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MMJ Davinotti jr
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Il “feroce Saladino” era la più rara tra le figurine contenute nelle caramelle Perugina, ricercatissima negli scambi tra collezionisti; ed è sfruttando il richiamo della stessa che si costruiscono sia il film che lo spettacolo musicale a teatro al centro della storia. Protagonista assoluto è Angelo Musco che, nei panni dell’illusionista Pompeo Darly, finisce presto sul marciapiede costretto a vendere “caramelle e cioccolato” per sopravvivere (lui, un “grande artista”, come ripeterà cento volte) e per sovvenzionare gli studi di canto della sua protetta, conosciuta in treno (una giovanissima Alida Valli, di sconvolgente bellezza). Vendendo appunto i bonbon come maschera, distribuirà...Leggi tutto tra la sorpresa di tutti quasi solo quelli contenenti la figurina del feroce Saladino, portando il caos in platea e suggerendo agli impresari di cucirgli su misura uno spettacolo col Saladino protagonista. Una commedia caciarona con Musco in versione fanfarone, che pretende rispetto da tutti non ricevendone quasi da nessuno secondo uno schema piuttosto classico, per quei tempi. Un po' di canzoni, lo show dell’uomo forzuto, qualche primo piano sull'incantevole volto della Valli e un Alberto Sordi all'esordio purtroppo irriconoscibile in quanto coperto da una maschera da leone (interviene un paio di volte durante lo show del Saladino). Cinema decisamente d'altri tempi ma non del tutto indigeribile. Trascurabile, però.
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Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/03/11 DAL BENEMERITO PIGRO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 24/02/12
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- Non male, dopotutto:
Pigro, Noodles, Reeves - Mediocre, ma con un suo perché:
Pessoa - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Marcel MJ Davinotti jr.
Illusionista fallito diventa protagonista della rivista ispirata alle figurine del Feroce Saladino. Commedia musicale fracassona, ispirata alla mania collezionista che attanagliò l'Italia degli anni 30, che fa il verso ai film americani di sfarzose/tristi storie sul mondo dello spettacolo. Grandissimo Musco nel giocare il personaggio tra comicità e patetismo (la lunga scena in cui decide di diventare cioccolataio è notevole). Luminosa Alida Valli 15enne e già protagonista, mentre vestito da leone fa una comparsata il giovanissimo Sordi.
Film che ovviamente risente dell'età, sia dal punto di vista qualitativo che da quello narrativo. Eppure in tutto ciò qualcosa di buono emerge. I tempi comici non sono male e Angelo Musco, autentico mattatore della pellicola, è bravissimo a reggere l'intera l'esile trama. Si segnalano anche un montaggio discreto per l'epoca e buone battute. Alcune scene sono anche divertenti. Inoltre c'è da segnalare la presenza della giovanissima Alida Valli, che mostra già dagli esordi che grande attrice diventerà. Noiosa tutta la seconda parte (l'interesse lì cade). Per curiosità si può vedere.
Pur volendo concedere alla pellicola l'attenuante del tempo passato, bisogna ammettere che la storia è piuttosto esile e la confezione decisamente misera, in linea con molti altri prodotti dell'epoca. Molte delle battute, che probabilmente a quei tempi suscitavano ilarità, cadono oggi nel vuoto. Restano comunque una buona prova degli attori - fra i quali Musco, che all'epoca i teatri li riempiva per davvero - una luminosa Valli e la curiosità di vedere (per modo di dire, visto che è coperto da una pelle di leone) Sordi muovere i suoi primi passi. Per curiosi, nostalgici e cinefili.
Due esordi fuori dal comune, quello della bellissima Alida Valli e quello di un Alberto Sordi in versione... leonina per uno degli ultimi film di Angelo Musco, che qui prende in giro i melodrammi hollywoodiani e racconta come un guitto in disgrazia si dia da fare per far emergere una giovane promettente. Datato ma con punte notevoli, e si capisce perché la Valli neanche maggiorenne sia subito diventata la fidanzata d'Italia.
Checco Durante HA RECITATO ANCHE IN...
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- Il titolo del film e le relative vicende nella seconda parte si rifanno ad un episodio ora quasi dimenticato ma che negli anni '30 riempì le pagine dei giornali.
La Buitoni-Perugina istituì un concorso con delle figurine fra le quali vi era quella appunto de Il Feroce Saladino, talmente rara da raggiungere costi esorbitanti fra i collezionisti.
La vicenda diventò un fenomeno di massa tanto che il regime fascista vietò l'istituzione di nuovi concorsi simili per ragioni di ordine pubblico.
Fonte: Wikipedia
