Amore estremo - Tough love - Film (2003)

Amore estremo - Tough love
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il famigerato GIGLI, flop internazionale di proporzioni bibliche targato Martin Brest (il regista di BEVERLY HILLS COP), porta nel titolo originale il cognome del protagonista maschile (Affleck), malvivente di piccolo cabotaggio chiamato a rapire e tenere segregato il fratello intellettualmente disabile (Bartha) di un importante procuratore distrettuale. Il capo di Larry Gigli, per esser certo che questi faccia un buon lavoro, gli affianca un sicario in gonnella (Lopez), femmina dalle forme strepitose ma ahilui lesbica. Un bello smacco per un giovane dal carattere fortemente maschilista come Larry ("Gli esseri...Leggi tutto umani si dividono in tori e vacche", uno dei suoi pensieri più alti), inevitabilmente attratto dalla partner di lavoro. Ed è principalmente sul rapporto tra i due - mediato dalle intriomissioni bizzarre del sequestrato - che il film gioca le sue carte, lasciandosi andare a inattese volgarità (dovute alla rozza educazione di lui) che lei rintuzza con classe e inventiva non comune nelle risposte. Di quando in quando infatti non si può dire che il film non proponga qualche duetto simpatico (il più prolungato e significativo mentre la Lopez esibisce il fisico mozzafiato durante un provocante streching ginnico). Affleck stupisce per come sa scendere in basso straparlando, la Lopez ammicca continuamente con sguardi da gatta e una dolcezza che in realtà fa molto a pugni con quello che dovrebbe essere il suo mestiere nel film. Non si può citare infatti la credibilità, tra le doti migliori di una pellicola che rientra brevemente nei canoni del noir tradizionale solo all'entrata in scena (per due camei di prestigio) di due mostri sacri del genere come Christoper Walken e Al Pacino, protagonisti delle parentesi più stuzzichevoli. Saltuariamente quindi l'impegno di Brest - che comunque garantisce un discreto ritmo e mostra di non aver perso del tutto la capacità di divertire il suo pubblico (si vedano ad esempio personaggi piuttosto azzeccati come il capo di Gigli) - non pare giustificare le critiche tremende ricevute dal film. Che non è di sicuro da annoverare tra i migliori esempi del campo ma sa comunque distinguersi per una certa eccentricità che gli permette di non confondersi troppo con i noir "leggeri" cui di fatto appartiene. Né la singolare love story tra i due protagonisti si perde in eccessive smancerie o banalità. Naturale che poi ci si chieda a chi possa servire un film simile, in cui ad esempio gran parte degli interventi del ragazzo disabile attenuano e smussano ogni ardire favorendo un buonismo da bancarella. Insomma, un film per molti versi sbagliato ma che qualcosa lascia...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/07/08 DAL BENEMERITO MASCHERATO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 23/01/18
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Mascherato 10/07/08 23:58 - 583 commenti

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Martin Brest, dopo Beverly Hills Cop, non ne ha azzeccata una (neanche i sovrastimati Scent of a Woman e Vi presento Joe Black), ma qui tocca il fondo. Il copione gira a vuoto intorno a diversi spunti (commedia sulla mafia, handicap-movie alla Rain Man, storia romantica) e non ne infila nessuno. E non ci vengano a dire che il flop è stato causato dalla rottura tra i protagonisti. Un consiglio a Walken ed a Pacino: non si possono mica fare favori così alla leggera. Avete una reputazione da difendere.

Fabbiu 7/03/09 19:50 - 2148 commenti

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Molti anni prima in Chasing Amy (film molto più riuscito a livello di commedia) era sempre Ben Affleck ad innamorarsi di una lesbica, con gli annessi problemi. Qui gli sproloqui e parolacce in dialoghi poetici e culturali legati al mondo della sessualità sanno molto di ridicolo e poco riuscito rispetto alla diretta coprolalia funzionante del grande Kevin Smith. È bravo Ben Affleck nel suo ruolo, un po' prevedibile in tutto Jennifer Lopez, simpatico il ragazzo ritardato. Troppe parole, pochi fatti, pochi dettagli vengono approfonditi e si ride molto poco.

Disorder 23/03/10 13:28 - 1416 commenti

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Ne avevo sentito parlare come una sorta di Alex l'Ariete made in Usa, è invece un film a mio avviso in buona parte salvabile. I dialoghi sono spesso molto volgari è vero, ma raggiungono divertenti punte di follia pura, specie nei riferimenti assolutamente non velati al sesso. Il ragazzino ritardato è a tratti spassoso ma anche i due protagonisti, pur poco credibili (la Lopez è una killer che si spaventa al minimo schizzo di sangue, ad esempio) riescono a divertire; e che dire dello strambo finale "alla Baywatch"? Tre pallini meritati!

Belfagor 24/07/10 12:24 - 2690 commenti

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L'altalenante curriculum di Brest tocca il fondo con questo film che non ne azzecca una. C'è una storia di mafia (con un Al Pacino che fa mettere le mani nei capelli, se si tiene conto del suo glorioso passato), ma di amore e odio fra un gangster e una killer lesbica, con anche un tentativo di commedia parolacciara. Peccato solo che nulla di tutto ciò riscuota un minimo di interesse. Finale oltremodo insulso e allungato fino allo stremo. Even Jennifer can't walk a mile in these shoes.

Stubby 29/07/10 13:36 - 1147 commenti

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Visto il giorno prima di Mr. & mrs. Smith e devo dire che alla lontana hanno qualcosa che li accomuna. Nonostante l'ora tarda dovuta al suo passaggio tv sono riuscito a guardarlo tutto, ma il meglio il film lo dà tutto nel primo tempo, grazie ad un buon Affleck ma soprattutto a Justin Bartha; la Lopez invece, a parte il suo involucro esteriore, lascia alquanto a desiderare. Secondo tempo completamente da dimenticare, assolutamente banale e prevedibile.

Galbo 9/03/11 07:22 - 12409 commenti

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Un pò "gangster movie" un pò commedia romantica, questo film di Martin Brest si è rivelato un sonoro (e meritato) flop commerciale nonostante la presenza dei divi glamour Affleck e Lopez. Il motivo sta nella sceneggiatura ridicola e nella storia scontata. Anche i protagonisti sono alquanto inespressivi; incredibile ma verosimilmente dovuta a motivi alimentari la presenza di Pacino.

Martin Brest HA DIRETTO ANCHE...

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  • Curiosità Zender • 11/07/08 10:42
    Capo scrivano - 47848 interventi
    fa notare il benemerito Mascherato:
    "Chissà se gli acuti traduttori hanno pensato all’assonanza tra questo titolo e quello di un film del 2002 di Maria Martinelli con Rocco Siffredi. Certo, Affleck e Siffredi qualcosa in comune ce l’hanno. Sia chiaro: Ben Affleck non ha un membro delle proporzioni di quello di Rocco Siffredi, ma "è" un membro delle proporzioni di quello di Rocco Siffredi."
  • Discussione Raremirko • 23/04/16 23:57
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Spiazzante, incorerente, bizzarro, pieno di spunti non troppo approfonditi, ma anche originale, simpatico e divertente.

    Queste le caratteristiche di un film in parte sottovalutato, un pò ingenuo e per certi versi coraggioso.

    I discorsi sul sesso presenti a tratti sono assai rari da sentire in un film (mi riferisco a molti dialoghi della Lopez); è dura capire se Brest avesse avuto l'intenzione di fare un film semicomico o se il comico poi si sia rivelato involontario...

    Di sicuro un film diverso, e posso capire che a molti sia risultato indigesto, anche perchè fa leva sul pruriginoso (ed è poi un mix di generi, si va dal gangster al romantico).

    Buoni i camei di Pacino (e l'uccisione che compie nella scena è di una violenza che stona con il resto) e Walken; si fa notare il ritardato fatto da Bartha.

    Non riesco però ad essere severo: Gigli è un film innocuo, bonario e piacevole, per certi versi unico.

    Brest ha però fatto di meglio (e non fa più film da 13 anni dopo tale Gigli, vero flop di critica e pubblico - su IMDB il film ha la media del 2,4...-).

    Da vedere almeno per dovere cinefilo.