@Fauno.
Solitamente un film che non mi è piaciuto all'epoca nella quale l'ho visto (lontana o vicina che sia) non mi va di rivederlo anche perché ho poco tempo per lunghe visioni davanti allo schermo televisivo e al lettore dvd. E quindi non ne scrivo nemmeno sul
Davinotti. Faccio qualche eccezione (es.
Dillinger è morto) ma, di solito, cerco di rivedere film dei quali ho un buon ricordo o di vedere film nuovi che mi incuriosiscono.
Un film che mi piace,che sia
Frenzy di
Hitchcock oppure
Gli italiani e le donne di
Marino Girolami sono capace di rivederlo anche 20 volte e di imparare a quasi a memoria i dialoghi e le scene....A molti film sono affezionato a vita e li rivedo immancabilmente almeno 2-3 volte l'anno (es:
Il giorno dello sciacallo di
Zinnemann).
Kubrik mi lascia freddissimo (con l'esclusione di
Rapina a mano armata e Barry Lindon),
Spielberg lo considero un furbo e abile artigiano di giocattoloni fabbrica-soldi che è riuscito a passare per un Autore con la A maiuscola (escludo i primi due film e
Schindler's List) e per quanto riguarda
Dario Argento, creatore di alcuni capolavori memorabili, non è un mistero che abbia smarrito da qualche decennio la bacchetta magica.
Desidero sottolineare che sono un convinto sostenitore della
regola aurea davinottiana che il film vada recensito subito dopo averlo visto (io, però, faccio passare due o tre giorni prima di scriverne perché trovo giusto che le impressioni e le emozioni sedimentano in fondo al "bicchiere" dell'anima).
Se volessi scrivere recensioni "a memoria" ne avrei già scritte tre o quattromila. Ma perché rischiare di scrivere corbellerie e magari confondere un film per un altro? (Fatto, quest'ultimo, possibile quando ci troviamo di fronte a film di genere visti dieci, venti o trenta anni prima...).
Ultima modifica: 28/10/14 23:57 da
Graf