Jus primae noctis - Film (1972)

Decamerotico girato al Castello Caetani di Sermoneta (Latina) con alcune brutte musiche di Ortolani. Il film, se pur con un ritmo decisamente basso, è abbastanza riuscito grazie alla regia di Campanile che non ci fa pesare la lentezza del film e lo rende gradevole. Al contrario di molti decamerotici non è un film infarcito di scene comiche o di altre situazioni tipiche del genere e questo potrebbe non accontentare gli appassionati. Non mancano le nudità (non eccessive comunque), Marilù Tolo è quasi sempre a seno scoperto (per volontà di Buzzanca).

Decamerotico "d'autore", meno sboccato e pecoreccio della media, con un Buzzanca implacabile villain e un Montagnani grande professionista che ha l'espressione tipica dei suoi ruoli drammatici. Apparizioni minori ma incisive di Ucci, Stoppa, Andreasi, Pernice e Guido Lollobrigida (in trasferta dai set western). Ovviamente il cast femminile è ben nutrito e poco vestito e annovera la Tolo, la Galleani, la Bonaccorti.

Divertente decamerotico che si alza rispetto alla media di questo sottogenere; mancano infatti situazioni idiote e squallide e l'erotismo è raffinato e mai volgare. Cast maschile superbo, ottimo e mai così odioso Buzzanca, quasi perfetto Montagnani qui in piena forma, cast femminile delizioso alla vista. Più che discreto direi.

Anno 1972, anno di grazia del filone Decamerotico e come da manuale, visto il successo dello stesso, si girano una miriade di pellicole, molte al di sotto della media e girate un po' alla rinfusa; alcune migliori, come questa, dove un Buzzanca, un Montagnani, uno Stoppa la fanno da padroni recitando alla grande come se stessero rappresentando una commedia tetrale. Il film è godibilissimo, mai volgare e divertente ed è contornato da caratteristi esperti e longevi del cinema di genere italiano. Culto.

Commedia di classe che lesina sulle volgarità gratuite e cerca - sotto l'egida di Campanile - di concentrarsi sui duetti Montagnani/Buzzanca espletati in parti gustose (ad esempio, il primo incontro fra i due e la punizione per lo scherzo in chiesa) e altre meno gustose soprattutto verso il finale, non proprio esaltante. Comunque i due sono bravissimi e formano una coppia comica dirompente non supportata da una sceneggiatura al loro livello. Comunque nelle nefandezze compiute dal decamerotico si pone abbastanza in alto. Simpatico Stoppa.

Decamerotico più strutturato della media che ha il suo asso nella manica nel personaggio di Buzzanca, sulfureo come non mai, a cui tiene botta il furbo popolano di Montagnani; il difetto sta nell'eccessiva lunghezza della diatriba tra i due contendenti alla lunga stancante, di cui il diritto del titolo (in realtà mai esistito come appurato dagli storici) è solo una parte del piano del personaggio di Ariberto per esercitare il potere sui sudditi, tra cui si distinguono graziose fanciulle (oltre alla Tolo c'è una giovanissima Bonaccorti); finale arruffato.

Tra i decamerotici del periodo sicuramente un esempio di miglior fattura. Campanile imbastisce una trama che per qualche verso anticipa Il marchese del Grillo e affida al duo Buzzanca/Montagnani ruoli perfetti, che indossano con gran disinvoltura e che permettono quindi alla vicenda di scorrere fluida tra idee buone e meno buone. Si ride spesso, anche in modo amaro perché è impossibile non parteggiare per Gandolfo, ma con gli scherzi del principe ugualmente esilaranti. C'è anche un ottimo Stoppa, papa meno illuminato che in futuro e una bellissima quanto fiera Marilù Tolo.