Un gruppo di donne rapite dai centurioni romani viene obbligato a soggiacere alle voglie sessuali dei soldati e a scontrarsi fino alla morte nell'arena. Dopo l'ennesimo massacro per il ludibrio dei romani, le gladiatrici decidono di tentare la fuga a rischio della vita. Un film più unico che raro ma non per questo un buon film. Noioso. Curiosa la doppia regia Joe D'amato/Steve Carver. Da segnalare la presenza di Lucretia Love (Anna Morganti).
A dispetto di un cast promettente (date un'occhiata alle presenze femminili) il film si perde in lunghi e poco sensuali scontri tra gladiatrici. C'entra Massaccesi e questo rende ancor più misterioso l'inatteso appiattimento dell'erotismo, anche se -va aggiunto- è girato in anni difficili (primi '70). La sceneggiatura non è male ed il film merita la visione, senza però sperare di scorgere qualcosa di particolarmente osé, a dispetto di quello che la trama può suggerire. Cuoriosa, nel complesso, la procreazione (con parto cesareo) dell'opera.
Uno dei rari peplum al femminile, interpretato dalla mitica Pam Grier, diretto dal maestro dell'eros Joe D'Amato insieme a Steve Carver e prodotto da Roger Corman. Belle scene d'azione, erotismo e sangue. Un film da riscoprire, un buon prodotto d'exploitation.
Comprato in edicola per avere una più ampia panoramica sulla grandiosità delle tette della strepitosa Pam Grier (e ne fui molto soddisfatto) si tratta di un ridicolo peplum nel quale Massaccesi sembra aver diretto la seconda unità. Vedere Daniele Vargas fare pollice verso all'arena mentre la camera zoomma sulla lustra capoccia mi fa leggermente precipitare il piacere del sopra elencato motivo della visione e acquisto.
All'inizio mi aspettavo il solito filmetto all'italiana tutto sesso e violenza; invece, vuoi per la doppia regia, vuoi per la bravura del cast si tratta di un interessante film, seppur di serie b. C'è di tutto: erotismo, violenza, azione, film che non deluderà anche se certamente non è un'opera d'arte.
Tardo peplum datato 1974, La rivolta delle gladiatrici, più noto in America con il titolo "The Arena" è inaspettatamente un gradevole film d’avventura che dal peplum riprende i ritmi e l’ambientazione, utilizzando le caratteristiche che avevano reso famoso il genere negli anni 60, ovvero i combattimenti con gladi e forche, gladiatori impegnati in lotte estreme ecc. La rivolta delle gladiatrici ha ritmo, una sceneggiatura accettabile, scene d’azione ben girate; il che è un autentico lusso, tenendo conto che il film stesso era un prodotto low budget.
La morta stagione del peplum viene riportata alla luce dalla vincente partnership Carter-Massaccesi, che fa indossare armi e corazze a corpi di donne emule di Spartaco, ribelli al “panem et circenses” e al “mors tua, vita mea”. L’esito è un buon film d’avventura, serrato e cruento negli spettacoli gladiatòri e non privo di parentesi umoristiche e attimi di pathos. Gran parte del merito va al ricco cast: le vigorose ed erotiche Markov e Grier, l’alticcia Love, il vile Vargas, la malvagia Neri e un inedito Ceccarelli che si impegna in un efficace pianto sulla salma della defunta moglie Conte.
MEMORABILE: Gli eccidi commessi dai Romani nell’antefatto; la rissa delle schiave in cucina; la Grier costretta dagli arcieri a sferrare il colpo di grazia.
Discreto lavoro ambientato narrativamente poco dopo gli eventi di Spartacus (viene nominato durante il film) e riprendendone i temi, ma trasferendo l'attenzione su un gruppo di schiave che verranno allenate come gladiatrici per offrire uno spettacolo diverso e originale. La realizzazione è mediocre e a tratti si percepisce una certa superficialità. A volte è una commedia, altre raggiunge toni drammatici. Troppe scene hanno dell'inverosimile sia come storia che come interpretazione, ma qualcuno del cast ci crede e si impegna. Degna di nota, infatti, una giovane Pam Grier, sia come fisico che come recitazione.
MEMORABILE: Un uomo ha diritto di morire come ha vissuto; La gladiatrice ubriaca.
Lontano milioni di anni luce da Spartacus, ma per quanto certi passaggi possano intenerire e far sorridere, è una risposta più che fiera al capolavoro kubrickiano. Il nudo non è mai sboccato, la Grier e la Markov recitano e duellano ottimamente, mentre gli schiavisti sono giustamente putridi e corrotti e davanti al pericolo le femminucce diventano loro, a eccezione del solito Rambo di turno. Brava anche la Neri: il ruolo negativo le si addice perfettamente; buffissimo l'energumeno pelato. Tutto sommato è una buona curiosità da riscoprire.
MEMORABILE: Fantastico l'incoraggiamento dato dalle schiave ai gladiatori in quella che potrebbe essere la loro ultima notte.
Italo-americanata prodotta da Roger Corman, con Pam Grier fra le attrici protagoniste, che ha più il sapore italiano che americano. A parte qualche seno scoperto, però, di scene audaci e di stupri dettagliati non ce ne sono (o sono riservati per l'edizione Usa). Come peplum non regge quelli di Ercole e Maciste degli anni '60, come film sexy/avventuroso diciamo che sul sexy siamo subito accontentati, mentre sull'avventuroso bisogna aspettare un po'. Notevole Margaret Markov, l'altra gladiatrice. Può stupire la presenza del fantozziano Paul Muller.
Evidentemente non basta sostituire ai muscoli dei gladiatori donne avvenenti per la buona riuscita di una pellicola epico-storica che voglia distinguersi per originalità, se poi appunto manca di "contenuti". Il film (nonostante un cast non malvagio) risulta scadente in tutto e per tutto. Non coinvolge, è sempliciotto e banale, discontinuo e tedioso. Invertendo l'ordine dei fattori il prodotto non cambia, ma sostituendone la materia prima il risultato non può che provocare un collasso. Molto meglio i telefilm in tema a questo punto...
Si sa, quando ci si mettono di mezzo le donne si sente spesso odore di baruffe e schiaffoni! Peplum di colore rosa, originale, ricco di indiscutibili bellezze femminili, costumi eleganti, nitida fotografia. Queste signorine vengono prima imprigionate, poi litigano fra di loro, infine si ingegnano per contrastare addirittura l'Impero Romano. Il difetto sta nel ritmo, con più di un momento didascalico e di fiacca, ma nel complesso conquista.
Un tardo peplum contaminato molto meno di quanto ci si possa aspettare dal progressivo erotizzarsi della produzione popolare. C'è qualche americano (Pam Grier sopra tutti, come sempre) ma vengono chiamati alle armi anche i nomi della grande stagione dell'avventuroso italiano, che iniziano a essere vecchiotti ma se la cavano ancora, in particolare Puccio Ceccarelli e Daniele Vargas.
MEMORABILE: Il karakiri del povero Puccio Ceccarelli, qui nel ruolo più drammatico in carriera.
La parentela con Kubrick si esaurisce al titolo e poco più e in realtà sembra di assistere a un inedito peplumexploitation in cui spesso le forme delle ragazze prendono il posto dei muscoli dei gladiatori. Tutto sommato però una storia c'è e funziona pure, anche se bisogna chiudere più di un occhio per farsela sembrare credibile, e le protagonista oltre che belle dimostrano anche di saper recitare. Una confezione decisamente arrangiata (fotografia di D'Amato a parte) lo tiene sotto la sufficienza, ma gli appassionati del cinema bis un'occhiata possono dargliela senza restare delusi.
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Per il mercato americano il film uscì con un montaggio diverso, sul quale operò nientemeno che Joe Dante (non a caso, trattandosi di prodotto concepito dalla factory di Corman) e l'opera di Massaccesi, stando ai titoli di testa di tale versione, si limita alla sola fotografia.
SEX & VIOLENCE 1 - La serie completa Titoli della serie Sex & Violence distribuiti da noi in VHS grazie alla Shendene & Moizzi, componenti il ciclo "Il cinema estremo italiano" (ogni titolo contiene il link alla scheda davinottica del film):
HomevideoXtron • 24/11/15 19:01 Servizio caffè - 2204 interventi
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Audio italiano
Sottotitoli in italiano
Formato video 2.35:1 anamorfico
Durata 1h28m55s
Extra: Fotogallery, scene tagliate, "Le gladiatrici dell'anno 1974" (intervengono Joe D'Amato, Rosalba Neri, Roger Corman, Franco Garofalo e Franco Gaudenzi)