Best - Film (1999)

Best

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/05/07 DAL BENEMERITO CAESARS
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Caesars 31/05/07 10:04 - 3798 commenti

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"Ho speso molti soldi in macchine, donne e motori... gli altri li ho sperperati". Queste sue parole esprimo bene il personaggio George Best, calciatore di notevole talento che militò nel Manchester United negli anni '60/'70. Girato quando ancora Best era vivo (purtoppo è mancato poco tempo fa per i grossi problemi causatigli dall'eccesso di alcol), il film ne ripercorre la carriera dagli esordi ai trionfi (contribuì a far vincere alla sua squadra anche una coppa dei campioni in una storica finale col Benfica di Eusebio) e al declino. Discreto.

Redeyes 4/04/08 09:46 - 2451 commenti

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Pellicola forse più per calciofili che per tutti, ma che ha una sua dignità e non dispiace. Lynch non impersona male il personaggio istrionico di Best - non ci avrei scommesso un Euro - ed il film scorre via fra bevute, veline del tempo e prodezze mirabolanti. Nota da fare è il camminare per tutta la proiezione a metà strada fra un film di sole gesta, sportive e non, ed un tentativo d'introspezione, situazione che stanca. Inutile citar la frase, da trailer, che racchiude il pensiero Bestiano perché sarei l'ennesimo.

Renato 1/05/09 13:00 - 1648 commenti

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Pessima riduzione per il grande schermo della vita di George Best. Rendere noiosa l'esistenza avventurosa del calciatore irlandese era un'impresa quasi impossibile, eppure ci sono riusciti: storia spezzettata in troppe micro-sequenze, personaggi ai limiti del bozzetto (la Kensit soprattutto), una sequela di scene-madri da far piangere, momenti di sprezzo del ridicolo a più non posso. Tutta la vicenda è banalizzata all'inverosimile; si salva solo il cast, dal protagonista in giù. Cameo per Stephen Fry nei panni di un bislacco architetto.

Nando 15/05/10 17:01 - 3817 commenti

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Ritratto di una stella calcistica di prima grandezza naufragata ben presto nei vizi più comuni. Lievemente documentaristico, il film sciorina una carrellata di eccessi, evidenziando il carattere lascivo del protagonista. La narrazione è spezzettata e non contribuisce appieno a tratteggiare la figura di Best, anzi, la dirige verso il fenomeno da baraccone.

Pigro 11/06/10 08:16 - 9682 commenti

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Ascesa e caduta di George Best, campione del football inglese. Se il protagonista in vita fu (sembra) "the best", non si può dire altrettanto di questo film di grande sciatteria e pressapochismo. Insomma, pietoso: gli autori non sanno approfondire né il personaggio né la sua epoca (si limitano a qualche canzonetta), non sanno dare spessore e senso al perché rievocare la storia di Best (ma solo inanellare goal e dialoghi pietosi), e soprattutto non sanno raccontare una biografia (paurosi buchi e lunghissime inezie). Autogol clamoroso.

Galbo 13/06/10 09:00 - 12404 commenti

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Dedicato alla vita e alle imprese sportive di uno dei miti del calcio inglese, personaggio che unì talento sportivo ad una vita di eccessi, il film di Mary McGuckian ha un taglio quasi documentaristico e può contare su una buona caratterizzazione ambientale, un'efficace prova del protagonista e una gradevole colonna sonora. Tutto rimane però piuttosto freddo e poco coinvolgente per lo spettatore, forse per un approccio un po' troppo moraleggiante alla discutibile vita del protagonista, che finisce per fare perdere efficacia al racconto.

Ilcassiere 29/01/11 17:21 - 284 commenti

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George Best è stato un campione dotato di un talento enorme, forse unico. Successo e notorietà però lo hanno letteralmente travolto e fatto sprofondare in un abisso fatto di notti folli, gioco d'azzardo, problemi con la legge e, soprattutto, alcolismo. Peccato che questo film ne racconti la storia in modo piuttosto arido e superficiale, quasi noioso. Peccato davvero, perché la storia di George Best è una di quelle che non vanno dimenticate e le sue gesta sportive, nonostante tutto, rimangono indelebili nella mente degli appassionati di calcio.

Pol 17/07/13 22:04 - 589 commenti

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Un film sbagliato da cima a fondo: una sfilacciata successione di episodi senza il minimo senso della narrazione (non si capisce mai se tra due scene siano passati giorni, mesi o anni) e con personaggi assolutamente incosistenti, protagonista compreso. In cento minuti l'unico concetto messo in campo è che Best era tanto bravo a giocare quanto a bere. Punto. In compenso è divertente vedere come si cerchi di spacciare un (chiaramente) quarantenne Lynch per un appena maggiorenne Best: roba da far ridere i polli.

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  • Curiosità Nando • 15/05/10 17:10
    Risorse umane - 1427 interventi
    George Best è considerato uno dei più grandi calciatori europei di tutti i tempi. Nato in Irlanda del Nord nel 1946, fu notato giovanissimo dagli osservatori del Manchester United ed ingaggiato. Driblomane e dotato di tecnica sopraffina contribuì alla vittoria della sua squadra nella finale di Coppa dei Campioni del 68, anno in cui s'aggiudicò il Pallone d'Oro massimo riconoscimento per i calciatori europei. Poco incline alla disciplina, dedito all'alcool ed amante delle belle donne nel 74 lasciò il Manchester ed approdò nel calcio americano. Trovato varie volte in stato di ebbrezza nel 2002 si sottopose ad un trapianto di fegato ma nel 2005 morì in un ospedale inglese a causa dell'aggravarsi della sua situazione fisica dovuta soprattutto all'eccesso alcolico. Fu soprannominato il quinto beatle.