Godzilla e Kong - Il nuovo impero - Film (2024)

Godzilla e Kong - Il nuovo impero

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il monsterverse continua sempre pià affannosamente a generare sequel andando a riscoprire mostri storici della saga godzillesca. Questa volta tocca alla falena Mothra, tirata in ballo senza un vero perché all'interno di una storia che si riduce, come nel capitolo precedente, a un guazzabuglio semi-incomprensibile. Si comincia con Kong che bighellona per la sua terra cava menando bestioni di varie razze e lo si alterna a Godizlla che invece, in superficie, sbrindella vari titani utilizzati come semplice carne da macello. Il primo di questi lo sfracella in pieno centro storico a Roma tirando giù Ponte Sant'Angelo...Leggi tutto e mezza piazza Navona prima di andarsi a riposare placido dentro al Colosseo. Fa niente, che i romani non si lamentino perché se non interveniva Godzilla il mostro di turno avrebbe fatto danni pure maggiori. O almeno così la pensa Ilene Andrews (Hall), che con la sua figlia adottiva sordmuta, Jia (Hottle), ha già da pensare a Kong che se n'è riemerso dalla terra cava col mal di denti.

Dovrà intervenire il veterinario sbruffone Trapper (Stevens) che, calandosi dall'elicottero, strapperà il dente malato dalla bocca del gorillone andando a sostituirglielo al volo (in ogni senso) con un impianto nuovo di zecca. Un lavorone che la Andrews non mancherà di apprezzare; con lui, Jia, un amico studioso nonché blogger (Hayes) e uno sgradevole comandante coatto, la donna partirà per la terra cava perché da lì pare stia provenendo un S.O.S. Di chi? Vai te a scoprirlo, anche perché a sorpresa nella terra cava si aprirà un varco per un ulteriore mondo scomparso nuovo di zecca, dove Kong andrà a incontrare un cucciolo spelacchiato della sua specie (al quale inevitabilmente si affezionerà) e pure un gorillone dalle lunghe braccia destinato a diventare invece il suo nemico numero 1. Un nemico assai deludente, a dire il vero, troppo simile a lui, che troverà un alleato in una specie di triceratopo bianco che sputa dalla bocca un liquido congelante: una coppia di villain modesta che tuttavia nel lungo finale darà vita a uno scontro piuttosto epico, girato furiosamente e che ripaga parzialmente di dialoghi sfiancanti e di rara inconsistenza.

D'altro canto sappiamo bene tutti che in questi film ciò che conta è lo spettacolo offerto dagli scontri tra titani, consumati tra palazzi e città che crollano sotto i loro colpi. In frangenti simili il lavoro in regia diventa fondamentale, con i mostri che cadono, volano, saltano mentre la cinepresa li segue roteando e liberando finalmente tutto il potenziale della saga, che già prima aveva divertito con un bel faccia a faccia tra Godzilla e Kong a Giza, coi nostri a rotolare pesantemente contro le tre piramidi, fatte bellamente a pezzi: millenni di storia bruciati in un secondo, come a Roma. Se però gli togli quello cosa resta? Un fiacco avventuroso in stile VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA in cui un Kong assai invecchiato sta in scena ben più del gigante giapponese.

Le scenografie talvolta sanno discretamente stupire, ma la fotografia poco brillante non convince e i piccoli (che siano umani come la sempre imbronciata Jia o il miniKong) danno un sapore puerile al tutto confermando quale sia il target di riferimento. L'inserimento maldestro di alcune celebri canzoni (c'è anche una "I Was Made For Loving You" dei Kiss buttata in mezzo senza un perché) non fa che confermare la sensazione di un film raffazzonato e assemblato alla meno peggio pensando solo a dare spettacolo con i corpo a corpo tra i mostri. Anche la qualità delle battute lascia a desiderare, nonostante Stevens avesse i numeri per risultare simpatico e scanzonato quanto basta.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/03/24 DAL DAVINOTTI
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124c 8/04/24 15:41 - 2924 commenti

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Un King Kong col mal di denti, solo e senza simili con cui interagire, finisce in un mondo sotterraneo, assieme a un gruppo di esploratori umani, dove trova nuovi pericoli e persino una famiglia, mentre Godzilla si rigenera per diventare più forte, difendendo persino la nostra capitale e dormendo dentro il Colosseo. Quinto capitolo della saga in cui Godzilla è una comparsa, che serve solo per la scazzottata finale. C'è, infatti, troppo Kong, come ci sono troppe scene con gli umani (sia esploratori, che indigeni), inoltre, l'avversario da battere è assai dimenticabile. Potabile.

Rebis 12/04/24 14:16 - 2342 commenti

I gusti di Rebis

Wingard alla regia conferma il taglio nerd e giocattoloso del versus precendente: si incunea nella Terra Cava, sulle orme esplorative di Jules Verne, configurando suggestioni fanta-archeologiche e messianiche in uno scenario avventuroso dominato da King Kong, potenziato da un braccio biomeccanico… e da un dente in titanio! Sulla superficie, Godzilla ricarica le batterie in un Grand Tour fracassone, dalla culla di Roma alle piramidi del Cairo. Gran finale a Rio de Janeiro per lo scontro con le loro antitesi in un trionfo di CGI che conduce il gigantismo verso iperboli inimmaginabili.

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