Due sorelline che non si amano (quella che dopo dieci minuti muore è l'esordiente Brooke Shields, davvero splendida), genitori separati, un delitto atroce commesso in chiesa mentre il prete distribuisce le ostie. Si parte subito in quinta e la regia regge bene il tutto, nonostante qualche frammentarietà di troppo che si ripeterà facendo spesso perdere il filo logico della storia. L'atmosfera inquietante, morbosa e tipica dei migliori thriller del periodo è centrata in pieno, supportata da una fotografia d'effetto e da riprese di una certa qualità. La sagoma che fugge in impermeabile (qui giallo) viene da A VENEZIA... UN DICEMBRE ROSSO SHOCKING...Leggi tutto, ma qui l'inserimento nella storia della componente religiosa è fondamentale e non marginale come nel gioiello di Roeg. La sospettata principale è la sorellina rimasta in vita (Sheppard), trovata dopo il delitto con in mano il velo dell'assassinata, ma – ci si chiede – sarà davvero tutto facile come sembra? Perché sappiamo tutti bene che quando il killer indossa una maschera per coprirsi il volto e non si chiama Jason o Michael spesso è solo per nascondere a noi le fattezze del colpevole. Il regista Alfred Sole gioca bene con l'ambiguità dei personaggi, ne dipinge con arguzia di secondari che sono caricature spregevoli come l'obeso padrone di casa e conduce la sua trama in porto con qualche colpo di scena inatteso (vedi lo svelamento anticipato dell'assassino, che lascia comunque ancora aperti molti interrogativi). Certo, la sceneggiatura non è di ferro e qualche fase confusa non manca, i poliziotti ci fan la parte di quelli che brancolano nel buio per apparire all'ultimo momento a giochi fatti, non si contano le furberie costruite per ingannare lo spettatore, ma non si può negare al film una sua efficacia che lo inserisce di diritto tra i prodotti più intriganti di quegli anni, nel genere. Non è un caso se col tempo si è costruito un suo culto e i motivi per esserne attratti non mancano. Restano in mente le musiche a base d'organo in chiesa e non solo, la ricercatezza di alcune inquadrature, gli interni di grandi edifici abbandonati a cui la fotografia restituisce una bella profondità di luce, l'insolita messa in scena di certi delitti, il lungo primo piano sulla borsa prima dei titoli di coda. Non fosse per l'approssimazione con cui sovente il regista dirige e gestisce gli snodi della sceneggiatura sarebbe davvero un buon thriller.
Film decisamente poco noto, è opera tutt'altro che disprezzabile. La sua poca fama deriva dal fatto di essere il film d'esordio di Brooke Shieds (lanciata due anni dopo da "Pretty baby"), ma i suoi meriti sono ben altri. Per esempio ha una trama decisamente originale e ben sviluppata: una bambina è sospettata di aver ucciso la sorella (la Shieds appunto) e si cerca di capire se è vero e perchè. All'epoca dell'uscita in Italia il nome del regista (americano) Sole fu tradotto in Sun.
Discreto giallo inglese anni 70 dotato di una trama piuttoto intrigante. L'atmosfera è discretamente suggestiva e alcune scene di omicidio colpiscono nel segno. Nulla di eccezionale gli attori e la regia; abbastanza azzeccate le musiche. Piccola apparizione per Brooke Shields, all'epoca ancora sconosciuta.
Piuttosto lento, con una trama incasinata e psicologicamente insostenibile. Quello che dovrebbe essere un difetto diventa, paradossalmente, un merito; non è un caso che sia stato ripescato -fuori tempo massimo- dal mercato home video, venendo lanciato in VHS con il nome di di Brooke Shields a caratteri cubitali sulla locandina. Infatti, pur essendo di scarsa efficacia la sua interpretazione, è l'unica ragione che può indurre alla visione. Ma attenzione, non cercate l'affascinante interprete di Laguna Blu, perchè qua è un'undicenne.
Discreto thriller americano il cui merito maggiore consiste nel saper creare delle atmosfere piuttosto riuscite ed inquietanti così come pure alcuni personaggi (in primis la figlioletta perversa ma non solo). La sceneggiatura non è originalissima e tuttavia la tensione tiene fino alla fine nonostante l'assassino venga svelato a circa mezz'ora dalla fine. Parecchi omaggi ad Hitchcock a partire dalle musiche molto Herrmanniane che a tratti assomigliano non poco a quelle di Psycho.
Il thriller inglese negli anni 70 è sempre stato un prodotto di qualità: Pete Walker (La casa del peccato mortale) e Richard Attenborough (L'assassino di Rillington Place), oppure la scrittrice scozzese Ruth Rendell, che con il suo La morte non sa leggere (poi girato nel 1986) ha spaventato tutte le famiglie con governante. Altro grande esempio di cinema nero UK è questo "Communion": un nero familiare e cristiano, che non risparmia nulla all'immaginazione e punta il dito contro il bigottismo (cioè Walker). Nota negativa: montaggio e fotografia.
Un film dalle atmosfere morbose e soffocanti. Dopo un interessante inizio "giallo" si scivola, inevitabilmente, nel thriller, rivelando l'identità dell'assassino quasi a metà film (nonostante la tensione vada sempre in crescendo). Alcune sequenze colpiscono nel segno, come le scene d'omicidio (discretamente sanguinose, con coltellate a volontà) e la scena finale, piuttosto inquietante. Regia e attori nella norma (ma la bella Miller è assai in parte). Tutto sommato godibile, nonostante sia spessissimo mal girato e mal montato.
MEMORABILE: L'assassinio lungo le scale; Le feroci scarpate sui denti di una vittima e la musica (a tratti ricorda Psycho, a tratti L'inquilino del terzo piano).
Sole difetta di solidi assunti sociologici, ma è subito chiaro come il suo modus operandi registico discenda dritto da quello di Walker: atmosfere morbose e claustrofobiche ottenute con una fotografia livida, personaggi insani e grotteschi, situazioni macabre e dissacranti, l’efferatezza parossistica dei delitti, il finale sospeso. Sciogliendo il mistero, la prematura scoperta dell’assassino enuclea le turbe psichiche di quest’ultimo, invero piuttosto blande. La spaventosa enfant terribile della Sheppard e il vicino di casa laido e ciccione di DeNoble fagocitano l’intero film. Teso e maligno.
MEMORABILE: Gli omicidi in chiesa; l’”altarino” in cantina.
Gli avrei dato 3 pallini, ma essendoci una disgustosa scena (tra l'altro inutile) di violenza su animali lo abbasso a due e mezzo. Film dalle atmosfere inquietanti, che rappresenta una provincia americana tetra, oscura, popolata di ciccioni pedofili e sporchi, ragazzine non a posto con la testa e donne isteriche e pazze. Perde molto nel finale, ma nel complesso è un buon film, sicuramente più impressionante di tante fesserie che si spacciano per film del'orrore.
Per il senso del lugubre, la pesantezza di fondo, il cielo plumbeo e la sensazione di non avere scampo verso un finale tragico mi ricorda molto la negatività di un film di Roeg ambientato a Venezia che ho sempre detestato. Qui non ci sono le medium più appiccicose delle sanguisughe ma tutti i personaggi son talmente fuori di testa che quasi quasi la migliore è Alice, molto poco dolce. Bigottismo totale da una parte, mammismo dall'altra e io nel mezzo a pensare che non è davvero il massimo...
Molto interessante, questo thriller psicologico americano. Si respira un'atmosfera morbosa e carica di negatività, aggravata da una fotografia seventies molto austera e dai colori saturi; d'effetto anche la casa dove si svolge buona parte dell'azione, con alcune stanze inquietanti. In parte tutto il cast, che recita bene, su tutti la diabolica Sheppard e il disgustoso DeNoble. Non mancano elementi proto-slasher e un buon quantitativo di sangue, musiche che sorreggono la buona tensione e dialoghi decisamente sopra la media. Originale e macabro.
Thriller inquietante e malsano, che non manca di assestare al bigottismo e all'ipocrisia di certa provincia americana fendenti paragonabili a quelli sferrati dall'insospettabile assassino, la cui identità viene svelata in anticipo senza che la tensione ne risenta. Certo, la confezione denota una certa sciatteria, il montaggio talvolta scricchiola e il doppiaggio italiano è abbastanza scadente, ma il cast non demerita e la colonna sonora è un piccolo valore aggiunto. Con qualche dollaro in più da spendere poteva uscirne un mezzo capolavoro.
MEMORABILE: Gli omicidi; L'aggressione sulle scale; Il finale.
Diciamo che l'imbarazzante doppiaggio italiano, il pessimo montaggio, la fotografia a tratti casereccia e il ritmo compassato non sono i punti di forza di questa pellicola britannica. Però è interessante lo sviluppo della vicenda e la colonna sonora, seppur derivativa, è azzeccata. Il disvelamento dell'identità dell'assassino (non c'ero proprio arrivato) giunge molto prima del finale ma non nuoce alla resa complessiva. Gli ammazzamenti cruenti sono un pregevole bonus. Indovinate le figure dell'ambigua ragazzina e del vicino laido.
MEMORABILE: La prima apparizione della maschera dell'assassino; L'inaspettata scena conclusiva in chiesa; La Sheppard ammiccante con il padrone di casa grassone.
Più bislacco che interessante. A volte si inverano fortunate congiunzioni astrali: qualche immagine ben azzeccata (la maschera dell'assassino), la fattura approssimata, un personaggio freak, il ripescaggio da un ingiusto (?) dimenticatoio... ed ecco servito il cult. In realtà l'unico barlume di curiosità per lo spettatore è: "Ma è stata la mocciosa o no?". Lasche le psicologie dei personaggi. Buone le musiche.
Quando in un giallo ci troviamo di fronte una bambina dallo sguardo inquietante piena di problemi, circondata da altrettante persone che proprio normali non sono (vi veda a esempio il ragazzo obeso che vive tra i gatti...), un po' di inquietudine nello spettatore viene di sicuro. A parte questo il film non è il massimo; girato in America conserva caratteristiche simili al cinema di Argento (gli omicidi; le musiche di sottofondo...) ma non va oltre i due pallini essendo a tratti troppo dispersivo.
Una innocente cerimonia di comunione si macchia di un delitto la cui soluzione appare semplicissima, senonché al solito ciò che sembra evidente non lo è per niente. Nel complesso intrigante per le atmosfere morbosamente ansiogene, il film delude per alcune soluzioni narrative piuttosto banali e improbabili, sublimate da un finale opaco. Una giovanissima Brooke Shields prova a farsi spazio come può nel mondo della celluloide.
Più horror che giallo, con sangue che schizza sovente e volentieri. Per nulla prevedibile l'omicida, che si toglie la maschera circa mezz'ora prima del finale. Una piacevole sorpresa questo film, in cui imperano cupe atmosfere anni 70, musiche inquietanti e personaggi grotteschi. Nonostante la durata, abbondante, scorre piacevolmente mantenendo viva l'attenzione. Nel complesso non originalissimo (specie la figura della bambina sadica e pestifera), ma a mio avviso sottovalutato. Qualche lieve somiglianza con il film A Venezia... Un dicembre rosso shocking.
Notevole slasher anni 70 a torto poco conosciuto, dalle atmosfere torbide e morbose (nonostante sia un giallo in alcuni punti mette più paura di tanti film riconosciuti horror); allo stesso tempo il regista effettua un'interessante critica del bigottismo inglese (vedi Walker). Nel cast da segnalare la Sheperd, DeNoble e, sebbene compaia poco, una giovane (ma già bellissima) Brooke Shields.
MEMORABILE: Il primo delitto e la rivelazione finale.
Thriller americano (ma dalle influenze italianissime) morboso, malato e blasfemo tipicamente anni '70, ben diretto e a metà tra seria autorialità e ferocia grindhouse con sequenze di rara potenza visiva che hanno pochi pari in quanto a cattiveria. Ottimo cast e colonna sonora, non il solito prodotto exploitation ma un film che regala spesso interessanti spunti di riflessione come nei coevi lavori inglesi di Pete Walker. Sottovalutato e da riscoprire assolutamente, figlio del giallo all'italiana ma anticipatore del filone slasher USA che avrebbe furoreggiato di lì a poco.
Intingolo paciugato nel primordiale slasher più efferato e irrazionale, irrinunciabile per grandi degustatori dell'horror seventies, sommelier del sangue iconoclasta e assaggiatori di (in)controllate morbosità cinematografiche. Il film di Sole (ingannatore) comincia come un Buñuel zotico e underground, prima di mostrar la sua consanguineità con il contemporaneo ma ben più sulfureo Pete Walker. Zuppo di incongruenze fino ad esser fradicio epperò ruspante e di inquieto divertimento. Inesplicabilmente monocordi i ruoli maschili, squillante il cast femminile, Miller e Clinton in testa.
MEMORABILE: La maschera; Gli omicidi del padre e del sacerdote; Alphonso DeNoble (morto suicida due anni dopo l'uscita del film).
Splendido thriller pervaso da un morbosissimo impulso di distruzione, con momenti di violenza legati indissolubilmente a nevrosi spirituali ma con il pregio di manifestarsi spogli di qualsiasi elemento affettivo o emozionale. Il fanatismo religioso dipinto da Sole è circoscritto al nucleo familiare e al suo deterioramento, ed è rappresentato come un cancro sociale impregnato da una sensazione d’irrealtà e da sapori fortemente horror. Bravissima la giovane Sheppard, la cui apparente misantropia fa da contrasto ad una agitazione interiore che ha del malvagio. Femmineo e perturbante.
È generalmente risaputo che il rapporto tra religione e orrore sia in qualche modo legato. Nel film di Sole, oltre alla coniugazione di questi due mondi, ci sono diverse implicazioni etiche. In primis la chiesa come regno benefico, salvifico ma anche come postribolo di repressione e follia; antistante l’infanzia come sublimazione della famiglia e la famiglia come genesi del male. Fotografia pastello di John Friberg in perfetto conflitto con la sordida perfidia del racconto. Paula Sheppard malefica enfant prodige.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Sul sito di Italiataglia mi sono imbattuto in un titolo, attribuito ad Alfred Sole, del quale non trovo nessuna notizia in giro, nemmeno su Imdb.
Si tratta di "Dentro di me" che ha avuto nulla osta in data 1 Luglio 1979.
In un primo momento ho pensato che si trattasse del suo primo film (un porno) dal titolo originale "Deep sleep" (1972), ma non coincidono gli attori e da quello che leggo nemmeno la trama.
Qualcuno ha notizie in merito?
Grazie Buio,
credo che tu abbia ragione, anche perché non ci sono altre alternative.
Probabilmente hanno cambiato nomi agli attori e stravolto la trama (magari anche tagliando le scene hard, perché nelle motivazioni del V.M.18 non si parla di scene esplicite).
Voglio segnalare un'inesattezza nel flanetto. Dice che la Shields nel 1984 aveva 19 anni (e qua ci siamo), l'inesattezza riguarda l'anno d'uscita, viene indicato 1970 ma il film è del 1976
Per omaggiare Alfred Sole, mancato improvvisamente ieri, pubblico recensione apparsa su La Stampa del 7 Febbraio 1978. Notare come all'epoca il film fosse attribuito ad Alfred Sun...
Grazie della segnalazione, Digital. Vedo che la scheda (col titolo Alice, dolce Alice) presente sul sito della TerminalVideo riporta come extra: "Commento Audio, Making Of, Scene Eliminate, Titoli Di Testa Alternativi ". Se la cosa fosse confermata, valuterò sicuramente l'ipotesi di un'upgrade