Candyman 3 - Il giorno della morte - Film (1999)

Candyman 3 - Il giorno della morte
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Candyman: Day of the Dead
Anno: 1999
Genere: horror (colore)
Regia: Turi Meyer
Note: Secondo seguito di "Candyman - Terrore dietro lo specchio" (1992).
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ormai i confini tra Candyman e Freddy Krueger sono labili e il bel personaggio inventato da Clive Barker (sempre interpretato, al cinema, dal nero Tony Todd) si è imbastardito fino a perdere quasi del tutto la propria personalità. E questo CANDYMAN III è quanto di più irritante si possa incontrare, in campo horror: una banalità senza confini, che copia e ricalca a destra e a sinistra nell’esasperante tentativo di dare forma a un soggetto inesistente, riassumibile nel solito scontro tra l'eroina di turno (Donna D’Errico, gran fisico ma una recitazione non certo impeccabile) e il crudele uomo nero evocato col sistema classico: pronuncia cinque volte la...Leggi tutto parola Candyman di fronte a uno specchio e lui apparirà, col suo mantello nero, le pose ieratiche e l'immancabile uncino. Ah, e sempre preceduto dal suo sciame personale di api, naturalmente. Francamente di cadaveri appesi che crollano improvvisamente dall'alto, di spaventi annunciati che corrispondono sempre a un falso allarme e viceversa, di quadri che ritraggono il bis-bisavolo con le sembianze del discendente, di poliziotti che accusano regolarmente a vanvera non ne possiamo più. Qualcuno dica ai produttori americani che a tutto c'è un limite. Fa ancora più rabbia veder sprecate scenografie di classe, effetti speciali ben fatti, una fotografia dai colori cupi ma vivaci, per assecondare rimasticature così prive di idee. Tecnicamente ineccepibile eppure deprecabile. Turi Meyer sfoggia una regia derivativa in ogni senso possibile, già dai titoli di testa e la prima scena (che rimanda addirittura al finale del 2001 di Kubrick). Deludente persino sul versante splatter: sangue sì, ma senza fantasia!

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Undying 13/08/08 01:45 - 3807 commenti

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Arrivati a quota tre, come media impone, la fantasia e l'originalità sono ormai cosa lontana. A dispetto di una notevole messa in scena, garantita da ottimi professionisti (fotografia, costumi, effetti speciali), Turi Meyer infonde al tutto un ritmo ed un senso puramente piatto, asfittico, a-personale. Non è un caso che - dopo aver diretto l'altrettanto brutto Uomo di Sabbia (1995) - finirà a lavorare per serie con destinazione finale la televisione. C'è di buono una sola cosa (quindi buona, con la A) la D'Errico, che però verrebbe voglia di trattare alla De Sade per come recita...

Ciavazzaro 2/05/09 11:49 - 4770 commenti

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Rispetto agli altri due capitoli pessimo. Tony Todd si impegna discretamente, ma arrivati al terzo capitolo gli sceneggiatori rifilano allo spettatore una sceneggiatura straabusata, banale e senza grandi colpi di scena. Il cast non aiuta, qualche effettacio. Al di sotto della sufficienza.

Cotola 11/05/09 01:10 - 9065 commenti

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Ennesimo sequel dell’assassino delle api e punto più basso della serie. La regia è pressappochista, la sceneggiatura è priva di idee e semplicemente ridicola, gli attori sono quello che sono ed anche la confezione non brilla. Nessuna idea, nessuna tensione. Da evitare.

Pumpkh75 14/10/12 22:16 - 1752 commenti

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Trama convenzionale, effetti sanguinosi ma non curatissimi, un cast di statue dove non bastano certo le curve di Barbie D'Errico o le espressioni monolitiche di Tony Todd a salvare la nave, che affonda già dai primissimi minuti. Non serve neanche paragonarlo agli altri due capitoli, ne uscirebbe con le ossa sbriciolate. Debolissimo.

Von Leppe 15/12/15 22:35 - 1262 commenti

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Al terzo episodio siamo tra i messicani e la festa dei morti, tanto che Candyman sembra fuori luogo (come è fuori luogo l'inespressiva attrice protagonista). La trama è striminzita, le uniche cose che si salvano sono riciclate dal primo film, come i murales. In quest'ultimo capitolo vengono mostrati i quadri del pittore maledetto Daniel Robitaille, ma risultano troppo fotografici e poco ottocenteschi. Neanche le apparizioni di Tony Todd e qualche effetto splatter sollevano la pellicola.

Minitina80 24/11/17 08:04 - 2986 commenti

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La serie si chiude nel peggiore dei modi con un capitolo assolutamente superfluo nei contenuti e poverissimo sotto qualsivoglia aspetto. Candyman è relegato a mera e ridicola comparsa, mentre in primo piano c’è sempre Donna D’Errico, rigorosamente in canottiera a risaltare il seno procace e sempre pronta a urlare ogniqualvolta si muove una foglia. Non c’è un’idea in grado di attirare per un attimo soltanto l’attenzione e colpa è anche della regia, di cui è difficile parlare per totale inconsistenza. Da vedere a stento per completezza.

Rambo90 7/07/19 22:53 - 7706 commenti

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Arrivata al terzo capitolo, la saga di Candyman non fa che riproporre stancamente la stessa idea, con tanto di ormai abusato flashback sul passato del pittore con l'uncino. La regia scarsa d'inventiva non aiuta, con giusto un paio di momenti riusciti da un punto di vista visivo e tanti ammazzamenti senza fantasia. Todd ha ancora il suo perché ma la sceneggiatura non gli fornisce bei momenti, la D'Errico ha sicuramente delle doti ma qui recita proprio male. Brutto.

Rebis 29/05/23 13:04 - 2342 commenti

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Da Chicago, passando per New Orleans, il grand tour di Candyman approda in Messico, durante la festa dei morti: sempre più vicini al regno infero, per non dire al fondo del barile. Non è tremendo come lo si dipinge, ma il budget è stringatissimo e ci sono troppi service per il pubblico eterosessuale maschile per funzionare, a partire dalla protagonista, Donna bambola di carne D'Errico, che ce la mette proprio tutta. Tony Todd, che produce, è l'unico a uscirsene in dignità, anche se le sue apparizioni sono ormai routine da babau, con qualche bella intuizione e discreti guizzi gore.
MEMORABILE: L'ape che fuoriesce dal tuorlo sanguinante; La banda di ladri seguaci di Robitaille; La madre sgozzata; La disintegrazione finale tipo bomba atomica.

Magerehein 16/04/24 10:26 - 1005 commenti

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L'uno era discreto, il due già mediocre, con questo si tocca il fondo (la rapa Candyman era già stata spremuta). Dalle comunità di neri si passa agli ispanici (perché?) con una storia campata per aria, scritta in modo balzano e popolata di personaggi insipidi quando non proprio indigeribili (la protagonista ha solo l'estetica dalla sua, il truce Todd appare poco e predica nel deserto). Togliere le musiche di Glass nuoce decisamente, discontinui regia ed effetti (onesti quelli vecchia scuola, brutta la CGI), c'è della truculenza ma anche noia a profusione. Brutto e non necessario.

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  • Discussione Buiomega71 • 18/09/15 19:24
    Consigliere - 26047 interventi
    La farloccandina buiesca di Candyman 3-Il giorno della morte, registrato su Raidue (in seconda serata) nel settembre del 2002, su videocassetta Sony.

    I primi due li avevo originali, il terzo mi mancava.

    Non avevo nessun riferimento, quindi disegnai la faccia "incazzosa" di Tony Candyman Todd colorandola poi di viola (quando si dice viola dalla rabbia).

    Dietro al faccione del demone il classico specchio, e un'apina (che sembra disegnata da un seienne), con l'uncino ovviamente imbrattato di sangue.

    Sul retrocover la recensione di Film tv e una fotina presa dal primo Candyman.

    Qualcuno vocifera (ma sono leggende) che sia meglio la farloccandina buiesca che il film stesso (ma qui lo dico e qui lo nego).

    Ultima modifica: 18/09/15 19:55 da Zender
  • Discussione Raremirko • 19/09/15 21:47
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Del film mi ricordo le curve della D'Errico e poco altro.