Intrighi tra le stelle - Film (1976)

INTRIGHI TRA LE STELLE è una differente versione, massacrata dai tagli dovuti alle scelte dei distributori italiani, del film di Angelino Fons LA CASA, del 1976, fantascienza bizzarra mescolata a intrighi politico-sentimentali all’interno di un appartamento che si vorrebbe essere in realtà un’astronave. In pratica il proprietario dello stesso, senza dire nulla agli amici che ha chiamato lì, aveva mascherato la propria astronave da autentica casa in attesa di una distruzione totale della Terra di cui gli altri nulla paiono sapere. Siamo nell’allora futuro (il 1998, anche se le immagini in tv ci mostrano un gran premio dei primi anni settanta!) e i satelliti nucleari orbitanti attorno al nostro...Leggi tutto pianeta sono precipitati coi loro carichi sopra altri impianti nucleari combinando ogni sorta di disastri. Gli ignari ospiti della casa verranno a saperlo però solo dopo un paio di giorni dal decollo (non avvertito a causa delle droghe loro somministrate dal proprietario), quando ci si accorgerà che i panorami visibili fuori dalle finestre sono solo fotografie. Da qui in avanti si comincerà finalmente a vivere come in una vera astronave (nonostante l’apparenza da appartamento di lusso) coi problemi classici dovuti al razionamento del cibo ed altro. Lasciando da parte ogni parvenza di credibilità, il film di Fons tuttavia prosegue senza dimenticare che ciò che lo anima sono i contrasti e i lati segreti dei pochi occupanti dell’appartamento spaziale. Il proprietario pare avere in mano tutti, e quando già gli amici sono sotto pressione fa spuntare simpatici filmini amatoriali da lui predisposti e che li riprendono in situazioni a dir poco imbarazzanti (naturalmente è anche un pretesto per mostrare un po’ di tette e culi). Ci si siede in salotto davanti alla tv mentre il protagonista pigia i pulsanti di un telecomando grosso e spesso quanto un mattone (nel 1998 qualche passo in più s’era fatto...) illustrando i segreti intrecci amorosi tra i suoi ospiti, i cui rapporti interpersonali costituiscono l’ossatura del film e vengono disvelati poco a poco secondo un meccanismo di colpi di scena progressivi che vorrebbero lasciare a bocca aperta. I problemi però, in un’astronave, sono anche altri e si cerca di farceli vivere per quanto possibile dovendo pure fare i conti con effetti speciali definibili tali solo sulla carta. Il lungo finale muto, commentato dalla Romanza op. 50 in Fa maggiore di Beethoven (che tutti noi conosciamo però come la musica del glorioso spot Anni 80 del Vecchia Romagna etichetta nera), è qualcosa di mistico, nella sua povertà, e chiude l’ennesimo prodotto folle o quasi, vagamente riconducibile al più kitsch e divertente 2+5 MISSIONE HYDRA.

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