Gassman è Belfagor l'arcidiavolo che deve attentare alla virtù della bella figlia di Lorenzo il Magnifico, ma nonostante i consigli di Mickey Rooney suo diavoletto accompagnatore combina parecchi guai... Si poteva far meglio con l'adattamento della novella di Machiavelli. Scola si limita a curare la confezione, e lascia Vittorione pericolosamente libero di gigioneggiare a piacimento. Un po' lungo, grandi bellezze (la Auger...), splendida la colonna sonora medioeval-beat di Trovajoli eseguita da Marc 4 e i Cantori di Alessandroni.
Questo film è per me un ricordo indelebile di quand'ero bambino, perché insieme agli "Angelica" tratti dai romanzi di Anne Golon e a qualche altro film "in costume" con velatissimi elementi sexy, costituì uno dei miei primissimi incontri cinematografici con l'erotismo, certo più accennato che mostrato, ma pur sempre erotismo (ricordate che alcuni di questi film all'epoca erano vietati ai minori di 14 o 16 anni). Mi andò bene, in fondo, perché a ben guardare questi film mi rimandavano un immagine raffinata ed elegante del sesso, non dozzinale.
Meno divertente di quello che si voleva. Se Gassman è perfetto per il ruolo, non così si può dire per Mickey Rooney, diavoletto non troppo azzeccato. Il film ha dei momenti buoni, come l'incontro con il personaggio con Luigi Vannucchi (suicida anche qui, nella finzione) o come alcune fasi alla corte di Lorenzo il Magnifico (con cast secondario gustoso: la Vukotic, Fangareggi, Lella Fabrizi...), ma batte la fiacca in non pochi momenti, come la parodia calcistica, invero grossolana.
Impostazione macchiavelliana (il demonio che prese moglie) ma l'ispirazione è boccaccesca; il film denuncia le ambizioni (cinematograficamente ancora non ben riposte) di Scola, il quale parla di nuora (il Rinascimento fiorentino) perché suocera intenda (perbenismo e faziosità dell'Italia democristiana). Non risolto il contrappunto tra pregevole fattura tecnica (scenografie di Ricceri, fotografia di Tonti) e la comicità di grana grossa, come poco riuscita è la resa della strana coppia Gassman-Rooney. Prototipo però dell'antiminimalismo della commedia anni '60.
L'arcidiavolo Belfagor scende sulla terra per cercare di rovinare la pace tra Firenze e Roma, ma nel suo intento combinerà guai a non finire... Divertente commedia che gioca molto sull'istrionismo di Gasmann e in generale su di un cast molto affiatato. Il ritmo è sempre molto buono. Molto bella la scena della partita a carte, così come quella che vede i fiorentini dedicarsi al gioco del calcio trascurando le donne.
Commedia dall'impianto libertino, giocata come da consuetudine nel primo cinema del regista campano sull'istrionismo di Vittorio Gassman, che per l'occasione sfoggia una sardonica risata ed uno sguardo calamitico. Invero un po' ripetitivo e con passaggi piuttosto fiacchi, ma in più punti ci si diverte, a patto di lasciarsi andare a questi innocui per noi accenni all'eros e alla performance gigionesca del protagonista. Nella parte di spalla troviamo il piccoletto Mickey Rooney, nel ruolo del diavolo Abramalek. Ottimo il cast femminile messo in mostra.
Film che vive praticamente solo della prestazione di Gassman, lasciato libero da Scola di dare sfogo a tutta la sua gigioneria. Per il resto abbiamo una trama non molto originale che ci traghetta senza grandi sorprese fino al finale. Rooney non è molto in parte, nel ruolo del diavoletto che accompagna Gassman sulla terra, più azzeccati gli attori nei ruoli secondari; la musica di Trovajoli non mi ha convinto per nulla. Alla fine l'unica cosa veramente notevole è la bellezza della Auger. **
Non è uno dei migliori film di Scola, ma l'ho visto piacevolmente soprattutto per la verve di Gassman e per il suo incredibile affiatamento col grande Mickey Rooney; i due infatti riescono a dare fiato a una storia abbastanza infantile e povera d'idee. La Auger è al top della bellezza, Ferzetti invece non è molto credibile come Magnifico (meglio il Messeri vanziniano). Non male la colonna sonora.
L'arcidiavolo Belfagor viene inviato sulla terra per provocare la guerra tra Roma e Firenze al tempo di Lorenzo il Magnifico, ma dovrà vedersela con il suo inaspettato lato umano. Ancora un grande Gassman accompagnato da un ottimo cast come quando anche il cinema "imperfetto" era di serie A. I costumi rendono realistica l'ambientazione rinascimentale e il finale romantico fa dimenticare alcune lungaggini e difetti.
Commedia in costume immediatamente successiva a L'armata Brancaleone, vanta una confezione più che dignitosa (costumi, fotografia, scenografie) che mortifica oltremodo una storia poco interessante sceneggiata con molta approssimazione. Scola lascia troppo libero il suo pupillo Gassman, che domina la scena frenando a stento gli eccessi istrionici, complice un Rooney palesemente spaesato che non entra mai in parte, schiacciato dall'impeto del mattatore. Buon cast di contorno, ma il film non diverte e chi non lo guarda non si perde molto.
MEMORABILE: "Sulla bilancia delle donne pesano di più quelle virtù che gli uomini posseggono senza alcun merito" (Lorenzo de Medici/Ferzetti).
Insolitamente ben ritmato, per essere un film degli anni 60: montaggio frenetico spesso con stacchi improvvisi, inquadrature veloci e di pochi secondi con sparizioni e apparizioni del diavoletto-spalla (Mickey Rooney) realizzate con tecnica alquanto grossolana, ma efficace. Strepitoso Vittorio Gassman: si nota chiaramente quanto si diverta nei panni del suo personaggio e quanto riesca a trasmetterne la vivacità anche allo spettatore. Splendide le location senza tempo scelte per l'ambientazione.
MEMORABILE: "Dev'essere brutto bruciare vivi d'estate" "Sì, ma anche d'inverno non dev'essere bello!"; Milena Vukotic che grida aiuto quando nessuno la considera.
Lo Scola degli esordi stenta parecchio. Fino a Riusciranno i nostri eroi... andrà di mezzi tentativi, e anche questo film scrive pagine senz'altro minori. Gassman si salva a sprazzi per qualche lampo di sceneggiatura mentre Rooney è poco più che cabarettistico. Semmai curatissimo è l'ambiente (Firenze en plein air e l'Averno iniziale, immaginifico e burlesco à la Pasolini), e inedita la trovata delle macchine di Leonardo. Cappa, spada, dame desnudas e roghi che non bruceranno mai annoiano. Cameo in accento toscana per la sora Lella.
Deludente film di Ettore Scola, che pur tentando in tutti i modi di divertire vi riesce pochissime volte. Oltre alle numerose incongruenze, che si possono anche perdonare, vi è un ripetersi di situazioni che finisce per annoiare. Inoltre, a parte alcune buone battute, per il resto non si ride veramente mai. Il cast è ottimo, con un Vittorio Gassman in grande spolvero circondato da un cast secondario di tutto rispetto (c'è pure la sora Lella). Si nota proprio il tentativo di costruire qualcosa di buono che però naufraga nella mediocrità. Inconcludente.
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CuriositàGugly • 8/02/08 23:09 Archivista in seconda - 4712 interventi
la trama ha un fondo di verità storica: Franceschetto Cybo e Maddalena De' Medici sono esistiti e si sono sposati davvero, lei aveva 14 anni, lui almeno 15 in più ed era un debosciato
Buona l'edizione in dvd della Cecchi Gori Group
formato video: 1.33:1
audio: italiano mono - italiano dolby digital 2.0
Insignificanti gli extra (biografie regista e dei due interpreti principali)
Peraltro sono abbastanza sicura che questo pezzo viene proposto da Verdone in una sequenza di Compagni di scuola, uno shake che il personaggio di De Sica ricorda e invita gli altri amici a ballare.