Ciliegine - Film (2012)

Delicate sciocchezze, ma non poi tanto, raccontate con leggerezza da una Laura Morante per la prima volta dietro la macchina da presa. Nevrosi di coppia e tic contemporanei un po' alla maniera di Woody Allen e con piglio tutto francese. Il risultato, pur se non proprio un capolavoro, stuzzica l'appetito e fa sorridere. Finale azzeccato.

L'esordio di Laura Morante alla regia è sì discreto, a livello di una delle tante commedie francesi contemporanee (forse con qualche scorcio cartolinesco "pour l'Italie" in più), ma ugualmente, ultimata la visione, ci si chiede: Laura, c'era questa impellente necessità di sdoppiarsi davanti e dietro la mdp per raccontare una storiella così? Era tutto questo ciò che avevi da dire? Un personaggio molto alleniano, quello di Amanda, paranoica e androfobica e ben interpretato, ma pare che al film manchi un più grande respiro, il salto di qualità.

L'esordio della Morante alla regia genera questa lieve commedia sull'androfobia di una donna piacente ma nevrotica. Tocco francese e narrazione semplice con finale scontatissimo. Gli equivoci sessuali appaiono leggermente riusciti ma peccano di mancanza di originalità. Appropriata comunque la Morante.

Esordio alla regia per Laura Morante. La protagonista è scelta ad hoc: nevrotica e androfobica. Le romantiche e delicate atmosfere parigine e una forma che si avvicina a Woody Allen fanno sì che il film (complice anche la durata di 80 minuti) scorra piuttosto agevolmente. Quello che resta, dopo, è il pensiero che di un film così se ne possa anche fare a meno, non avendo proprio nulla di nuovo (recitazione della Morante compresa).

Per l'esordio alla regia, Laura Morante realizza una commedia tenue e leggera, dal vago sapore "alleniano"ambientata a Parigi, patria adottiva dell'artista. Classica commedia degli equivoci, prende spunto dalla sessualità di uno dei protagonisti. Inizialmente piacevole, sfrutta tale spunto un po' troppo a lungo, ma limita i danni a causa della sua brevità. Per sé la regista sceglie il ruolo non inedito di donna simpaticamente nevrotica. Si può vedere ma non resterà nella storia del cinema.

Amanda è una donna affetta da androfobia, e perciò non riesce a trovare l'uomo giusto che fa per lei. Commedia di ispirazione alleniana spicciola, che ha poco di interessante e originale. L'equivoco principale della storia sa di già visto. Peccato perché la Morante (qui al suo primo lungometraggio da regista) risulta davvero brava. Personaggi di contorno molto stereotipati.