Buon thriller di ambientazione irlandese, la cui storia (pur non essendo particolarmente originale), riesce a coinvolgere
per tutta la sua durata. La sceneggiatura è abbastanza solida,
permette ai ritmi di mantenersi elevati, dispensa un paio di
discreti colpi di scena e presenta una chiusa abbastanza cattiva ed efficace. Quel che si dice un buon film di genere.
Thriller che fa abbastanza presa puntando più sulle atmosfere e sulle tensioni personali che sugli eventi. Infatti di sangue e di sparatorie non se ne vedono, ma è una scelta giusta perché dato il contesto della guerra civile nordirlandese era facile andare sul deja vu. Non manca qualche pausa e offre un finale controverso e poco allegro.
"Fertile" dal punto di vista cinematografico, il tema dell'indipendentismo irlandese ritorna in un piacevole thriller diretto da James Marsh. Più che per la trama in se', il film si segnala per le atmosfere e la crescente tensione della storia, oltre che per la buona caratterizzazione dei personaggi. La protagonista femminile è interpretata da un ottima attrice, Andrea Riseborough, che riesce a relegare sullo sfondo il più "blasonato" Clive Owen. Da vedere.
Il "doppio gioco" è quello di Collette, costretta da un agente di polizia inglese a diventare informatrice sulle attività dei fratelli attivisti IRA. Lo spettatore è portato a temere per lei, giovane donna all'apparenza fragile e indifesa, ma è lo sbirro che, sotto la scorza d'ordinanza, rivelerà umane debolezze... Thriller che punta le proprie carte sul ritratto ambientale, con una costruzione della tensione per sottrazione invece che per accumulo, senza exploit spettacolari, e risulta convincente proprio in virtù del suo tono sommesso e realistico. Brava Riseborough, efficaci gli altri.
MEMORABILE: I teli di plastica stesi e poi riposti; il finale, non prevedibile, non conciliatorio
Girato (volutamente, a detta del regista) come un thriller degli anni '70, ne omaggia non solo l'estetica ma anche l'avidità di parole, rendendolo un'esperienza principalmente visiva. Ciò nonostante non punta sugli ammazzamenti (che pure ci sono e tutti importanti) quanto sulla tensione e sul descrivere la vita di personaggi intrappolati in un'esistenza ormai senza scelta. Girato a Dublino (ma nel film è Belfast) offre scenari spesso plumbei, perfetti per descrivere soprattutto la vita della brava protagonista. Finale davvero shockante.
Il più classico degli spunti: una terrorista viene acciuffata e convinta a fare il doppio gioco per evitare una pena maggiore. A complicare le cose deve agire alle spalle dei suoi stessi fratelli, militanti dell'IRA. Una grandiosa recitazione per uno script, intelligentemente, di poche parole, un buon thriller in cui la tensione funziona perché è quotidiana, poco fracassona, quasi familiare. Ottima in questo senso la regia volutamente dimessa, essenziale, tavolta troppo, rendendo il film a tratti un po' piatto.
Clive Owen HA RECITATO ANCHE IN...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.