I frati rossi - Film (1988)

I frati rossi
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1988
Genere: horror (colore)
Note: Aka "The Red Monks". Celebre la vhs Playtime (vedi qui a fianco) che sulla cover strillava addirittura "un film DI Lucio Fulci".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Pallido tentativo di resuscitare il gotico made in Italy, genere che nei Sessanta furoreggiava grazie a maestri come Bava e Freda. Purtroppo il film di Gianni Martucci, che si riallaccia maldestramente ai culti templari immaginandone una branca (i frati rossi del titolo, tutti con tunica e cappuccio rosso fuoco) dedita a sacrifici umani gratuiti come sempre, non può competere coi classici dell'epoca. Innanzitutto per le scenografie, che il talento di geni visionari come Bava arricchiva rendendole protagoniste ancor prima della storia. Qui la povertà della messa in scena (che la discreta fotografia di Sergio Rubini non può certo valorizzare) nega fin dal principio al film la...Leggi tutto possibilità di trovarne un senso. E visto che il soggetto non esce dai canoni vetusti faticando anzi ad attualizzarne le linee principali (l'azione viene spostata più o meno negli Anni Trenta, con Lara Wendel che appare al proprietario d'una antica villa sposandolo e cominciando da subito a esplorare le cripte dove troverà qualche strumento di tortura e scheletri ammuffiti) appare ovvio come il risultato non possa essere dei più felici. Gerardo Amato (fratello di Michele Placido, e fisicamente si nota) deve interpretare con ambiguità il ruolo del padrone di casa che non si capisce bene quanto sappia dei frati rossi (li incontra nelle segrete per "decidere qualcosa") e lo fa con una certa dignità; Lara Wendel (spesso nuda, ma qui appare troppo "sciacquetta") non è Barbara Steele e la regia è disastrosa. Ridicolo e insulso il colpo di scena finale. Fulci, che supervisionò i (pochi e scarsi) effetti speciali, denunciò i  distributori che avevano tentato di spacciare il film come suo.

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Undying 20/08/07 17:32 - 3807 commenti

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Il cast è interessante e, tutto sommato, anche la storia: che si inserisce nel filone del gotico italiano. Ma lo fa fuori tempo massimo e la vicenda del castello e degli influssi astrologici cui la confraternita dei Frati Rossi vuole dedicare un sacrificio umano (Lara Wendel), appare debolmente portata sullo schermo, causa assenza di gore e nudità - magari - più insistite. Celebre per la controversia con Fulci (citato in locandina) non è poi film da disprezzare del tutto. Martucci ha firmato un paio di sexy commedie interessanti (La collegiale).

Daidae 3/05/09 18:11 - 3188 commenti

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Bruttissimo e spentissimo film dell'orrore, dalla trama nemmeno poi così ridicola, ma che viene rovinato sia dal cast non eccezionale, sia dalla mancanza di nudi e scene puramente dell'orrore. Famoso per la controversia con Fulci che pare non ebbe colpe per questo disastro. Scadente.
MEMORABILE: L'uomo diviso.

Homesick 26/05/09 18:28 - 5737 commenti

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L’aria è proprio quella che si respira nella serie “Lucio Fulci presenta” e negli horror Reteitalia, tipici per il loro very-low budget; eppure qui la qualità è superiore, grazie ad una storia piuttosto avvincente, che privilegia l’atmosfera – valorizzata dalla fotografia dei sotterranei della villa - piuttosto che lo splatter, praticamente assente. Amato lavora con professionalità, la Wendel ha un aspetto più adulto rispetto al passato, ma è sempre prodiga di nudi integrali; la Longo pare rifarsi alla Iris di Buio Omega.

Cotola 21/07/09 23:22 - 9068 commenti

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Chi sono mai questi frati rossi e cosa vogliono? Difficile capirlo anche a visione terminata. Colpa di una sceneggiatura poco chiara e con alcuni momenti davvero risibili e deliranti, che contribuisce notevolmente ad affondare un film per nulla coinvolgente. Suspence e splatter banditi in modo ingiustificato. Poco da salvare anche se c'è di peggio.

Ale56 9/09/09 14:46 - 225 commenti

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Sembra un horror Mediaset ma non lo è. Sembra uno dei film della serie "I maestri del thriller" ma non lo è. Eppure il budget inesistente è evidentissimo. La fotografia è mediocre, la scenografia è scarna, gli effetti speciali inesistenti (forse esiste una versione uncut, chi lo sa) che a detta di alcuni vennero supervisionati da Fulci in persona (anche produttore). Scialba sceneggiatura, che altrimenti poteva trasformare il film in un piccolo cult: invece... Per lo meno c'è Gerardo Placido e qualche scena di nudo della Wendel. Mediocre.
MEMORABILE: La decapitazione tramite falce.

Jurgen77 12/02/19 14:05 - 629 commenti

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Lo si spaccia per "realizzato" dal maestro Fulci, ma in realtà del "tocco" fulciano non vi è ombra. Pellicola che pare più un film per la TV e la villa nel quale è ambientata la vicenda (che a dire il vero poteva essere uno spunto interessante) non fa nessuna paura né inquietudine. Scarsino pure il cast. Spicca solo qualche bel lato "B" femminile. Pellicola televisiva low cost che mescola il thriller con un horror "visto censura".

Herrkinski 31/03/10 00:10 - 8131 commenti

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Indicibile boiata italica ottantiana, colpevolmente pubblicizzata con una presunta partecipazione di Fulci; ovvio che il Maestro con questo obbrobrio non abbia nulla a che fare. Basti dire che la cosa migliore sono i titoli di testa, con la grafica che riprende quella della locandina; per il resto tabula rasa, a parte qualche discreto movimento di mdp. Attori spaesati, sceneggiatura incomprensibile, tensione pari a zero, spfx pressoché inesistenti, location sciatte. In genere sostengo i B-movie, specialmente nostrani, ma qui non c'è speranza.

Funesto 11/07/10 19:54 - 525 commenti

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È grazie a pasticci del genere che non amo il gotico. Noiosissimo, sembra un film della serie "Maestri del thriller" sia per la pochezza della messinscena che per la qualità. Ma qui non c'è il buffo tocco trash dei film di quel ciclo e non lo si può guardare nemmeno per farsi una risata. La confezione è ottima (cito la fotografia), ma la regia non ha classe né spigliatezza. Il tentativo di rilanciare il gotico (per quanto me ne possa importare...) lo apprezzo, ma la visione è tempo sprecato. Bellissima però la locandina (in stile minimalista). *!.
MEMORABILE: La decapitazione col falcetto; il ritrovamento della testa nel cestino da picnic; l'inizio; la fine; il duello con la spada (sembra che duri un'ora!).

Ciavazzaro 21/07/10 20:55 - 4770 commenti

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Un film interessante, di indubbia qualità, minato però da un finale abbastanza frettoloso e che presenta alcuni buchi. Molto convincente Lara Wendel, ottima la Longo e il buon Gaetano Russo che fa una comparsata. Ok le musiche, si crea una buona atmosfera; peccato per il finale "nebbioso", che abbassa il livello.

Kazanian 27/09/12 13:43 - 48 commenti

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Grande film un po' tardivo che racchiude vari generi. Visionario e intrigante. Gianni Martucci è uno che ne sa e questo film l'ho preferito a Trhauma. Stile minimal, buona la musica, assenza di effettacci buttati lì, per fortuna. Lara Wendel perfetta come sempre.

Gianni Martucci HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina TrhaumaSpazio vuotoLocandina Milano... difendersi o morireSpazio vuotoLocandina La collegialeSpazio vuotoLocandina La dottoressa sotto il lenzuolo

Myvincent 25/11/13 19:34 - 3749 commenti

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Con l'evidente complicità del peggior Fulci esce fuori un horror che punta verso il desueto genere gothic-Hammer, ma che sa di poco e di povero. La storia ritorna in due epoche passate e narra di una vendetta che si perpetua nei secoli fino a consumarsi nell'attuale, coniugando il fantastico con l'elemento giallo. Resta la fresca bellezza di Lara Wendel a risollevarne le sorti...

Deepred89 10/08/15 01:53 - 3716 commenti

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Horror pure con qualche ambizione, con ambientazione anni 40-50 ammazzatmosfera e confezione che aspira con dubbi esiti a una raffinatezza decadente. Il film si dipana lentamente per tre quarti d'ora di sbadiglio libero, finché il trash non entra prepotentemente in campo, tra una professore "ex machina" che pare Raniero Cotti Borroni, un ridicolo flashback medievale dalle assurde mire artistiche e uno stupro tanto fuori luogo da far rimpiangere quello de La dama rossa. Finalaccio insensato che scaraventa sul film una tombale monopalla.

Disorder 14/06/16 17:23 - 1416 commenti

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Una pizza micidiale, riscattata solo in parte da belle location e qualità tecnica superiore alla media (dei B-movie simili, s’intende). I mezzi sono pochi ma Martucci li sa sfruttare bene; a non funzionare proprio è la trama: lacunosa, improbabile e poco intrigante. Che dire poi del ritmo, lento e inesorabile. Un vero peccato, perché qualche scena interessante qua e là si intravede. Archiviabile senza rimpianti.

B. Legnani 3/03/16 23:16 - 5544 commenti

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Tremendo tentativo di horror, che deve fare i conti, per prima cosa, su una storia che non sta in piedi (qualcuno mi spieghi, per esempio, cosa c'entra la tarantola...) e poi su una povertà di mezzi vistosissima, che le inquadrature sghembe e le ambientazioni provano, senza riuscirci, a nascondere. La recitazione, inoltre, è quella che è (la Maxwell, che fa la servetta francese, è l'attrice più rigida che abbia mai visto). Ma con una trama del genere, obiettivamente, che cosa si poteva fare?
MEMORABILE: La francese dice di parlar male l'italiano: dice, infatti, "ici" per "qui", ma poi usa una parola come "sdrucciolevole"...

Maik271 28/03/16 11:20 - 436 commenti

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Un horror che non fa paura sorretto, si fa per dire, da una sceneggiatura a dir poco lacunosa in cui sono totalmente assenti gli effetti splatter, con un cast che non sa recitare e in cui allo spettatore rimane solamente il ricordo dei nudi della Wendel come magrissima consolazione (oltre alla buona confezione), che però non bastano per risollevare le sorti di un film assolutamente da evitare (e che fa sorgere una domanda: cosa c'entrano i frati rossi?).

Gabigol 2/05/17 17:28 - 584 commenti

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Divertente constatare come una buona location - responsabile dell'atmosfera non disprezzabile - sia completamente sprecata per una storia gotica che non sta in piedi da qualunque parte la si guardi. La principale indiziata è una sceneggiatura sconclusionata che non cura i dettagli e porta avanti la vicenda facendo accadere le cose perché sì. Tanti elementi non troveranno la giusta collocazione (frati rossi, il tizio avvenente, il ragno) e i due protagonisti, anche abbastanza in parte, si riducono a essere predicatori nel deserto.
MEMORABILE: L'epico scontro tra il conte e l'assassino; Lo stupro buttato lì; L'amante del protagonista (uscita non si sa bene da dove); Il seno della Wendel.

Markus 4/08/17 12:28 - 3692 commenti

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Al di là dell'equivoco sulla paternità o meno di Fulci (poi ampiamente rinnegata), il film si inserisce - senza volerlo - in quel filone horror di grana grossa italico che sul finire degli Anni '80 ha avuto il suo momento clou. Pellicola in costume (siamo negli Anni '30) che innesta una serie di elementi - a partire dai frati rossi - senza però fornire una concreta motivazione; alla fine tutto assume una funzione puramente estetica e, a proposito di bellezza, la Wendel aiuta non poco ad arrivare alla fine svegli.

Rufus68 12/12/17 18:39 - 3848 commenti

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Inizio discretamente promettente grazie alle musiche e al visino della Wendel. Poi la storia si fa confusa (ma, in definitiva, che vogliono 'sti frati?) e gratuita (il ragnaccio sull'albero) collezionando scempiaggini (il volo del granduca dalla balaustra in stile Cagnotto, lo spiegone storico-esoterico: "l'ingresso di Urano nel secondo sestile di Saturno...") e tempi morti. Un goticuzzo fuori tempo massimo con pochi soldi e ancor meno idee. Buoni, invece, i titoli di testa.

Fauno 28/01/19 01:38 - 2214 commenti

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Come horror non è riuscito, ma trama e ritmo non son davvero male e i due colpi di scena sulla vera identità di Ramona lasciano piacevolmente sorpresi. Martucci non ha molti mezzi a disposizione: non utilizza bene lo splatter e più che suspense desta curiosità, ma pur se intrisa di tanta leggenda la storia non è affatto squilibrata. Di sfasato c'è solo la tarantola, in quanto non è neanche un simbolo della congrega; in compenso sono ottimi il sonnambulismo, che dà un primo input alla soluzione del mistero e il dipinto, che darà quasi la botta finale.
MEMORABILE: Ciò che appare dietro al dipinto; L'incontro col notaio.

Noodles 12/11/19 22:52 - 2244 commenti

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Pur essendoci notevoli imprecisioni nei dialoghi e alcune cadute di ritmo, non sempre all'altezza, il film si lascia tutto sommato guardare, strizzando l'occhio al genere horror gotico, in voga un paio di decenni prima. L'operazione si può dire abbastanza riuscita anche se l'impressione è che con un cast diverso il prodotto sarebbe stato anche meglio. Non c'è traccia di sangue, ma l'alone di mistero che aleggia attorno al castello (ottimi gli interni) è tanto. Non da buttare via.

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Von Leppe 21/08/23 18:13 - 1262 commenti

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Alquanto scarno; dai pochi dialoghi perlopiù banali e con una trama allungata che comunque riserva dei colpi di scena. I frati rossi si vedono poco, però l'ambientazione tra la villa, i sotterranei e il paese riescono a creare atmosfere dal sapore gotico senza dover ricorrere a una fotografia elaborata, vista la povertà dei mezzi con cui è fatto questo film e quindi tutto è affidato alle location. Ci sono dei nudi, ma forse manca una certa dose di sangue, necessaria in una pellicola di questo tipo.
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  • Curiosità Undying • 26/05/09 21:04
    Risorse umane - 7574 interventi
    La copertina che strillava una irreale paternità fulciana alla pellicola venne poi sottoposta a sequestro e le copie VHS del film, disponibili a noleggio, circolarono con
      peccette nere
    a coprire il nome di Lucio Fulci.

    Eppure l'errore si è protratto, apparendo il cineasta romano, tirato in ballo (anche in testi redatti da personalità critiche di certo rilievo) ora come produttore, ora come supervisore degli effetti speciali.
  • Discussione Cotola • 22/07/09 00:55
    Consigliere avanzato - 3848 interventi
    Mereghetti, IMDB e tanti altri scrivono che Fulci avrebbe curato gli effetti speciali? E' falso? Oppure la controversia ha riguardato solo
    la regia che, ovviamente, è di Martucci?
  • Discussione Undying • 22/07/09 01:47
    Risorse umane - 7574 interventi
    Il casotto è motivato, infatti il nome di Fulci compare nei credits iniziali del film, alla voce "supervisore degli effetti speciali" (così risulta anche al P.R.C.).
    Non ha aiutato, peraltro, a far chiarezza neppure il comportamento del cineasta romano, che ha sempre glissato sulle domande fatte in relazione a questo film.

    Quello che è certo lo sappiamo grazie alla segretaria di edizione de I frati rossi, Annamaria Liguori, che ha seguito l'intera lavorazione del film e che così si è pronunciata*:

    "Conoscevo Fulci già dai primi anni '70, dai tempi in cui frequentava il produttore Scardamaglia.
    I frati rossi era prodotto da un mio caro amico, Pino Buricchi, purtroppo scomparso.
    Lo girammo all'inizio del'88 a Roma, nel Forte Portuense e nella villa del principe Giovanelli, in via Boccea.
    Io sono stata impegnata dal primo all'ultimo giorno delle riprese e posso tranquillamente affermare che Lucio sul set non c'è mai stato.
    Né ha realizzato alcun trucco.
    Sono quasi certa che il suo nome sia stato utilizzato senza che lui fosse realmente coinvolto nella realizzazione del film.
    I motivi possono essere molteplici: ministeriali, finanziari, pubblicitari....
    "

    La conclusione più realistica è che Fulci non c'entri nulla (né regia, né tantomeno effetti speciali) con I frati rossi e che il nome nei credits abbia, come ovvio, generato tale disguido, riportato dalle fonti da te citate.
    Se vogliamo fare un paragone, possiamo dire che è successa la stessa cosa, già accaduta più volte, per le compartecipazioni in quota C.S.C.: dove spesso gli attori appaiono solo nei titoli di coda, senza essere presenti nel film.

    * Così si è pronunciata:
    Fonte: Il terrorista dei generi - Tutto il cinema di Lucio Fulci / a cura di Paolo Albiero e Giacomo Cacciatore / Edizioni Unmondoaparte (pag. 284)
    Ultima modifica: 22/07/09 02:12 da Undying
  • Curiosità Ciavazzaro • 24/07/10 11:35
    Scrivano - 5591 interventi
    Malisa Longo è doppiata da Mirella Pace
  • Curiosità Buiomega71 • 28/02/16 10:36
    Consigliere - 26052 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flano cinematografico di I frati rossi:

  • Discussione Fauno • 28/01/19 01:51
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Due risposte a Buono.

    1) La tarantola non è neanche un simbolo della congrega dei Frati rossi e viene impiegato due volte per lasciare suspense allo spettatore che si aspetta che da un momento all'altro la Wendel venga punta, quindi direi un artificio che è farina del sacco di Martucci.

    2) Che la cameriera tiri fuori il termine "sdrucciolevole", che per un francese che parla italiano sarebbe uno scioglilingua difficilissimo è vero, è però anche vero che si riferisce ai "marches", cioè ai gradini della scalinata che vanno in cantina. Quindi è curioso più che non attendibile. Non conosce i gradini ma conosce lo sdrucciolevole…

    Curioso un po' come tutto il film, che io ho trovato gradevolissimo e non capisco tanti massacri inesorabili...Il tuo non è neanche il peggiore…

    N.B. Quando leggo "risibile" mi sembra di vedere le belle mondine di una volta e di mangiarmi il risotto XD XD
  • Discussione B. Legnani • 28/01/19 12:31
    Pianificazione e progetti - 14974 interventi
    Fauno ebbe a dire:


    2) Che la cameriera tiri fuori il termine "sdrucciolevole", che per un francese che parla italiano sarebbe uno scioglilingua difficilissimo è vero, è però anche vero che si riferisce ai "marches", cioè ai gradini della scalinata che vanno in cantina. Quindi è curioso più che non attendibile. Non conosce i gradini ma conosce lo sdrucciolevole. …


    Esatto. Un po' strano…
    Un salutone.
  • Discussione Lupus73 • 21/02/21 15:15
    Call center Davinotti - 55 interventi
    Vidi questo film in Vhs a noleggio circa 23 anni fa, dovrei rivederlo per inserire il commento ma non oso farlo per quanto mi sembrò veramente brutto (nonostante il tema che poteva intrigare).
    Ultima modifica: 21/02/21 15:18 da Lupus73