Dove è stato girato Il compagno Don Camillo - Film (1965)

LA PIAZZA DI BRESCELLO
Il cuore della vita del paese di Brescello, teatro dei principali avvenimenti cittadini, è Piazza Matteotti di Brescello (Reggio nell’Emilia), già vista nei precedenti episodi della saga (ai quali rimandiamo per riconoscere gli altri edifici). In ques'ultimo capitolo vengono inquadrati due nuovi edifici:

1) la Cooperativa Proletaria di Consumo, il negozio gestito direttamente dall’amministrazione comunale comunista, che si trova all'angolo con Via Cavallotti.




Ecco Peppone (Cervi) fiancheggiare l’edificio entrando baldanzoso in piazza da Via Cavallotti, preceduto dalla banda:




2) la canonica, dopo essere stata alloggiata nei due capitoli precedenti in Via Costituente, torna ad essere la vera canonica, situata immediatamente a sinistra della chiesa. Nel fotogramma la finestra illuminata (B) è quella del tinello dell’abitazione, lasciata aperta in modo che tutti vedessero Don Camillo (Fernandel) fare sciopero della fame.

Il garage-officina di Peppone (Cervi), dove questi tenta vanamente di riparare il trattore giunto in dono dalla Russia e che solo Don Camillo (Fernandel) riuscirà a far ripartire con una benedizione, si trova a Brescello (Reggio nell’Emilia), in Via della Repubblica.

La strada dove è sistemata la giostra del tiro a segno che impedisce a Don Camillo (Fernandel), ancora convalescente dopo l’indigestione provocatagli da Peppone (Cervi), di riposare e che lui pensa sia stata collocata in quel posto proprio su iniziativa del sindaco, è Via Santa Maria a Brescello (Reggio nell’Emilia), situata proprio dietro la canonica.

Il municipio di Brezwyscewski, il paesino russo che si gemella con Brescello, è l’odierno Centro Culturale San Benedetto, in Via Cavallotti a Brescello (Reggio nell’Emilia). L’edificio, che oggi ospita il museo di Don Camillo e Peppone, per l'occasione fu "taroccato" da edificio russo con diverse aggiunte posticce. Tra i particolari che permettono di riconoscerlo segnalo lo stipite del portoncino, ma basta osservare le finestre, la distanza tra di esse, il pluviale ecc.

L’arcivescovado di Reggio nell’Emilia, nel quale Don Camillo (Fernandel) si reca in visita al rientro dal viaggio in Russia, è semplicemente costituito da alcuni ambienti adiacenti la chiesa di Santa Maria in Vallicella in Piazza della Chiesa Nuova a Roma.
Nello specifico, si vede Fernandel percorrere la presunta anticamera dello studio del vescovo, che nella realtà è la sacrestia della chiesa romana, ritenuta una delle più belle della capitale.

La chiesa di Brezwyscewski (il paesino russo che si gemella con Brescello), che il pope (Muller) locale ripristinerà spronato da Don Camillo (Fernandel), dopo che il sindaco del posto l’aveva trasformata in un granaio è la chiesa di San Giuseppe a Monterosi (Viterbo), in Piazza Garibaldi, presumibilmente scelta per le cupole a cipolla dei due campanili gemelli, che facevano molto "Unione Sovietica".
L'ho riconosciuta dopo averla rivista nel film "Molti sogni per le strade". Nella stessa piazza era stata girata una scena di Per grazia ricevuta.

Viene inquadrata la prima volta di notte, mentre Don Camillo la nota rincasando verso l'albergo in compagnia di Peppone (Cervi):




La conferma arriva dalle riprese diurne, quando la comitiva di brescellesi in visita - trasferendosi verso l'aeroporto per il rientro in Italia - assiste davanti alla chiesa alla scazzottata tra Ivan, il presidente del kolkhoz di Brezwyscewski, e il pope che aveva riaperto la chiesa al culto.



Faccio notare che le nicchie situate al lato del portone d'accesso erano state coperte in occasione delle riprese da due finte pareti: tali nicchie, infatti, compaiono sia nelle foto di oggi, sia nei fotogrammi di "Molti sogni per le strade", film del 1948.

Il piccolo aeroporto russo “dalle parti del Don” al quale atterrano Peppone (Cervi), Don Camillo (Fernandel) e la comitiva di politici brescellesi recatisi in russia per il gemellaggio con Brezwyscewski è l'Aeroporto di Roma - Urbe in Via Salaria 825 a Roma, che incontreremo anche in Tre tigri contro tre tigri. Si ringrazia Mauro per fotogrammi e descrizione. Qui la torretta di controllo:




Un capannone, tanto per confermare l'essattezza del luogo: