Gli anni settanta inaugurano il filone animali assassini e i cani non potevano mancare all'appello; un branco di randagi, abbandonati dai turisti su un isola, uccide uomini e animali. La sceneggiatura è molto semplice, con un sottofondo ecologista (la colpa sarebbe dell'uomo che abbandona gli animali) e ci sono anche momenti di tensione. Superiore a Cujo e ad altri titoli simili.
Diretto senza troppa inventiva, interpretato così così, scritto senza un briciolo di originalità, Il branco segue a ruota Dogs, proponendo l'immancabile serie di luoghi comuni: una vaga denuncia ecologista; il solito ribaltamento delle convenzioni, ovvero in tal caso dell'assunto cane=migliore amico dell'uomo; l'inevitabile assedio dentro casa. Per esserci qualche sporadico momento spettacolare tocca insomma sorbirsi una delle (tante) pellicole noiose e tipiche di certa produzione anni '70: di quella che nemmeno con le migliori intenzioni è possibile rivalutare e/o riconsiderare.
Ottimo ecorevenge che, partendo da uno spunto ancora attuale (vedasi l'inizio) prosegue sui binari avventurosi. Anche se non mancano scene cruente (gli attacchi restano impressi, soprattutto il primo) non è un horror in senso stretto, al contrario del coevo Dogs, al quale risulta superiore. Buono il cast con il massiccio Baker, Armstrong e la spaurita Besch. Finale inaspettato e poetico. Vale una riscoperta o una seconda visione.
MEMORABILE: Il primo attacco in casa e il finale poetico.
Si ribalta il genere, in quanto i buoni sono i cani (incazzati perché affamati, poiché abbandonati da quelle merdacce dei loro ex padroni) e cattivi gli uomini (le merdacce di cui dicevo prima). Le scene con gli animali sono discutibili, poiché alcune appaiono fatte senza filtri o simulazioni, mettendo per esempio in contatto i componenti del branco con il cane rimasto fedele al gruppo. Detto questo, il film appare cupo e spietato, girato con destrezza e con l'estrema fattura anni 70. Purtroppo, fatti di questo genere, hanno avuto riscontri attuali.
MEMORABILE: Il finale: la mano che porge il cibo..
Massimo capolavoro sul cinema dei cani assassini, senza dubbio il migliore mai girato. Se Dogs propendeva per la citazione di La notte dei morti viventi in chiave canina, qui c'è la natura boormaniana a far da sfondo. Gli attacchi canini sono di una ferocia e di un realismo senza pari, e il loro capo branco una vera belva della natura, inarrestabile e rabbioso. Clouse si conferma regista immenso. Molti i punti in comune con Cujo, a partire dal look del capo branco e l'attacco in macchina. Il finale è da lacrime agli occhi. Assoluto "dogs attack".
MEMORABILE: L'attacco dei cani al maggiolone; la corsa del grasso Tommy nei boschi,inseguito dal branco; la bionda che trova rifugio nella tana dei cani.
Nella miriade di film dedicati ad animali assassini, anche i cani sono stati protagonisti di svariate pellicole; nella suddetta, diretta da un regista versatile come Clouse, assistiamo a una sorta di variante de La notte dei morti viventi, con i cani inferociti al posto degli zombi. Se da un lato le scene con gli animali sono abbastanza tese e realistiche, dall'altro la pellicola soffre di un ritmo altalenante e di molti momenti morti; qui sta tutto il limite del film, che altrimenti avrebbe potuto anche essere gradevole. Guardabile con riserve.
Nel suo genere è uno dei più azzeccati: pur essendo toccante la scena dell'abbandono, è la ferocia dei cani a prendere subito il sopravvento e in almeno 2-3 scene mi sono incollato alla sedia col morale parecchio intaccato! L'idiozia di molti dei personaggi a due zampe mi poteva far abbassare il giudizio, ma l'imprevisto della scala retraibile me l'ha poi fatto riquotare alla grande; la sua forza sta anche nel far capire come nelle mute di cani il capobranco non sia mai scelto a caso. Peccato non sia così per altri animali più evoluti...
MEMORABILE: I ringhi del cane leader; La scena del motoscafo e quella della ragazza che si rifugia nella stalla.
Buon animal-movie con protagonisti cani assassini, veramente pericolosi e inquietanti (ma per colpa dell'uomo, che in un certo senso riceve un po' quello che si merita). Cast di caratteristi senza grandi nomi, che però offre un ottimo livello di recitazione generale. Bella l'ambientazione isolana e le scene notturne sono veramente ben realizzate (l'attacco al cane e al suo padrone nella casa isolata è una scena da manuale). Finale esplosivo, al fulmicotone, stile Notte dei morti viventi. Un plauso agli addestratori dei cani per il lavoro svolto.
MEMORABILE: L'attacco notturno; La lotta finale nella casa in fiamme; La scogliera; La poco simpatica sorpresa che riceve la ragazza; Il finale.
Un eco-vengeance in piena regola, ben girato in perfetto stile anni '70, magari forzato in alcuni punti (la biondina e il figlio dell'avvocato) ma teso e realistico in altri. Il cast composto per lo più da caratteristi è funzionale alla vicenda, buona la fotografia e le ambientazioni; il branco, poi, è una vera e propria macchina da guerra: un plauso in particolare agli addestratori, che hanno ottenuto risultati notevoli e non solo per l'epoca.
MEMORABILE: Le scene con il "leader" del branco in azione (picco raggiunto nel duello finale sulla scala e contro la rete metallica).
Nel sottogenere "cani assassini" è uno dei migliori. Clouse, peraltro, ha una regia solida come le spalle di Baker e anche le scene action sono debitamente movimentate e cruente. Purtroppo, quando si sceglie la via della narrazione pura occorre movimentare anche dialoghi e situazioni: qui, invece, la ripetitività preclude ogni impennata e variazione risultando, alla lunga, tediosa. Azzeccato, invece, il finale.
Onesto animal horror anni '70 con un mucchio di cani selvatici che se la prende con gli abitanti di un'isola. All'usuale tema ecologista (i randagi abbandonati dai vacanzieri si rivoltano contro gli umani) si somma un buono spunto sociologico (il branco di bestie reiette somiglia a una comune interrazziale che mira all'annientamento dei "padroni"), lasciato però come nota a margine. Gli attacchi canini, seppur poco violenti, sono ben orchestrati, specie durante gli assedi domestici, mentre gli eroi bipedi, come dialoghi e caratterizzazione, non convincono sempre. Ritmo altalenante.
MEMORABILE: L'avvocato che "assolda" una biondina per svegliare gli istinti sessuali del figlio; I cani alle finestre tipo La notte dei morti viventi; Il finale.
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Claudius ebbe a dire: Mi associo al commento di Zender, spero di recuperarlo. Vi farò sapere, comunque stando ai miei ricordi di circa dieci anni fa ottimo film e finale bellissimo
Tutto il film è bellissimo! Il migliore "dogs attack" in assoluto...
DiscussioneFauno • 11/07/14 11:05 Contratto a progetto - 2743 interventi
Però Buio una domanda me la devi perdonare: io ne ero infinitamente incuriosito, poi figurati che a me Ricky Memphis è sempre piaciuto, specie come antitesi ad Amendola nel film Ultrà, e anche più recentemente nei primi episodi di Crimini bianchi.
Io lo vidi ma non ci capii una mazza, proprio perchè soprattutto Memphis aveva un dialetto borgataro talmente stretto e una parlata che faceva come da sfondo, parlava quasi fra i denti, al punto che non ho davvero capito niente del film. O forse era doppiato male, non so...
Secondo te posso avere le mie ragioni, o è stato un attimo di debacle dovuto a troppa stanchezza? Ti parlo di almeno 15 anni fa, eh? FAUNO.
Sì, pur conoscendo il film di Risi, non avevo collegato le due cose.
DiscussioneFauno • 11/07/14 11:52 Contratto a progetto - 2743 interventi
Infatti era proprio l'omonimo di Marco Risi. Chiedo venia. Se l'avete visto rispondetemi, poi magari spostiamo tutto nell'apposita discussione. Grazie. FAUNO.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (Ciclo: "Appuntamento con il brivido", domenica 20 luglio 1985) di Il branco: