A Liverpool negli anni '60,Jude lascia la madre per recarsi in America alla ricerca del padre che non ha mai conosciuto. Musical basato sulle canzoni dei Beatles, ricantate e reinterpretate dagli attori e da alcuni celebri "ospiti" (Bono degli U2 e Joe Cocker tra gli altri), è un sentito (e molto personale) omaggio all'opera del celebre quartetto inglese. La trama è in realtà un pretesto per introdurre i numeri musicali che risultano ottimamente eseguiti e coreografati.
A parte la trama davvero irrilevante, la pellicola ha il grande pregio di miscelare in maniera ottimale le canzoni dei Beatles con gli avvenimenti storici del periodo nel quale si svolge il film. Talvolta purtroppo il regista esagera con il "tocco psichedelico" e si ha la sensazione di trovarsi di fronte a un grosso e immenso videoclip. In ogni caso una buona pellicola.
Una storia esilissima per un mix di suggestioni psichedeliche e riflessioni storico-politiche (il Vietnam, il sessantotto ecc. ecc.), il tutto condito dalle stupende canzoni dei Beatles, spesso penalizzate in quanto tutte remixate ma comunque efficacissime. La regia è abilissima nel costruire scene musical-oniriche, la fotografia è di ottimo livello e gli attori in parte, ma il film fatica ad ingranare del tutto. Nel complesso discreto.
Un musical che non è un film e un film che non è un musical, Across The Universe è una storia d'amore e amicizia decisamente fragilina che ha il pregio di essere raccontata mediante la musica dei Beatles. E se della sceneggiatura si salva ben poco, gli attori sono molto bravi e regalano anche delle cover di grande personalità. Tutto sommato godibile e fruibile anche a chi non si è mai professato un grande fan dei Fab Four: buona fotografia, lisergica al punto giusto, confezione OK. Meravigliosi Bono e Cocker in I Am The Walrus e Come Together.
MEMORABILE: Joe Anderson mentre canta "Happiness is a warm gun" e vede apparire Salma Hayek: "I need a fix 'cause I'm going down"...
Davvero affascinante. Visivamente è una delle cose più belle viste negli ultimi anni. Ci sono delle trovate artistiche della regista che lasciano a bocca aperta. Tutte le sequenze di Strawberry fields forever, Happyness is a warm gun, I want you sono stupende ed anche in quelle meno elaborate c'è della magia; ne è un esempio lampante la scena in cui il gruppo di ragazzi canta sdraiato in cerchio sul prato e la cinepresa sale lentamente sino a riprenderli dall'alto. Fotografia superba e buona interpretazione vocale dei protagonisti.
Le canzoni dei Beatles sono ancora più belle. Sembra che abbiano acquisito il loro vero significato, in questo film. Un sacco di metafore attraverso buoni effetti speciali. Una gioventù speciale che sembra non doversi più ripetere, ma in fin dei conti è la madre, o la nonna, della gioventù attuale. Amore è la parola d'ordine. Poi c'è la vita reale che rientra nell'oblò di una lavatrice. Liverpool, New York e ritorno e in mezzo c'è il Vietnam. Tutto finisce bene omaggiando i Fab Four con "All you need is love" dal tetto e i poliziotti buoni.
MEMORABILE: Dialogo tra genitori e figli durante le cena. "È quello che fai che determina chi sei, "Non è quello che fai, ma il modo in cui lo fai."
L'amore dell'inglese Jude e dell'americana Lucy negli anni sessanta, quelli della guerra nel Vietnam, la rivoluzione hippie, la contestazione e gli scontri con la polizia. Storia esilissima (troppo), solo un pretesto su cui montare le canzoni dei Beatles, riarrangiate e cantate dai giovani interpreti del film e da alcune "guest stars" come Joe Cocker e Bono. Non un musical vero e proprio, ma un insieme di quadri musicali, alcuni riusciti (il circo, la visita militare, l'ospedale), altri meno, con colori ipersaturi e sequenze psichedeliche.
MEMORABILE: "Come Together", la canzone dei Beatles che preferisco, cantata da Joe Cocker
Musical simpatico, ben interpretato, soprattutto vocalmente. Se dovessi descirverlo con due aggettivi sarebbero dolce e psichedelico. L'uso dei colori è suggestivo, fantastico: sembra in un certo senso di rivivere dei ricordi in quanto il film non ha "contorni definiti" ma tutto sembra sfumato. Davvero un buon film.
Un giovane di Liverpool parte per gli USA alla ricerca del padre. Troverà non solo lui ma una nuova vita, un nuovo mondo. Troverà l'amicizia, l'amore per Lucy, una vena artistica e una generazione, la sua, in ebollizione. È la fine degli anni '60, c'è la guerra in Vietnam e la musica è spesso portatrice di messaggi forti. Le canzoni dei Beatles vengono contestualizzate, a volte in maniera soggettiva, ma non sono male. È la trama però che scorre lenta, soprattutto nella parte centrale del film. Tra i tanti camei famosi, fantastico Joe Cocker.
MEMORABILE: "Come together" cantata da Joe Cocker e "All you need is love" cantata sul tetto di un edificio.
Partendo dal presupposto che i Beatles sono il mio gruppo preferito, trovo questo film di una bellezza straordinaria: mi sono venuti i brividi già dalla prima scena. Vengono miscelati amore, vita, divertimento, rivoluzione con canzoni dei Fab4 scelte in modo veramente azzeccato. Uso dei colori fantastico. Meravigliosi Bono e Joe Cocker.
Il più bizzarro omaggio ai 4 di Liverpool (e uno dei più riusciti) è questo musical costruito su personaggi e storie beatlesiane. I giovani protagonisti del film (farcito di citazioni e comparsate eccellenti) recitano e cantano bene, la love story è avvincente e le canzoni superlative (riarrangiate da Elliot Goldenthal). Magari la parte visionaria e psichedelica è eccessivamente pesante, ma il film è talmente intenso e originale che qualche difetto si può perdonare.
Partendo dal presupposto che non amo i film musicali, posso dire di non aver cambiato idea con questo. Di per sé la pellicola non è male, molto psichedelica e visionaria con grandi canzoni dei Beatles che fanno da colonna sonora ad una realtà piuttosto dura (guerra del Vietnam, movimenti pacifisti..).
Non ci siamo, la musica più bella dell'universo viene presa a pesci in faccia da quello che vorrebbe essere un tributo fantasioso ma risulta essere un insostenibile musical che salviamo per qualche bella scelta di fotografia e messa in scena e per qualche bell'arrangiamento; ma una sceneggiatura così banale è un insulto alla carriera e alla fantasia degli scarafaggi, le cui canzoni vengono usate in una maniera didascalica da morire. Ridateci Richard Lester per favore.
Trama giovanilistica esile e noiosetta che serve solo a giustificare le interpretazioni canore. Performance che dimostrano il limite (degli altri) quando appaiono Joe Cocker e Bono; un'occasione sprecata per confermare il genio dei Beatles e che invece diventa un prodottino fine a se stesso. Qualche buona trovata fotografica, anche se la regia trova appigli rifugiandosi nel digitale. Ambientazione in Usa discutibile per le canzoni che furono (le vicende antimilitaristiche sono inguardabili).
Male fin dall'inizio, anzi fin dall'idea: costruire una trama attorno a delle canzonette che tra l'altro non hanno un tema condiviso, non formano di per sé una storia (come valeva invece per The Wall) e pensare di sfornare un buon lavoro è pura follia; piuttosto ricorda le tesine di maturità. Se volevo ascoltare i Beatles aprivo iTunes, non un film, il quale tra l'altro non vanta particolari doti tecniche, né un buon cast. Prima annoia come certi documentari, poi infastidisce addirittura come gli amici che cambiano canzoni prima della loro fine.
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HomevideoGestarsh99 • 27/06/11 10:59 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dall'11/07/2011 per Sony Pictures:
DATI TECNICI
* Formato video 2,40:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio Dolby TrueHD 5.1: Italiano Inglese
* Sottotitoli Italiano Inglese
* Extra Commento di Julie Taymor ed Elliot Goldenthal
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