Il conte Ugolino - Film (1949)

Odiato dai maggiorenti pisani, il conte Ugolino è incastrato dal complotto dell'arcivescovo Ruggieri e viene additato come colpevole della disfatta inflitta da Genova... Trasposizione della vicenda di uno dei più celebri personaggi danteschi, scritta da Steno e Monicelli (!), e realizzata da Freda con un certo impegno formale (bellissimi i chiaroscuri dela fotografia) un gusto che anticipa il gotico italiano di cui il regista sarà uno dei pionieri. Molto invecchiato e teatrale, ma non privo di un suo fascino bizzarro. Buon appetito!

Da uno spunto dantesco, un film di avventure mozzafiato diretto con l'abituale maestria da parte di un Riccardo Freda in forma davvero smagliante e con gli attori principali Carlo Ninchi e Gianna Maria Canale anche loro bravissimi, così come il cattivissimo Peter Trent. Si capisce che Freda diventerà uno dei maggiori autori internazionali di horror e si ammira quanto lui, Steno e Monicelli sapessero mettere una grande cultura al servizio di un cinema davvero popolare.

Tra i ricordi più vividi delle lunghe ore scolastiche passate a ruminare le terzine dantesche grazie al  "fiero pasto", la tragica vicenda del conte Ugolino Della Gherardesca viene raccontata da Freda con una certa libertà dal punto di vista storico, edulcorando il personaggio presentato come un campione di lealtà e rettitudine anche se non amante dei piaceri carnali, ma anche con indubbi pregi dal punto di vista formale. Quanto al cast, il solido Ninchi convince più di Trent che conferisce all'arcivesco Ruggieri toni troppo teatrali, e di Pavese, più adatto alla commedia.