Notevole abbassamento di qualità rispetto ai film precedenti ma non più brutto dei due tristi capitoli che seguiranno. Gli autori avevano ancora in serbo qualche trovata nuova da inserire quà e là tra i classici riciclaggi di gag. Ci sono episodi carini e altri abbastanza banali. Una notevole particolarità sta nel tipo di comicità che si sbilancia in scene commoventi che fanno riflettere sui tanti aspetti della vita difficile che con il passare degli anni giunge al termine. Finale molto simpatico e "strano".
Sono passati quasi venti anni da quando lo sfortunato Ugo Fantozzi è comparso sugli schermi, ma la iella, in questo lasso di tempo, non si è dimenticata di lui. Mai. La regia di Neri Parenti è ormai sinonimo di qualità e, nonostante la vicenda sia costretta a ripercorrere, contestualizzandole al periodo, le solite gag, qua viene affrontato (inizialmente con tema malinconico) il dramma della morte (a cui vanno incontro quasi tutti gli ex-colleghi del ragioniere). Grazie ad una bevanda afrodisiaca, Fantozzi possiederà la signorina Silvani!
Ennesimo tentativo di rivitalizzare l'ormai esausta saga di Fantozzi, il film di Parenti parte dalla morte del suo personaggio per realizzare un film che non ha ormai nulla in comune con i gloriosi capostipiti della serie ma è solo un'inutile accozzaglia di trovate comiche o pseudo tali che più che ridere inducono un senso di malinconia sul concetto del tempo e della decadenza di un autentico talento comico poco e male sfruttato da Villaggio. Meglio comunque la seconda parte rispetto alla prima.
Ennesimo capitolo della saga del ragioniere più sfigato d'Italia. Debole, a tratti scontato, con una regia mediocre di Parenti e con gag ormai strabusate, per tacer delle battute. Comunque qua e là si ride ancora e gli attori sono sempre in gamba. Ma il meglio ormai è già stato fatto, in passato. Ora si vive di rendita.
Sarebbe stato un ottimo capitolo conclusivo, col povero Fantozzi di fronte al più grande dilemma: la morte. Ottimo anche il cast di contorno, a partire dalla Silvani (memorabile il viaggio consolatorio col ragioniere a Cortina) e Filini. Simpatiche la rapina in banca, l'umanità data dalla Pina e molte gag. Deliziosamente bastardo il finale. Neri Parenti interpreta l'adetto del trampolino a cortina.
MEMORABILE: Fantozzi possiede la Silvani! Grazie a un micidiale concentrato preparatogli da un cameriere.
Il ragioniere più sfigato d'Italia viene sfrattato dalla figlia e dal genero scimmiesco, prima di scoprire di essere malato terminale. La maschera inventata da Villaggio doveva prima o poi incontrarsi con la morte, e lo fa naturalmente alla sua maniera, da perdente. La risata approda a lidi meno pirotecnici, riservando qua e là gag divertenti, ma sempre più basate su effetti di pura comicità stereotipata anziché su una reale capacità originale di descrizione (sia pure grottesca) della realtà.
Ennesimo episodio della saga fantozziana, dopo il non disprezzabile Fantozzi Alla Riscossa. Questa volta il film non è del tutto riuscito, seppur alcune scene comiche meritino sicuramente la visione. L'intero film ruota attorno al tema della vecchiaia e della morte e nonostante il tutto venga esorcizzato tramite un forte humour nero (d'altronde ci troviamo pur sempre di fronte a un film comico) permane una certa malinconia, caratteristica sempre più presente nelle ultime produzioni fantozziane. Alcune gag restano comunque memorabili. ** 1/2.
La saga del ragionere più famoso d'Italia ormai scricchiola e questo buon film potrebbe concludere degnamente l'epica saga del ragioniere, ma non sarà così. E' l'ultimo film in cui appare Plinio Fernando nel ruolo di Mariangela/Ughina e uno degli ultimi in cui ritroviamo Gigi Reder nel ruolo di Filini. Riuscito, anche se con qualche debolezza di troppo.
Qualche episodio da ricordare c'è: Fantozzi sfrattato dalla figlia, le scene in Paradiso, ma soprattutto la gita a Cortina, revival di quella del mitico primo episodio ma dall'esito ben diverso (Fantozzi finalmente riesce a 'consumare' il suo amore per la Silvani!). Ma resta un film malinconico, stanco: i protagonisti sono sempre bravi ma è impossibile dire qualcosa di veramente nuovo su una saga ormai alla frutta. Sufficiente.
Forse il peggiore dell'intera saga. Ormai non si riescono più a contare le situazioni (difficile chiamarle gag) riciclate, per giunta in maniera stanca e meccanica. Villaggio, sempre più grasso e invecchiato, ci mette la faccia e quel minimo di impegno utile a non deludere troppo i suoi aficionados. Tuttavia è il compianto Gigi Reder a sembrare, per la prima volta, stralunato e fuori luogo. Si ride poco e ci si intristisce molto, sia per la parabola discendente di una leggendaria maschera della nostra commedia, che per il malinconico grigiore del film in sè.
Non malissimo: si sa che Villaggio ripete all'infinito le sue gag, che dissipa il suo genio per amore dei soldi, che i suoi Fantozzi hanno gli effetti speciali dei carnevali poveri. Ma momenti discreti ce ne sono e non è nemmeno così greve come poteva essere. Il funerale con la bara sottile, la ripresa (in triste) della scena della partita con rutto libero, le vacanze con la Silvani (vendetta sul secondo Fantozzi?). Di tanto in tanto parenti azzecca un ritmo scorrevole e non troppo triviale.
MEMORABILE: Il banana party e la micidiale canzone che Bongo e amici ascoltano mentre volteggiano tra le liane dell'appartamento di Fantozzi "rinnovato".
Per chi ama e ha amato lo spassoso Fantozzi degli anni d'oro è meglio che lasci perdere questo sequel triste, malinconico e anche piuttosto volgare. Certo, qualche gag divertente c'è sempre (Mariangela che butta fuori di casa Fantozzi e la Pina con conseguente lancio dei cornetti alla crema del rag.), ma vengono poi (purtroppo) presto dimenticate. Inutile.
Un capitolo della saga particolarmente malinconico, ma a suo modo riuscito. Molte gag sono riciclate dal altri film con Villaggio, ma il ritmo è scorrevole e l'ultimo segmento a Cortina davvero spassoso. Villaggio riesce ancora a far ridere ed è supportato dal solito ottimo cast (soprattutto la Vukotic). Simaptica anche la colonna sonora.
Nonostante la maggior parte del film si regga su situazioni teneramente patetiche (la rapina con Filini) o su gag completamente riciclate (lo scambio di cartelle), alcune scenette funzionano (lo sfratto) e completano il repertorio fantozziano. Peccato che la fortunata serie non si sia conclusa qui.
MEMORABILE: Fantozzi e la Silvani arrivano sulle nevi accompagnati dalla celebre colonna sonora del dottor Zivago.
Fantozzi deve morire. Così è scritto! Ma la moglie non vuole che calchi le scene dell'aldilà senza aver mai consumato un rapporto con la mitica signorina Silvani. In estrema sintesi, in un coacervo di situazioni più tristi che comiche (che comprendono anche una delle poche scene di coalizione genitoriale "anti-babbuina"), questo è il capitolo Paradiso per il ragioniere più amato di sempre. Simpatico, non eccelso, ma con qualche particolare che i cultori non dimenticano (la birra "Macho"...).
MEMORABILE: La miscela esplosiva per tirar su le sorti sessuali di Ugo in montagna...
Nonostante si sia ormai al settimo capitolo e le gag sembrino essere sempre le stesse rivedute e corrette, questo film, dovendo affrontare il tema della morte, è sicuramente il più umano e malinconico della serie: riesce finalmente a far sentire ogni spettatore un po' Fantozzi. Obiettivo questo fissato sin dal primo film ma quasi mai raggiunto per i continui eccessi proposti. Fantozzi finalmente riesce a possedere la Silvani e, anche grazie a questo, rivaluta la moglie tanto bistrattata. Male la regia, che spreca quel poco di buono che c'era.
MEMORABILE: Dopo l'amplesso da "terremoto" la Silvani corre dietro Fantozzi urlando: "Me lo ridii" e Fantozzi "NO! Non glielo ridio, non glielo ridio".
Vista la qualità degli ultimi tre capitoli della saga pensavo peggio: invece alcune
gag sono divertenti e riuscite. Certo ce ne sono altre bruttine, stantìe e volgarotte
ma il risultato è globalmente sufficiente. Interessante l'idea di insistere sul grande
rimosso dei nostri tempi: la morte. Eccessivo però, a mio avviso, continuare ad insistere con altri seguiti.
Il lato triste e malinconico prende complessivamente il sopravvento sulla comicità, escludendo parecchio il surreale ed evidenziando aspetti assolutamente seri della vita e della prospettiva di una morte certa e vicina. Evidentemente inferiore agli episodi principali (i primi), merita comunque l'onore delle armi. Alcune parti sono poi dei remake di fortunati momenti precedenti (la rapina, il viaggio in montagna), ma propri questi risultano i migliori, anche per il ricordo degli insuperati e insuperabili vecchi film di Fantozzi. **!
Ottavo capitolo fantozziano che raccoglie gli ultimi scampoli di risate, dato che i capitoli a seguire saranno i peggiori di questa saga lunga quasi 25 anni. In modo sorprendente la migliore della compagnia risulta essere Anna Mazzamauro nei panni della mitica signorina Silvani. Plinio Fernando nei panni di Mariangela è più cattivo del solito. Si sorride e poco più.
MEMORABILE: Lo sketch di Fantozzi e della Silvani in montagna e in albergo.
Si raschia il fondo del fiacco barile in una saga che già da tempo mostrava il fiato corto. Qui si torna a viaggi e situazioni del passato con risultati molto modesti. Villaggio appare oramai patetico e totalmente imbolsito; meglio la rinata Vukotic, che sembra migliore della Mazzamauro, attrice scadente e miracolata da un solo ruolo. Saga finita da un pezzo.
Si auspicava l'agognato eterno riposo per il povero Fantozzi, e invece si è deciso di continuare a spremere. In sé questo capitolo ha persino spunti gradevoli, per quanto sia l'eterna riproposizione del fallimento senza soluzione di continuità. Questa volta lo spunto è un'errata diagnosi che per certi versi di poco differisce dalla reazione già vista per l"agognata" pensione con la sola aggiunta dell'amplesso con la Silvani che, al solito, verrà a posteriori annichilito dall'eterno amore-affetto per la Pina.
Uno degli ultimi Fantozzi e anche uno dei meno riusciti. Villaggio è sempre una spanna sopra tutti, ma salvo una parte iniziale divertente (la rapina con Filini; il mercoledì di coppa; l'intervento del mega-direttore Paolo Paoloni), il film esterna un'eccessiva tristezza e malinconia. Brave la Vukotic e la solita Mazzamauro.
È l’ultimo episodio sensato della saga, anche se gli spunti amari su vecchiaia, morte e rapporto genitori-figli sono spesso avviliti da un evidente affanno creativo, con la solita ripetitività e il solito abuso di citazioni. Disuguali anche le prestazioni attoriali: Villaggio e Reder sembrano recitare in automatico, mentre più convinte e convincenti sono la Vukotic e la Mazzamauro. Plinio Fernando sorprende per cattiveria, riuscendo a rendere totalmente repellente il suo personaggio.
MEMORABILE: Mariangela e Bongo sfrattano Fantozzi e Pina; Il “Fantozzino”.
La saga, inevitabilmente, comincia a mostrare evidenti segni di logoramento. Per carità, in alcune situazioni ancora si sorride (la rapina alla megaditta, palesemente ispirata a quella del giovane Woody Allen), ma il black humor a seguire, sul cancro ai polmoni, non è proprio il terreno di Fantozzi. La signorina Silvani, già abbastanza volgare nei capitoli precedenti, qui diventa a tratti imbarazzante. Neri Parenti si concede un cameo. Se non si è fan accaniti, un capitolo trascurabile.
Forse sarebbe stato meglio chiudere la saga fantozziana con questo film, imperfetto ma ancora in grado di reggere l'urto! si ride ma, al tempo stesso, viene affrontato il più grande tabù dell'esistenza (la commare secca per dirla con Bertolucci, ovvero il trapasso) e il finale mette molta tristezza). Bene Villaggio ma il migliore è Reder (eccellente la sua interpretazione), seguito dalla Vukotic.
MEMORABILE: Venghi, Fantozzi, venghi (occhio alle dighe).
L'ottavo episodio del ragioniere più sfigato d'Italia è all'insegna della malinconia con il tema della morte che la fa da protagonista: ovviamente il tutto è visto in chiave comica e parodistica. Onestamente penso che la serie dovesse essere chiusa prima, quando ancora aveva qualcosa da dire, perché il nostro ragioniere ormai anziano è diventato ormai la parodia (in negativo) di se stesso. Dei primi film non è rimasto niente e i vari episodi sono di una tristezza unica... Salverei solo quello della rapina. Triste, più che brutto.
Continua imperterrito il lavoro di Neri Parenti nell'affossare il mito fantozziano, complice forse Villaggio stesso. Il film in se stesso è mal riuscito, le gag che fanno ridere sono ben poche in quanto manca la profondità che era la base dei primi film. Il personaggio principale è ormai una macchietta che sembra fin troppo forzata anche nella sua mimica e nei suoi lamenti più tipici e la baracca si salva solo in pochi momenti, nei quali sicuramente molto si deve alla prova della Vukotic, attrice di spessore anche durante il naufragio.
Meno peggio del previsto, considerata la bassezza degli ultimi sequel precedenti. Invece nonostante molte siano le trovate riciclate (il genero scimmione) qualche gag divertente c'è e l'incontro di Fantozzi con la morte vera e propria (relegato al finale) avviene in maniera coerente e ben congegnata. Inevitabilmente malinconico, ma non triste suo malgrado (come erano e saranno altri episodi). Sarebbe stata una degna conclusione del ciclo, purtroppo ne seguiranno ancora altri ben due.
MEMORABILE: Il clamoroso rovesciamento di ruoli con la signorina Silvani dopo l'accoppiamento agognato per trent'anni ("Me lo dii, me lo ridii").
Molto triste e malinconico, ma altrettanto brutto e palesemente inutile. Ormai il personaggio ha dato tutto quello che poteva dare e ripetere le stesse situazioni per l’ennesima volta non giova a nessuno. La parentesi con la Mazzamauro è terribile e le poche scene comiche non fanno ridere. La Vukotic conferma di essere un’attrice molto brava e dotata anche in acque basse come queste. Passabile con fatica una volta appena, con il rammarico di veder svilire delle maschere che hanno scritto la storia della commedia italiana.
Vicina all'epilogo, la saga di Fantozzi riserva ancora qualche guizzo. La trama mantiene una buona omogeneità senza apparire l'ormai consueta catena di scenette senza filo conduttore. La prematura scomparsa di Anatrelli lascia il cast senza un personaggio-chiave, ma la Mazzamauro e, soprattutto, un Reder in ottima forma sopperiscono adeguatamente a tale assenza. Più spigliato del solito anche il personaggio di Fernando, che sembra esser passato dalla parte dei vessatori del disgraziato ragioniere. Pur tra diverse gag stanche e scontate, si sorride ancora. Canto del cigno.
MEMORABILE: Il nuovo arredamento di casa Fantozzi, con annesso banana party; Il cocktail afrodisiaco; I dialoghi con Filini sui giovani d'oggi.
Della serie spremere il limone fino all'ultima goccia per fare cassa. Qui siamo veramente alla frutta. L'inizio sembra richiamare lo scorretto humor nero alla Amici miei che irride alla morte; lo sfratto scimmiesco poteva essere gestito con mena piattezza; a conti fatti la parte più divertente è la settimana bianca con la Silvani. C'è un alone di tristezza e patetismo del tutto assente nei primi gloriosi capitoli e anche Villaggio sembra spento e svogliato, ripetendo stancamente le solite mossette e faccine. Sembra un clone delle Comiche... Seguiranno ancora due capitoli..
MEMORABILE: La Silvani dopo l'amplesso con Fantozzi dopato: "Cosa mi sono persa 'sti vent'anni!!!".
L'ottavo capitolo della saga fantozziana mostra inesorabilmente la corda. Dopo una prima parte pessima all'insegna del riciclo (ancora il sellino, la rapina in banca e l'amaca!) e di pessimi sketch (la parte con la figlia e Bongo), il film riprende quota dopo la scoperta della malattia mortale: qui si respira una malinconia autentica, stemperata dalla divertente settimana bianca a Cortina (con citazione musicale de Il dottor Zivago!). Villaggio pare stanco, Reder si vede troppo poco, la regia è tirata via, la migliore è la Vukotic. Già questo sarebbe stato triste come commiato.
MEMORABILE: La settimana bianca a Cortina; La bara sogliola.
Il canto del cigno della saga, che già aveva iniziato la fase calante. Continuano le peripezie tragicomiche del ragioniere più sfortunato del mondo ormai in pensione, passando per funerali dei colleghi piu stretti, rapine in banche della megaditta, ricerca di nuova dimora dopo aver lasciato casa all'adorata figlia con famiglia annessa, mali incurabili e gite a Cortina. Abile e scanzonata raffigurazione del male e della morte. Si ride, ancora.
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Daidae ebbe a dire: Credo di aver trovato un altro "riciclo".
La musichetta che si sente in sottofondo quando fantozzi dopo aver bevuto il ronfabien spinge
la Silvani verso l'ascensore non è la stessa che si sente nelle Comiche 2 quando Villaggio e Pozzetto escono dal reparto "malattie tropicali"?
esatto
La scena del “Ronfabien” la trovate al minuto 24.30 del primo link, quella delle Comiche nel secondo link (relativo solo a quello spezzone)
DiscussioneAlex75 • 30/01/17 17:46 Call center Davinotti - 709 interventi
Herrkinski ebbe a dire: Veramente ridicolo. Si sa che il personaggio di Fantozzi ha sempre vissuto di situazioni drammatiche, stemperate tramite l'arma della commedia surreale. La scena "incriminata" non è da meno. Capisco che le vittime reali di quel genere di gesti possano trovarla di pessimo gusto, ci mancherebbe, ma la forza eversiva di Fantozzi sta proprio nel mostrare situazioni che dovrebbero far vergognare gli esseri umani del proprio comportamento. Le vessazioni che il ragioniere subisce in tutti i film non sono mortali come un sasso dal cavalcavia, ma non sono meno orribili secondo me. Non credo che un individuo sano di mente potrebbe essere ispirato da Fantozzi a tirare un sasso dal cavalcavia! In realtà, la cosa che mi potrebbe dar fastidio è che, se la memoria mi assiste, nel film erano dei capelloni a lanciare il sasso: mai successo che tale "categoria" (triste generalizzare, ma tant'è) si sia mai macchiata di codesto crimine. Piuttosto, sarebbe stato meglio metterci dei "figli di papà", come nella vita reale...
Mi ricordo di quella polemica, che fu anche oggetto di un servizio del TG2; non è stata la prima volta (e nemmeno l'ultima) che Villaggio ha lanciato provocazioni sgradevoli, ma abbastanza centrate; effettivamente, quella scena (che comunque fu saltata nelle proiezioni di un cinema in una città dove aveva vissuto una delle vittime dei lanci di massi) sarebbe potuta essere un buon soggetto per una "Pubblicità Progresso" un po' fuori dagli schemi (anche se l'ho trovata patetica, più che altro per l'abbigliamento di Villaggio e Reder; immaginando la scarsa conoscenza del mondo giovanile da parte dei due "ragionieri", suppongo che per loro solo dei capelloni potessero fare una cosa del genere).
DiscussioneAlex75 • 31/01/17 16:51 Call center Davinotti - 709 interventi
Cangaceiro ebbe a dire: Davvero poca la cura dei particolari in questa scialba fantozzata. Ad esempio mentre Fantozzi guarda alla tv il mercoledì di coppa, esulta dopo il primo gol del Milan, ma subito dopo si mette a cantare "chi non salta rossonero è!".
Peraltro, la fede calcistica del ragioniere è sempre stata un mistero: l'unica costante è la passione per la Nazionale. Nel primo libro viene descritto come juventino ai tempi di Pietro Rava (anni '40) e sostenitore di una squadretta amatoriale che perdeva abitualmente e in cui giocava il gigantesco Bulbem, suo collega all'ufficio sinistri. Nel libro "Le lettere di Fantozzi", si dichiara un tifoso della Roma, squadra che una volta ha seguìto pure in trasferta, a Terni.
CuriositàLodger • 4/07/17 00:19 Pulizia ai piani - 1563 interventi
Coincidenza macabra: il 3 luglio 2017, giorno della morte di Paolo Villaggio, NoveTV aveva già in programmazione la trasmissione del film "Fantozzi va in paradiso":
Qualcuno sa qual è il film che Fantozzi e Filini guardano al cinema quando decidono di fare la rapina? O è una sequenza girata appositamente per il film?
Qualcuno sa qual è il film che Fantozzi e Filini guardano al cinema quando decidono di fare la rapina? O è una sequenza girata appositamente per il film?
Secondo me è stato girato apposta. Si vede a 8 minuti dall'inizio (e in particolare la scena mostrata a 8.50 mi fa pensare a qualcosa di girato apposta)
Qualcuno sa qual è il film che Fantozzi e Filini guardano al cinema quando decidono di fare la rapina? O è una sequenza girata appositamente per il film?
Secondo me è stato girato apposta. Si vede a 8 minuti dall'inizio (e in particolare la scena mostrata a 8.50 mi fa pensare a qualcosa di girato apposta)