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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il sequel più ovvio che si potesse immaginare: una volta marciato sui luoghi comuni del sud cos'altro si poteva immaginare di più facile d'un capovolgimento di fronte? Se però per il numero uno s'era deciso di girare il remake del francese GIU' AL NORD invertendo i due poli un motivo c'era: in Italia è più facile ridere degli eccessi legati al sud, da sempre (basterebbe una breve panoramica sul nostro passato cinematografico per accorgersene); per cui, evitato nel primo capitolo un vero confronto paritario con l'originale francese...Leggi tutto, è arrivata l'ora della resa dei conti: eccola qui la nostra migrazione da meridione a settentrione, e fatalmente c'è meno da ridere. Il ruolo del protagonista passa da Bisio a Siani: è lui ora a trovarsi straniero in terra straniera e a cozzare contro le sorprese di una mentalità opposta. A Bisio questa volta fare da spalla, con l'aiuto della sempre simpatica Anna Finocchiaro. L'esplosività di BENVENUTI AL SUD tuttavia è scomparsa: il gioco con gli stereotipi ancora funziona, ma gli autori sembrano trovare delle difficoltà a rintracciare gli spunti, tra il ricorso a un dialetto molto meno diffuso e che quindi appare spesso forzato ed esagerazioni più degne d'un Fantozzi che di una commedia di costume (la cafettiera gigante, il giubbino con gli antinebbia). E se nel capitolo precedente c'era in qualche modo una storia da raccontare (prelevata di peso dalla matrice francese), una volta abbandonati a se stessi gli autori si rifugiano nelle solite crisi coniugali da quattro soldi e nel puerile espediente per trascinare di peso l'uomo del sud nella Milano del gran lavoro e dell'iperefficienza, rappresentata in qualche modo da un Paolo Rossi versione manager alla Marchionne; ma anche lui, privato di una sceneggiatura decente, finisce sprecato al punto da far rimpiangere i suoi analoghi ma più brillanti esordi nella commedia vanziniana degli Ottanta: mai che riesca a trovare lo spunto comico su cui improvvisare, schiavo di un personaggio secondario che avrebbe potuto interpretare allo stesso modo chiunque. Siani promosso a centro catalizzatore non demerita nemmeno troppo, e i suoi timidi biascicamenti da Troisi della commedia semplice riescono anzi talvolta a divertire, specie come reazione all'iperattivismo anche verbale di Bisio. La prima parte, in definitiva, con un semplice gioco di confronto stereotipico, funziona e trova qualche buon momento, ma già da prima di metà film si capisce che le polveri sono bagnate, e quando si vede spuntare un fumetto che traduce i pensieri d'un cane si capisce quanto l'abisso sia a un passo. La seconda parte infatti è la resa incondizionata, con il precipitare nella solidarietà tra partner abbandonati e la lenta progressione verso un finale inevitabilmente lieto che si protrae inutilmente tra squallide gag portate avanti dal gruppo del Sud sbarcato al Nord: Paone e Rizzo ridotti ormai a macchiette di puro contorno e la Lodovini incazzosa - che non lesina provocanti scollature di ogni tipo - pronta a raggiungere il suo uomo (Siani) sgusciato a settentrione. Più si prosegue più tutto si spegne come in una lenta agonia destinata a morire sulle note della canzone che nel trionfo massimo del luogo comune unisce da sempre l'Italia sotto un'unica bandiera (blu dipinta di blu, naturalmente).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/01/12 DAL BENEMERITO NANCY POI DAVINOTTATO IL GIORNO 28/01/12
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Nancy 20/01/12 01:43 - 774 commenti

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Non è all'altezza del precedente. Le idee e gli spunti presi dai numerosi luoghi comuni "geografici", così abbondanti nel primo film, qui mancano praticamente del tutto. E quando ciò manca ci si aggrappa al sentimentale: i matrimoni dei protagonisti vanno male e questi prima si consolano nel revival giovanile (già visto tra l'altro migliaia di volte) e poi nel proprio lavoro. Le gag non divertono e il film è tirato troppo per le lunghe: si contano più sbadigli che risate. Brutti titoli di coda con la cantantuccia di "Amici"...

Belfagor 21/01/12 13:57 - 2690 commenti

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Visto il successo di Benvenuti al Sud, era logico aspettarsi un sequel. Ma, mentre quello sapeva essere divertente nel giocare con gli stereotipi del meridione, questo manca proprio il bersaglio: i luoghi comuni del nebbioso nord sono trattati solo in brevi sprazzi, per lasciare spazio alle vicende sentimentali che stancano piuttosto in fretta. Inoltre la comicità non scorre in modo continuo, concentrandosi in alcuni momenti riusciti che, guarda caso, si rifanno al modello già collaudato.
MEMORABILE: Paolo Rossi che interpreta un napoleonico cumenda a metà fra Brunetta e Marchionne.

Pinhead80 20/01/12 16:07 - 4792 commenti

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Visto il successo al botteghino del primo film (per altro identico a Giù al Nord), si è pensato bene di cogliere la palla al balzo e di replicare con un seguito, ovviamente a parti invertite. Ciò che ne è uscito è un film poverissimo di idee (a testimonianza di ciò l'insistenza sul decolté della Lodovini) che scimmiotta il/i film precedenti senza neppure avere la stessa carica comica. A salvarsi, come al solito, c'è la Finocchiaro nella duplice veste di moglie e suocera di Bisio. Inutile.

Nando 20/01/12 23:24 - 3822 commenti

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Il sequel di un campione d'incassi risulta sempre difficile; poi se al colorito macchiettismo del Sud si vuole contrapporre qualche risaputa battuta lombarda il risultato non può essere esaltante. Certo qualche gag strappa la risata e il duo Bisio-Siani mostra un valido amalgama, ma le idee sembrano latitare e il viaggio verso Milano sembra ricordare il grande Totò. Irritante Rossi e pessima la sigla di coda.

Deepred89 21/01/12 03:58 - 3718 commenti

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Siamo dalle parti del capitolo precedente ma, coerentemente col cambio di location (dal rilassato paesino meridionale alla frenetica Milano), il ritmo si velocizza, aumentano le gag e la demenzialità, la regia si fa più serrata. Nota dolente: gli stereotipi non vengono qui criticati (come nel capitolo precedente), bensì adottati a fini comici, con una Milano-lager bella solo quando meridionalizzata (si veda il finale), in linea col buonismo dominante. Ottima la Finocchiaro (che si sdoppia); insulso il videoclip conclusivo. Gradevole.
MEMORABILE: I titoli di testa, col grigio del duomo di Milano contrapposto alla tenuta estiva dei ragazzi.

Cristian 22/01/12 17:14 - 27 commenti

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Considerato il gran successo del primo film mi aspettavo un gran bel secondo film, mentre invece non è stato così eccezionale come mi sarei aspettato dopo aver visto il trailer. Il cast sempre ottimo, con inserimenti di personaggi famosi in piccole parti; forse mancavano le idee...
MEMORABILE: Bisio in versione giovane anni '80.

Corinne 23/01/12 01:46 - 420 commenti

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Gradevole ma non all'altezza del predecessore. Se nel primo pregiudizi e stereotipi venivano smontati, qui sono per buona parte rafforzati e la storia è meno compatta, forse troppo orientata verso le vicende sentimentali dei due protagonisti. Attori comunque in parte; si ride, ma manca qualcosa.

Dengus 26/01/12 08:22 - 361 commenti

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Da uomo del Nord (seppur per metà meridionale), dopo 10 minuti me ne stavo andando dalla sala offeso da alcuni luoghi comuni sul Settentrione, degni neanche del Dopoguerra. Dopodichè il film prosegue sui binari del primo grazie alla verve di Siani, Bisio e della Finocchiaro. L'insieme comunque è gradevole come nel primo film, ma ho trovato diseducativo il messaggio che i due protagonisti danno agli impiegati delle Poste, spingendoli praticamente al "pelandronismo"; sufficiente solo grazie ai protagonisti.
MEMORABILE: La Lodovini e la sua bellezza; E.r.p.e.s; Il falso invalido (Pozzoli).

Capannelle 29/01/12 12:54 - 4420 commenti

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Storiella come da attese ma brillante, almeno per due terzi di film (fino alla seconda convention). Sì, perché le battute non mancano (non il top dell'originalità ma girate come si deve) e gli attori si amalgamano bene, dando l'impressione di essere in un film e non in uno sketch allungato come accade nei film di Zalone o in certi cinepanettoni. Nel finale il film paga il tributo al "volemose bene", ma come sceneggiatura e ritmo supera il primo episodio. E pare superiore anche l'insieme dei caratteri secondari.
MEMORABILE: Siani accolto a cena da Bisio e signora; Capece e la Finocchiaro invecchiata a discutere di calcoli.

Markus 28/01/12 14:31 - 3693 commenti

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Benvenuti al Nord indubbiamente parte svantaggiato sin dal principio perché è un sequel di un remake, dunque si spreme un limone ormai già ampiamente strizzato; che rimane? La fisionomia dei personaggi che ormai già conosciamo da ricollocare in una Milano non identificabile anche da chi (come me) c'è nato e cresciuto. I cliché e certe mentalità lombarde sono pesantemente impiegate ai fini dello spettacolo, ma a dire il vero già nella seconda parte vertono al tedioso. Il miracolo "Benvenuti a..." non si è ripetuto.
MEMORABILE: "Chi volta 'i spal a Milan, volta i spal al pan".

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Ianrufus 29/01/12 22:31 - 139 commenti

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I primi 40 minuti sono passabili, poi si giunge alla noia e a un chiaro smarrimento degli sceneggiatori. La migliore è forse la Finocchiaro, la bella Lodovini recita ormai la parte della ciociara senza fantasia, i caratteristi dell'ufficio milanese sono indegni per una commedia e così via. Vogliamo parlare del mastino napoletano che si esprime a fumetti o ai napoletani che (wow!) scoprono la neve? Complimenti per gli incassi record, per il resto... mah, poveri noi...

Puppigallo 30/01/12 08:56 - 5293 commenti

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Il classico sequel realizzato in quattro e quattr'otto per sfruttare il successo (esagerato) dell'originale. Ovviamente, il risultato è un filmetto-filmaccio che regge più o meno venti minuti, iniziando a sprofondare nel ridicolo dall'entrata in bagno di Siani (compare il faccione di Bisio che gli dice quanto tempo ha). E via con magagne coniugali e voglia di libertà... Oltretutto, le gag sono ben poca cosa, i luoghi comuni sono sempre i soliti e, alla fine, anche gli attori possono fare ben poco (compresa la Finocchiaro, che in versione suocera è eccessivamente macchiettistica). Evitabile.
MEMORABILE: "Lei è la persona adatta per diffondere l' E.R.P.E.S."; La madre napoletana vede raccogliere una cacca di cane e commenta: "Sì sì, ci crediamo..."

Rambo90 18/02/12 04:36 - 7706 commenti

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Sequel-fotocopia del precedente: all'inizio è molto scorrevole e diverte abbastanza, poi però (dal momento in cui Alberto viene lasciato) Miniero inizia a ricorrere alle macchiette, nessuna delle quali è azzeccata, annoiando molto. Bisio che cerca di "cuccare" e la Finocchiaro versione suocera, in particolare, sono fra i punti più bassi del film. Siani imita Troisi senza averne né spessore né simpatia, Bisio fa quel che può, Rossi è molto bravo ma poco utilizzato. Finale smielato e tirato per le lunghe; evitabile.

Bruce 17/02/12 10:45 - 1007 commenti

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Non che il primo fosse un granchè, tutt'altro, ma almeno la sceneggiatura, ripresa dall'originale francese, reggeva. Questo inutile seguito è invece del tutto privo di spunti positivi, non riesce a far ridere, non coinvolge, non emoziona, anzi delude e annoia. Pura operazione commerciale dal pessimo risultato.

Piero68 23/02/12 08:26 - 2960 commenti

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Perso lo slancio del primo, dovuto unicamente ad una sceneggiatura copiata pedissequamente dal suo omologo francese, il film mostra ancora una volta tutti i limiti di certe commedie ialiane. Colpa di una sceneggiatura che invece di copiare a sua volta pedissequamente quella del primo a parte invertite, preferisce lasciare solo l'input per poi lanciarsi in gag vecchie e telefonate a cavallo tra le fantozzate e il celeberrimo arrivo di Totò e Peppino a Milano. Alla fine si ride solo con le gag di Scapece e con il suo personale idioma. Sconsigliato.

Zardoz35 4/03/12 13:55 - 291 commenti

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Evitabile sequel che ha il solo pregio di proporre una velata critica alla frenesia e alla spersonalizzazione del lavoro ispirata a modelli giapponesi, che realmente si sta impadronendo della nostra vita. Un grande Rossi, in versione Marchionne/Brunetta, riesce a incarnare bene il ruolo di manager spietato. Per il resto commediola buonista e puerile con finale risibile: quando si viene lasciati dal partner, il giorno dopo sono già tutti e due con un nuovo amore, mica sono lì ad aspettarsi! Bravo Bisio, mentre Siani imita troppo e male Troisi.
MEMORABILE: L'evitabilissima ascesa del gruppo dei meridionali al Nord, nel finale; Il cane mastino napoletano chiamato "Giussano" nel circolo leghista.

Saintgifts 4/03/12 15:43 - 4098 commenti

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Credo che il messaggio finale del film (sempre che abbia voluto dare un messaggio), sia: a noi italiani piace lamentarci di come funzionano le cose pubbliche (in questo case le Poste) ma per favore non cambiatecele, anche se in meglio, perché i cambiamenti non ci piacciono, in fondo vogliamo che tutto rimanga così, specie se siamo noi che dobbiamo cambiare. Il film diverte abbastanza, anche con tutte le esagerazioni che ormai non sono neppure una novità; ma si ride anche per questo, aspettando una scena o una battuta che già conosciamo.

Panza 26/03/12 16:10 - 1850 commenti

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Solita operazione commerciale che vuole solo richiamare il film uscito un anno prima. Gag che hanno solo lo scopo di ironizzare sugli stereotipi presentati e non di criticarli, come accadeva invece in Benvenuti al Sud. Questa carenza è riscontrabile in alcune esagerazioni che stonano con l'umorismo presente nel predecessore: insomma, un sequel molto meno divertente...
MEMORABILE: La cena di Siani a casa di Bisio.

Giulyfab 17/05/12 10:51 - 32 commenti

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Non certo al livello di Benvenuti al Sud ma comunque ancora divertente. Si vede un ottimo affiatamento tra gli attori; certo la sceneggiatura non eccelle, ma è ben al di sopra della produzione di commedie degli ultimi mesi. Peccato la location, non c'è confronto tra Milano e il Sud: qui la sconfitta della caotica e cementifera metropoli è totale!
MEMORABILE: L'arrivo dell'elicottero e il disvelarsi che non c'è stata nessuna messa in scena, ma che era tutto vero!

Galbo 19/06/12 05:48 - 12411 commenti

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Un film discreto, dal successo forse spropositato, dà vita all'inevitabile sequel (che la commedia originale francese si era risparmiata) realizzato in tutta fretta e che lascia vedere pienamente tutti i suoi limiti. Puntando tutto sulle differenze regionali, la sceneggiatura ricorre agli escamotage più grossolani possibili ed infila tutti i concepibili luoghi comuni. Il gioco regge pochissimo, con l'aggravante della durata eccessiva. Del cast, la migliore è la Finocchiaro che si cimenta in un riuscito doppio ruolo. Inutile.

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Ziovania 18/09/12 16:24 - 337 commenti

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Dalla dolcezza aspra della costiera amalfitana alla Milano non più da bere, è difficile sorridere ancora delle nostre intrinseche differenze culturali e sociali. In effetti, nel gioco degli stereotipi il rischio (cinematograficamente parlando) è quello di farsi male e il film di Miniero se ne fa abbastanza. E se almeno Benvenuti al Sud aveva il pregio di non scadere nel cattivo gusto, ciò a cui si assiste è una serie di luoghi comuni e banalità assortite a cui viene spontaneo rispondere con le parole di Totò: “Ma mi faccia il piacere!”.

B. Legnani 11/11/12 23:53 - 5549 commenti

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Dopo mezzoretta in cui prevale il già visto (perfino l'incubo della nebbia milanese di Totò), ma che due-tre risate le strappa, il film si infila in un pozzo senza fondo verso una parte finale davvero pessima, al punto che si stenta a credere di vedere quello che davvero si vede. Gli sforzi del cast fanno solo rimpiangere la puntata precedente. Come se non bastasse, l'innesto più importante, quello di Paolo Rossi, conferma, anche per colpa di una sceneggiatura deficitaria (ed è dire poco), che lui, al cinema, funziona assai di rado.

Motorship 13/11/12 18:08 - 585 commenti

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Sequel piuttosto deludente del fortunato e più riuscito Benvenuti al Sud, in cui si vede una mancanza di fondo di ispirazione: sembra infatti una trasposizione del precedente al contrario, coi luoghi comuni del Sud verso il Nord. Le battute non funzionano più come prima, fermo restando però che il cast è ancora simpatico (soprattutto la Finocchiaro e un inedito Paolo Rossi che fa il verso a Marchionne). Sempre all'altezza i due protagonisti Bisio e Siani.

Didda23 3/01/13 18:07 - 2431 commenti

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Il cambio di registro (si punta più sulle difficoltà coniugali piuttosto che su quelle "culturali") non offre i risultati sperati: in effetti la sensazione dominante è quella di assistere a una mediocrissima commedia farcita di dialoghi banali e poco ficcanti. Per quanto concerne il reparto attoriale spicca ancora il buon Siani, mentre Rossi (per colpa della sceneggiatura) non lascia il segno. Insufficiente la colonna sonora. Stesso voto del precedente (*!).

Manfrin 3/01/13 17:24 - 392 commenti

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Rieccoci di fronte a uno dei tanti, inutili sequel: riuscitissima nel paesino del Sud la storia, peraltro fin troppo speculare, a Milano proprio non regge. Troppe infatti le forzature nel copione, poca comicità e un Siani che marca oltremodo la parlata dialettale al punto da risultare spesso incomprensibile (almeno per me). Salverei la Finocchiaro mentre Rossi, dopo un buon inizio, viene sminuito a macchietta. Una prevedibile delusione.

Tarabas 3/01/13 20:15 - 1878 commenti

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Polenta vs cozze, fuochi d'artificio in spiaggia vs festa degli Alpini, tarantella vs cori di montagna. Questo non è un sequel, è il controcampo di Benvenuti al Sud, sin dal presupposto (Siani in crisi va da Colombo a Milano). Originalità zero, il film ha il pregio di dare più spazio alla Finocchiaro (brava in un doppio ruolo) e di tenere un buon ritmo senza cedere troppo alla barzelletta e sempre senza volgarità. I protagonisti sono simpatici e al minuto 6 c'è la Lodovini in sottoveste. Due stelle gliele do comunque.

Domino86 13/01/13 13:50 - 607 commenti

I gusti di Domino86

Non poteva mancare il sequel visto il successo avuto dal primo film e, come spesso accade, sarebbe stato meglio fermarsi al precedente. Non c'è niente di nuovo in questa pellicola, solo l'invertirsi delle parti e con una comicità minore. Unica nota positiva è la sempre brava Finocchiaro, qui impegnata in un duplice ruolo.

Elnatio 11/02/13 19:15 - 38 commenti

I gusti di Elnatio

Niente a che vedere con Benvenuti al sud, che già non era un capolavoro. Si salvano solo qualche scena iniziale (in particolare la cena di Siani a casa di Bisio), le scollature della Lodovini e il linguaggio incomprensibile di Scapece. Tranquillamente evitabile.

Luchi78 2/04/13 14:20 - 1521 commenti

I gusti di Luchi78

Mi è sembrato davvero un film sprecato. Due comici come Siani e Bisio meritano ben altra valorizzazione, mentre questo Benvenuti al Nord è un'accozzaglia di scontati luoghi comuni che non fanno minimamente ridere. Il massimo sforzo prodotto nel primo episodio è stato ritenuto sufficiente per produrre un seguito senza una parvenza di scrittura decente, lasciando al caso i siparietti dei due comici spesso mal supportati dalla compagine attoriale di supporto. Evitabile.
MEMORABILE: Le scollature della Lodovini.

Mutaforme 15/04/13 23:34 - 417 commenti

I gusti di Mutaforme

Pessimo sequel. Sbadigli, noia, sensazione di già visto: una vera delusione, anche considerando le aspettative. Le uniche risate accennate le provoca il simpatico finto invalido; nessun guizzo invece da parte dei due protagonisti. Da dimenticare. *!

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Gabrius79 27/07/13 01:50 - 1429 commenti

I gusti di Gabrius79

Seguito del successo dell'anno precedente con il solito cast. Stavolta si invertono parti e luoghi. Il film parte bene ma poi nella seconda parte tende un po' a sgonfiarsi e in alcuni tratti ad annoiare. Ottima prova della Finocchiaro stavolta in un doppio ruolo. Bene Bisio, distreto Siani. Cameo per il comico Paolo Rossi.

Blutarsky 11/10/13 18:10 - 360 commenti

I gusti di Blutarsky

Fiera dello stereotipo sulle differenze nord-sud, ambientato in una Milano di fantasia in cui tutti parlano milanese compresi i cinesi... La sceneggiatura è poca cosa (incentrata sulla crisi matrimoniale dei due protagonisti), con pochissimi momenti riusciti e gag oggettivamente imbarazzanti (la moka gigantesca che si porta la famiglia dal sud, il cane con il "fumetto", il giubbotto "anti-nebbia", ecc...) e con un finale deludente virato al "siamo tutti una grande famiglia". Product placement a tratti imbarazzante. Povero Bisio...

Samuel1979 2/11/13 20:13 - 548 commenti

I gusti di Samuel1979

Naturale continuazione del primo film, per alcuni tratti veramente godibile. Peccato poi per il finale un po' "tirato per le lunghe" e quindi noioso; in più c'è la prestigiosa partecipazione di Paolo Rossi nei panni di un capo cinico e strafottente. I due film si equivalgono.
MEMORABILE: ...e che significa, allora s'ero i Baghdad mettevo na bomma i nto u mercatu!

Mco 17/11/13 18:38 - 2330 commenti

I gusti di Mco

Siani in trasferta al Nord, per prendere posto come postino prima e poi vero e proprio impiegato rampante, dietro "spintarella" di Bisio. Tutto forzato, così come le vicissitudini familiari e le sciocche parentesi legate alle difficoltà di ambientamento a ritmi di vita completamente diversi. Solo la Lodovini, con le sue scollature che trattengono a fatica il contenuto sottostante, rende doverosa la visione. Ma, per tutto il resto, se ne consiglia la fruizione solo ai fan sfegatati di questo tipo di pellicole.

Enzus79 21/01/14 16:56 - 2916 commenti

I gusti di Enzus79

Come Benvenuti al Sud anche il sequel ha una storia che non mi ha convinto. Si ridicolizzano troppo le differenze che ci sono tra Nord e Sud cadendo nel banale e a tratti nel mieloso. Si ride poco e Claudio Bisio sembra meno in parte rispetto al primo capitolo.

Simdek 26/02/14 11:01 - 122 commenti

I gusti di Simdek

Sequel che la critica e un certo pubblico aspettavano al varco, ansiosi e sicuri di dire che il primo era migliore. Molti dicono così, forse influenzati dal paesaggio meno naturalistico... Invece no, il film è fatto bene e con garbo, anche se un paio di trovate lo ridicolizzano un po' (caffettiera gigante, ma dai!). Sulla scia di un certo Totò, il buon cast ripercorre triti luoghi comuni e ne trova di nuovi, ma tutto fila via con molti sorrisi. Merito anche di Paolo Rossi in versione Marchionne.
MEMORABILE: Siani nella sede della Lega; Siani al bar che vorrebbe caffè e acqua; Bisio che fa gli occhiolini a Siani (che invece pensa abbia dei tic).

Guru 26/02/14 18:57 - 348 commenti

I gusti di Guru

Il sequel avrebbe dovuto almeno eguagliare il precedente, invece non ha fatto vibrare le corde e "l'andante ma non troppo" cala man mano che il film scorre. L'energia indubbia del primo non è trasportata nel secondo! È sempre inevitabile il paragone, ma anche aggiungere un finto personaggio con l'handicap non è una buona idea: l'argomento era ampiamente esaurito! Comunque la bravura degli artisti (la Finocchiaro in primis con l'originalità di Rossi) lo salva dalla banalità.

Homesick 18/05/14 08:32 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Il seguito di Benvenuti al Sud accumula forzature ed esagerazioni per rimpolpare l’ossuto canovaccio – peraltro non ha nemmeno senso rapportare un piccolo paese del Cilento ad una metropoli come Milano – e assume da subito i connotati di una fiction sulle vicissitudini matrimoniali di due coppie. Se la baracca si regge in piedi è comunque merito di un Bisio sempre più scatenato e di una Finocchiaro che si guadagna maggior spazio rispetto al capitolo precedente, interpretando anche il ruolo di suocera nordista e bisbetica. Fantozziana la scena della riunione con Paolo Rossi megadirettore.
MEMORABILE: Il giubbotto con i fendinebbia; Siani che cerca di rianimare il pesciolino; Bisio in tenuta da tamarro per la Milano by night.

Pessoa 29/09/14 18:42 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

"Un sequel obbligatorio" (come lo ha definito lo stesso regista Miniero) che avrebbe fatto bene a rimanere un'idea. La cosa peggiore è la sceneggiatura, infarcita di luoghi comuni e di citazioni a vanvera sul più becero e scontato campanilismo. Anche gli attori sembrano stanchi e svogliati (tranne Paolo Rossi, che rifà con rabbia il ministro Brunetta). Una semplice operazione commerciale utile solo a raccattare qualche milione sulla scia del capitolo precedente. Irritante e abbondantemente evitabile.

Zio bacco 6/10/14 18:29 - 240 commenti

I gusti di Zio bacco

Sequel forzato e deludente. La trama, incentrata sulle crisi coniugali, non convince e l'antitesi fra nord e sud è portata allo stremo (vedi i rapporti fra Mattia e i colleghi caratteristi). Bisio regala qualche risata ma il suo personaggio finisce col perdersi nei ripetitivi stereotipi, al pari di un Rossi fuori ruolo. La Finocchiaro non sfigura, mentre la Lodovini recita solo col seno. Già la serie è un remake, ma qui l'assenza di originalità si misura ancor di più nei palesi riferimenti a Troisi (Siani) e a Totò, che fanno malinconia. Scarso.

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Caesars 5/11/14 08:18 - 3805 commenti

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La prima mezz'ora di film, pur zeppa di cose già viste, qualche piccolo sorriso riesce anche a strapparlo; poi inizia una discesa verso il nulla cinematografico e comico che lascia davvero senza parole. Purtroppo è evidente la voglia di sfruttare il successo del primo episodio senza avere però la minima idea di una storia che possa reggere le quasi due ore (decisamente troppe) di proiezione. Talvolta le operazioni commerciali possono portare anche a buoni risultati, ma evidentemente non è questo il caso.

Elsolina 14/05/15 16:57 - 41 commenti

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Naturale continuazione di Benvenuti al Sud, forse un po' meno accattivante, si presenta comunque come un film discreto, di una comicità leggera che intrattiene piacevolmente. In un gioco di ribaltamento dei ruoli, lo svogliato Mattia si ritrova nella fredda Milano e si trasforma nel lavoratore efficiente e operoso, confutando molti dei pregiudizi di cui è permeato l'immaginario collettivo. Oltre a Siani, ottima spalla di Bisio, vanno ricordate le scenette comiche di Paone-Rizzo.
MEMORABILE: "Agg' capt', jamm a Milano. Io ne approfitto che a Milano ci sta una scuola per c-c-cacagli" "Ma pecchè? Nun' cacagl buon?"

Ultimo 5/10/15 18:10 - 1659 commenti

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Filmetto realizzato sulle ali dell'entusiasmo di Benvenuti Al Sud (già di per se non memorabile). La simpatia di Bisio è indubbia, ma il tutto sa di già visto e di estremamente ripetitivo. Non mi sento di bocciare Siani, che pur ce la mette tutta ma confeziona un personaggio sempre uguale basato sulle battute/equivoci nord vs sud. C'è anche la Finocchiario, simpatica ma poco convincente. Film scialbo ed evitabile.

Stelio 17/01/16 11:32 - 384 commenti

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Un seguito che mostra quanto il predecessore dovesse all'originale francese cui si ispirava: tutto. Lo dimostra il fatto che, appena nella necessità di scrivere una sceneggiatura del tutto originale, il risultato è imbarazzante. Scrittura ai minimi storici e Bisio, il cui talento è spesso sacrificato per soggetti davvero improbabili, non fa eccezione, in questo caso.

Minitina80 28/09/17 16:13 - 2988 commenti

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Un seguito praticamente già scritto in partenza in cui i ruoli di Bisio e Siani sono invertiti spostando a Milano il luogo degli avvenimenti. Per definizione si tratta di una commedia basata sui luoghi comuni, alcuni dei quali davvero un po’ obsoleti e abusati. Poco importa perché il film non ha pretese che vadano oltre il semplice intrattenimento. Il gradimento varia in funzione dell’empatia con i diversi attori, non tutti proprio simpatici. In definitiva, una commedia appena sufficiente per passare una serata in allegria.

Redeyes 26/08/18 09:43 - 2453 commenti

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Un sequel che andava fatto (visto il successo del precedente) ma che non fa niente per farsi apprezzare. Storia rabberciata e poco approfondita, più attenta al singolo sketch che a un'idea d'insieme, attori slegati che portano avanti il ruolo forzando il proprio personaggio e demolendo anche qualche momento esilarante. Ahinoi, se Siani tutto sommato non dispiace, restiamo delusi da una doppia Finocchiaro e dal single Bisio, che girano completamente a vuoto. Decisamente perdibile.

Lupus73 17/07/20 13:48 - 1500 commenti

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Sequel che inverte le situazioni del precedente: Siani va a lavorare alle poste di Milano e un Bisio rampante e settentrionalissimo lo accoglie tiepidamente. Il fulcro rimangono Bisio e Siani, che con i loro problemi familiari e di divario culturale danno vita a gag sempre divertenti; ma vuoi per l'ambientazione metropolitana, vuoi per l'effetto déjà vu invertito, purtroppo il risultato non raggiunge quello del predecessore. Forzatissima la parte finale che tira in ballo la (già surreale) messinscena del primo film (all'arrivo della Finocchiaro al Sud). Tutto sommato, non male.
MEMORABILE: Verso il finale Paone guardando la neve dalla casa in montagna: "Anche o' norde è bellë".

Il ferrini 23/06/22 19:15 - 2368 commenti

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Se il primo già non era un capolavoro, qui la qualità delle gag è ancora più bassa, vedi il gilet coi fendinebbia per andare a Milano. A salvare la baracca (o perlomeno a non farla sprofondare) un'ottima Finocchiaro, qui anche nei panni di sua madre. Paolo Rossi - pur impegnandosi - nei panni del megadirettore galattico non è molto convincente e la Lodovini è relegata a un ruolo assai marginale. Qualche momento buono c'è, ma nel complesso non lo si può definire un film particolarmente riuscito.

Fabbiu 2/07/22 18:54 - 2148 commenti

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Tutto sommato in questo sequel le buone gag ci sono, alcune anche abbastanza divertenti. Purtroppo però sono proprio le situazioni e i contesti (in cui le situazioni comiche sono innestate) ad essere quasi sempre forzate e poco naturali. Persino il pretesto del trasferimento non ha poi tanto senso, per non parlare di tutta la sequenza davvero pessima in cui Bisio deve scippare la suocera solo per avere le chiavi di casa e poter quindi fare una sorpresa alla moglie. Non ci siamo.

Alexcinema 24/06/23 10:40 - 116 commenti

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Poteva essere evitabile "battere il ferro finché è caldo" ribaltando specularmente luoghi e ruoli rispetto al precedente Benvenuti al Sud? No, ovvio. Ed ecco infatti la commediante risposta ai luoghi comuni settentrionali, con l'aggiunta delle visioni ancora più stereotipate dei sudisti. Momenti comici immancabili ma totalmente rovinati da alcuni pregiudizi antimaschili di cui le commedie italiane prodotte negli ultimi 10-15 anni sono pieni. Ancora una volta Dany Boon produttore esecutivo dell'opera... a dimostrazione di quanto i francesi ci vedano lungo.

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  • Discussione B. Legnani • 30/01/12 16:18
    Pianificazione e progetti - 14968 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Caesars ebbe a dire:
    Sempre preziosissimo il nostro Legnani.
    Vero, però stavolta ha scritto una parola e l'ha sbagliata ;-)
    A meno che io il 15 gennaio non festeggi senza saperlo (e con lo stesso chewingum in bocca) il mio omomastico...


    Per vendicarmi aggiungo che la paronomasia prima citata sfociava pure in una doppia allitterazione (m/n f):

    Ma io me ne frego e lo frego: faccio il grande sfregio

    http://it.wikipedia.org/wiki/Allitterazione
    Ultima modifica: 30/01/12 16:19 da B. Legnani
  • Discussione Zender • 30/01/12 19:33
    Capo scrivano - 47861 interventi
    Ah bene, ho anch'io il mio esegeta personale. E dire che neanche sapevo cos'avevo scritto...
  • Discussione Markus • 25/02/12 09:07
    Scrivano - 4775 interventi
    Il commento di un mio amico giornalista "extra-davinotti":

    http://notedazzurro.blogspot.com/2012/02/le-mie-recensioni-benvenuti-al-nord.html?spref=fb
  • Discussione Capannelle • 25/02/12 10:34
    Scrivano - 3540 interventi
    Markus ebbe a dire:
    Il commento di un mio amico giornalista "extra-davinotti":

    http://notedazzurro.blogspot.com/2012/02/le-mie-recensioni-benvenuti-al-nord.html?spref=fb


    Interessante, credevo di rimanere solo in Italia ad aver apprezzato il film (oltre al pubblico).

    Aggiungo però un'altra cosa: quando leggo rece così lunghe benedico per l'ennesima volta la scelta del davinotti di mettere un limite a 500 caratteri.
  • Discussione Markus • 26/02/12 20:20
    Scrivano - 4775 interventi
    I giornalisti (e comunque chi scrive per lavoro e non per hobby) faticano a scrivere una recensione in 500 carattteri: è deformazione professionale!
  • Discussione Zender • 28/02/12 17:39
    Capo scrivano - 47861 interventi
    Dice Saintgifts:
    Domenica ero al Carnevale di Cento per fare foto, ed ero fermo davanti all'ingresso di un cinema parrocchiale che esponeva il cartellone di questo film. Nonostante le tante cose da vedere nella vera manifestazione, tutte le coppie che passavano di lì, giovani o meno giovani, buttavano l'occhio al manifesto e ammiccavano tra loro sorridendo. Ieri sera sono entrato in quel cinema ed ho assistito alla proiezione del fenomeno popolare. Mi è piaciuto Rossi, ma anche gli altri, ma soprattutto il finale, volando nel blu.

    È sorprendente come si continui a ridere per certe esagerazioni (che a me fanno un po' arrossire) che hanno avuto il loro culmine con Totò e Peppino
    Ultima modifica: 28/02/12 17:40 da Zender
  • Discussione Raremirko • 5/01/13 00:29
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Scena finale palesemente posticcia con una Milano invernale che più finta non si può.
  • Homevideo Mco • 3/02/13 23:24
    Risorse umane - 9970 interventi
    Disponibile dal 21 Gennaio 2013 in Blu-Ray per Medusa Video.
  • Curiosità Samuel1979 • 2/11/13 07:11
    Addetto riparazione hardware - 4211 interventi
    La partita che Mattia Volpe (Alessandro Siani) vede in televisione, mentre Alberto Colombo (Claudio Bisio) è costretto a sentire Lecce-Milan alla radio è Napoli-Juventus del 9 gennaio 2011, terminata 3-0, 19° giornata di serie A della stagione 2010/2011. Nelle immagini il secondo gol, dei tre della partita, di Cavani. La partita è un palese "omaggio" del regista alla squadra di calcio di cui il produttore del film è proprietario, mentre la partita Lecce-Milan si è giocata in un'altra giornata dello stesso campionato. Grazie a Fedemelis per il fotogramma e dimostrazione.


  • Curiosità Caesars • 1/10/14 16:08
    Scrivano - 16817 interventi
    Dany Boon (regista di Giù al nord) dopo aver prodotto il remake italiano del suo film, figura come produttore esecutivo anche di questo sequel.