Ballad in blood - Film (2016)

Ispirandosi al delitto Kercher (di cui "riscrive" la storia), Deodato imbastisce un'opera di non facilissima definizione con citazioni, alcune letterali, che non ci aspetterebbe in un suo film ("mi fanno male i capelli") ed altre più simpatiche (il cadavere maltrattato). Qualche squarcio graffiante (visivo e violento) non manca, ma ci si perde anche troppo tra lungaggini e amenità assortite con una ricerca di ironia e della risata che non sempre va a segno. Storia così così, colonna sonora anonima (di Simonetti), ma la regia tiene botta. Bravi gli attori. Nel finale omaggio ad Ortolani.

Discreta rielaborazione artistica di un noto fatto di recente cronaca nera italiana. Più che come noir, dove si fanno notare solo un paio di lampi splatter old style, il film si fa valere sul crinale del grottesco, con alcune trovate da dark comedy spiazzanti ma ben assestate. Cameo di Ernesto Mahieux gustoso ma fuori posto, mentre Carlotta Morelli è davvero brava (anche sotto il profilo della dizione inglese). Regia e fotografia piuttosto anonime, da prodotto televisivo o quasi, ma è difficile aspettarsi qualcosa di più dal Deodato di oggi.

L'ultimo lungometraggio di Deodato non è un commiato adeguato; si cerca di reinventare la vicenda di cronaca nera dell'omicidio di Meredith Kercher fin dall'ambientazione perugina, anche se è la parte di fantasia a prevalere, in una sorta di horror dai tratti noir/pulp che soffre di una fotografia anonima e di una ost - di Simonetti, tra l'altro - piuttosto generica a sua volta. Discreto il cast, fuori luogo alcune sequenze - quasi grottesche - e misurata la violenza, pur presente; nel complesso un lavoro pessimo in cui la firma di un regista come Deodato non è rintracciabile.