L'adattamento e/o riduzione, molto libera, agli scritti dell'umanista
Pietro Aretino è per lo più derivata, in questo frangente, da
I Ragionamenti (1534 - 1543).
In un caso (
Le Notti Peccaminose di Pietro l'Aretino,
Manlio Scarpelli, 1972) come soggetto del film si citano
Le Lettere (1537).
A differenza dei decamerotici
* di stampo frammentario il film di
Silvio Amadio è realizzato come un lungometraggio, anche se i tre segmenti incentrati sulle vicende delle figlie di Madonna Violante (ex monaca maritata e quindi dedita al tradimento) possono essere considerati singoli episodi.
Nel film un ruolo preponderante è quello ricoperto da
Silvio Spaccesi (foto sotto) il cui timbro di voce ricorda, a molti, la sua lunga attività di
doppiatore.
Verba volant...
"
Qui giace l'Aretin poeta tosco
di tutti parlò mal fuorché di Cristo
scusandosi col dir: non lo conosco": questa curiosa frase è quella riportata sull'epigrafe tombale di
Pietro Aretino.
* Il decamerotico è quel filone della commedia in costume (con ambientazione medievale) nato sulla scia del successo del Decameron pasoliniano e, come sottogenere cinematografico, si limita sostanzialmente al biennio 1972/1973.