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Anno: 1973
Genere: spaghetti western (colore)
Regia: Renzo Spaziani (Renzo Girolami)
Note: Aka "Per un breviario di dollari". Secondo alcune fonti il regista è in realtà Mario Bianchi. Il film uscì solo nel 1976
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/09/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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- Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Ronax - Gravemente insufficiente!:
Il Gobbo, Gestarsh99
Tre suore derubate dal bandito Catapult si rivolgono al bounty-killer Amen... E giusto "amen" si può dire a commento di questo detrito del fagioli-western, nel quale spicca ('nsomma) la presenza della nota presentatice RAI Gabriella Farinon. Gli altri nomi, a cominciare da Lincoln Tate, sono garanzia di trashume. Non si vede, purtroppo, il pur accreditato Carlo Monni. Abbastanza inutile
Appuntamento irrinunciabile per tutti i cultori dell'orrido e dell'insipido senza limiti di tempo/luogo/azione: un penosissimo western demenzial-comicarolo, altresì noto col titolo caricatural-leoniano di "Per un breviario di dollari" (!!!) La teleannunciatrice RAI Farinon fa la suora/fuorilegge, Bonos è un carrettiere mezzo rimbambito che parla col cavallo e il sotto-Trinità di turno si chiama Amen, in ottemperanza alla pia nomenclatura del filone. Per il resto solo scazzottate alla vaccinara, scurrili meteorismi riempitivi, catapulte, mortaretti, tricche tracche e bombe a mano...
MEMORABILE: La ressa attorno alla latrina dopo l'avvelenamento da purga; i malcapitati lanciati per aria con la catapulta; il barbuto pistolero-checca...
A dispetto della terribile fama che lo accompagna, bisogna dire che nel genere si è visto di molto peggio. Qui almeno c'è una trama, sia pure sgangherata, Tate non è peggio di tanti altri sotto-Trinità e qualche trovata, come il colpo di scena finale, non è del tutto disprezzabile. Per il resto il filmetto soffre di una evidente schizofrenia con il continuo oscillare fra western serio (con sparatorie e montagne di cadaveri) e ridanciano, a base di scazzottate da comica. La Farinon, nel pieno del suo fulgore, ha un ruolo abbastanza secondario.
MEMORABILE: La catapulta con cui il bandito fa lanciare i suoi prigionieri.
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- Riguardo la paternità del film mi preme riportare alcuni estratti ricavati da un'intervista concessa da Mario Bianchi alla rivista CINE 70:
"CINE 70: Il suo debutto effettivo nella regia era nel frattempo avvenuto con il western Hai sbagliato … dovevi uccidermi subito! da lei firmato come Frank Bronston…
MARIO BIANCHI: Sì, Frank Bronston perché se non mettevi il nome americano il film non lo vendevi. Il film era finanziato da un certo Silvio Battistini, persona deliziosa, che aveva fatto anche un paio di film importanti, che gli erano costati tantissimo, ed era uno di quei produttori che, non so perché, ad un certo punto si mettevano in testa di voler fare i Carlo Ponti, senza averne però né i soldi, né le aderenze, e così facendo si mangiavano la dote che si erano costruiti magari con venti film piccolini… è come se oggi nel calcio il Como si mettesse in testa di voler fare la Juventus… eh no, sei il Como! Vedete, non per lamentarmi, ma nella mia carriera mi chiamavano come “salvatore della patria”, io arrivavo sempre quando la produzione era da ricostituire, per cui pretendevano che con due lire facessi Ben Hur. In questi casi tu il lavoro lo accetti, perché magari hai famiglia, ma non puoi fare miracoli, non è che con “pizza e fichi” puoi rimediare un pranzo di nozze andato a male. Anche in questo caso, quando arrivai io, prima di me c’era stato uno sceneggiatore bravo, uno dei più importanti, che già gli aveva fatto due film, e di cui non ricordo più il nome.
CINE 70: Oltre a questo, lei diresse, sempre per lo stesso produttore, Mi chiamavano Requiescat… ma avevano sbagliato e In nome del padre, del figlio e della colt…
MARIO BIANCHI: Ce n’era anche un quarto, che avrei dovuto fare e che non feci, perché nel frattempo andai a fare quello a Barbarano Romano di cui vi parlavo prima. Il film s’intitolava Più forte sorelle e al posto mio presero il nipote di Girolami (Renzo – n.d.r. -). Accadde che questo quarto film non partiva mai, mi capitò quest’altra occasione, e siccome era un favore che dovevo al direttore di produzione e lì, con Mangini debuttante, ero più un co-regista che un aiuto-regista, accettai, anche se molti mi dicevano: “Ma come torni indietro, sei diventato regista e torni a fare l’aiuto?”. Quando finalmente mi chiamarono: “Tieniti pronto che domani cominciamo”, dovetti dire che non ero più libero perché avevo preso quest’altro impegno, ci fu un po’ di casino e Battistini finì per odiarmi." - Film pazzesco; me ne parlò anni fa Franco Grattarola, ne abbiamo riparlato giorni fa in quanto ho avuto la fortuna di conoscere la grande attrice teatrale Franca Maresa, presente nel film come suora; purtroppo la signora essendo un po' avanti con gli anni non ricorda granché...Ultima modifica: 10/03/17 18:13 da Zender
- Tenuti conto di quanto dice Bianchi nella curiosità riportata da Gestarsh99, la regia dovrebbe essere attribuita al solo Girolami.
Nei titoli di testa appare solo il suo pseudonimo, nessuna traccia di Frank Bronston.
Quindi se proprio si vuol mettere Bianchi (ma lo stesso regista lo esclude) andrebbe n.c. e non con pseudonimo americanizzante.
Imdb riporta come regista Mario Bianchi, come Renzo Spaziani, ma non credo possa far testo in questo caso.
