L'idolo cinese - Film (1946)

Seducente signora in crisi matrimoniale "adesca" due sconosciuti convincendoli ad affidare i loro desideri alla dea della fortuna Kwan Yin. Divertissement "nero" scritto da Huston, consegnato al buon Negulesco e affidato al dinamico duo che ci aveva deliziato nel Mistero del falco. In effetti la struttura narrativa, da film a episodi "mascherato" (seguiamo in parallelo la vamp alle prese col marito fedifrago, Lorre ladruncolo innamorato della brava Lorring e Greenstreet truffatore della megera Ivan) fa rimpianger di non veder interagire più a lungo Lorre e Greenstreet.

Una donna che vuol riconquistare il marito, un avvocato troppo disinvolto negli affari ed un alcolizzato implicato in una rapina: sono i  tre sconosciuti del titolo originale, impegnati in un patto riguardante un biglietto della lotteria... La firma di John Huston come co-sceneggiatore e la presenza nel cast della coppia Greenstreet-Lorre sembrano preludere ad un clone del Mistero del falco, ma si tratta di un film bizzarro ed originale strutturato in tre distinti segmenti che, dopo l'intrigante incipit, si riallacciano solo nell'epilogo beffardo in cui caso e fato vanno a braccetto.

Scritto da John Huston e Howard Koch, un thriller a tinte nere dallo spunto di partenza bizzarro ma indiscutibilmente originale, che dà il via a una vicenda dal registro spesso brillante e articolata in tre segmenti destinati a riunirsi in un finale che, pur non rinunciando a mettere a nudo l'avidità e il cinismo della natura umana, offre anche una speranza di redenzione (paradossalmente affidata proprio al personaggio più compromesso con l'ambiente criminale). Negulesco si mette umilmente al servizio di un ottimo terzetto di protagonisti che spiace non vedere interagire più a lungo.

Bizzaro noir con uno degli incipit meno convenzionali del genere e con una storia suddivisa in tre segmenti che seguono le vicende dei suoi protagonisti le cui strade si ricongiungeranno solo nell'epilogo. La sceneggiatura risulta agile e priva fronzoli: tiene bene la tensione per l'intera durata della pellicola e regala una chiusa gustosa e beffarda. Divertente ed appassionante, pur senza essere una summa del genere. Notevoli le prove di Greenstreet, Lorre e soprattutto della Fitzgerald, "dark lady" atipica ma dal cuore nero.