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B. Legnani 5/05/07 15:57 - 5543 commenti

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Formidabile. Polanski affascina, sfruttando sì al massimo le tonalità nelle quali è già un riconosciuto maestro, ma ciò non toglie che non si tratta di ripetitività autocitazonistica o masturbatoria, ma di declinazione geniale di tematiche ben possedute. Film quasi magico, che danza mirabilmente fra sogno e realtà, fra speranze e terrori. Assolutamente da non perdere.
MEMORABILE: Trelkovsky va verso il bagno, apre la porta, gira lo sguardo...

Lercio 20/05/07 01:33 - 232 commenti

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Personalmente la considero l'opera migliore del regista. L'ossessione del protagonista viene espressa al meglio e in maniera crescente tramite un palpabile surrealismo che si rivela terribilmente reale. Il terrore dell'inquilino si insinua in lui come un tarlo che lo rode dall'interno crescendo sempre più. I grandangoli che ritraggono il vicinato in tumulto sono da manuale. Capolavoro.

Homesick 17/06/07 18:37 - 5737 commenti

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Kafkiano e circolare. Insieme a Rosemary’s Baby, l’opera più inquietante e metafisica di Polanski, con un simbolismo ancor più oscuro e criptico (soprattutto gli indecifrabili geroglifici del bagno) e un crescendo di indizi che condurranno alla pazzia, sulla scia de Il profumo della signora in nero. Torna la location in un tetro palazzo popolato da vicini nevrotici e persecutori, con a capo Douglas e la Winters. Eccellente Polanski sia alla regia che nei panni del protagonista.

Caesars 21/06/07 13:46 - 3798 commenti

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Realmente angosciante, uno dei migliori lavori del grande regista polacco che qui fornisce anche una ottima prova attoriale. Atmosfera quasi surreale che precipita il protagonista, e noi con lui, in un incubo ad occhi aperti. A completare il buonissimo cast di interpreti ci sono anche la bellissima Isabelle Adjani e i sempre validi Melvyn Douglas e Shelley Winters. Un film realmente imperdibile che conserva tutt'oggi un grande fascino.

Cotola 14/01/08 18:47 - 9068 commenti

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Uno dei migliori film del regista polacco e sicuramente il suo lavoro più inquietante. Merito di una regia magistrale nel disegnare atmosfere che nella loro quotidianità si presentano comunque intrise di mistero e inquietudine. Straordinario il crescendo di tensione che avvolge pian piano lo spettatore fino ad arrivare all'enigmatico finale. La prova di Polanski poi è straordinaria e mette semplicemente i brividi. Da non perdere!

Hackett 2/04/08 20:21 - 1867 commenti

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È un camaleonte questo film di Polanski: cambia pelle continuamente, facendo sbandare lo spettatore. La pellicola ci fa vivere i cambi di umore e le inquietudini del protagonista ed esprime il suo meglio nel trovare la paura tra gli angoli del quotidiano, nelle mezze parole, negli sguardi severi di chi ci sta vicino. Una spirale di orrore e paranoia senza ritorno. Tra i migliori del regista polacco.

Capannelle 8/04/08 16:03 - 4415 commenti

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Polanski riprende diversi temi del magistrale Rosemary's baby, ma il risultato è inferiore, perché lo sviluppo della storia è troppo surreale, come ad esempio nell'identificazione del protagonista con la vittima. Magari la regia è qui più virtuosa, ma non sempre questo è motivato. I caratteri sono comunque molto ben disegnati e la storia procede col giusto ritmo e crescendo di tensione.

Undying 9/04/08 19:32 - 3807 commenti

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Una trama lineare, ma a suo modo tutt'altro che canonica, viene sviluppata facendo leva su suggestioni scenografiche, interpretazioni magnetiche (e quasi schizofreniche, come quella della stesso Polanski) e deviazioni da un genere iniziale ch'è pura commedia, all'insostenibile dramma (quasi horror) psicologico della chiusura. Situazioni verosimili si ammantano d'un aura onirica, fintanto che non sconfinano nel puro delirio. Paranoico, schizzato ed idealmente accostabile (per contenuto e sviluppo) a Rosemary's Baby.

Almayer 10/04/08 17:38 - 169 commenti

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Estremamente inquietante, a fine visione ho cominciato a guardarmi intorno e a temere ogni scricchiolio. Una splendida analisi di cosa possa accadere a causa della violenza psicologica dei vicini. Più thriller che horror, ma a me ha comunque messo una fifa addosso allucinante, molto più di tanti blasonati film "de paura". Bravissimo Polanski sia come attore sia come regista (le riprese nel cortile della casa,per esempio), perfetti tutti gli attori, da sturbo Isabelle Adjani. Alcune cose rimangono irrisolte, ma è il bello del film.

Don Masino 21/06/08 10:20 - 63 commenti

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È spiazzante soprattutto l'uso dell'ironia, in questo "Le locataire". Perché ci sono alcuni momenti in cui proprio si ride, di fronte ai personaggi bislacchi che abitano il film. Nonostante ciò, mai si potrebbe catalogare il film come "commedia": perché semplicemente spaventa e atterrisce, colpendo nel segno e ottenendo l'effetto kafkiano ricercato. Grande direzione del cast, riprese magnifiche dell'edificio sinistro in cui Polanski gira buona parte dell'opera, ambienti cupi e un'ultima parte che si allontana sempre più dalla logica comune...
MEMORABILE: Il bagno comune dopo il corridoio: la gente vi staziona per ore vestita, in silenzio. Le pareti sono coperte da misteriosi geroglifici...

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Pigro 16/07/08 09:45 - 9680 commenti

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Anni dopo il folgorante Rosemary’s baby, Polanski torna con un altro incubo legato alla casa, ai vicini, alle presenze misteriose e indicibili che abitano la realtà e possono possedere le persone. L’inquilino di questo film, splendidamente (e ironicamente) interpretato dal regista stesso, viene plasmato e trasformato dall’ambiente umano e fisico che lo circonda, in un crescendo spasmodico e inarrestabile, a cui la fine non dà alcuna risposta, contribuendo a portarci dietro domande e paure. Claustrofobico, kafkiano, grottesco e bellissimo.

Ira72 10/02/17 10:39 - 1313 commenti

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Il film è sicuramente drammatico, ma anche thriller/horror. Non manca nulla in questo piccolo capolavoro inquietante e ossessivo, la cui tensione cresce inesorabilmente fino al gran finale aperto a più interpretazioni (reincarnazione? psicosi? misteri dell'occulto?). La sinistra sceneggiatura è ben rinforzata dai personaggi grotteschi che ruotano attorno al povero Trelkovsky e all'ambiente squallido ed enigmatico in cui questi vive. Polanski mette in scena i suoi peggiori incubi con grande maestria: si insinuano dentro e permane l'angoscia.

Daniela 6/01/09 17:59 - 12678 commenti

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Fra le opere migliori di Polanski, perfetto nel ruolo del protagonista, è un incubo kafkiano, una discesa negli inferi condominiali in cui il comico ed il sadico si mostrano indissolubilmente legati: si ride e si prova angoscia, mentre si moltiplicano i segnali inquietanti e anche le pareti cominciano a parlare; si spera che il topolino cieco Trelkoski (Polanski nella miglior prova d'attore) riesca a fuggire dal labirinto, ma la fuga è impossibile, perché tutto quel che poteva succedere è già successo.
MEMORABILE: Il bagno comune in fondo al corridoio, con le sue sentinelle immobili.

Brainiac 5/01/09 15:30 - 1083 commenti

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Il Polanski che fa paura non è solo quello di Rosemary's Baby e di Repulsion, ma anche quello che ha interpretato e diretto questo oscuro gioiellino. La tensione nasce dall'accostamento fra il tono onirico e grottesco. Accostamento che per altri sarebbe inadeguato, ma nella poetica del sagace Polanski diviene suggestione paranoica e spaventosa. Vedere la scena dell'assedio all'inquilino, quando mani armate di coltello cercano di aprirsi un varco nella porta bloccata dall'armadio. Finale concentrico. Visionario.

Matalo! 7/01/09 16:21 - 1378 commenti

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Adorabile novella di Topor, riadattata con gusto del grottesco e allo stesso tempo inquietante e paurosa. Polanski, con questo titolo indimenticabile per chi lo ha visto, rappresenta la realtà come luogo in cui l'orrore è nel quotidiano: basta vedere bene nei suoi anfratti. Oltre che alla riuscita interpretazione del regista nei panni del topesco Trelkowski, una bellissima Adjani e un grande Fresson, nei panni del collega smargiasso.
MEMORABILE: Trelkowski vede se stesso vedersi nel bagno comune; il dente; al cinema con la Adjani durante I tre dell'operazione Drago.

Supercruel 14/01/09 00:01 - 498 commenti

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Ottimo lavoro per Polanski, a suo agio nel dipingere una storia che riesce a creare la tensione con il giusto ritmo in crescendo, sino al drammatico finale. Molto suggestive anche le atmosfere, in grado di danzare con genialità dai toni leggeri da commedia per sfociare poi in un'ossessività psicotica da thriller che vira verso un orrorifico utilizzo del surreale. Perfetta la direzione del buon cast, personaggi minori compresi e azzeccata la scelta della location, ripresa in modo funzionale e intelligente. Consigliatissimo.

Ellerre 30/01/09 09:24 - 89 commenti

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Un film che naviga tra la follia e la psicologia, le ossessioni e i sogni di Trelkovski, modesto impiegato di origini polacche che lavora in una Parigi irreale e abitata per lo più da personaggi grotteschi. Polanski, che tra l'altro interpreta bene la parte di Trelkovski, racconta una storia tipicamente kafkiana, elaborando una serie di espedienti (inquadrature inusuali, esasperazione di particolari inquietanti, ricorrenza di figure simboliche) che descrivono quasi dall'interno le ansie e le paure del protagonista. Buon film con ottima fotografia.

Harrys 28/06/09 00:09 - 687 commenti

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Polanski deve averla avuta a morte con i suoi vicini. Nonostante il film lasci libero lo spettatore di interpretare come meglio creda la parte finale, è indubbia la fatale mannaia del bigotto vicinato. Un vero e proprio incubo, rappresentato attraverso virtuosismi vari e impreziosito da una colonna sonora piuttosto inquietante. Probabilmente troppo frettolosa la "mutazione" del protagonista (lo stesso Polanski); lo spettatore viene sbalzato da una situazione ordinaria a una surreale in pochi minuti. Ma è il finale a rimanere impresso. ****½

Enricottta 14/09/09 15:40 - 506 commenti

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La bravura di autori del talento e del calibro di Polanski risiede nel ritagliarsi uno spazio autonomo nel panorama vastissimo e pieno di ripetitività, che pervade i vari generi cinematografici. Polansky fa di più: rivisita, reinventa, toglie la polvere e aggiunge una patina, distrugge e ricostruisce la semplicità, dove non sembra possibile alcun attecchimento, a causa di preconcetti stilistici (vedi uso delle luci), conferendo al film un'aura particolare, per gli amanti dell'eccesso diremmo maledetta (alla faccia dell'ossimoro). Miglior Polanski in assoluto.

Galbo 16/09/09 07:25 - 12404 commenti

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Film decisamente spiazzante per lo spettatore: inizia come commedia (con momenti addirittura comici) per proseguire come noir e precipitare nell'horror. Molto contribuisce alla riuscita della pellicola lo stile registico particolarmente visionario ed efficace e la brillante interpretazione dello stesso regista Roman Polanski, qui probabilmente alla migliore prova d'attore.

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Pinhead80 16/09/09 23:59 - 4781 commenti

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In questo film emergono le tematiche tanto care a Polanski, come l'occulto e il mistero. Polanski, che è anche il protagonista della storia, si ritrova a dover cercare un appartamento in affitto. Le atmosfere sono inquetanti a tal punto che lo stesso spettatore si ritrova più volte ad immedesimarsi nel protagonista, ed ad immaginare soluzioni per lui. Personaggi azzeccati e un'ondata di malvagità che pervade la pellicola dall'inizio alla fine.

Funesto 18/09/09 22:43 - 525 commenti

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Un film interessante che mostra la lenta discesa di un uomo nella paranoia immedesimandosi in una donna suicidatasi. Ispirato forse al Profumo della signora in nero di Barilli (nonostante Polanski sia già di suo ferrato in questo tipo d'horror), questo film psicologico ha un ottimo cast in cui figurano un bravissimo Polanski e un'Adjani sexy; Douglas bravo come al solito. Di contro però ha un ritmo troppo, troppo lento dovuto ad un'eccessiva diluizione della sceneggiatura che lo rende noioso. Il finale, poi, pone troppi "?". Voto: ***
MEMORABILE: L'urlo della Choule "mummificata".

Von Leppe 5/09/10 18:22 - 1262 commenti

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Un uomo timido che piano piano entra nel delirio, incalzato dai suoi coinquilini e dagli eventi; è difficile riconoscere la realtà dalla fantasia proprio come capita nelle psicosi. Polanski gira il suo horror più angosciante; anche se c'è dell'umorismo il protagonista vive una solitudine e sudditanza psicologica dagli altri veramente tragica, che porterà all'epilogo. L'atmosfera del palazzo Parigino è grigia e triste che diventa costruzione paranoica per messier Trelkovski, interpretato al meglio dallo stesso Polanski.
MEMORABILE: Hanno cercato di farmi diventare Simone Chule.

Luchi78 29/07/10 12:19 - 1521 commenti

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Appassionante e coinvolgente, una strepitosa narrazione della metamorfosi di un personaggio qualsiasi in un mostro trasformista pieno di incubi. Lo si guarda fino alla fine chiedendosi cosa succederà al protagonista, per poi finire nella maniera più ovvia ma al tempo stesso più orrifica, senza bisogno di sangue e violenza. Geniale.

Stefania 14/01/10 01:08 - 1599 commenti

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Gogoliano ancor più che kafkiano questo personaggio grigiastro e inoffensivo, che apparentemente diviene oggetto della persecuzione dei condomini. E lui non può uscire, da quel condominio, perimetro ombroso delle sue pulsioni autodistruttive. Ottimo uso di immagini che segnano il percorso di frammentazione dell'Io del protagonista, fino alla totale identificazione con la precedente inquilina suicida. Ottimo film, ma personalmente lo trovo meno raffinato e astratto di Repulsion, e certo meno appassionante di Rosemary's baby.

Saintgifts 18/05/10 10:24 - 4098 commenti

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Polanski è il regista, l'interprete e anche il doppiatore di se stesso nelle versioni italiana, francese e inglese, di questo suo speciale film. Un artista a tutto tondo. Non esiste una spiegazione a tutto ciò che è rappresentato e succede nella pellicola, ogni interpretazione è aperta e questo è già un primo elemento di fascino. Buio, sporco, sordito e pieno di visi osceni, così come è spesso la vita, dove il più debole e sensibile viene stritolato e il prepotente vince. C'è un'altra vita dove vengono tolte le bende e le maschere. Allucinante.
MEMORABILE: Il pacchetto di Marlboro, troppo esposto, ci riporta alla più comune realtà, con tutte le sue esigenze.

Rambo90 28/08/10 02:33 - 7706 commenti

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Molto bello. Altra curiosa incursione nel cinema dell'orrore per il bravo Polanski; curiosa perché il film comincia quasi come una commedia per poi sprofondare in un delirio di follia e allucinazioni che trascina lo spettatore insieme al protagonista. Spontaneo Polanski come attore, bella e brava la Adjani, fantastici i vicini Melvyn Douglas e Shelley Winters. Di contro c'è un ritmo un po' troppo lento e troppe scene aggiuntive che non portano da nessuna parte ma il finale scioccante fa dimenticare tutti gli intoppi.

Myvincent 21/09/10 10:21 - 3749 commenti

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Molto più di un thriller psicologico, bensì un film sulla diversità, l'alienazione mentale, l'integrazione sociale, il travestitismo. Il tutto mescolato appositamente con ambiguità, tanto da lasciare lo spettatore a libere interpretazioni. Polanski qui non solo regista, ma anche interprete principale senz'altro naturale e che doppia sè stesso nella versione italiana. Verso la fine la trama diventa un po' esasperata, forse per la creatività del regista sin troppo esuberante...

Lythops 28/04/11 11:34 - 1019 commenti

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Film quasi perfetto, claustrofobico, monumento all'incomunicabilità, oltre il kafkiano. Polanski affronta le vicende del suo alter ego Trelkowski in modo stupefacente avvalendosi di una fotografia espressionista e per la prima volta della Louma, evoluzione del dolly che consente riprese di grande effetto nei titoli di testa (e non solo). Emozionante, geometrico, film anche sulla solitudine soprattutto morale di chi è circondato dalla mediocrità altrui restando indifeso. Omnicomprensivamente labirintico.
MEMORABILE: La Adjani nella sala cinematografica.

Puppigallo 26/04/11 11:05 - 5289 commenti

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Che ci si trovi al cospetto di un film di livello lo si può capire dal fatto che, pur non avendo ritmo, lo si segue comunque con interesse. Questo grazie a dialoghi sciolti, non geniali, ma piacevoli all'orecchio, a un protagonista azzeccato, così gentile e rispettoso da passare per passivo agnellino e a personaggi di contorno ben caratterizzati (la scontrosa portinaia, l'acido e irreprensibile padrone, l'amico bastardo che a casa sua tiene il volume alto per disturbare e l'amica della suicida, difficilmente decifrabile). Meglio la prima metà, di quella delirio-maledizionica. Bel finale.
MEMORABILE: La portinaia: "La precedente inquilina si è gettata dalla finestra...sotto c'è ancora il segno"; La predica che sente solo lui (vermi, marciume...).

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Buiomega71 27/07/11 22:05 - 2919 commenti

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Il capolavoro assoluto del mio adorato Roman. Un viaggio nella follia senza ritorno, tra sdoppiamenti della personalità "en travesti", paranoia in crescendo, visioni macabre e terrificanti (l'inquilina che si sbenda alla finestra del bagno è tra le scene più spaventose mai girate), l'ovatta, l'improvviso e gratuito schiaffo ad un bimbo e poi il finale, un puro delirio visionario a metà tra Fellini e Jodorowsky, crudele e devastante come pochi. Quintessenza del cinema polanskiano tout court, ancora più potente di Rosemary's baby. Immenso.
MEMORABILE: La cacca di cane sui pianerottoli dei vicini; la progressiva discesa nella follia di Polanski/Trelkovsi; il folle finale con ripetuti defenestramenti.

Ishiwara 6/08/11 10:28 - 214 commenti

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Film estremamente interessante, con un Polanski ottimo anche nel ruolo di protagonista. Riesce a creare un'atmosfera inquietante nell'apparente tranquillità di un condominio parigino. Suggestivo ed aperto a molteplici letture, tutte ugualmente valide visto che la sceneggiatura non sceglie di trovare una soluzione, ma accumula spunti ed indizi. Buoni gli interpreti e molto riuscite alcune sequenze, come l'iniziale (spettacolare) ed il delirio (con trucchi semplici ma efficaci). Tecnicamente e narrativamente molto valido. Imperdibile.
MEMORABILE: La sequenza iniziale; il funerale; "Che diritto ha la mia testa di chiamarsi me?"; il delirio; "Io non sono Simone Choule!"

Ale nkf 4/11/11 17:37 - 802 commenti

I gusti di Ale nkf

Mi verrebbe da dire: "Un condominio di pazzi"! C'è poco da star tranquilli nello stabile dove si trasferisce l'impiegato timido e introverso Trelkowski, interpretato benissimo da Roman Polanski, che è avvolto da inquietanti misteri. Polanski riesce a costruire un solido impianto narrativo sviluppando la follia del finale notevolmente; il cast è quasi perfetto (la Adjani) e alcune scene sono indimenticabili, come quando i condomini restano per lungo tempo immobili nel bagno in comune. Uno fra i migliori thriller psicologici.
MEMORABILE: Monsieur Zy (Douglas) che nelle scene finali sembra essere dappertutto...

Gugly 22/04/12 00:07 - 1190 commenti

I gusti di Gugly

Grigio interno parigino: cosa accade al timido, goffo inquilino? E perché vicini e persino camerieri e tabaccai sembrano non ascoltarlo, anzi odiarlo? Forse la soluzione è una sola... Per due terzi il film gira lento, ma è difficile non affezionarsi all'omino tratteggiato da Polanski, almeno finché la linearità della storia lo permette. Dopo, beh... godiamo della visione di antenati delle immagini subliminali (le finestre!) e di anime date (forse) in pasto alla perfidia altrui. Chissà quante anime...
MEMORABILE: Alla finestra prima di un gesto plateale; Tutto il vicinato e anche Stella osservano e applaudono come sistemati in un elegante teatro.

Didda23 3/05/12 13:55 - 2431 commenti

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Paranoia e prevaricazione sociale si uniscono in un tutt'uno di rara potenza visionaria, scavando nei meandri più oscuri e nascosti dell'inconscio. Polanski, in versione factotum, gira il proprio capolavoro assoluto "illuminando" l'opera di sequenze che traboccano di metafore ad ampio spettro di interpretazione. Senza dubbio uno dei finali più accattivanti e riusciti della storia del cinema. Un grazie di cuore, Roman.

Roger 17/06/12 18:09 - 143 commenti

I gusti di Roger

La convivenza con il prossimo, con gli "altri", come continuo esercizio di piccole e grandi violenze, prevaricazioni, ingiustizie che qualcuno, in genere più mite e sensibile, paga. Polanski ci guida in questo piccolo inferno quotidiano fino al geniale finale che si chiude circolarmente, come a dire: avanti la prossima vittima... E non importa se capiamo quanto di reale o immaginato, concreto o proiettato avviene attorno al protagonista. È una congiura o una proiezione paranoica? Forse entrambe le cose...
MEMORABILE: Il cortile che diventa un palcoscenico dove i coinquilini aspettano di assistere al sacrificio della vittima.

Chimera70 2/07/12 21:59 - 34 commenti

I gusti di Chimera70

L'opera ricalca fedelmente il romanzo di Topor, confermando la preferenza di Polanski per le storie ambigue, inquietanti, dai toni surreali. L'inizio è da commedia, ma ben presto il senso di minaccia aumenta e l'appartamento, il condominio e gli inquilini assumono sembianze sinistre. La suspense è somministrata con maestria tale per cui è impossibile non condividere la paranoia del protagonista. Il finale poi riduce il film a un "loop" terrificante, all'interno del quale morire è vietato e vivere è eternamente angosciante. Capolavoro assoluto!
MEMORABILE: La scoperta del dente nel muro; La testa che rimbalza in alto fuori dalla finestra; Simone Choule si sbenda fissando Trelkowski; Gli inquilini.

Mickes2 6/12/12 15:29 - 1670 commenti

I gusti di Mickes2

Le mura di un palazzo come costrizione esistenziale, una prigione non dichiarata, un labirinto senza vie d’uscita; o forse una c’è... Narrativamente avvolgente in un crescendo sistematico folle e disperato; fra travestitismo, scambi d’identità e realtà distorte che sfociano nel puro onirismo, Polanski compone uno tra i più grandi e straordinari percorsi all’interno dell’ossessione paranoica strutturato come un girone infernale a ellissi di pura atmosfera e inquietudine. Azzeccatissimo il Polanski attore; conturbante la Adjani. Capolavoro.

Jdelarge 16/07/13 02:22 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Uno dei film più inquietanti della storia del cinema: lo spettatore viene catapultato in un ambiente surreale ma allo stesso tempo davvero comune, un condominio che potrebbe essere l'abitazione di qualsiasi persona di medio-bassa borghesia. Il film si sviluppa lentamente fino a un epilogo prevedibile, ma allucinante in quanto a tensione emotiva. I dialoghi sono assurdi e Trelkovski sembra fare il discorso più lucido e sensato mentre si trova sotto l'effetto dell'alcol. Psicologico e filosofico: un grandissimo film.
MEMORABILE: Gli inquilini che giocano a football con la testa di Trelkovski.

Il Dandi 28/09/13 00:01 - 1917 commenti

I gusti di Il Dandi

Ancor più metafisico di Rosemary's baby (che si risolveva in un finale che offriva una chiave di lettura "logica" o almeno inequivocabile degli eventi): Polanski infonde al al travet Trelkovski più di uno spunto autobiografico (il regista polacco era stato naturalizzato francese solo da un anno), facendone un personaggio spaventato e (poi via via) spaventoso. Regìa di virtuosismo notevole, perché i suoi preziosismi (si ricorda come uno dei primi utilizzi della Louma) restano sempre discreti e mai invadenti.
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Lady 20/03/14 16:54 - 54 commenti

I gusti di Lady

Pellicola allo stesso tempo decisamente affascinante e inquietante. Il malessere dell'umana convivenza "condominiale" che trascende l'esistenziale è un crescendo allucinante. Le "sedute" nel gabinetto comune, tappezzato di geroglifici indecifrabili, comunicano un senso estremo di angoscia irrisolvibile. La "scoperta" notturna del "dente" nelle pareti domestiche, accompagnata dal "travestitismo" sempre notturno del protagonista, accresce a dismisura il senso di panico, di confusione e di impotenza a cambiare gli eventi che, di lì a poco, si verificheranno.
MEMORABILE: Il finale: agghiacciante.

Fauno 21/05/14 02:46 - 2214 commenti

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Allucinazioni o visioni saranno una prerogativa di Roman, ma io sto sul concreto e dico che il film è ottimo, anche se il mio personaggio preferito non è l'inquilino ma il locatore, Monsieur Zy. Almeno lui fa parte dei vecchi che di guerre ne han fatte due e se alla fine dei loro giorni non transigono su silenzio e disciplina vanno anche capiti; al contrario vanno biasimate portiera, petizionista e forse il protagonista per non aver preso una lupara per farle fuori entrambe, o per non essere scappato con l'amica della defunta, come avrei fatto io...
MEMORABILE: Lo schiaffone al bambino, della serie "Almeno adesso piangi per qualcosa".

Delpiero89 20/09/14 16:03 - 263 commenti

I gusti di Delpiero89

Mezza delusione questo celebre film di e con Roman Polanski. Se l'inizio è quello di una normalissima pellicola ad ambientazione parigina, il prosieguo è caratterizzato da un vortice di angoscia, paranoia e pazzia. Polanski attore si destreggia piuttosto bene nella parte del goffo protagonista ma alla lunga il film non regge e si lascia vedere con limitato entusiasmo e interesse.

Giùan 31/10/14 22:46 - 4576 commenti

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Decisamente meno "classico" e genialmente chirurgico di Repulsion e Rosemary's baby, eppure proprio nella sua "perturbanza" sconnessa ed ellittica è da ravvisar quel carisma che quasi rende necessaria sempre una nuova, ulteriore visione. E se nei due citati capolavori il sulfureo è machiavellicamente calcolato, compendiando cinicamente al suo stesso interno la spietata ironia, ciò che ne Le locataire colpisce è una causticità che si prende progressivamente gioco di tutto: personaggi, situazioni, il film stesso, metamorfosizzato in una chimerica alterità.
MEMORABILE: La prima visita alla portinaia Shelley Winters; La vicina che confessa di aver defecato sugli usci di tutte le porte; L'erotismo occhialuto della Adjani.

Digital 11/01/15 14:02 - 1257 commenti

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L’inquilino del terzo piano è un introverso impiegato di origini polacche che lavora a Parigi, il quale va ad abitare in un appartamento abitato precedentemente da una donna ivi suicidatasi. Un tipico esempio di film lento ma gradevole, mai veramente noioso. Se inizialmente può apparire come una commedia dai toni grotteschi, acquisisce, progressivamente, un tono più cupo, sfociando in un thriller ove a farla da padrone sono le paranoie di un eccelso Polanski. Meravigliosa la Adjani; simpaticamente scorbutico Douglas.

Xabaras 12/01/15 19:59 - 210 commenti

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Mio personalissimo cult. Polanski (ottimo anche come attore) gioca qui a realizzare quello che potremmo definire come una sorta di Rosemary's baby al contrario: là il complotto c'era, era concreto, lo spettatore ne veniva informato quasi subito... qui invece è tutto molto più sotterraneo, intangibile e fino all'ultimo rimaniamo col fiato sospeso in attesa di un particolare o di una prova che ci indirizzi verso la soluzione corretta (e molto probabilmente qui la congiura è tutta nella mente dell'affittuario). Le scene indimenticabili si sprecano.

Rebis 16/04/15 11:25 - 2342 commenti

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Nello spazio minimo che tutela la nostra individualità, siamo tutti inquilini: assediati, tiranneggiati, infestati dalle presenze del passato. Parabola sull'espropriazione dell'io, che riassorbendo ogni ambiguità nella (troppo facile) soluzione della follia (laddove Rosemary's baby assaltava coraggiosamente ogni principio di realtà) assume pregi e difetti dell'allegoria: chiarezza e semplificazione. Rimane l'opera del regista che più di ogni altra ha definito, con le sue impennate incubotiche, l'aggettivo "polanskiano": un misto di surrealismo paranoico, complottismo kafkiano e feroce sarcasmo.

Ultimo 13/05/15 13:32 - 1658 commenti

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Un viaggio che ci porta a scoprire la potenza (talvolta letale...) dell'inconscio e delle mille sfumature che può avere la psiche umana. A questo va incontro il mite Trevolski dal momento che si trasferisce in un piccolo appartamento sito in un vecchio palazzo, dove tutti i vicini sono avvolti da un alone di mistero (chiari i rimandi al bellissimo Rosemary's baby). Un film da vedere e conservare, che parte come una commedia e confluisce in un vero e proprio horror psicologico. Quasi capolavoro.

Alex1988 17/06/15 19:03 - 728 commenti

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Meraviglioso, non c'è che dire! Polanski riesce a realizzare un'opera di un'inquietudine raramente messa in scena così perfettamente. Da molti definito kafkiano (in effetti, lo è), in realtà di comico non ha niente, perché fin dall'inizio l'atmosfera sembra molto malsana, complice anche la fotografia che dà a Parigi un sapore claustrofobico, perfetto per il film.

Alex75 30/03/16 13:44 - 881 commenti

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Opera d’indubbio fascino, per la sua circolarità e per la densità simbolica che la rende suscettibile di molteplici letture, non è solo l’agghiacciante rappresentazione di un’alienazione che sfocia nella paranoia, ma soprattutto il ritratto dell’orrore del quotidiano, di un mondo governato dalla legge del branco, in cui anche un’azione banale assume significati sinistri. Gli attori danno magistralmente corpo agli inquietanti fantasmi che affollano la vicenda: spiccano Polanski e la Winters.
MEMORABILE: La portinaia: “L’inquilina che c’era prima si è gettata dalla finestra… ah, ah, ah!”; La predica; Il ricorrente bussare alla porta; Il finale.

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Il ferrini 5/11/16 00:31 - 2364 commenti

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Forse l'opera più rappresentativa di Polanski: paranoica, visionaria, angosciante. Ciò che colpisce è innanzitutto il progressivo cambio di registro del film, che trascina lo spettatore nel vortice di follia del protagonista. La prova di Polanski attore è notevole (eccellente la trasformazione in Simone) ma è molto brava anche la Adjani, oltre che straordinariamente bella. Dialoghi ben scritti, tensione narrativa in crescendo e un finale che lascia aperte numerose interpretazioni, tutte ugualmente suggestive. Da vedere.
MEMORABILE: Se mi tagli la testa cosa dirai? "Me e la mia testa" oppure "me e il mio corpo"? Che diritto ha la mia testa di credersi me?

Deepred89 18/03/18 19:38 - 3716 commenti

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Più che la prosecuzione di Repulsione e Rosemary, Polanski gira, con toni compassati e profondamente francesi, la loro parodia: una grottesca e kafkiana discesa nella follia di un piccolo e buffo polacco (un Polanski con autodoppiaggio un po' alla Clouseau) a Parigi, qua e là condita con efficaci suggestioni (le presenze notturne nel bagno) ma senza mai sconfinare nel thriller tout-court. Grandi momenti di regia, ma l'assenza di una vera ambiguità complottistica (i fatti appaiono subito chiari) smorza l'empatia. Qualche passaggio scorciabile.
MEMORABILE: Il discorso di Polanski, ubriaco fradicio, stravaccato sul letto della Adjani.

Bruce 11/05/17 09:47 - 1007 commenti

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Film drammatico e inquietante di Polanski, qui regista e attore principale, indubbiamente bravo in entrambe i ruoli. Il film descrive il progressivo perdersi del protagonista in un delirio paranoico all'interno di un condominio. Molti i rimandi a Rosemary's baby. Ben realizzato, per quanto lontanissimo dai miei gusti personali.

Rocchiola 12/02/18 10:22 - 970 commenti

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In un condominio francese popolato da inquietanti vecchiacci in stile Rosemary's baby, si consuma la tragedia di un piccolo signor Travet mirabilmente impersonato dal regista che si dimostra anche ottimo attore. Incubo kafkiano, metafora sulla crisi della società piccolo-borghese, è in ogni caso un film polanskiano al 100%, che chiude un'ideale trilogia sulla paranoia del quotidiano con Rosemary e Repulsione. Nel cast ci sono ben quattro attori premi Oscar: Jo Van Fleet, Melvyn Douglas, Shelley Winters e Lila Kedrova. Adjani bella e sensuale.
MEMORABILE: L'urlo della precedente inquilina in ospedale fasciata come una mummia; Il ritrovamento del dente; La diarrea sul pianerottolo dei vicini.

Fedeerra 22/02/18 05:50 - 770 commenti

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Il male non è al di fuori della vita del protagonista, occupato ad accerchiarne la psiche ma è dentro il suo piccolo appartamento; luogo nefasto, addobbato con vesti bohémien e vittoriane, decorato con intarsi graffiati e rivestimenti ammuffiti. Polanski, come sempre, raduna poi una combriccola di volti perfetti che aiutano ad amplificare nello spettatote uno stato di oppressione e di tormento ineguagliabili. Sarde compone una partitura musicale indimenticabile mentre Nykvist regala immagini estremamente connesse al putrido mood del racconto.

Samdalmas 2/04/18 16:24 - 302 commenti

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Polanski chiude un sorta di trilogia dopo Repulsione e Rosemary's Baby con un altro "horror condominiale" indimenticabile. Stavolta è lui il protagonista Trelkovski, che scivola nella follia in sordido appartamento parigino. Come sempre claustrofobico e angosciante, il regista/attore raggiunge livelli kafkiani altissimi. Non da meno i tenebrosi anziani vicini e la portinaia (indimenticabile Shelley Winters). C'è anche la Adjani finta bruttina. Qualche lungaggine di troppo ma...
MEMORABILE: La trasformazione in Simone; Il finale.

Minitina80 10/04/18 15:56 - 2986 commenti

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Polanski trascina lo spettatore in un’inesorabile crescendo emotivo fatto di molteplici sensazioni, ognuna delle quali in grado di arrivare perfettamente a destinazione. È una graduale e lenta discesa nel baratro della follia umana, talmente profondo e pesto da lasciare addosso angoscia e smarrimento. Memorabile l’ultima parte in cui emerge l’orrore più opprimente e visionario disegnato da Polanski, bravo anche nella direzione degli attori, molti dei quali capaci di fornire delle interpretazioni davvero convincenti.
MEMORABILE: Gli applausi degli inquilini del palazzo che precedono il primo defenestramento.

Luras 26/04/18 11:07 - 146 commenti

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Un simpaticissimo Polanski, un misto tra Fantozzi e Colombo, ci mostra quanto un certo tipo di contesto negativo possa sopraffare una mente debole. Qui lo vediamo tentare di sopravvivere in un claustrofobico condominio, circondato da gente inospitale e nel cui appartamento si suicidò una ragazza. Sembra quasi la solita storia della casa infestata da presenze maligne, ma è tutto reale, non ci sono spiriti, soltanto le allucinazioni di un poveretto, il quale comincia a vedere demoni ovunque. Il finale lascia aperte diverse interpretazioni.

Taxius 24/08/18 20:52 - 1656 commenti

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Dopo l'inquietante Rosemary's baby, Roman Polanski ambienta nuovamente una sua storia all'interno di un condominio in cui lo stesso Polanski dovrà vedersela con inquilini altrettanto inquietanti. Capolavoro era Rosemary's baby, capolavoro è questo. Cupo, claustrofobico e paranoico, ricco di simbolismi non sempre di facile comprensione. Il tutto va in crescendo fino al traumatizzante (e bellissimo) finale. Polanski si conferma ancora un grandissimo regista e attore. Capolavoro senza tempo.

Paulaster 21/09/18 17:01 - 4437 commenti

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Affittuario teme un complotto ai suoi danni ordito dai coinquilini. Sceneggiatura che la mette inizialmente sul farsesco in cui il protagonista appare goffo e sfortunato. Quando la piega vira sull'alienazione il film decolla e disegna un circolo di dramma e frustrazione. Polanski è credibile (a parte per l'accento e la tenuta da donna) e registicamente regala un ottimo finale, con colpo di coda degno di uno strizzacervelli. La Adjani incide poco.
MEMORABILE: Il dente nel muro; Le vessazioni dei condòmini in cortile; Le mani dalla finestra.

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Bubobubo 24/12/18 13:59 - 1847 commenti

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L'orchestrazione narrativa del nastro di Möbius è così millimetrica e perfetta che lo spettatore è portato a vedere nella trama molti più punti oscuri di quelli che vi sono realmente (e d'altro canto il modesto impiegato polacco Trelkowski sembra, almeno all'apparenza, un parente stretto dell'Akakij Akakijevich gogoliano). Grande film, morboso e inquietante, anche al di là del sottile simbolismo di cui è cosparso e che può facilitare una lettura a discapito di un'altra. Adjani bellissima, ma ancora un po' in ombra. Setting molto barilliano.

Blondie666 21/05/19 15:29 - 10 commenti

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Paranoica come pochi, grande opera di Polanski di molto superiore al già straordinario libro. Colonna sonora clamorosa e Polanski attore imparanoiato/alienato che pare vero, impreziosito da un ottimo cast che lo spalleggia bene durante tutta la storia. Location studiate nei minimi dettagli e un ritmo sempre costante e morboso che disturba in maniera costante lo spettatore. Fondamentale.
MEMORABILE: Trelkowski guarda dalla finestra e vede Simone Choule che si toglie le bende (agghiacciante nel libro perché lei gli fa un sorrisone mostruoso).

Kozincev 13/11/19 11:38 - 56 commenti

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Non si discute la maestria registica di Polanski ed è innegabile l'influenza che ha esercitato su generazioni di cineasti. Tuttavia questo film, che si situa nella scia di Psyco (da cui riprende, pur variandolo, il tema del doppio), è prolisso: vi prevale una lentezza molesta e calcolata, noiosamente kafkiana. La prima parte è ben costruita, con sprazzi di gustosa e perfida ironia; nella fase centrale i dialoghi scadono e il racconto diventa dispersivo e banale. La tensione esplode nell'ultima mezz'ora ma l'insieme risulta poco appassionante.

Siska80 15/08/20 16:47 - 3820 commenti

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Otto anni dopo Rosemary's baby, Polanski ritorna sul tema: case in cui sono avvenuti eventi nefasti, stanze misteriose, vicini sinistri. Stavolta, però, decide di calarsi egli stesso (con esiti brillanti) nella parte del protagonista in un film visionario nel quale la realtà viene abilmente deformata, come in un gioco di specchi: Trelkovsky altri non è che un mitomane fattosi suggestionare dalle disgrazie altrui (e dalle dicerie dei soliti pettegoli riguardo a certi studi condotti dalla Chule). Un po' tirato per le lunghe, ma con un bellissimo finale, ironicamente agghiacciante.

Noodles 5/12/20 00:14 - 2242 commenti

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Roman Polanski al suo apice artistico costruisce un film perfetto, riuscendo a miscelare elementi di generi diversi e creando un vero e proprio viaggio nella paranoia. Impossibile non restare coinvolti nell'escalation di follia del protagonista, Fondamentale in questo il perfetto uso delle luci, le location claustrofobiche e tetre e l'impiego perfetto dei tempi cinematografici. Aggiungendoci le numerose trovate inquietanti otteniamo un capolavoro del cinema, non solo thriller. Non facile trovare spiegazione al finale. E questo ne aumenta il fascino. Ottimo il cast. Straordinario.

Magerehein 4/11/22 09:41 - 1005 commenti

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Un uomo affitta una stanza in un condominio pieno di bigotti e verosimili stranezze. Polanski (anche protagonista) dirige bene una storia interessantissima per l'alone di mistero che riesce a creare; sembra avvenire qualcosa di soprannaturale in quel palazzo, ma dove sta il limite fra realtà e immaginazione del Nostro sventurato? E' davvero in atto un complotto ai suoi danni? L'evoluzione paranoide del tutto tiene desta l'attenzione, mentre le atmosfere hanno fatto scuola. Finale davvero sorprendente e sconvolgente. Notevole, con qualche divagazione in meno sarebbe stato perfetto.
MEMORABILE: L'incessante sgocciolio del rubinetto nell'appartamento del protagonista; La Adjani, affascinante; Polanski si risveglia nel letto d'ospedale e...

Bullseye2 23/10/23 00:20 - 400 commenti

I gusti di Bullseye2

Opera bizzarra e per questo affascinante, più tragicommedia nera (dis)umana che horror/thriller psicologico, più Kafka/Jodorowsky che Hitchcock. Polanski se la cava alla grande nel doppio ruolo di regista e attore regalando uno dei suoi film migliori, offrendo allo spettatore uno squarcio di puro delirio metropolitano interpretabile in maniera diversa a ogni visione (e, spesso, le interpretazioni sono tanto varie e possibili da essere diverse l'una dall'altra). Non sono da meno il cast, la colonna sonora e la fotografia, con un uso magistrale della Louma pre-Argento. Non per tutti.

Nicola81 6/01/24 19:09 - 2864 commenti

I gusti di Nicola81

Altro incubo domestico/condominiale orchestrato da Polanski, che qui si mette in gioco anche come attore protagonista, peraltro con esiti assolutamente soddisfacenti. Un film non convenzionale e nemmeno di immediata fruizione, ma questa discesa nel baratro della follia, al netto di qualche divagazione forse superflua, riesce a coinvolgere, coniugando l'atmosfera complottista con venature da commedia, per poi culminare in un raggelante epilogo che si presta a molteplici chiavi di lettura. Nel prestigioso cast secondario, in evidenza la sempre splendida Adjani e uno scorbutico Douglas.

Jandileida 5/02/24 09:25 - 1568 commenti

I gusti di Jandileida

Un Polanski in versione grand cru si addentra nelle selve selvagge della mente umana e dei rapporti condominiali, uscendone dopo due ore con un capolavoro tra le mani. Pochi sono riusciti a mettere su pellicola un tale connubio di angoscia, terrore, claustrofobia e disagio. E non importa quale sia l'interpretazione esatta, forse perché a ognuno è a volte capitato di sentirsi perso nell'ingrandimento stroboscopico di problemi marginali, nelle difficoltà relazionali, nella sensazione di non essere adatti al qui e all'ora. Pulsante e disturbante, come deve esserlo il grande cinema.

Trivex 21/03/24 11:43 - 1745 commenti

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L’appartamento e il suo palazzo sono i protagonisti di questa storia “circolare”. Tutto si trova in quella casa e tutto passa e ritorna in essa. Geniale far trovare fascino in una vicenda come questa, in cui la vita “fuori” del protagonista all’inizio non è poi molto diversa da quella dell’uomo comune. Si trova anche piacere nella visione della sua routine quotidiana, tra cioccolata e sigarette, perché chi dirige (e partecipa) sa il fatto suo. Ma alla fine, come all’inizio, è nel palazzo l’essenza di tutto. Va e viene, finisce e poi ritorna; come in un cerchio perfetto.

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  • Discussione Von Leppe • 28/05/19 14:53
    Call center Davinotti - 1110 interventi
    Blondie666 ebbe a dire:
    Roger ebbe a dire:
    Didda ebbe a dire:
    Solo di una scena non sono riuscito a dare una interpretazione:

    Perchè quando Polanski è seduto al parco e sente un bambino piangere lo schiaffeggia e se ne va?

    Spero che qualcuno ricordi la scena in questione e mi dia il suo contributo..


    Io interpreto questa scena in questo modo:Polanski sente la sottile o grossolana violenza che è costretto a subire(o come già detto,soggettivamente non vi sà rispondere con forza e insensibile risolutezza)Il "male"subito lo scarica su qualcuno più debole,perpetuando il meccanismo di cui è a sua volta vittima.Per una volta ,anche se vigliaccamente,"le dà" come se il "male"del vivere sociale fosse un peso,una merce che qualcuno deve subire e che subisce il più debole.


    e come avete interpretato/ che significato date al dente nel muro ????

    Se ricordo bene a Simon in ospedale manca un dente, sarà quello...
  • Discussione Blondie666 • 28/05/19 17:14
    Galoppino - 68 interventi
    Von Leppe ebbe a dire:
    Blondie666 ebbe a dire:
    Roger ebbe a dire:
    Didda ebbe a dire:
    Solo di una scena non sono riuscito a dare una interpretazione:

    Perchè quando Polanski è seduto al parco e sente un bambino piangere lo schiaffeggia e se ne va?

    Spero che qualcuno ricordi la scena in questione e mi dia il suo contributo..


    Io interpreto questa scena in questo modo:Polanski sente la sottile o grossolana violenza che è costretto a subire(o come già detto,soggettivamente non vi sà rispondere con forza e insensibile risolutezza)Il "male"subito lo scarica su qualcuno più debole,perpetuando il meccanismo di cui è a sua volta vittima.Per una volta ,anche se vigliaccamente,"le dà" come se il "male"del vivere sociale fosse un peso,una merce che qualcuno deve subire e che subisce il più debole.


    e come avete interpretato/ che significato date al dente nel muro ????

    Se ricordo bene a Simon in ospedale manca un dente, sarà quello...


    si bhe certo, ma perché è nel muro ?
  • Discussione Von Leppe • 28/05/19 17:31
    Call center Davinotti - 1110 interventi
    E' un po' che non lo rivedo, ma mi sembra che il protagonista riviva il delirio della precedente inquilina, Simon, e si immedesima in lei e quindi Simon in precedenza, preda alla follia, deve aver nascosto il dente nel muro. Ma dovrei rivederlo.
  • Discussione Blondie666 • 29/05/19 09:19
    Galoppino - 68 interventi
    Roger ebbe a dire:
    Blondie666 ebbe a dire:
    Roger ebbe a dire:
    Didda ebbe a dire:
    Solo di una scena non sono riuscito a dare una interpretazione:

    Perchè quando Polanski è seduto al parco e sente un bambino piangere lo schiaffeggia e se ne va?

    Spero che qualcuno ricordi la scena in questione e mi dia il suo contributo..


    Io interpreto questa scena in questo modo:Polanski sente la sottile o grossolana violenza che è costretto a subire(o come già detto,soggettivamente non vi sà rispondere con forza e insensibile risolutezza)Il "male"subito lo scarica su qualcuno più debole,perpetuando il meccanismo di cui è a sua volta vittima.Per una volta ,anche se vigliaccamente,"le dà" come se il "male"del vivere sociale fosse un peso,una merce che qualcuno deve subire e che subisce il più debole.


    e come avete interpretato/ che significato date al dente nel muro ????


    Non credo sia importante dare una spiegazione logica a certi particolari (il dente è di Simon ? E se si, perchè l'ha messo lì?). Anche qui mi suggestiona di più una lettura simbolica: il dente può essere di Simon oppure di un precedente inquilino che, anche lui malcapitato, è stato inghiottito nel processo di annullamento e spersonalizzazione che tocca a chi vive lì. Quanti inquilini sono passati di lì, tanti (ipotesi inquietante)... Qualcuno di questi ha scelto di nascondere questa piccola parte di se, salvarla dall'annullamento a cui sente di essere destinato, lasciare un illusorio segno del suo passaggio


    grazie dell'interesse, e della risposta, che però non mi soddisfa ahaha
  • Discussione Blondie666 • 29/05/19 10:25
    Galoppino - 68 interventi
    Sognare di perdere i denti:
    che significa, interpretazione e numeri al lotto

    Sognare di perdere i denti appartiene a quella macro-sfera di sogni definiti tipici, il che lo rende uno di quelli che, almeno uno volta nella vita, tutti quanti facciamo. In linea generale, possiamo dire che la perdita dei denti nel sogno può avere un significato connesso alla propria forza – intesa su più livelli, sociale, sessuale, caratteriale e via dicendo – dove la caduta, quando improvvisa, dolorosa o portatrice di fastidio e imbarazzo, equivale ad indebolimento. Altre volte levarsi un dente di notte, in sogno, rappresenta invece il cambiamento.

    Sognare di perdere i denti: interpretazione
    Dicevamo che la caduta dei denti in sogno rappresenta spesso perdita di forza; ebbene, questa interpretazione è spesso connessa a momenti di debolezza fisica, malattia, o delusione. Allo stesso modo, l’insoddisfazione sessuale porta a sognare di perdere i denti, rappresentando una “castrazione” metaforicamente rappresentata, appunto, dalla caduta di uno o più denti.

    Perdita di forza e insoddisfazione sessuale dunque, ma anche il disagio sociale può essere estrapolato rileggendo un sogno dove i denti che cadono sono protagonisti. Difficoltà comunicative, disagio nel non riuscire a sentirsi parte di un gruppo, di una situazione, o anche paura di non essere al passo con gli altri e temere di non riuscire a raggiungerli.

    il caso è chiuso.
    Ultima modifica: 29/05/19 10:27 da Blondie666
  • Curiosità Buiomega71 • 10/03/20 23:42
    Consigliere - 26050 interventi
    Dopo il naufragio del tanto agognato progetto di Pirati, Polanski ripiega su un romanzo di Topor di cui la Paramount ha acquistato i diritti.

    Polanski è entusiasta di girare un film, per la prima volta a Parigi, e trova che le maestranze francesi siano le più efficienti e professionali con cui abbia mai lavorato. Afferma che è il film che ha girato più velocemente e che la scelta di Isabelle Adjani fu quasi dovuta, visto che l'aveva già adocchiata per Pirati.

    Dirigire il film e nello stesso tempo esserne il protagonista principale fu per Polanski un vero e proprio tour de force.

    Ma alla sua uscita il film fu massacrato da gran parte della critica (alcune recitavano: "Polanski in una grottesca caricatura di sé stesso, che cerca di imitare goffamente la Deneuve di Repulsion) e non si può dire che sia stato un successo commerciale.

    Polanski imputa la colpa a se stesso per aver realizzato una commedia che, col passare del tempo, sfocia in un dramma dell'orrore; la tragedia di un piccolo impiegato doveva rimanere una tragedia per tutto il film, non trasformare una commedia in una tragedia.

    Da Roman by Polanski, autobiografia di Roman Polanski, Bompiani (1984).
  • Discussione Siska80 • 15/08/20 20:54
    Comunicazione esterna - 675 interventi
    Insieme a Repulsione (1965) e Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York (1968), questo film fa parte di una libera trilogia di Roman Polanski che tratta degli orrori affrontati da inquilini in appartamenti  di città.

    Fonte: Imdb
  • Homevideo Zender • 9/12/20 14:13
    Capo scrivano - 47831 interventi
    Uscito in Spagna il bluray con l'italiano (e sottotitoli escludibili). Il master è il solito che gira, ottimo.

    E' questo
    Ultima modifica: 9/12/20 14:13 da Zender
  • Homevideo Digital • 22/03/22 20:57
    Portaborse - 4007 interventi
    Edizione speciale Blu-ray + dvd Sinister disponibile dal 25/05/2022.
  • Homevideo Pumpkh75 • 5/10/22 14:38
    Addetto riparazione hardware - 433 interventi
    Qualcuno ha preso l'edizione speciale in BR della Sinister? Commenti sulla qualità?