagno-la scena delle mani da asciugare e da antologia-e fautrice del crollo emotivo del ragazzino), così come lo sbrocco di Danny Huston al ricevimento
Vero che lo script potrebbe sfiorare il ridicolo, se non fosse che Glazer usa il sospetto della metempsicosi per scardinare convenzionalità e sicurezze, infilando il dubbio e facendo esplodere la latente pazzia della Kidman
Cast tecnico e artistico a massimi livelli (la Kidman sarebbe da Oscar, e alla divina Lauren Bacall spetta la migliore battuta del film, che chiama il piccolo Sean "
Mister reincarnazione")
Lento, ma capace di afferrarti dall'inizio alla fine, donando fascino e qualche picco morboso, dove Glazer non dà spiegazioni plausibili (potrebbe anche essere una maternità mancata, visto che la Kidman-quando torna a chiedere perdono al suo uomo-non pronuncia mai la frase "Avere dei figli"), e lascia tutto nel limbo (anche se le lettere nello zaino di Sean danno una sterzata ben poco metafisica)
Coraggioso, e a suo modo, originale.
Fedeerra
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