Notevole film di Renoir in cui il regista si muove perfettamente a metà tra documentario (l’India con i suoi costumi e le sue tradizioni ma anche il rapporto con i coloni inglesi) e finzione. Eccellente sul primo versante, è validissimo anche negli sviluppi drammaturgici che risultano sempre funzionali al narrato ed agli intenti di esplorare e capire una mentalità profondamente diversa dalla nostra.
Tre ragazze si infatuano di un ospite di famiglia. Il fiume è metafora della vita che scorre e che bisogna accettare, e per gli indiani significa che a ogni fine corrisponde un inizio. La vicenda amorosa è didascalica negli intenti e l'acerba età delle protagoniste non aiuta a immedesimarsi in concetti più profondi. L'approccio naturalista sta nelle vere immagini di vita quotidiana, cui Renoir dà un tocco pittorico con la fotografia pastello. Bellissimi i momenti più aderenti alla tradizione come manifesto di uno stile di vita solamente influenzato dalle leggi delle stagioni.
MEMORABILE: La danza della sposa; L'incantatore del cobra; Il figlio morso dal serpente; Le scalinate delle case.
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