Chez le photographe - Corto (1900)

La fotografia, una delle più grandi invenzioni del XIX secolo, ispira questa gag della Guy, che in meno di un minuto concentra i buoni tempi comici dei due protagonisti, ovvero il fotografo e il suo cliente: il primo è sempre più spazientito poiché il secondo, girandosi di schiena, guardando dentro l’obiettivo o ostinandosi a voler farsi immortalare con un vaso tra le braccia, non si mette nella posa richiesta e gli rende impossibile il lavoro. Una situazione tipo per molti sketch di cinema e varietà.

Brevissimo cortometraggio diretto da Alice Guy i cui protagonisti sono un fotografo e il soggetto da immortalare. Benchè non trascendentale, il corto dimostra la buona capacità della regista di “orchestrare” i movimenti dei soggetti in campo e sapere bene dirigere quella che in definitiva è una breve comica.

Va dal fotografo, ma non sta mai fermo, e la sessione fotografica finisce inevitabilmente male... Il cortometraggio è piuttosto semplice, basato com’è sul solo crescendo delle gag inopportune del cliente indisciplinato. Che comunque sono abbastanza spiritose, un po’ da pre-comica, se non altro per l’atteggiamento buffo del soggetto (per esempio quando guarda nell’obiettivo della macchina fotografica). Moderatamente divertente.

Non malissimo, questo cortometraggio di Alice Guy, che sfrutta il tormentone visivo di colui che va dal fotografo, ma non sta mai fermo, impedendo all'altro di ritrarlo. Gli attori sono abbastanza spigliati e il minuto scorre via leggero leggero. Lascia poco però, perché mancano l'estro, la fantasia, la creatività, come in non piccola parte dell'opera coeva della Guy.

Un fotografo cerca disperatamente di fare la foto a un uomo che però non ne vuole sapere di stare fermo al suo posto. Da qui nasceranno una serie di incomprensioni che porteranno i due alle mani. Cortometraggio molto simpatico che parte da un'idea semplicissima e ci regala un minuto di sano divertimento. Infatti è uno spasso vedere il fotografo messo alle corde da un soggetto che ne studia sempre una per rovinargli la foto. Questo lavoro di Alice Guy, pur non essendo originale, dimostra la volontà della regista di cimentarsi anche nella comica.