Dove è stato girato Sogni mostruosamente proibiti - Film (1982)

L'ennesima megaditta "fantozziana", ovvero dove lavora Paolo Coniglio (Villaggio), l'ha immediatamente beccata Federico: non è altro che il parcheggione che si trova dietro il palazzo della prefettura di Roma a Via Ostiense. Di sera ci parcheggia tutta la gente che va nei locali notturni di via Libetta. Occhio alle lettere per il riconoscimento:




Ecco in pianta i palazzi:

L'hotel dove sta l'avvocato accoltellato a cui la Agren porta delle prove è l'Hotel JOLLY MIDAS PALACE (oggi JOLLY HOTEL MIDAS), in via Aurelia 800, vicino a Via Raffaello Sardiello, a Roma.



Confrontiamolo con una scena molto simile presa dalla DOTTORESSA PREFERISCI I MARINAI (1981) e con una foto di oggi:

La villa del boss della malavita Fonseca (Avram), nella quale Paolo Coniglio (Villaggio) penetrerà per salvare Dalia (Agren), è Villa Ireland in Via Pietro Raimondi a Roma. Grazie a Mauro per fotogrammi e descrizione




Infine una curiosità, che possiamo scoprire solo vedendo dall’alto la villa con istella: la vasca nella quale, sfuggendo da Fonseca, Coniglio si tuffa con Dalia (ritrovandosi magicamente sulle sponde del lago incantato) è posticcia, costruita appositamente per le riprese e addossata alla scalinata d’accesso alla villa.

Le cascate dove Paolo Coniglio (Villaggio), in uno dei suoi sogni, bacia la rana per trasformarla in Dalia sono quelle della Mola di Formello, nei pressi del Parco di Veio a Formello (Roma). Grazie a Mauro per fotogrammi e descizione.




Accanto alla cascata c'è questo rudere, che conferma il posto e per la cui dimostrazione rimandiamo a Joan Lui.

Il tetro Gran Hotel Nos Feratu, nel quale Paolo Coniglio (Villaggio) abita con la fidanzata Marina (Lombardo) e la madre di lei (Valli), proprietaria dell’albergo, era in realtà Villa Colli, situata in Viale San Bartolomeo 32 a Grottaferrata (Roma): oggi è passata di proprietà ed è divenuta il Daniel’s Sporting Club.
Individuarla non è stato semplice: il primo indizio che mi ha portato a Grottaferrata è stata la citazione di un fantomatico “Bivio dei Sette Colli” nei titoli di coda, che ho poi scoperto essere il soprannome della dimora.
Effettuata una ricerca in rete con quel termine sono capitato nel sito del sensitivo di fama internazionale Umberto Di Grazia, che una quindicina di anni fa aveva scritto un articolo su Villa Colli, descrivendola in stato di abbandono e fornendo una sommaria indicazione del luogo. Contattato il Di Grazia, questi mi ha fornito indicazioni più precise sulla sua posizione, raccontandomi anche di come la villa, dopo il passaggio di proprietà, sia stata negli anni depredata di quasi tutto quello che conteneva.

Questa è la parte della facciata situata a sinistra dell’ingresso all’hotel (seminascosto nella foto di oggi, indicato dalla freccia): le vetrate colorate sono sparite e due delle finestre sono state murate




L’ingresso all’hotel, purtroppo seminascosto dalla recinzione. Notare come sia stata ampliata la vetrata finestra A, eliminando l’archetto interno.




La prova definitiva che il posto sia questo ce la offre un altro accesso alla villa (non è quello del fotogramma perché la finestra si trova sul lato opposto), i cui stipiti presentano il medesimo stile.



Per quanto riguarda gli interni, ve ne propongo uno e poi vi invito a visitare la fotogallery dello sporting club:

Il commissariato di polizia dove Paolo Coniglio (Villaggio) viene condotto dal commissario Rovere (Haber) dopo aver segnalato la presenza di due cadaveri nell’albergo Nos Feratu si trova in Piazza Pio XI a Roma. Un vecchio adagio recita che "Il Parenti torna sempre sul luogo del delitto": infatti, le serrande chiuse che si vedono alla sinistra della targa del commissariato sono quelle del negozio di elettrodomestici Centro Giotto, nel quale la premiata ditta Parenti-Villaggio qualche anno più tardi girerà prima Fantozzi alla riscossa (1990) e poi Le nuove comiche (1994). Sw non arriva fin lì ma ci è arrivato Fedemelis con la sua foto:




Subito dopo l'uscita dal commissariato, nel controcampo è stata girata la scena del primo investimento del cieco, che mi ha permesso di risalire alla location per la presenza, sullo sfondo, del concessionario "Fattori & Montani", tuttora esistente in Piazza Pio XI.

La strada dove Paolo Coniglio (Villaggio) tenta di rubare l’auto ad un automobilista (Antonelli) per andare a salvare Dalia (Agren) è Via Ulisse Aldrovandi a Roma, di fronte ad uno dei cancelli d’ingresso del parco di Villa Borghese:

La villa dove abita il cieco di cui Paolo Coniglio (Villaggio) ha causato due volte l'investimento e che sarà da quest’ultimo ucciso con un involontario colpo di fucile davanti al cancello dell’abitazione si trova in Via Pietro Raimondi a Roma ed è la stessa nella quale abitava Jean Sorel in Una ragazza piuttosto complicata (1969).

La chiesa sui cui gradini, durante l’ennesimo sogno ad occhi aperti con protagonista la bella Dalia (Agren), Paolo Coniglio (Villaggio) ribatte il colpo dell’avversario conquistando un’importante gara di tennis alla presenza dell’amata è la chiesa della Gran Madre di Dio, situata in Piazza di Ponte Milvio a Roma.

Qui vediamo Coniglio salire i gradini della chiesa, facendoci ruzzolare un’anziana fedele




Questo il momento del colpo vincente:

La chiesa dalla quale Paolo Coniglio (Villaggio) fugge, abbandonando sull’altare la promessa sposa Marina (Lombardo) il giorno del matrimonio, per correre a salvare Dalia (Agren) è la Chiesa del Sacro Cuore, situata in Via Antonio Santovetti 96 a Grottaferrata (Roma).

La strada dove Paolo Coniglio (Villaggio) tenta di rubare un’auto ferma al semaforo minacciando gli occupanti con un fucile (ma ci rimetterà l’accendino d’oro, rubatogli da uno dei passeggeri) è Via Giacomo Carissimi a Roma, all’altezza dell’incrocio con Via Giovanni Paisiello.

Il Teatro dell’Opera nel quale Paolo Coniglio (Villaggio) e Dalia (Agren) si nascondono, inseguiti dai sicari di Fonseca (Avram), è in realtà il Teatro Brancaccio, situato in Via Merulana 244 a Roma.

Il supermercato dove Paolo Coniglio (Villaggio) incontra per la prima volta Dalia (Agren), che nasconderà un ricercatissimo microfilm in una scatola di cioccolatini acquistata dal Coniglio, è l’attuale Centro Commerciale Panorama, situato in Via Aurelia 822 a Roma e già visto in Sesso e volentieri (1982). Il supermercato si trova proprio ai piedi del famoso hotel Jolly Midas Palace, che ne aveva permesso l’identificazione per l’altro film (girato nello stesso anno) e che, tra l’altro, è una delle location di questa pellicola.

Uno scorcio dell’esterno: non è lo stesso inquadrato nel film di Dino Risi ma le decorazioni delle pareti esterne coincidono:




Il supermercato oggi:



La prova definitiva ce la offre la scena della fuga di Dalia, che se la svigna alla chetichella dopo aver baciato Coniglio per sviare agli inseguitori

La piazza dalla quale una volante della polizia parte alla volta del quartiere dove si trova la villa di Fonseca (Avram), nel quale era stato visto aggirarsi Paolo Coniglio (Villaggio) armato di fucile, è Piazza di Santa Prisca a Roma:

L’incrocio dove Paolo Coniglio (Villaggio) tenta di rubare l’auto a due turisti giapponesi per andare a salvare Dalia (Agren) è quello tra Via Rovigo, Via Belluno, Via Siracusa e Viale di Villa Massimo a Roma. Grazie a Mauro per fotogrammi e descrizione. Coniglio arriva a piedi da Viale di Villa Massimo, l’auto da Via Belluno:




Il controcampo su Villaggio:

Il grattacielo dal quale Dalia (Agren) viene liberata da Superman, impersonato da Paolo Coniglio (Villaggio) durante uno dei suoi frequenti sogni ad occhi aperti con protagonista l’amata, è una delle “torri” del Ministero delle Finanze, situate in Viale America all’EUR di Roma. Le tre torri dovevano essere abbattute per lasciar posto alla “Casa di vetro” progettata da Renzo Piano, ma i lavori sono stati sospesi perché ritenuti troppo costosi e così si è preferito ristrutturarle.

Ecco le torri com'erano (il grattacielo nel quale si fionda SuperConiglio è quello al centro):




Ecco come appaiono oggi:

La palazzina dove ha l’ufficio l’avvocato Bauer (Farnese), nella quale il commissario Rovere (Haber) si presenta per verificare la notizia della morte dell'uomo, comunicatagli da Paolo Coniglio (Villaggio), si trova in Via Nicolò Piccolomini 25 a Roma:

L’armeria dove Paolo Coniglio (Villaggio) va a procurarsi un’arma prima di andare a salvare Dalia (Agren) si trovava in Piazza Pietro Thouar 30 a Roma. L'insegna si trovava tra le due vetrine dell'odierna pescheria. Sono addirittura rimasti i tronconi dei due listelli di metallo che la reggevano. Grazie a Mauro per fotogramma e descrizione.

Bravo Ellerre, e grazie a Mauro per la sistemazione del post.