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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'ennesima cronaca di un'impresa ci riporta questa volta indietro fino agli Anni Trenta (pare che Clooney ci abbia preso gusto a evitare la contemporaneità, nei suoi film), quando un gruppo di canottieri riservisti dell'università di Washington cominciò la sua marcia trionfale dalle acque del fiume Hudson.

Nel raccontare le gesta del gruppo di ragazzi in barca protagonisti del romanzo omonimo di Daniel James Brown del 2013, Clooney sceglie il profilo basso. Non rinuncia, per forza di cose, all'esaltazione del momento, ma riconduce la storia nell'ambito di una certa normalità ben calata nella realtà del tempo, nell'era della Grande Depressione....Leggi tutto I ragazzi non sono figli della ricca borghesia come quelli che occupano le imbarcazioni "titolari", ma sanno imporsi grazie al cuore, alla tenacia, e questo è quanto il film porta in scena, senza dimenticare di descrivere - pur con una certa sbrigatività che si traduce spesso in superficialità - il mondo in cui si muove l'unico vero protagonista Joe Rantz (Turner), senza un dollaro in tasca e convinto a tentare la via del canottaggio solo grazie al consiglio di un amico, che gli spiega come stiano reclutando gli otto canoisti chiamati a fare le riserve pagando i prescelti un bel po' di quattrini.

L'occasione d'oro, per Joe, diventa il trampolino di lancio per comporre un equipaggio coeso come nessun altro, motivato a dovere da terra da un coach fondamentale (Edgerton). Le traversie che i nostri dovranno superare sono messe in scena fortunatamente senza grande enfasi ma con una buona attenzione per il contesto storico, anche attraverso una ricostruzione di pregio valorizzata da una fotografia scintillante. A fare la parte del leone, tuttavia, sono senza dubbio le riprese sul fiume, presenti in gran numero e ottime nella loro spazialità, nell'alternare con gusto panoramiche dall'alto e inquadrature a pelo d'acqua evidenziando lo sforzo degli atleti e l'affiancamento agli avversari durante la competizione. Sono i momenti che meglio rappresentano il discreto lavoro in regia, con una fluidità che mette in luce un'apprezzabile classicità nello stile, lontana dagli eccessi della spettacolarizzazione che spesso il cinema sportivo inserisce con esagerata enfasi.

Piacevole anche la parentesi alle olimpiadi di Berlino del 1936 (compresa di Jesse Owens, svastiche e con un Hitler contrariato presente alla finale), a conferma di un buon lavoro complessivo nella ricreazione di un preciso periodo storico. Ciò che manca è semmai una solida spina dorsale che dia una direzione decisa al film, che per lungo tempo procede apparentemente per inerzia, descrivendo piuttosto anonimamente e senza la giusta intensità quanto accade, fornendo un freddo resoconto che non coglie quasi mai highlights significativi. D'altra parte tutti sanno (o come minimo immaginano) cosa accadrà e quindi le sorprese sono al massimo la leggera malattia di qualcuno, la corsa a raggranellare i soldi necessari a finanziare una spedizione che in molti non vedono affatto di buon occhio... La scelta di filmare a lungo le sfide sull'acqua sottrae tempo alla caratterizzazione dei personaggi e la cosa si nota, lasciando l'impressione di un'opera condotta sapientemente ma priva di una vera anima, un esercizio di stile pacato e sobrio, a tratti un po’ grigio...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/03/24 DAL BENEMERITO SISKA80 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/04/24
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Siska80 22/03/24 09:55 - 3818 commenti

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Bel film che racconta la storia di un gruppo di ragazzi di Washingon, la determinazione dei quali nell'ambito del canottaggio portò alla medaglia d'oro a Berlino nel 1936. Coinvolge fin dal primo istante non solo per il tema trattato ma per la capacità di catapultare lo spettatore in un'atmosfera fatta di sogni, speranze, povertà e amore. Buone la fotografia e la ricostruzione dell'epoca, sostenuto il ritmo, efficaci le sequenze sportive, valido il cast, soddisfacente il finale. Certamente una produzione riuscita che sa come raccontare e anche emozionare; meritevole di visione.

Puppigallo 2/04/24 15:48 - 5288 commenti

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Quello che si dice un buon film. Pur senza particolari guizzi registici, la narrazione è comunque fluida e i protagonisti risultano credibili, anche dal punto di vista umano, con le loro debolezze e i punti di forza, dati da una vita spesso difficile, visto il periodo in cui i magnifici otto hanno compiuto l'impresa (1939). Interessanti gli allenamenti e le gare per la qualificazione all'olimpiade in Germania. Anche la ricostruzione risulta piuttosto attendibile; e nonostante le due ore piene, i pochi rallentamenti dovuti ai vari problemi extra canottaggio vengono metabolizzati.
MEMORABILE: "Quanto mi pagate? "; "Com'è il pollo?". "Ottimo". "È una bistecca di maiale"; Il timido che sa fare tutto; Gli ultimi 300 dollari; La finale.

Galbo 23/04/24 08:02 - 12402 commenti

I gusti di Galbo

Il Clooney regista si conferma amante delle ambientazioni non contemporanee, realizzando un film la cui vicenda si svolge poco prima e durante le Olimpiadi di Berlino del 1936. Una storia apparentemente minore che esalta i valori dello sport nella migliore tradizione dei film del genere ma anche le piccole storie personali, attraverso una sceneggiatura equilibrata e una buona regia che riesce a sottolineare i momenti di maggiore tensione con buone riprese delle gare sportive. Ambientazioni ben rese e buona prova di un cast scelto oculatamente.

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