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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tipica commedia inglese dei Sessanta, intrisa di quell'umorismo caratteristico che la lega da subito al paese d'origine e che, vista oggi, appare indissolubilmente agganciata ai suoi anni, molto meno divertente di quanto vorrebbe essere. La colpa è anche di una storia non particolarmente interessante, che mette in scena un anomalo patto stretto tra la malavita londinese e Scotland Yard con l'obiettivo di sconfiggere una banda di "travestiti". Niente a che vedere con l'orientamento sessuale dei criminali, ovvio; è semplicemente la definizione data dal doppiaggio d'epoca (quanto sono cambiati i tempi!) a tre delinquenti australiani in trasferta che, per compiere...Leggi tutto le loro malefatte, si travestono da poliziotti. Un'idea assai furba e producente: seguono i ladri reduci da fruttuosi furti, li bloccano minacciandoli di portarli in prigione ma dopo essersi fatti consegnare la refurtiva si dileguano lasciando capire quanto coi veri agenti di Scotland Yard nulla hanno a che fare.

La mala della capitale inglese, organizzata quasi come fosse un vero sindacato e guidata dal carismatico "Paino" Gates (Sellers), capisce che i "travestiti" devono avere qualche informatore nella loro banda ma non immagina che questi sia proprio la donna del gran capo la quale, sfruttando l'avvenenza e il suo ascendente su Paino, gli fa spifferare tutto tra un bacio e una carezza. E così, dopo cinque, sei colpi in cui i suoi uomini finiscono derubati da altri criminali evidentemente più svegli, Paino pensa sia arrivato il momento di farsi aiutare dal nemico per eccellenza, a sua volta ovviamente interessato a preservare il buon nome di Scotland Yard da falsi poliziotti che derubano il prossimo.

L'idea è quella di organizzare un furto in grande stile, di farsi seguire e derubare dai "travestiti" e infine di arrestarli una volta per tutte. Un'operazione complessa, ben architettata (ma non spiegata con troppa chiarezza nelle sue sfumature) e che occupa tutta la seconda parte del film, in cui l'azione più concitata si sostituisce all'impostazione più da commedia poliziesca della prima. Meglio? Non troppo, anche se pure fin lì la storia risulta inutilmente complessa, densa di accadimenti che finiscono col soffocare battute già presenti in numero limitato.

Sellers, che curiosamente nello stesso anno del primo Clouseau usa come copertura un personaggio che parla con forte accento francese, resta un ottimo attore, ma in un ruolo tendenzialmente serio e per nulla imbranato come il suo memorabile ispettore, non ha lo stesso impatto comico, gli altri - che non possono naturalmente contare sulla stessa predisposizione al genere - risultano talora pure irritanti. La verve sta più nel ritmo che nei dialoghi, insomma, ma la regia di Cliff Owen è anonima, troppo occupata a seguire gli sviluppi scialbi della storia per risultare spassosa come vorrebbe. Non che manchino spunti azzeccati, ma vengono svolti meccanicamente, privati della necessaria interazione tra figure simpatiche o perlomeno buffe (valga per tutti l'ispettore "Nasello" Parker di Lionel Jeffries, esempio di un umorismo sorpassato e ad oggi difficilmente digeribile).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/02/24 DAL BENEMERITO RUFUS68 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 17/04/24
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Rufus68 22/02/24 23:16 - 3848 commenti

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A Londra una banda (australiana) travestita da poliziotti mette in crisi Scotland Yard e i malfattori locali. Un'inedita alleanza si profila... Simpatica commedia che trasuda buonumore da ogni poro. Esilaranti certe situazioni (il mondo del crimine organizzato come un sindacato, l'incontro mala-polizia sulla giostrina) e brillanti gli attori: Sellers sciorina gran classe diviso fra taglieggiamenti e sfilate fashion per ricche signore, perfetto Cribbins, impagabile Jeffries nella parte dell'inetto e zelante ispettore devoto alla causa della giustizia e fonte di disastri investigativi.

Kinodrop 29/02/24 18:53 - 2965 commenti

I gusti di Kinodrop

Uno stilista finto francese (Sellers) è in realtà il capo di una gang di ladri, costretto ad allearsi con una banda concorrente per far fronte a una terza di falsi poliziotti e tutte e tre devono fare i conti con Scotland Yard. Il materiale è tanto e certamente si presta a innumerevoli gag dall'ironico al paradossale, ma c'è anche tanta confusione e tanti personaggi che distraggono, invece di coinvolgere nel moltiplicarsi degli intrecci "criminosi". Oltre il protagonista col suo istrionismo professionale, spicca Cribbins nel ruolo del poliziotto integerrimo e gangster suo malgrado.

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