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MMJ Davinotti jr
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/06/09 DAL BENEMERITO GIACOMOVIE POI DAVINOTTATO IL GIORNO 17/04/12
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- Davvero notevole!:
Vstringer, Ilcassiere - Quello che si dice un buon film:
Giacomovie, Galbo, Capannelle, Daniela, Lucius, Domino86, Rambo90, Pessoa, Manfrin, Muttl19741 - Non male, dopotutto:
G.Godardi, Homesick, Cangaceiro, Ale nkf, Nicola81, Gabrius79, Pigro, Bubobubo - Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr. - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Furetto60
Con una storia gradevole ed attuale sulle (dis)parità delle diverse combinazioni di coppia tra i sessi, Carteni realizza una garbata e simpaticissima pellicola che sa far divertire nello stile della commedia all'italiana, con in più la discrezione nell'esporre temi delicati. Definito dal Ministero un film "di interesse culturale nazionale", ha una discreta valenza umoristico-sentimentale e gli attori se la cavano bene. La Gerini si mostra ancora attraente e Argentero conferma che pure i reality possono produrre qualcosa di positivo. ***
Spigliata e scoppiettante commedia all'italiana che verte sul binomio sesso e politica. La sceneggiatura è scafata e divertente e ribalta l'assunto tradizionale di "normalità": qui la norma, il punto di vista, è quello degli omosessuali. Il che attua un brillante gioco di ribaltamento di prospettive (la famiglia agli omosessuali e la trasgressione, o emglio frustrazione, agli etero). Sorvolando sul troppo buonismo e certe facilonerie di alcune situazioni, è un film che scorre vie bene. I tre protagonisti sono tutti bravissimi. Ottimo il cast secondario.
Commedia piacevole e ben realizzata che affronta con il sorriso e il tono leggero argomenti importanti: la sessualità, la famiglia, la politica, il concetto di normalità con ribaltamenti di prospettive rispetto alla visione tradizionale; il tutto senza pedanteria e forse con un pizzico di buonismo di troppo in una sceneggiatura ben scritta. Buono il cast con una bella prova di Claudia Gerini tra le migliori attrici del nostro cinema contemporaneo.
Commedia leggera portata avanti con freschezza e brio senza mai prendersi sul serio e senza abusare dei tanti sbocchi possibili visti gli argomenti toccati. Diverte soprattutto nel primo tempo, con la "casuale" discesa in campo del Bonutti che scompiglia i piani degli strateghi del partito. Diverte ancora con la "conversione" dei due protagonisti (a proposito, bravi ad Argentero e alla Gerini) e si normalizza quando si tratta di risolvere il triangolo venutosi a creare.
Spassosissima commedia brillante dove temi assai delicati sono trattati con una provvidenziale leggerezza in un fuoco di fila di situazioni divertenti sapientemente alternate a momenti intimisti e riflessivi. Sorprendente la Gerini, perfetta nel ruolo della centrista bigotta, ma è tutto il cast a funzionare. Il ritratto della politica locale è calibratissimo: ergo, divertimento doppio per chiunque abbia mai lavorato in una campagna elettorale.
Esordio gradevole. Profondo nord. Per un caso (s)fortunato, il partito democratico candida a sindaco un alfiere dei diritti gay, da anni felicemente convivente con il suo compagno. Per aumentarne le chances di vittoria contro il sindaco uscente forzista, i burocrati di partito (Catania e Cederna, spassosi) gli affiancano una centrista tutta chiesa e famiglia. Saranno scintille. Commedia sentimental/politica non banale, ben recitata, che muove al sorriso senza sbracamenti o volgarità, cui si può anche perdonare un finale troppo utopico e conciliante.
MEMORABILE: L'inaugurazione a ripetizione del "muro delle libertà"
Non mi aspettavo un gran film e mi sbagliavo. "Diverso da chi?" (geniale la scelta del titolo) è una commedia divertente che parla di un argomento delicato (la discriminazione degli omosessuali) in modo assolutamente inteligente e brillante ma leggero al tempo stesso. Quello che emerge è che siamo tutti diversi ma che l'amore, invece, è uno solo e non dipende certo dal sesso dei due amanti. Bravi gli attori protagonisti, molto divertente l'accoppiata Cederna-Catania.
MEMORABILE: Ma perché non ammetti di essere diverso? Io? Ma diverso da chi?!
Mi sono avvicinato al film un po' prevenuto, invece devo dire che mi ha convinto sia sotto l'aspetto della satira politica che sotto quello dei personaggi (specialmente i due protagonisti, che hanno affrontato i loro ruoli con impegno conferendo un certo stile alla pellicola). Buona commedia accattivante con intento educativo.
È un film piacevole, che si segue bene e che, allo stesso tempo, affronta temi importanti. Una commedia che fa ridere, diverte, porta alla riflessione e, soprattutto, per fare tutto questo non ha bisogno di usare volgarità di alcun genere. Da vedere.
Commedia contemporanea che funziona più quando si arrischia a smascherare giochi di potere, ipocrisie e trasformismo che da sempre funestano trasversalmente la politica italiana – specie le false promesse in campagna elettorale – che quando si indirizza alla riappacificazione buonista tra i sessi e tra etero e gay. La sceneggiatura è scivolosa, ma si contiene al di qua della volgarità per merito di una regia attenta e della recitazione misurata di interpreti affiatati e credibili: bene la Gerini «bigotta e repressa», la coppia omo Argentero-Nigro e il roco sindaco ultraconservatore Pannofino.
Umberto Riccioni Carteni HA DIRETTO ANCHE...
Parlare di coppie gay col sorriso sulle labbra e fare una ficcante satira politica tutto in un sol colpo. Il film riesce abilmente a prendere due piccioni con una fava: divertenti certe situazioni equivoche soprattutto grazie alla petulanza del personaggio di Nigro (comico senza essere macchietta) e bipartisan il dileggio di certe dinamiche politiche, anche se sono le mille contraddizioni del PD ad esser maggiormente prese di mira. Carteni molto spigliato in regia riempe la pellicola con tocchi di brio. Bene anche le seconde linee tipo Catania e Cederna.
MEMORABILE: Le continue gaffe di Nigro nella cena a tre con la Gerini e Argentero.
Inaspettato successo di questa buona commedia che riesce ad affrontare temi difficili senza superficialità (anche se con un po' di buonismo di troppo). Nonostante ciò il ritmo è buono, il cast con in testa la Gerini è capace di coinvolgere molto e soprattutto viene quasi bandita la volgarità.
Commedia gradevole e mai volgare, che però funziona più come satira politica che come manifesto delle coppie gay. A una prima parte davvero ottima ne segue una seconda assai meno convincente, con relativo happy end decisamente forzato. Molto bravi comunque gli interpreti, in particolare la Gerini (grandiosa in almeno un paio di sequenze) e un Argentero che si conferma come l'unico attore decente uscito dal Grande Fratello. Note di merito anche per Nigro e Catania.
Una commedia gradevole, dalla storia non del tutto nuova (in fondo è un Vizietto alla rovescia e persino in Vacanze di Natale '90 c'era un episodio simile) ma con dialoghi brillanti e situazioni ben rese dalla regia di Carteni. Il cast è ottimo: la Gerini è bravissima e tiene testa ad un Argentero simpatico ma forse troppo sopra le righe, mentre Nigro risulta una vera sorpresa. Buono poi il reparto comprimari con la coppia Catania-Cederna e uno spassoso Pannofino. Non male la colonna sonora. Da vedere.
Simpatica commedia che scherza in modo soft sull'omosessualità con un trio di protagonisti decisamente frizzanti: la Gerini è bella e in forma, Argentero e Nigro (il migliore) ci regalano duetti gustosi; il resto del cast è miscelato piuttosto bene. Qualche attimo di noia affiora qua e là. Un prodotto comunque onesto.
Commedia che, tra il serio e il faceto, affronta temi non facili; l’evoluzione è piacevole anche se a tratti facilmente prevedibile, senza comunque inficiarne la qualità. Purtroppo nell’ultima parte si intorcina su se stessa: forse il desiderio di non propendere per una delle due soluzioni prospettate conduce a un epilogo bipartisan che, per quanto non scontato, risulta artificioso e forzato.
Ogni tanto il cinema italiano ci regala veri e propri gioiellini che fanno venir voglia di andare al cinema. Film quanto mai attuale che prende in giro (senza peró affondare mai il colpo fino in fondo) la passione degli italiani per le campagne elettorali. La storia è misurata e spesso godibile, gli attori sono tutti molto bravi (con Nigro che batte alla grande Argentero a tratti melenso); forse mostrare di più la bellissima Trieste non avrebbe nuociuto al risultato finale, comunque più che buono. Allegro e divertente.
MEMORABILE: "Ma Nichi Vendola in Puglia ce l'ha fatta..." "Sì, ma al Sud, loro sono avanti...".
Commedia brillante e scanzonata che affronta con garbo e il giusto spirito l'argomento, per certi versi ancora tabù, dell'omosessualità. Così come ironico ma non troppo appare il ritratto di quella che è oggi la politica in Italia. Gli interpreti sono tutti piuttosto bravi, con Argentero che sembra divertirsi e la Gerini sempre all'altezza. Gli ultimi tre minuti sembrano peraltro poco indovinati.
Il candidato sindaco è gay e felicemente accompagnato, ma si innamora di una donna. Soggetto carino e molto moderno, in un felice intreccio tra politica e personale, con garbata ironia sulla sinistra e altrettanto garbato gioco sui temi lgbt. La storia scorre bene, i paradossi e gli inciampi riescono a pungere rimanendo sempre al di qua del politicamente corretto, anzi con aperto sostegno allo sfondamento degli steccati di qualsiasi tipo. Insomma, quando la commedia italiana sa toccare argomenti pertinenti con arguzia senza svaccare.
Vivace e intelligente commedia sull'amore e sull'amicizia che sbocciano tra i tre protagonisti della vicenda. Ottime le interpretazioni degli attori tra le quali spicca quella di Claudia Gerini, in splendida forma, capace di donare sostanza e profondità al suo personaggio. Storia leggera, ben messa in scena, ben scritta, ricca di momenti di ironia pungente. Una bella sorpresa.
Francesco Pannofino HA RECITATO ANCHE IN...
L'inquisitore che sonnecchia in noi concederebbe al massimo uno stiracchiato "simpatico" ma, al netto di ogni ingenuità, non si fa fatica ad ammettere di essere in presenza di un buon film, divertente nei toni e argutamente originale nella realizzazione. Insidiosa la scommessa di Argentero come protagonista, anche in virtù dell'anomalo duo a fare da spalla (molto bene Nigro, discreta la femme fatale Gerini), ma la scelta nel complesso paga. Mezzo punto in meno solo per un finale stereotipato e scritto coi piedi.
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