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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ancora un film per Jack Ryan, l'analista della Cia che qui ha le fattezze di un giovane Ben Affleck. L'autore del romanzo Tom Clancy (che figura anche tra i produttori) continua a coinvolgere nelle sue storie i massimi livelli governativi, questa volta alle prese con una bomba nucleare trovata in un deserto africano e finita in mano a neonazisti senza scrupoli. Il presidente degli Stati Uniti (Cromwell), mentre ancora nessuno sa dell'ordigno trafugato, simula intanto possibili attacchi della Russia e manda i suoi specialisti (Freeman in particolare) per sondare il terreno oltrecortina dove il suo omologo ha il suo bel daffare in Cecenia.

Tra i due blocchi esiste, nonostante un'ovvia...Leggi tutto differenza di vedute, una certa comunicazione, ed è questo a differenziare parzialmente il film dal più noto (e nettamente superiore) A PROVA DI ERRORE, nel quale allo stesso modo la tensione tra USA e Russia cresceva esponenzialmente trascinando tutti nell'incubo della guerra nucleare. Se però lì tutto si giocava nelle stanze del potere di fronte a un grande monitor, qui la legge dell'action impone che, anche laddove - come in questo caso - l'azione vera e propria sia ridotta al lumicino, si seguano comunque ampi movimenti in scenari diversi, con più parti in cui subentrano i sottotitoli (in Africa, in Russia, in Ucraina...). Tom Clancy insegue insomma il pericolo per disinnescarlo in loco, assistito da un Freeman sornione che non lascia troppo il segno e svolge il compitino senza gran convinzione.

Affleck si impegna a dimostrarsi particolarmente acuto (tranne quando deve scusarsi con la fidanzata per le sue improvvise assenze), Liev Schrieber lo accompagna in qualche scena oltrecortina mentre un po' di spazi se lo ricava lo spiegamento militare americano con gli splendidi Stealth in volo. La regia di Phil Alden Robinson è tuttavia piuttosto spenta e, per quanto corretta e in grado di recuperare punti nella seconda parte (quando finalmente la "linea rossa" tra i due presidenti si scalda), stinge il film in un anonimato che forse non meriterebbe, perché se non altro le sequenze che vedono a colloquio gli alti papaveri delle due potenze nucleari una loro forza mostrano di averla e l'attivismo di Clancy azzecca una relativa credibilità che non era facile mantenere, in presenza di momenti che rischiano in più punti di scadere nel ridicolo. L'innalzamento del def-con, gli sguardi vitrei del presidente russo, le inevitabili indecisioni delle quali si trova preda il presidente americano sono i punti di forza, mentre quelli di debolezza riguardano soprattutto l'organizzazione terroristica che entra in possesso della bomba, sgangherata e composta da brutti ceffi di rara insignificanza e minimo spessore. Effetti speciali per l'epoca ampiamente accettabili.



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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/04/08 DAL BENEMERITO GALBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 26/09/23
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Galbo 9/04/08 15:49 - 12419 commenti

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Quarta trasposizione cinematografica dedicata a Jack Ryan, l'agente della CIA creato da Tom Clancy. In questo episodio Ryan è alle prese con una bomba atomica che un terrorista vuole adoperare per scatenare una guerra tra USA e Russia. A differenza delle precedenti avventure di Ryan, estreme si, ma con un fondo di verosimiglianza legata alle vicende dello spionaggio contemporaneo, questa vira verso territori fantascientifici degni di alcuni degli episodi peggio riusciti della saga di Bond. Affleck poi è privo del carisma necessario al genere.

Lovejoy 8/07/08 15:31 - 1823 commenti

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Brutta trasposizione di un libro di Tom Clancy. Sceneggiatura mediocre, dove i dialoghi la fanno da padrone a scapito delle (poche) scene d'azione che, anche grazie al lavoro svolto in sede di montaggio, risultano poco convincenti. I personaggi poi sono figurine senza vita, a cui gli attori prestano il volto ma non il talento. Sprecati attori del calibro di Freeman, Cromwell, Bates, Schreiber, Baker Hall, Rifkin. Piccola parte per il bravo John Beasley, l'indimenticato Irv Harper di Everwood. Affleck è il solito, inutile pezzo di legno decorativo.

Ciavazzaro 30/03/09 16:10 - 4770 commenti

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Poco interessante. Trama abbastanza confusa, con colpi di scena più o meno onesti, Ben Affleck non recita proprio divinamente, ci sono pure Cromwell e Hall. Sprecato Freeman. Scene d'azione nella media, si può pure evitare di vederlo senza soffrirne troppo.

Rambo90 27/01/10 00:43 - 7707 commenti

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Ultimo e peggiore capitolo della serie dedicata alle avventure di Jack Ryan. Ben Affleck fa rimpiangere fortemente Harrison Ford (che dopo due capitoli interpretati ha rifutato il ruolo perché la sceneggiatura non lo convinceva) e la partecipazione di Morgan Freeman è decisamente inutile e sottotono. La durata è eccessiva e quando finalmente arriva l'azione (poca) c'è rischio di essersi già addormentati.

Piero68 20/07/12 08:52 - 2961 commenti

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Dopo un giovane Baldwin e un po' più attempatello Harrison Ford, tocca ad Affleck vestire i panni di Jack Ryan. Ma è un errore: non solo l'attore non ha il carisma per reggere il peso di un personaggio del genere, ma poi questa scelta taglia ogni continuità con i film precedenti (Ryan col tempo ringiovanisce invece di invecchiare). Ma oltre una cattiva scelta di cast c'è una sceneggiatura troppo poco credibile per poter fare di "Al vertice della tensione" un discreto spy-movie. Persino Freeman, grande attore, fa una pessima figura in questo contesto.

Furetto60 13/05/14 13:20 - 1196 commenti

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Quando mette in tavole le sue carte, Clancy non sceglie mezze misure: il film ha respiro ampio, al vertice della diplomazia politica e militare mondiale. La parte più riuscita è relativa alla dimostrazione dell’isteria che accompagna le scelte di quelli che dovrebbero essere i consiglieri e/o i vertici delle nazioni più influenti del mondo. Thrillerone che non tradisce le attese.
MEMORABILE: La scena nello stadio di Baltimora.

Toporosso 9/02/14 15:37 - 77 commenti

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Jack Ryan evita la terza guerra mondiale facendo fallire il diabolico piano di una Spectre nazistoide. Questo il succo del quarto film dedicato al personaggio creato da Tom Clancy. Una pellicola dignitosa che lascia però molte perplessità riguardanti il casting e una trama che vira decisamente verso il fanta-thriller. La scelta di un legnosissimo Ben Affleck quale interprete di un ruolo che già fu di Alec Baldwin e per due volte di Harrison Ford fallisce in pieno l'obiettivo di dare nuova linfa al personaggio. Bene il resto del cast.

Belfagor 1/04/15 23:33 - 2690 commenti

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Quarto film dedicato al personaggio di Jack Ryan, qui interpretato da un Affleck particolarmente legnoso e monocorde. Il cast di contorno si spreca nel dar corpo a personaggi triti e la trama non manca neanche un cliché del genere. Interessante solo da un punto di vista storico per la relativa positività con cui viene rappresentata la Russia dell'epoca, in contrasto con il precedente Caccia a Ottobre Rosso.

Taxius 14/10/17 13:18 - 1656 commenti

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L'ultimo capitolo della saga incentrata sul personaggio di Jack Ryan è sicuramente il meno riuscito e questo per diversi motivi: innanzitutto Ben Affleck non riesce ad avere lo stesso carisma di Ford e poi la trama punta un po' troppo sulla fantascienza eliminando quasi completamente il fattore spionaggio. Onestamente non è un pessimo film e se passa in tv (e non c'è nulla di meglio) la visione è consigliata. Film da intrattenimento con cervello a riposo.

Trivex 11/07/23 10:49 - 1748 commenti

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La tensione c'è, perché i fatti portano ad essa inevitabilmente; gli attori anche (o quasi), in quanto l'ex Marines che ora scrive i rapporti (in verità giovincello e patinato forse troppo) è dentro un team sufficientemente caratterizzato (con Freeman in gran spolvero). I mezzi ci sono, nonostante qualche limite che s'intravvede in alcune scene, ma il contesto è impegnativo. Vicenda più che accettabile, ma dallo svolgimento in gran parte non azzeccato. Bombe che arrivano facili, Presidente esposto oltremisura, banalità eccessive nella conclusione. Pesantemente da rivedere.
MEMORABILE: Allo stadio; Il (facile) attacco alla portaerei americana e altrettanto alla base russa; L'improbabile dialogo finale.

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