L'angelo dei muri - Film (2021)

L'angelo dei muri
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Anno: 2021
Genere: drammatico (colore)
Note: Adriano Giraldi è la voce della fiaba e Andrej Rismondo quella del commesso.

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/06/22 DAL BENEMERITO MYVINCENT
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Jaspers 15/06/22 00:29 - 150 commenti

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Se Bianchini propone nuovamente una trama i cui sviluppi risultano abbondantemente già visti, dimostra in compenso una sempre maggiore cura nell'impianto visivo e Richard (che qui ha visto due suoi sogni realizzarsi) si rivela abilissimo nel trasmettere i numerosi stati d'animo del protagonista senza quasi mai pronunciare una parola. Ottima anche la bambina, mentre l'impianto sonoro eccede talvolta con i toni cupi. I momenti migliori sono comunque quelli del nostro nel suo rifugio, in realtà una prigione creata dalla sua colpevolezza; e per uscirne, forse, serve solo l'affetto.
MEMORABILE: Il tentativo di volare; La famiglia vista dal terrazzo; La costruzione dell'angioletto; "Papà".

Myvincent 13/06/22 07:43 - 3755 commenti

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Un anziano vive recluso nel suo stesso appartamento poiché sfrattato e qui, di nascosto, spia la vita altrui ma anche la sua, in un viaggio che sembra non avere confini né di spazio né di tempo. Più che un thriller, un'opera altamente drammatica, che scava nella memoria di un uomo abituato a sopravvivere a se stesso e alle intemperie della vita. Lo stile è un continuum di tensione per il contrasto fra le tenebre e la vita reale, confondendosi in piani altamente sfumati. Gli interpreti recitano con piglio artigianale e questo dà un senso ancora più incisivo. Finale catartico.

Rebis 15/06/22 14:47 - 2344 commenti

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Lorenzo Bianchini approda finalmente a una produzione all'altezza della sua statura autoriale, in cui dispiegare la piena maturità stilistica e concettuale: dapprima ci affacciamo in un dramma sull'alienazione sociale, per poi planare su una vertigine polanskiana che si definisce per indizi minimi e progressivi disseminati magistralmente. La macchina da presa esplora gli spazi angusti dell'appartamento e ne definisce i volumi come un'intelligenza sensibile. Pierre Richard ha la grazia silente di un angelo caduto nel focolare. Un'opera preziosa, da non perdere.

Kinodrop 6/02/23 19:01 - 2979 commenti

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Anziano signore che viene sfrattato da un grande appartamento triestino si ritaglia un angusto spazio che gli consente di rimanere nel luogo delle sue memorie, spettatore del quotidiano della nuova inquilina e della figlioletta. Il regista è molto abile a mischiare una realtà claustrofobica e voyeuristica (che ricorda una drammatica storia spagnola) con il raffiorare sempre più assillante di un trauma pregresso proiettato in un presente angosciante, anche se poi l'epilogo prende una piega un po' favolistica (complice anche la OST). Intensa la prova di Richard, fatta solo di sguardi.
MEMORABILE: La parete di foratini; "Il palazzo di fronte"; Il girovagare per l'appartamento; Ventate di bora; La bimba, il gabbiano e la mongolfiera; Il finale.

Daniela 7/02/23 01:20 - 12699 commenti

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Un grande appartamento all'ultimo piano di un vecchio palazzo del centro storico di Trieste. Vi abita un vecchio che, ricevuta la notifica di sfratto, trova un modo per continuare ad abitarvi senza farsi scoprire... Storia di una solitudine in cui realtà, allucinazioni e ricordi si mescolano l'una con le altre, tutte filtrate dallo sguardo allucinato del protagonista. Il modo con cui Bianchini sa far vivere le mura dell'appartamento richiama il cinema di Polanski, ma i toni, più che inquietanti, risultano malinconici e pregni di rimpianto, così come suggellato dal toccante epilogo.
MEMORABILE: La nevicata all'interno dell'appartamento; Il volo finale della mongolfiera.

Paulaster 19/04/23 20:01 - 4451 commenti

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A un anziano viene notificato lo sfratto ma non abbandona la casa dove abita. Prima parte dai toni realistici e in cui la componente autoriale fatica a ingranare. Con l'arrivo della bambina la sceneggiatura diviene favolistica e man mano raggiunge l'apice con la chiusura che svela il retroscena. Non sempre lo svolgimento è filante, in quanto l'appartamento è una catapecchia e il continuo nascondino sembra irreale. Meglio i momenti intimisti rispetto alle parentesi più thriller.
MEMORABILE: Il vento dalla finestra; Il letto vuoto; Caduta dalla finestra.

Cotola 5/04/24 19:31 - 9079 commenti

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Sorprendente opera di Bianchini che abbandona l'horror per dar vita a un film praticamente muto in cui l'intensità cresce magistralmente fino ad arrivare al suo apice nello struggente finale. Merito della sceneggiatura che, al netto di qualche inverosimiglianza funzionale al narrato, distilla gradualmente la dolorosissima verità che una volta svelata, non può non emozionare. Tra realtà e frammenti onirici echeggiano sullo sfondo note polanskiane. Pierre Richard è straordinario e si carica sulle spalle l'intero film. Una preziosa rarità nel banale panorama del cinema italiano.

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  • Discussione Caesars • 16/06/22 16:27
    Scrivano - 16817 interventi
    Bianchini è regista sicuramente interessante, e i giudizi positivi dei primi utenti del Davinotti che lo hanno commentato mi confortano ulteriormente. Cercherò di vederlo.
  • Homevideo Buiomega71 • 20/11/22 17:52
    Consigliere - 26073 interventi
    In dvd per Mustang Entertainment, disponibile dal 14/12/2022