Herzog è un regista che ogni volta riserva delle sorprese, è questa non è delle migliori. Film ingiustificatamente lungo, ripetitivo, molto spesso noioso, con rimandi a personaggi storici (vedi Himmler) quanto meno discutibili. Ci si accorge che questo film poteva benissimo rimanere nella penna dello sceneggiatore dopo i primi dieci minuti. Nemmeno Tim Roth (presenza che almeno permette di salvare qualcosina nell'insieme) riesce nell’intento, la sua stessa interpretazione risente della pesantezza di questo mattone senza capo né coda.
Un Herzog irriconoscibile racconta con stile dimesso da film dignitoso, con una narrazione lineare e senza voli, una favola morale che invece vola alto: ispirato alla storia vera dell’occultista Hanussen e del forzuto Breitbart, entrambi ebrei, l’opera dipana la dialettica tra potere della mente e potere dei muscoli durante i prodromi del nazismo che proprio su mente e muscoli si affermerà. Ma è anche un racconto sui mascheramenti e sull’identità, con una sceneggiatura pedante, attenta forse più ai simboli che alla consistenza drammatica.
Nella Berlino del 1933 un mite fabbro ebreo, dotato di forza prodigiosa, si esibisce nel teatro di un illusionista filo-nazista che ambisce a diventare ministro dell'occulto nel futuro governo di Hitler... Imprese (fisiche e mentali) impossibili e personaggi dai propositi folli (anche quello di diventare il nuovo Sansone lo è): soggetto, ispirato a fatti storici, pienamente nelle corde di Herzog ma risultato nel quale è arduo rinvenire tracce della sua visionarità. Lo sguardo penetrante di Tim Roth non basta a donare profondità e fascino ad un film dignitoso ma piatto, inerte, illustrativo.
MEMORABILE: La sequenza dei granchi rossi sulle rotaie; la sala circolare con l'acquario di meduse
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CuriositàDaniela • 12/01/15 13:55 Gran Burattinaio - 5929 interventi
Il film di Herzog si ispira molto liberamente a due figure storiche: l'ebreo polacco Siegmund Breitbart e il camaleontico Herschmann Chaim Steinschneider, ebreo moravo che assunse una dozzina di identità diverse. L'ultima fu Erik Jan Hanussen, nome col il quale divenne famoso in Germania come illusionista e astrologo preferito di Hitler.