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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/02/19 DAL BENEMERITO KINODROP
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Ryo 5/03/19 23:34 - 2169 commenti

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Una straordinaria Melissa McCarthy alle prese con un ruolo drammatico. Storia molto interessante e controversa in cui l'empatia verso la protagonista è enorme, nonostante i fatti di cui viene incriminata. La regia e la sceneggiatura riescono a mescolare ottimamente commedia e dramma senza banalizzare mai la storia e con trovate nient'affatto scontate. Un film delicato, malinconico e un pochino amaro.
MEMORABILE: Lo scherzo telefonico al libraio; La scena del gatto.

Kinodrop 22/02/19 17:54 - 2976 commenti

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New York anni 90. Lee Israel cerca di puntellare la sua carriera di biografa in declino intraprendendo una strada creativa ma pericolosa: spacciare per autentiche alcune lettere di scrittrici famose da lei stessa contraffatte. Il temperamento tutt’altro che accomodante e il doppio vincolo di sbarcare il lunario e sentirsi appagata cozzeranno con la realtà dei fatti. Commedia biografica ben costruita (anche se un po' fredda) sull’impudenza delle parole giustificatorie di un personaggio irriducibile (un'ottima McCarthy) e con un efficace cast di contorno.
MEMORABILE: Il caratteraccio di Lee e la sua inadattabilità; L’amico “improvvisato” Hock e le bevute nei bar; La tenera libraia.

Xamini 1/03/19 10:01 - 1255 commenti

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Bella ambientazione (dove c'è NY l'effetto è assicurato), bella protagonista venefica, coprotagonista un po' posticcio, biopic al sapore di commedia su una vicenda alquanto singolare. Detto questo, il suo problema principale è molto simile a quello di Green book (che tuttavia è stato apprezzato dalla gran parte): non accade più di tanto e comunque non al di là di quello che ci si aspetta. Questo e il registro ironico contribuiscono ad appiattire totalmente il pathos della vicenda e a lasciarvi con un gran "sì, però" finale.
MEMORABILE: I titoli di coda dattiloscritti

Daniela 7/03/19 22:57 - 12692 commenti

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Una scrittrice di mezz'età, misantropa e con problemi d'alcool, per tirare a campare si mette a vendere lettere di celebri scrittori defunti, scritte da lei imitando alla perfezione lo stile di ciascuno di essi... Commedia dolce-amara che si regge tutta sulle prove attoriali: a sorpresa McCarthy si rivela valida attrice in un ruolo diverso da quelli abituali, meno a sorpresa Grant si conferma caratterista di classe in un personaggio pericolosamente a rischio di macchietta. Buona anche l'ambientazione in una New York alleniana, mentre la regia appare piuttosto dimessa.

Capannelle 30/06/19 12:19 - 4419 commenti

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E' una storia anche interessante che fa emergere un personaggio malinconico, nella realtà probabilmente più negativo di quanto non appaia. Lo script è onesto, dandole della scorbutica e alcolizzata e non negando che lei e l'amico gay se la siano andati a cercare. Il disegno dei personaggi e lo sviluppo narrativo li rendono comunque vittime di una situazione inaspettata. Attori bravi, ambientazione ben misurata ma ci sono diverse parti che poco aggiungono al racconto: il giudizio si può riassumere nel classico "carino ma niente di speciale".

Galbo 2/08/19 06:17 - 12410 commenti

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Meritava di essere raccontata la storia della scrittrice falsaria Lee Israel, che per sbarcare il lunario vende lettere apocrife di celebrità varie. La regista Heller ne trae un film dai toni dolceamari sempre sospeso tra commedia e dramma, con il ritratto di una donna misantropa e sola e del suo bizzarro compagno di avventure. Ambientazione newyorchese bella e nostalgica ed evocativa colonna sonora. Il valore aggiunto è la grande interpretazione della McCarthy capace di dare infinite sfumature al suo personaggio.

Didda23 18/06/20 14:15 - 2431 commenti

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La componente più riuscita dell'opera è lo stile sempre in bilico fra dramma e commedia, con ottime spruzzate ironiche che si alternano a momenti più cinici. Il soggetto è oltremodo interessante, ma lo sviluppo narrativo è poco brillante e la storia con lo scorrere dei minuti fa scemare l'interesse, nonostante l'ottima prova della McCarthy in un ruolo ben più rotondo del solito (bravissima anche nelle parti più drammatiche). Buona la performance di Grant in un personaggio meno facile di quanto si possa immaginare. Notevoli le scenografie degli interni (i negozi sono gioiellini).
MEMORABILE: Il trasandatissimo appartamento della scrittrice; Gli scherzi telefonici; La prima "aggiunta" alla lettera.

Strikes 6/12/20 18:57 - 2 commenti

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Finalmente un biopic su un personaggio poco conosciuto e affascinante. Sotto i riflettori della "militante" Heller c'è Lee Israel, falsificatrice di lettere di attori del cinema classico. La storia ha solide basi drammatiche anche se fa acqua sul versante "giallo". Resta un bell'affresco di una New York di inizio anni '90, tante belle librerie d'arte e antichità e una buona prestazione della McCarthy e di Grant.

Katullo 29/08/23 11:51 - 333 commenti

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La vita della sfortunata giornalista/scrittrice Lee Israel, in lotta con gli editori e il mondo, nel momento del massimo sconforto che la costringe a darsi alla falsificazione letteraria coadiuvata dall'amico gay Hock, raffinato homeless altrettanto dedito all'alcolismo. Quando il riscatto di un talento certo come quello di Lee sembra a portata di mano, interviene il destino impietoso targato FBI a smascherare i suoi deliziosi traffici. Rischiando l'Oscar, sia Grant che la McCarthy volano alto, sebbene la seconda paghi certa incertezza comedy fin dai tempi delle sitcom televisive.
MEMORABILE: L'ammissione in tribunale di Lee inframezzata dal suo spontaneo auto-compiacimento; Una sorta di realizzazione sui generis, ma piena di significato.

Giùan 25/11/23 09:06 - 4582 commenti

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Negli ultimi anni il cinema sulla letteratura ha dimostrato una discreta vitalità instillando buoni spunti di discussione. Se Cittadino illustre giocava le sue carte sul piano del grottesco, qui invece, come accadrà poi in Pick, la Heller ragiona sul piano della (in)verosimiglianza, contestualizzandolo in una struttura filmica convenzionale (per nulla originale sul piano visivo) ma toccando con una certa delicatezza diverse estensioni emotive, dalla commedia al sentimentale, sempre orientato dalla guida di McCarthy e Grant, relitti d'arte disintegrati in una NY fatua e spietata.
MEMORABILE: L'ultimo incontro al bar tra Grant malato e la McCarthy.

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