Discussioni su The tree of life - Film (2011) | Pagina 2

DISCUSSIONE GENERALE

75 post
  • Didda23 • 24/05/11 11:16
    Compilatore d’emergenza - 5796 interventi
    Il target specifico può avere senso solo per qualche film (quasi esclusivamente un pubblico adolescenziale per i teen-movie,ma non è sempre detto),per il resto credo che ogni pellicola è sulla carta accessibile a a tutti.Ognuno quando valuta un film non si ferma solo alla comprensione del messaggio (in questo caso sembra un messaggio aulico e religioso di un impatto incredibile)ma valuta pure come quest'ultimo è raccontato.Il messaggio può essere il più profondo del mondo ma se è troppo criptico o raccontato in modo noioso la valutazione del film ne risente.
  • Galbo • 24/05/11 16:37
    Consigliere massimo - 3992 interventi
    Non credo sia una bestemmia sostenere che ogni film (e sottolineo ogni) possa avere un suo target di pubblico e questo non riguarda certo solo Malick, io ad esempio non consiglerei a mote delle mie conoscenze registi come Lynch senza che questo abbia delle connotazioni offensive...
  • Pigro • 24/05/11 17:08
    Consigliere - 1664 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Sicuramente il film non è adatto a chi cerca solo intrattenimento o divertimento, ma affermare che la maggior parte delle persone non può capire il messaggio è una frase snob ed offensiva.Mi pare di capire che il film ha un profondo messaggio cristiano,solo per questo posso affermare che tutti noi (cristiani e atei) viviamo in una cultura nella quale il messaggio cristiano è presente in ogni songola componente della nostra vita (la maggior parte delle volte può risultare inconsapevole).

    La questione è secondo me un po' diversa. Non si tratta di capire o non capire il messaggio. Si tratta, più semplicemente, di come viene raccontata la "storia". Oggettivamente il film ha una struttura narrativa molto particolare, con elementi molto particolari: non solo rimani spiazzato dal complesso del film, ma ogni tanto anche da singoli elementi che risultano spiazzanti nell'insieme (ci sono brevissime sequenze che introducono cose gigantesche che poi non ritornano: in un film normale sarebbero clamorosi errori di sceneggiatura). Insomma, diciamo che non c'è nulla che vada incontro ad aspettative "medie", e proprio da un punto di vista formale. Quindi, il messaggio lo si può capire o no, ma il come viene detto può mettere a dura prova tutti, anche quelli più preparati.

    Riguardo poi al "messaggio cristiano", mah... secondo me più che un'affermazione di Dio c'è un bisogno di Dio. Io perlomeno più che un messaggio cristiano ci ho sentito il bisogno disperato di avere una fede. E l'ultimissima immagine secondo me lo conferma, perché è vero che si parla sempre di questo finale pazzesco e ormai leggendario (per il quale, confesso, ho lasciato le mie belle lacrimucce di emozione), ma il film non finisce lì...!
    Ultima modifica: 24/05/11 17:09 da Pigro
  • Greymouser • 24/05/11 17:59
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Columbo ebbe a dire:
    mi meravigliavo che un pubblico cosiddetto "colto" non abbia apprezzato un film del genere.


    In certi casi, proprio il fatto di avere una cultura può impedire di apprezzare un certo tipo di film o di opera in generale.

    Le formazioni culturali, le proprie idee e visioni del mondo, con le sensibilità che ne derivano, non sono tutte uguali.

    Premetto che non ho visto il film. Lo vedrò certamente, ma qui parlo in generale. Non mi meraviglierò se, per ipotesi, non mi dovesse piacere. Anche se dovrei definirmi una persona "colta" (aborro il termine, ma così è).

    Il fatto è che, per me, il cinema rimane un'arte "popolare" (capirete di sicuro il senso non banale in cui uso la definizione), nata "anche" per superare certe barriere di cultura e di classe che attengono, ad esempio, alla letteratura e al teatro nelle loro espressioni più alte.

    Io sono il primo a sostenere che il cinema è - innanzitutto - un'opera visionaria. Ma continuo a ritenere che, per la sua stessa essenza, debba anche coniugare la forza e l'immediatezza della visione e delle immagini ad un piano narrativo, come e quale che sia.

    Questo è il motivo per cui nutro sempre qualche riserva quando sento dire che un film "non è per tutti". Non sarà il caso di "Tree of life", ma spesso questa formula è stata usata per giustificare le più vane e pretenziose operazioni pseudo-intellettuali o pseudo-avanguardistiche.

    Queste sono appunto miei pareri personali, derivanti appunto da una mia specifica "cultura". Ciò non significa, naturalmente, che io non rispetti profondamente chi ama alla follia un film che a me fa venir sonno.

    E non vuol dire anche, altrettanto naturalmente, che non possa darsi il caso che troverò anch'io questo film un capolavoro, una volta visionato.

    saluti.
  • Zender • 24/05/11 18:21
    Capo scrivano - 47892 interventi
    Dunque, io sono andato a vedere (per puro caso perché è un amico di famiglia) La sottile linea rossa con un professore di filosofia, con due lauree e una grossa cultura cinematorafica (parlo di cinema d'autore, prevalentemente). Insomma, direi anche più di un semplice "borghese" (se vogliamo definirli così). Ebbene, è rimasto sorpreso dall'ingenuità di Malick, dalla superficialità dei dialoghi e dei pensieri, da quello che lui definiva qualcosa come uno squallido tentativo di spacciare per pensiero alto conclusioni e frasi che avrebbero meritato ben altre reazioni che non quelle di gran parte della critica. Io, nel mio piccolo, avevo avuto la stessa impressione o quasi (ma è un caso, suppongo).

    Ora, non voglio dar ragione a lui (che mi frega), voglio solo dire che pensare che certo cinema sia "alto" solo perché tocca determinati argomenti (se chi lo fa è un "autore") mi pare assurdo, e al solito, pensare che quello che piace alla critica debba necessariamente piacere e quello che la critica detesta sia necessariamente da rigettare e condannare trovo sia un discorso di una povertà disarmante. Greymouser ha spiegato magnificamente ciò che intendo, e ne sposo ogni riga conclusione compresa. Se The Tree Of Life ha fatto schifo ad alcuni e questi alcuni non sono necessariamente dei bambocci col moccio al naso io una riflessioncina ce la farei. O vogliamo sempre credere che tutto quello che a noi piace immensamente è fantastico e chi non ne conviene è semplicemente un pirla?
  • Galbo • 24/05/11 19:38
    Consigliere massimo - 3992 interventi
    Zender ebbe a dire:
    O vogliamo sempre credere che tutto quello che a noi piace immensamente è fantastico e chi non ne conviene è semplicemente un pirla?

    questo pensiero mi ha sfiorato più volte.....
    :)
  • Pigro • 25/05/11 00:04
    Consigliere - 1664 interventi
    Concordo con quel che hanno scritto Greymouser e Zender. La preparazione culturale può servire a cogliere alcune cose e magari ti aiuta a capire meglio. Ma questo non c'entra assolutamente nulla con la godibilità di un film. Per me, l'ho già detto altre volte, la cosa che conta di più è l'emozione. Questo film di Malick mi ha tenuto in sua balia per due ore e alla fine ho pure pianto: più emozione di così... Le possibili analisi intellettuali vengono dopo.
    E comunque confesso, per questo film, di non averlo ancora "capito" davvero, ma solo "vissuto". Quindi, sinceramente, secondo me tutte queste discussioni sul fatto che bisogna avere cultura per questo film o che chi non apprezza il film non ha cultura ecc ecc, mi sembrano decisamente fuori luogo. Il punto non è questo, ma un modo di raccontare una storia che è decisamente spiazzante, ma che è - come ho accennato nel mio commento - quello di un flusso di coscienza in cui convergono miriadi di frammenti. E nel flusso di coscienza (e di memoria) ci può entrare chiunque senta sintonia, a prescindere dalle proprie competenze cinematografiche o intellettuali.
  • Zender • 25/05/11 09:47
    Capo scrivano - 47892 interventi
    Ma infatti, sono d'accordo Pigro. Ho citato l'aneddoto solo per dire che non è proprio questione di cultura, a parer mio. Lungi da me il dire che La sottile linea rossa (parlo di quello, dal momento che ho quello ho visto) non possa piacere e pure moltissimo, va da sè...
  • Zender • 25/05/11 11:03
    Capo scrivano - 47892 interventi
    Assolutamente. Fatto.
  • Didda23 • 27/05/11 22:42
    Compilatore d’emergenza - 5796 interventi
    Ieri sera finalmente ho visto la maestosa opera di Malick.Sono completamente d'accordo con Cotola,il film divide sicuramente. Posso comprendere tutte le valutazioni, in effetti per la bellezza estetica e' un capolavoro, ma a livello di arroganza per quanto riguarda la trama e' da monopalla. Il mio giudizio **!, e' una media ponderata di queste componenti, la trama ha l'aggravante di essere troppo sterile e fredda.
  • Galbo • 28/05/11 05:55
    Consigliere massimo - 3992 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Ieri sera finalmente ho visto la maestosa opera di Malick.Sono completamente d'accordo con Cotola,il film divide sicuramente. Posso comprendere tutte le valutazioni, in effetti per la bellezza estetica e' un capolavoro, ma a livello di arroganza per quanto riguarda la trama e' da monopalla. Il mio giudizio **!, e' una media ponderata di queste componenti, la trama ha l'aggravante di essere troppo sterile e fredda.

    questo sicuramente è un nuovo punto vista, meno male, diffido delle lodi eccessive e a senso unico
  • Pigro • 28/05/11 16:56
    Consigliere - 1664 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    questo sicuramente è un nuovo punto vista, meno male, diffido delle lodi eccessive e a senso unico

    Mah, secondo me si è trattato più semplicemente di casualità: i primi quattro ad aver visto il film siamo stati Atticus85, Cotola, Columbo e io, e tutti siamo rimasti entusiasti. Pura coincidenza, proprio perché - come tutti abbiamo detto - era molto evidente che si trattava di un film da reazioni molto contrastanti, e quindi il fatto che i primi 4 fossero unanimi nel ritenerlo un capolavoro o quasi è stata davvero una coincidenza.
    Quello che voglio dire è che non è vero che su questo film ci sia una unanimità di entusiasmo, per cui ben venga chi ha una voce contraria. Anzi, secondo me a lungo andare si pareggierà tra giudizi entusiasti e perplessi, dimostrando che su questo film non c'è mai stata unanimità, e anzi molta divisione (fin dalle reazioni in sala durante le proiezioni).
  • Zender • 28/05/11 17:06
    Capo scrivano - 47892 interventi
    Pigro ebbe a dire:
    Anzi, secondo me a lungo andare si pareggierà tra giudizi entusiasti e perplessi, dimostrando che su questo film non c'è mai stata unanimità, e anzi molta divisione (fin dalle reazioni in sala durante le proiezioni).
    Sì, il Davinotti come specchio della vita, il vero tree of life (è pure verde...). Probabile che finirà così.
  • Cotola • 28/05/11 19:35
    Consigliere avanzato - 3850 interventi
    Lode a Te, Mastro Davinotti, per la tua recensione. Alè Marcel alè. Ah ah ah ah

    Si prospettano dure punizioni per Didda durante
    il soggiorno a Firenze: i ceci sono già pronti
    ih ih ih ih


    Naturalmente scherzo: mi sembra che tutti i commenti letti siano ponderati ed equlibrati
    nel giustificare i pallini. Ma questa è cosa
    abitudinaria per noi cinefili davinottiani.
  • Galbo • 28/05/11 20:07
    Consigliere massimo - 3992 interventi
    domani spero di andarlo a vedere io...
  • Kanon • 28/05/11 22:33
    Fotocopista - 834 interventi
    Non l'ho ancora visto, ma così a naso mi pare un interessante contraltare alla visione orientale della vita che applica Apichatpong Weerasethakul in "Lo zio Boonmee che si ricorda delle sue vite precedenti".
  • Zender • 29/05/11 08:30
    Capo scrivano - 47892 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Lode al Mastro Davinotti, per la sua recensione. Alè Marcel alè. Ah ah ah ah

    Stai molto attento a frasi del genere, Cotola. Quando meno te l'aspetti poi quello lì ti ficca una palla a un capolavoro e sei daccapo... Lo conosco bene... Chiedi a Columbo...
    Ultima modifica: 29/05/11 08:30 da Zender
  • Didda23 • 29/05/11 13:31
    Compilatore d’emergenza - 5796 interventi
    Ho già pagato duramente il mio affronto..Vedersi di fila Primavera di granito,White Pop Jesus e Star Wars turco penso sia una punizione abbastanza dura....
  • Mtine • 5/06/11 20:05
    Galoppino - 90 interventi
    Nel commento devo aver scritto per sbaglio padri repressi. Intendevo FIGLI repressi. Ho notato che l'ultima parte del mio commento è stata corretta: con "non paragonatelo a 2001" mi riferivo a una recensione di Mereghetti (http://cinema-tv.corriere.it/cinema/mereghetti/11_maggio_17/mereghetti_alla_ricerca_dell_opera_mondo_d2284a90-805e-11e0-845d-a4559d849f1e.shtml), quindi non penso di aver violato la terza regola, se era quello il problema. Altrimenti, mi scuso.
    Ultima modifica: 5/06/11 20:12 da Mtine
  • Zender • 6/06/11 08:23
    Capo scrivano - 47892 interventi
    Anche da noi qualcuno parlava di 2001, e "non paragonatelo" sembrava proprio un'invocazione rivolta a qualcuno qui.