Un film sentimentale ma non banale! Durante la Seconda Guerra Mondiale Giovanna e Antonio s'innamorano e si sposano. Per non partire in Africa lui si finge psicolabile ma, scoperto, viene mandato sul fronte russo dove perde la memoria e si risposa. Una storia molto poetica dove De Sica dà il meglio di se stesso come regista. Un amore che dura aldilà del tempo ma non può ritrovare l'antica forza a causa dei cambiamenti apportati dal tempo e dalle situazioni. Sophia Loren nella veste di vedova bianca che si arrende solo davanti agli eventi del destino.
MEMORABILE: Giovanna quando rivede Antonio in Russia e stroncata dal dolore salta sul treno che parte e piange. Brava la Loren, scena toccante!
Prima ancora che brutto, un insulto al buon senso. Dopo Amanti (da un dramma di Rondi), altro buco di De Sica, con una vicenda che, dopo un buon inizio, affonda nel ridicolo, con la Loren che va in Russia alla ricerca del marito ivi disperso in guerra, mostrando la sua foto qua e là, trovandolo con assurda facilità. Il film, pur se parrebbe impossibile, continua peggiorando. Si salva la Loren, brava anche quando è costretta ad esagerare, mentre Mastroianni che parla il basso lombardo muove al riso. La Traversi anche stavolta fa la battona...
MEMORABILE: L'arrivo dei reduci alla Stazione Centrale di Milano.
Un melodramma melenso ma dotato di discreta forza narrativa nonostante alcuni eventi sorgano in maniera troppo semplicistica. Una storia come tante in cui i due mostri sacri del cinema italiano vi si cimentano in maniera dignitosa ma non eccelsa. Bella la fotografia ed i paesaggi russi.
Melodramma diretto da De Sica ed interpretato da due icone del cinema italiano. Nel film la Loren fa la parte del leone mentre Mastroianni è più defilato. Momenti interessanti si alternano a parti più convenzionali ma è l'impianto generale a convincere poco quasi che i partecipanti fossero poco coinvolti nel progetto. Suggestiva la fotografia che mostra gli allora poco sfruttati paesaggi russi.
Un film emozionante anche se a tratti annoia. Ma dopotutto è un film diretto a chi crede nelle emozioni. Un po' mieloso, ma sfacciato nell'ingenuità del buon senso percepito dai personaggi. Tutti hanno una ragione delle loro azioni e nessuno ha colpe. Tutto è conseguenza di situazioni realisticamente deliranti. Gli eventi padroneggiano sull'impulso della gente e sulle relazioni di queste. Ottimo Mancini.
MEMORABILE: Il primo incontro fra giovanna e antonio dopo la guerra. Grandi attori.
La coppia Loren-Mastroianni è una delle migliori che il cinema italiano abbia avuto. Ciononostante il film non mi ha entusiasmato troppo. Dal momento in cui la Loren lascia la Russia la storia si ammoscia e specialmente Mastroianni verrebbe voglia di svegliarlo a schiaffi. Belle le musiche di Mancini.
Un buon film, fa della bravura dei due protagonisti il punto cardine (Mastroianni soprattutto) per un soggetto che di per sé non è nulla di particolare. Fa il compitino, scorre bene... molto appagante la fotografia e (c'era da aspettarselo) di spessore la regia. Tutto sommato godibile. Più interessante la parte in Russia che tutta la costruzione.
Commovente film di Vittorio De Sica con la collaudata coppia Loren- Mastroianni. Storia d'amore ambientata durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Suggestive le ambientazioni russe (si capirà anche il significato del titolo). La Loren supera Mastroianni, talvolta troppo costruito. Non mancano gli errori, ma è evidente che si tratti di un bel film. Ottime le musiche di Mancini.
Non molto convincente, questo dramma girato senza troppo estro da De Sica. La facilità con cui la Loren trova Mastroianni, disperso in Russia, è veramente difficile da accettare e questo è un limite non da poco per una storia che vorrebbe risultare credibile. Per il resto la Loren e Mastroianni se la cavano benino (meglio lei) e interessante risulta comunque vedere un piccolo spaccato di vita nella Russia del dopoguerra. Vedibile ma discretamente noioso.
Dramma a sfondo bellico che vede protagonisti Mastroianni e la Loren, ancora una volta assieme e con discreti risultati. Le sequenze più coinvolgenti e ricche di pathos sono quelle che si svolgono in Russia mentre i flashback lasciano un po’ il tempo che trovano avendo i due attori girato scene simili con risultati migliori. Le melodie di Henry Mancini sono di quelle che non si dimenticano, espressive e avvolgenti, come solo pochi sanno scrivere. Non il miglior De Sica, ma a ogni modo meritevole di considerazione.
MEMORABILE: Era come se fossi morto e subito dopo ero un altro.
Coppia di coniugi finirà divisa dalla guerra in Russia. Sforzo produttivo per trattare dei reduci dispersi, diventa solo un quadro familiare di un amore che sfuma. La Loren esprime la sua veracità, Mastroianni si fa notare solo da soldato (anche perché penalizzato da un accento del nord, a sprazzi). Sceneggiatura che ogni tanto dà delle vistose accelerate alla vicenda e che cerca di rendere credibile l'inverosimile caccia al marito sparito.
MEMORABILE: La partenza dalla stazione; Mastroianni sfinito nella neve.
Splendido film drammatico diretto da Vittorio De Sica, due anni dopo Amanti. Lui e lei si amano, si sposano, poi arriva la guerra: lei lo cerca in Russia e scopre un'amara verità. Splendide musiche, ottima fotografia e una Loren superlativa; Mastroianni invece un po' in ombra rispetto alla sua partner. Da ricordare anche Glauco Onorato e Silvano Tranquilli nella parte di due reduci. Forse le parti in russo potevano essere tradotte. Un film che merita sicuramente di essere visto.
MEMORABILE: I soldati che marciano nella neve; La grande vallata con le croci.
La moglie di un soldato dato per disperso nella campagna di Russia non si rassegna alla sua morte e parte per Mosca sulle sue tracce... Melodramma che regge abbastanza nelle prime fasi (il matrimonio, l'espediente fallito per evitare di essere arruolato, il racconto del compagno) ma diventa poco credibile nella seconda parte finendo per diventare patetico ed uggioso. Regia piatta, prove attoriali di mestiere ma poco ispirate, ost di Mancini non particolarmente memorabile anche se candidata all'Oscar: un film modesto in cui si fa apprezzare solo la fotografia di Rotunno.
La guerra è finita, lui non è tornato e lei va in Unione Sovietica a cercarlo, scoprendo ovviamente che non è morto. Quando Vittorio De Sica vuole trattare temi alti e letterari i suoi film sono formalmente perfetti ma poco interessanti, come avviene anche in questo caso, nonostante ci sia in campo la coppia di attorei italiani più amati nel mondo, la Loren e Mastroianni. Calligrafismo d'alta scuola, ma pur sempre calligrafismo.
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Le riprese allo stadio sono state effettuate durante la partita di calcio Spartak Mosca - Dinamo Tbilisi (3-0), giocata l’11 luglio 1969 e valida per la diciottesima e ultima giornata del campionato sovietico 1969. La partita sancì la vittoria del campionato da parte dello Spartak, che chiuse il torneo proprio davanti ai georgiani, secondi.
Lo si evince dal bellissimo libro “Cara Emi, sono le 5 del mattino… - Lettere dal set”, raccolta delle corrispondenze di Vittorio De Sica alla figlia dai set de “La ciociara”, “Ieri, oggi e domani”, “Matrimonio all’italiana” e appunto “I girasoli” e prezioso anche per ricostruire le location.
Nella lettera datata 11 luglio (1969) De Sica delle riprese effettuate durante una importante partita, che descrive come “Mosca contro Georgia”. Le squadre di Mosca erano e sono tante, ma di georgiano in quel campionato c’era solo la Dinamo Tbilisi. Un veloce raffronto col calendario del campionato russo di quella stagione porta rapidamente dell’individuazione della partita.
Pstarvaggi ebbe a dire: Le riprese allo stadio sono state effettuate durante la partita di calcio Spartak Mosca - Dinamo Tbilisi (3-0), giocata l’11 luglio 1969 e valida per la diciottesima e ultima giornata del campionato sovietico 1969. La partita sancì la vittoria del campionato da parte dello Spartak, che chiuse il torneo proprio davanti ai georgiani, secondi.
Lo si evince dal bellissimo libro “Cara Emi, sono le 5 del mattino… - Lettere dal set”, raccolta delle corrispondenze di Vittorio De Sica alla figlia dai set de “La ciociara”, “Ieri, oggi e domani”, “Matrimonio all’italiana” e appunto “I girasoli” e prezioso anche per ricostruire le location.
Nella lettera datata 11 luglio (1969) De Sica delle riprese effettuate durante una importante partita, che descrive come “Mosca contro Georgia”. Le squadre di Mosca erano e sono tante, ma di georgiano in quel campionato c’era solo la Dinamo Tbilisi. Un veloce raffronto col calendario del campionato russo di quella stagione porta rapidamente dell’individuazione della partita.
Per prima cosa, grazie.
Non era però la diciottesima ed ultima giornata del campionato sovietico. Era la diciottesima e ultima della prima fase, articolata in due gironi da 10, con le prime sette di ogni gruppo che davano poi vita al secondo turno, con unico girone a 14, con 26 turni.
La partita era anche inutile, perché le posizioni in classifica delle due squadre erano già cristallizzate. Inoltre le squadre non portavano, alla seconda fase, nessuno dei punti accumulati nella prima, cosa che invece era prevista per le escluse dalla lotta per il titolo, le quali disputavano poi una sorta di girone per la salvezza.
https://it.wikipedia.org/wiki/Pervaja_Gruppa_A_1969
B. Legnani ebbe a dire: Pstarvaggi ebbe a dire: Le riprese allo stadio sono state effettuate durante la partita di calcio Spartak Mosca - Dinamo Tbilisi (3-0), giocata l’11 luglio 1969 e valida per la diciottesima e ultima giornata del campionato sovietico 1969. La partita sancì la vittoria del campionato da parte dello Spartak, che chiuse il torneo proprio davanti ai georgiani, secondi.
Lo si evince dal bellissimo libro “Cara Emi, sono le 5 del mattino… - Lettere dal set”, raccolta delle corrispondenze di Vittorio De Sica alla figlia dai set de “La ciociara”, “Ieri, oggi e domani”, “Matrimonio all’italiana” e appunto “I girasoli” e prezioso anche per ricostruire le location.
Nella lettera datata 11 luglio (1969) De Sica delle riprese effettuate durante una importante partita, che descrive come “Mosca contro Georgia”. Le squadre di Mosca erano e sono tante, ma di georgiano in quel campionato c’era solo la Dinamo Tbilisi. Un veloce raffronto col calendario del campionato russo di quella stagione porta rapidamente dell’individuazione della partita.
Per prima cosa, grazie.
Non era però la diciottesima ed ultima giornata del campionato sovietico. Era la diciottesima e ultima della prima fase, articolata in due gironi da 10, con le prime sette di ogni gruppo che davano poi vita al secondo turno, con unico girone a 14, con 26 turni.
La partita era anche inutile, perché le posizioni in classifica delle due squadre erano già cristallizzate. Inoltre le squadre non portavano, alla seconda fase, nessuno dei punti accumulati nella prima, cosa che invece era prevista per le escluse dalla lotta per il titolo, le quali disputavano poi una sorta di girone per la salvezza.
https://it.wikipedia.org/wiki/Pervaja_Gruppa_A_1969
Grazie mille per la precisazione. Mi ero lasciato ingannare da... De Sica, che nella sua lettera descriveva l'incontro come "molto importante" (invece, in effetti era una gara inutile).
Avendo poi cercato il calendario del campionato su un sito in cirillico, avevo capito solo che si trattava dell'ultima giornata e non avevo colto che si trattasse di una fase a gironi. Grazie ancora!
Ho rivisto il film, aggiungo che nelle immagini si può vedere il tabellone dello stadio aggiornare il risultato di 1-1, quindi non è possibile che il risultato finale sia di stato di 3-0.
Ma le maglie dei calciatori sono Rossa (pantaloncini bianchi) e Bianca (pantaloncini bianchi).
Fedemelis ebbe a dire: Ho rivisto il film, aggiungo che nelle immagini si può vedere il tabellone dello stadio aggiornare il risultato di 1-1, quindi non è possibile che il risultato finale sia di stato di 3-0.
Ma le maglie dei calciatori sono Rossa (pantaloncini bianchi) e Bianca (pantaloncini bianchi).
Grazie. Io ho quotato e commentato partendo da un'affermazione che non ho verificato: né potevo farlo, non avendo il film.
DiscussioneRaremirko • 23/01/19 23:36 Call center Davinotti - 3863 interventi
Ancora una volta Legnani argomenta bene, magari risultando un pò troppo severo nel voto finale: facilonerie ci sono (come il ritrovare il compagno così sbrigativamente, si), il dialetto lombardo di Marcello non è proprio al top, ma il film regge bene e risulta abbastanza convincente.
Molto bene la Loren in un personaggio poco brillante, sotto più aspetti.
Notevole lo score musicale di Mancini, quello de La pantera rosa.