Le prime sette, storiche stagioni di Colombo si concludono così, con un grande episodio di un’ora e mezza che mescola temi importanti come la ribellione degli irlandesi (pur se vissuta indirettamente) all’indagine sulla morte di un oscuro mercante d’armi (Albert Paulsen). Il colpevole è un poeta di Belfast (Clive Revill) che, insieme a una società di grosso calibro, fornisce armi ai ribelli ed è in trattativa con la vittima per un nuovo carico di mitragliatori. Si macchierà di un omicidio stupido, forse evitabile, che porterà il tenente Colombo sulle sue tracce. Il rapporto tra i due diventa amichevole fin da subito e prevede una serie di confidenze e bevute in compagnia assolutamente inedite....Leggi tutto L’uomo è un trascinatore, ha sempre la battuta pronta e trova in Colombo chi lo sa assecondare con simpatia dando il via a duetti eccellenti. La sceneggiatura (firmata come il soggetto da Howard Berk) sa svariare con abilità dalle indagini sull’omicidio alla trattativa per il carico d’armi e non prevede parentesi “private” soprattutto perché Revill è quasi sempre in scena (guadagnadosela senza problemi). Leo Penn – uno dei più assidui registi della serie – dirige con la consueta perizia e il doppiaggio italiano – ottimo – consente di gustarci al meglio la puntata (Revill è doppiato da Oreste Lionello). Insomma, pur con qualche leggero cedimento nel ritmo, THE CONSPIRATORS va sicuramente annoverata tra le migliori puntate di sempre, anche in virtù di un finale “doppio” che prevede un ultimo geniale colpo di scena. Eccellente.
Bravissimo l’attore che impersona l’Irlandese: poeta, compagnone, ma all’occorrenza anche freddo assassino e contrabbandiere. Colombo si presenta giocando a flipper e mandandolo in tilt: “Colpa mia. Io spingo e stuzzico sempre”. Il tenente è in stato di grazia e l’episodio raggiunge vette siderali. E’ una delle migliori coppie (Colombo-assassino) di sempre. Da segnalare: il libro di arte erotica, la ricostruzione con bottiglia, freccette, poesie al pub. Ritmo impeccabile e gran finale!
Degna chiusura della serie "classica" di Colombo, con un bravo Clive Revill nel ruolo dell'omicida, che con alcuni complici vende armi ai ribelli irlandesi. I duetti Colombo-assassino funzionano benissimo e anche la storia gialla procede a vele spiegate. Se solo la serie non fosse ricominciata così tanti anni dopo, chissà che altre perle ci avrebbe regalato. Ottima la fotografia.
Fantastico episodio, con un antagonista particolarmente brillante - ottimamente interpretato - che riesce a conquistare le simpatie dello spettatore. È uno dei pochi casi in cui l'omicida non uccide per interesse personale ma per motivi ideali. Certo, si tratta di un sostenitore della lotta armata e del terrorismo, ma risulta moralmente superiore rispetto alla sua vittima, uno squallido doppiogiochista. Compito doppio per il tenente Colombo: incastrare l'omicida e nello stesso tempo impedire che il carico d'armi lasci il paese.
Con questa ottima puntata termina la settima stagione di Colombo. Revill interpreta un furbo ubriacone irlandese che nonostante commetta fin da subito parecchi errori, darà del filo da torcere a Colombo. La storia è ben ideata e i duetti Colombo-assassino funzionano benissimo. Notevole.
Con questa bella puntata termina la settima e ultima stagione di Colombo degli Anni '70 (Falk, nei panni del nostro amato tenente, lo rivedremo solo dieci anni dopo). Questa volta la vicenda ruota attorno all'allora spinoso argomento della ribellione secessionista dell'Irlanda; il personaggio-chiave (l'assassino) è l'emblema di quel popolo: folti capelli rossi, viso bianco e lentigginoso e grande bevitore di birra e whisky (irlandese ovviamente)! Il bravo Clive Revill è un ottimo antagonista che saprà dare del filo da torcere a Colombo.
Il delitto avviene nell'ambiente dei cospiratori irlandesi; i moventi non sono avidità, gelosia o simili, ma piuttosto questioni "ideali". L'egocentrico poeta-cantautore mi ha suscitato una qualche simpatia, tenendo conto anche di chi era la sua vittima. Punti di forza dell'episodio sono il ritmo e l'ottima recitazione di protagonista ed antagonista, con le voci dei compianti Albertini e Lionello davvero in stato di grazia; e anche il timida tentativo di uscir dal solito mondo "colombiano". Debole la prova materiale della colpevolezza.
Uno degli episodi più piacevoli grazie soprattutto alla grande interpretazione di Revil, creatore di spettacolo nello spettacolo, in un ruolo ambiguo tra genio, sregolatezza e doppiogiochismo. La vicenda è avvincente, ben diretta e il finale dà soddisfazione con la doppia vittoria del tenente. Ma l'indagine poliziesca è deludente, una delle peggiori dell'intera serie: mancano agenti di polizia di contorno, indizi, perizie sulle impronte digitali; il tutto si concentra su ottimi duetti tra l'assassino e Colombo, inediti ma limitativi.
Un episodio memorabile. Clive Revill si dimostra un assassino perfetto: egocentrico ma non cattivo (ottimo il doppiatore). Il piano delittuoso e l'alibi non sono molto ricercati ma il movente per questione ideale regge. L'indagine è abbastanza interessante e la questione del traffico d'armi è sapientemente gestita dall'ottima regia di Leo Penn. I duetti Colombo-assassino sono da antonomasia e il nostro tenente è decisamente in palla; in più la soluzione del caso è convincente e inoppugnabile.
La settima stagione (ultima delle "storiche") viene conclusa con un episodio bellissimo, che vede il tenente alle prese con un caso di omicidio collegato ad attività di contrabbando di armi automatiche. L'assassino (doppiato da Oreste Lionello), un poeta irlandese con ideali discutibili, è interpretato magnificamente: i suoi dialoghi con Colombo sono tra i migliori mai realizzati e la puntata finisce per essere un vero testa a testa fra i due. Finale impeccabile per un episodio che si annovera tra i migliori di sempre.
MEMORABILE: La partita a freccette; La gara di filastrocche; Colombo alle prese con la bottiglia di whisky sul luogo del delitto.
Una regia in grado di valorizzare ottimi attori e un doppiaggio impeccabile fanno di questo episodio un piccolo gioiello, con indizi che emergono di volta in volta e in modo spontaneo anche se il primo, la vera firma dell'omicida, compare quasi subito. La tecnica di Colombo è sempre la stessa e prende il volo quasi per caso, fedele alla linea da lui ammessa del "in tutte le cose che faccio spingo e stuzzico". Interessante, consigliabile. Buoni il commento musicale e la fotografia.
"Chi troppo vuole nulla stringe". Se poi è pure traditore, oltre che avido, figuriamoci! Di lui si occupa, così, un ottimo Clive Revill, grande bevitore ma anche grande idealista: "un puro", se vogliamo, che non uccide per calcolo o per cupidigia come gli assassini di altri episodi. Egli ha anche una grande complicità con Colombo, sembra quasi ci sia una stima reciproca. Più che il tenente e l'indagato paiono due buontemponi cresciuti insieme sui banchi di scuola. Ma Colombo mantiene la sua lucidità (a parte in libreria, distratto dal libro di pittura erotica).
Devlin è un personaggio indimenticabile, l'amico colto e affabile che tutti vorrebbero avere come compagno di bevute. Un episodio strepitoso che chiude egegiamente la serie classica. La regia di Penn (un habitué) si cimenta in inquadrature più complesse del solito con disinvolta bravura. I duelli dialettici fra l'antagonista e Colombo sono da antologia per la varietà di contenuti (si passa con incredibile facilità dalla politica alla poesia arrivando addirittura al cucito). Uno degli episodi più completi e senza alcun tipo di difetto.
MEMORABILE: Colombo nel negozio di libri consulta foto erotiche artistiche; "Fin qui e non oltre"; Il meraviglioso motto in gaelico.
Episodio sopravvalutato, appena discreto, inferiore alle altre puntate della settima stagione. Il protagonista è troppo aristocratico, teatrale, anglosassone nello charme e nello humour. Colombo ne asseconda l'estro e il gusto per la poesia dissacrante, con buoni momenti sul versante della commedia. Ma è l'indagine a essere fiacca, il ritmo è oltremodo compassato e manca quel conflitto tra il tenente e il colpevole che tanti duelli memorabili ha prodotto; qui la tensione non è neppure latente, manca del tutto. Poco appassionante.
Buona ma non memorabile, la puntata che chiude la serie storica è caratterizzata da un antagonista sui generis: Clive Revill uccide infatti in nome dell'ideale politico, discutibile o meno (la vittima invece è un criminale odiosamente doppiogiochista), e instaura con Colombo un rapporto decisamente amichevole, che però ci priva di quei tipici botta e risposta all'insegna della stoccata tra il tenente e l'assassino. Dal momento che si parla di una fornitura di armi ai ribelli irlandesi era lecito attendersi una componente poliziesca più accentuata, invece è tutto molto rilassante…
La trama politica, che ispira l’episodio, lo permea a tal punto, che l’omicidio di un trafficante d’armi sembra passare in secondo piano. Tra l’assassino e Colombo si instaura un simpatico rapporto ma entrambi devono portare a termine il loro compito. Facile per il tenente reperire la prova della colpevolezza dell’indiziato, meno lo sventare l’ambizioso e criminale progetto che costui si era prefisso.
Bel finale di stagione a tema terroristico. Funziona praticamente tutto, dalla regia ispirata di Leo Penn (di ritorno da quel capolavoro che è L'uomo dell'anno) allo script lineare quanto attento nel tratteggio dei personaggi (la durata dell'episodio viene in soccorso), anche se gran parte dei meriti va a Clive Revill, dinamico caratterista che non si fa sfuggire l'occasione di esibire il proprio eclettismo, fra musica ed exploit istrionici, sostenuto nella versione italiana dalla voce di Lionello. Accurati i dialoghi, con Falk che sfoggia doti da psicologo pure più fini del solito.
MEMORABILE: Colombo in libreria sfoglia una galleria di pitture erotiche; La spiegazione della bottiglia di whisky rinvenuta accanto alla vittima; La nave salpa.
Peter Falk e Clive Revill duettano in modo meraviglioso e l'episodio è per questo motivo tra i migliori della serie; merito anche del doppiaggio italiano, che rende godibilissime le battute scambiate al pub, poco importa se non riesce qualche rima! In inglese a esempio non esiste una sola parola della seguente storiella (d'altronde una traduzione letterale in molti casi è impossibile); Il tenente: "C'era una volta un vecchio un po' matto che aveva moglie ma dormiva col gatto. Gli chiesero: perché con il gatto? Col cavallo starei troppo stretto, rispose il vecchio un po' matto"!
MEMORABILE: La Peugeot del tenente con una gomma sgonfia e la ruota di scorta a casa. "Molto giusto, se le si sgonfia una gomma a casa ha la ruota pronta".
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DiscussioneZender • 10/02/15 18:12 Capo scrivano - 47847 interventi
"Candidato al crimine" lo trovo forse l'episodio perfetto sotto ogni punto di vista: indagine, finale, originalità dell'omicidio e molto altro. Quello di "Mio caro nipote" invece mi ha lasciato un po' così, forse perché la puntata non mi ha mai troppo soddisfatto (si fa per dire, è pur sempre un Colombo!), anche se il finale è in effetti bello tosto.
Oltre alla mancanza di agenti e polizia varia in supporto, trovo incomprensibile la mancata perizia sulle impronte digitali lasciate sulla bottiglia di weesky caduta a terra: l'assassino l'aveva toccata e non aveva cancellato le impronte; sarebbe bastato individuare le impronte per incastrare fin da subito l'assassino. Così come il segno sulla bottiglia fatto con l'anello...Colombo svela questo indizio solo alla fine ma avrebbe potuto collegarlo all'assassino ben prima. Inoltre non capisco (sono vittima di un taglio??) come mai l'assassino si presenta di punto in bianco nella stanza d'hotel dove Colombo ispeziona il luogo del delitto: lo ho trovato una forzatura. Ripeto, a scanso di equivoci, che personalmente è uno degli episodi che maggiormente mi piacciono, soprattutto perché trovo fantastica l'interpretazione di Revil (Lionello super) ma come indagine poliziesca mi ha lasciato perplesso.
Candidato per il crimine lo devo rivedere prima di fare la mia analisi...ma indicativamente a occhio e croce gli episodi che secondo me sono riusciti meglio sono Un amico da salvare, L'illusionista, Sulle tracce dell'assassino e Colonna sonora con omicidio. Ma ci sono altri episodi che adoro, anche se magari incompleti.
Come grandi finali è impossibile non citare quello di Qualcuno ha ingannato il tenente colombo,sicuramente uno dei più "forti" ed inquietanti della serie,o quello ossessivo di Un delitto perfetto,forse l'episodio in cui l'omicida rischia di più un ricovero psichiatrico a causa del nostro caro tenente !
O quello ultra-cupo e stupendo di Delitto d'altri tempi.
D'accordissimo con L'illusionista con un grande Cassidy,e colonna sonora (stupendo Coleman),e sicuramente Un amico da salvare (meraviglioso).
Mio caro assassino è un bell'episodio,ma ha quel tipo di soluzione che a me non piace tantissimo,quella
SPOILER
Trappolona che fa in modo che l'assassino si incastri da solo,senza prove a sostegno dell'accusa altrimenti.
FINE SPOILER
Come emotività mi piacerebbe citare anche Josè Ferrer nel finale de L'omicidio del professore,veramente un bel finale ,non tanto per il modo in cui viene incastrato,ma per la drammaticità,la musica,la recitazione.
DiscussioneZender • 11/02/15 07:41 Capo scrivano - 47847 interventi
Io credo che qualcosa che non va, a livello di detection, si possa trovare in qualsiasi episodio, se dessimo in pasto agli esperti la puntata. D'altra parte è fiction, non vera indagine. Sono d'accordissimo su "Un amico da salvare", veramente strepitoso fino all'ultima scena e su "Colonna sonora con omicidio", mentre "L'illusionista" (che pure è una puntata meravigliosa) ricordo che non mi ha convinto proprio per il finale. E nelle nuove appunto anche "Chi ha ingannato il tenente Colombo" è studiata veramente bene.
DiscussioneDaniela • 11/02/15 09:56 Gran Burattinaio - 5928 interventi
Ciavazzaro ebbe a dire: D'accordissimo con L'illusionista con un grande Cassidy,e colonna sonora (stupendo Coleman),e sicuramente Un amico da salvare (meraviglioso).
Come emotività mi piacerebbe citare anche Josè Ferrer nel finale de L'omicidio del professore,veramente un bel finale ,non tanto per il modo in cui viene incastrato,ma per la drammaticità,la musica,la recitazione.
Il finale dell'Illusionista, così ironico con Colombo-mago, è una simpatica conclusione per un episodio davvero memorabile.
Non concordo invece con il giudizio sul finale dell'Omicidio del professore, non perché non sia drammatico o ben recitato, ma per il modus operandi: qui Colombo si comporta in modo troppo "sbirresco"
SPOILER
"Non riesco ad incastrare te, allora ti costringo a venire allo scoperto fingendo di incastrare una persona che ami"
FINE SPOILER
Certo Colombo è un poliziotto che deve fare il suo mestiere senza guardare in faccia a nessuno, con serietà professionale (come argomenta nel colloquio la scrittrice che si è fatta giustizia da sola nello splendido Prova a prendermi). Però questo puntare sugli affetti è un colpo basso...
Hai ragione Zender, si tratta di fiction e quindi qualcosa di anomalo lo ci si trova sempre, soprattutto per la serie Colombo che non è propriamente una serie di chiara impronta poliziesca investigativa...come può essere invece CSI. Ma ci sono indagini poliziesche riuscite meglio e altre meno, e secondo me nei Cospiratori la mancata analisi sulle impronte digitali lasciate sulla bottiglia, ad esempio, è una mancanza troppo evidente per essere ignorata; A differenza di Agenda per omicidi che come film non e magari memorabile o così divertente come altri episodi, ma secondo me ha una ottima indagine poliziesca. E' una questione di gusti poi, e questo è il bello: siamo tutti fan di Colombo eppure ognuno ha le sue preferenze e talvolta, come è capitato anche a me, giudizi molto diversi e discordanti. Come ad esempio per Prova a prendermi...
DiscussioneZender • 12/02/15 08:30 Capo scrivano - 47847 interventi
Ma sì certo Vesco, è inevitabilmente una questione di gusti, alla fine. Io alle impronte non prese non ci avevo mai fatto caso, per dire, proprio perché non guardo Colombo come fosse un poliziesco rigoroso, non mi è mai venuto in mente. Mille volte mi sono venute in mente obiezioni che scagionerebbero il colpevole all'istante, al momento della prova "schiacciante" che tale spesso non è, ma se dovessi guardare a questo davvero non me la goderi più.
*Oreste Lionello: Clive Revill *Giancarlo Maestri: Albert Paulsen *Pietro Biondi: Bernard Behrens *Renato Cortesi: L.Q. Jones *Enzo Liberti: Sean McClory *Mario Feliciani: Michael Prince *Liliana Sorrentino: Deborah White *Claudio Capone: John McCann
Salve a tutti, chiedo cortesemente di correggere un paio di cosette, perché proprio nei due commenti con cinque pallini ci sono errori. Nel mio c'è scritto "una sola una parola" anziché "una sola parola"; Nel commento di Didda23 c'è un refuso, "inqudratura". Grazie mille e ci si vede al pub!!
DiscussioneZender • 28/02/24 11:02 Capo scrivano - 47847 interventi
Grazie a te Kami, correggere i refusi è sempre utilissimo.