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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Claudio Caligari è il regista del bizzarro, indimenticabile AMORE TOSSICO. Quindici anni più tardi torna al cinema e si ripresenta con una nuova storia di periferia romana, girata tra i balordi di borgata cui il protagonista Valerio Mastandrea sa dare un volto credibile e convincente. La storia ruota attorno a lui, ex poliziotto passato dall'altra parte della barricata e dedicatosi alla rapina da strada insieme a due soci pronti a seguirlo. Accompagnato dalla fatidica voce off che fa da raccordo alle varie imprese criminali, il film di Caligari sa disegnare abilmente i personaggi che lo animano immergendoli quasi sempre nelle...Leggi tutto tenebre della metropoli rischiarata dai neon e dai fanali delle auto. Il titolo del romanzo da cui prende spunto il film fa riferimento all’Arancia meccanica di kubrickiana memoria, ma i drughi di Caligari sono intellettualmente meno ambiziosi (e per questo certe ricercatezza nella voce narrante stonano un po') e caratterizzati. Condividono con i loro predecessori l'uso della violenza a volte quasi selvaggia, ma non uccidono e rapinano solo per i soldi. Una storia “ordinaria”, per l'Italia degli Anni di piombo (siamo nel 1979), con qualche ingenuità (dopo decine di rapine possibile che nessuno abbia fatto un identikit serio, considerato che la banda non si maschera mai?) ma una regia che sa come tenere desta l'attenzione. Geniale la rapina a Little Tony nel ruolo di se stesso, costretto a intonare la sua “Cuore matto”.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/09/07 DAL DAVINOTTI
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Blutarsky 27/09/07 18:10 - 360 commenti

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Il film è un attento e crudo ritratto delle gesta di un gruppo di rapinatori, la storia romanzata si riferisce a fatti realmente accaduti a Roma a metà dei settanta. Caligari dirige con mano sicura e buon ritmo un ottimo noir-poliziesco che richiama in più momenti le atmosfere dei migliori polizieschi dei settanta. Purtroppo il film non si concede pienamente al genere e tenda di nobilitarlo con la voce off e dando troppa profondità al personaggio di Mastrandrea. Resta comunque uno dei migliori film italiani del decennio.

Spectra 6/12/07 14:04 - 84 commenti

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Crudo, violento, perverso e folle sono gli aggettivi che mi vengono alla mente dopo la visione di questo buon film di Caligari. Mi ricorda molto L'ultimo treno della notte di Lado forse per le situazione di violenza estrema. Ritengo anch'io, come molti, geniale la scena della rapina a Little Tony che interpreta se stesso e canta "Cuore matto"... Fantastico!

Galbo 11/02/08 06:06 - 12413 commenti

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Buon film italiano che ricostruisce le vicende di una banda criminale (l'Arancia Meccanica) che operò nella capitale negli anni '70. Il film ha una forte connotazione realistica e ricostruisce i fatti con puntiglio e precisione. La buona sceneggiatura presenta talora qualche elemento di ripetitività, superato dall'ottima prova di attori, tra i quali si segnale il bravissimo Mastandrea, coatto che trova sfogo nella criminalità per superare le ingiustizie della società.

Redvertigo 27/09/09 20:23 - 78 commenti

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Non male ma non del tutto riuscito, a mio avviso. Mastandrea ha il phisique du role, ma la recitazione non è sempre all'altezza della parte assegnatagli. E poi sarà la parlata romanesca coatta, sarà per l'audio non proprio eccellente del dvd, sarà che sto diventando sordo io, ma non sono riuscito a capire tutti i dialoghi. Notevoli i personaggi secondari: dal non attore che interpreta la parte del Rozzo a Little Tony che fa un cameo davvero spassoso. Caligari ha buon intuito per la storia ma avrebbe potuto fare molto di più.
MEMORABILE: Little Tony che, tenuto in ostaggio, viene obbligato a cantare "un cuore matto"; La sequenza in cui Mastandrea viene ferito da un poliziotto...

Kaciaro 6/01/10 01:34 - 6 commenti

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Non si capisce perché non abbia avuto il successo che meritava, tipo, che so, Romanzo criminale. La storia è simile, i personaggi ben caratterizzati, tra Giallini, Mastrandrea, il rozzo, un Tirabassi che nella parte del poveraccio sembra dare il meglio... Grande anche la parte di Little Tony. Veramente ben fatto!

Cotola 7/01/10 22:50 - 9079 commenti

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Piccolo noir italiano che si rivela piacevolmente sorprendente grazie ad una regia misurata e sobria che sceglie meritoriamente di non scimmiottare lo stile dei film americani di genere e conseguentemente evita inutili tecnicismi fini a se stessi. Bella anche la sceneggiatura che nella sua crudezza ha il merito di non prodursi in inutili e gratuite esplosioni di violenza (che pure non mancano). Da ripescare nel "cesto" degli ingiustamente dimenticati.

Tomastich 16/03/10 10:45 - 1255 commenti

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15 anni dopo Amore Tossico, torna Claudio Caligari con uno degli ultimi film di genere mai girati in Italia. Si parla di una banda delle rapine alla Roma che conta e il modo di trattare gli eventi è proprio mutuato da quello degli anni '70: tant'è che Marco Giallini, l'ultimo dei nostri caratteristi, potrebbe uscire da un film di Stelvio Massi o di Lenzi. Buona anche la parte protagonista di Mastrandrea.

Nando 21/04/10 17:05 - 3822 commenti

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Ispirato alle azione banditesche di una gang che fuoriggiava a Roma alla fine degli anni 70 e che spadroneggiava nelle case dei ricconi, il film, realizzato da Caligari (lo stesso cognome del gabinetto di vetusta memoria) evidenzia uno serio spaccato del periodo. Mastandrea è il protagonista assoluto ed è affiancato da un Giallini voglioso di denaro e da un giovane Tirabassi, cinematograficamente paralando, che, nonostante la fame, vuole crearsi un futuro onesto. Sottovalutato!

Tarabas 3/11/10 10:24 - 1878 commenti

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Poliziotto di giorno, rapinatore di notte, Remo Guerra mette su una banda di borgatari per rapinare i ricchi, finendo persino col derubare Little Tony (nella scena più spiazzante del film). Inizia bene, con una presentazione dei protagonisti nello stile de Le iene, prosegue così così, scivolando nell'improbabile di 200 rapine a volto scoperto nella Roma zeppa di agenti degli anni di piombo. Peccato perché il film è girato bene, ma la voce off zeppa di vezzi letterari messa in bocca al protagonista proprio non funziona. Meglio allora un narratore terzo.
MEMORABILE: Dai Little, me devi fa sentì er basso. Tu-tu-tu-tu-tu-tu.

Manowar79 8/02/11 16:49 - 309 commenti

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A 15 anni di distanza dal seminale Amore tossico, Caligari torna a mostrarsi ottimo cronista delle periferie degradate, narratore della vita borgatara, esperto nel ritrarre personaggi arrabbiati e sbandati. Ai margini della società sta il mondo di Remo (interpretato senza infamia e senza lode da Mastrandrea, richiestissimo in quel periodo), un mondo in cui non c'è posto per i sentimentalismi né per il buonismo gratuito, un mondo in cui non si guarda in faccia a nessuno. Giallini, come al solito, garantisce versatilità e professionalità. Ottimo!
MEMORABILE: La rapina a Little Tony.

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Il Dandi 27/04/11 15:52 - 1917 commenti

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Abbandonato il simbolismo neorealista di Amore tossico, Caligari abbraccia con decisione il romanzo naturalista: la voce off di Mastandrea ha i pensieri del suo personaggio, ma il linguaggio è quello letterario di una vecchia pulp-novel(scelta consapevole); la ricostruzione d'epoca è scarna ma efficace. Lo stile del regista (due film in vent'anni) resta riconoscibile e coerente nell'abile miscuglio di registro cinico e "comico" (per chi ha un certo umorismo, s'intende). Bravissimi Giallini e Tirabassi, all'epoca sconosciuti.
MEMORABILE: La rapina a Little Tony: "Canta Tony, io te faccio er basso: tum-tum-tum-tum-tum-tum-tum-tum..."

Ruber 5/07/11 22:21 - 703 commenti

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Non ero mai risucito a vedere questo film sull' "arancia meccanica italiana" che segnò le cronache sul finire degli anni '70, ed ora che ce l'ho fatta devo dire che ne sono rimasto molto deluso, sopratutto perché nel cast c'è Mastandera che giudico un bravo attore molto capace in questo tipo di ruoli. Qui invece è sottotono e si limita a dialoghi scritti male, con il resto del cast a fargli da contorno ma in modo assolutamente scoordinato. La sceneggiatura in forma di cronaca da poi il colpo finale.
MEMORABILE: Il furto a casa di Little Tony con lui che canta "Cuore matto" con la pistola puntata!

Cloack 77 10/09/12 10:27 - 547 commenti

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La voce off colta, poetica e forbita in questo contesto è ridicola, la sceneggiatura che non accenna alla minima sorpresa è allucinante e i riferimenti altissimi (Arancia meccanica, Taxi driver) sono un macigno sulle ambizioni di deriva dell'alto verso il popolare. Le facce invece sono quelle giuste (Mastandrea, Giallini), così come è da ottima serie B la comparsata di Little Tony.

Furetto60 12/05/14 08:57 - 1196 commenti

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Tra Arancia meccanica e Romanzo criminale (ma più quest'ultimo per i riferimenti geografici), è un noir impreziosito dall'io narrante e dalle fresche interpretazioni degli attori, tra cui spicca il protagonista autore di una prova mai sopra le righe, pienamente in parte (a mio avviso una delle sue migliori). Mi è piaciuta anche l'atmosfera di tragedia predestinata e ineluttabile, la corsa verso un destino segnato ma dal quale non è possibile svincolarsi.
MEMORABILE: Certamente la rapina a Little Tony, giustamente ricordata nella sigla di chiusura.

Paulaster 29/07/14 15:55 - 4451 commenti

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L’impronta noir della pellicola emerge e viene sottolineata rendendo Roma quasi irriconoscibile e cupa. Sul fronte recitativo Mastandrea dà spessore in un terreno a lui congeniale e anche i compari lo affiancano bene. Meno positive le seconde linee, i tossici al bar, l’accenno al terrorismo e qualche scena rubacchiata a Taxi driver. Comunque un poliziottesco in ambiente ottantiano dal giudizio complessivamente positivo.
MEMORABILE: Mastandrea ferito.

Mtine 9/06/15 23:56 - 224 commenti

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Livido, crudo e, a tratti, semplicistico, il film ha il gran merito di catturare l'attenzione dello spettatore per tutta la sua durata. Assistiamo alle "imprese" di una banda di rapinatori degli anni '70 (anche se i riferimenti storici sono deboli), composta da personaggi più o meno disperati, che rubano chi per vivere, chi per sfidare la società, chi per il gusto di farlo. L'intreccio e i dialoghi risultano talvolta grossolani, alcuni personaggi sembrano disegnati con l'accetta, ma "L'odore della notte" è opera innegabilmente ben orchestrata.

Vitgar 9/09/15 11:13 - 586 commenti

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Buon gangster movie italiano ambientato nella Roma di fine anni '70 e liberamente tratto dal libro "Le notti di arancia meccanica". Buona la regia di Caligari favorita da un'altrettanto valida sceneggiatura. Racconta dell'evoluzione di una banda di "rapinatori delle ville" che si conclude quasi col desiderio di farsi catturare. Cast niente male, con Mastandrea e Giallini sugli scudi.

Myvincent 22/08/15 06:46 - 3757 commenti

I gusti di Myvincent

Un io narrante ci introduce nei depositi malmessi di una Roma periferica (tranne quando si tratta di rapine ai vip), non riuscendo a sintonizzare quel racconto che si descrive frenetico con il ritmo delle immagini. Valerio Mastandrea è bravo, nelle sue pose da De Niro de "noantri", mentre l'odore acre delle notti insonni ci tiene svegli. Non ci voleva poi molto a indossare il passamontagna sin dall'inizio ed evitare tutti quei guai...

Schramm 27/08/15 19:28 - 3495 commenti

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Schizofrenicamente scisso tra tutela dell’ordine e sua scompaginazione, tra disciplina militare e criminale, fuorilegge ab intra, in un Teste rasate del Circeo, Mastandrea iconizza livore antiborghese e bestiale vitalità frustrata, in un film che affaccia il genere al taglio internazionale (e viceversa, abbraccia il respiro estero per rinforzare l’epos nazional-popolare), in un film livido, notturno, selvatico, che pattina leggiadro e spericolato sopra le righe del pacchiano (i lirismi coatti dei soliloqui) e di cruenti crescendo di ferocia pronipoti al contempo del verismo e del suo contrario.

Kinodrop 25/09/15 18:21 - 2979 commenti

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Secondo e penultimo film di un regista per troppo tempo ingiustamente dimenticato. Una banda di rapinatori guidata da Remo Guerra, poliziotto dalla doppia vita, semina il panico nelle nottate di una Roma anni '70. Non si tratta solo di un noir dalle sbrigative psicologie, ma coglie la varietà degli impulsi, dei sentimenti e delle crisi che spingono i protagonisti alla violenza. Efficaci ritmo e sceneggiatura (che probabilmente hanno influenzato la successiva produzione televisiva). Ottima la scelta del cast, Mastandrea in primis. Cult.
MEMORABILE: La tecnica e la violenza delle rapine; La voce fuori campo di Remo; La colonna sonora molto noir; Il cameo di Little Tony.

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Giùan 25/10/15 08:13 - 4585 commenti

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Come già in Amore tossico, il cinema di Caligari mostra una qualità specifica, "altra", sentita, voluta. Così a colpire ne L'odore della notte, sono la polisemia dei percorsi narrativi contrapposta a una compattezza stilistica ragguardevole, grazie alla quale una materia filmica sospesa tra esplosione e rarefazione vien tenuta costantemente sulla corda. Ne risulta un'opera ambiguamente realistica, in cui fan capolino accattoni e pickpockets, senza però alcuna grazia pasoliniana o bressoniana. Mastrandrea mestamente scisso, perfetti anche Giallini/Tirabassi.
MEMORABILE: Il volto segnato de Il rozzo Bevilacqua; La "performance" di Little Tony; "Qui ci abita Nilde Jotti"; L'appartamento del deputato DC.

Ultimo 27/10/15 09:52 - 1659 commenti

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Buon noir italiano diretto da Claudio Caligari. Il film offre una descrizione minuziosa dei componenti di una banda di rapinatori attiva a Roma negli anni settanta. Le cose migliori si vedono nell'ottima prova di Valerio Mastandrea, il capo banda e vero protagonista della vicenda, del quale emergono il disagio e il rapporto controverso con la società. Tra gli altri, segnalo una prova più che discreta di Giallini. Unica pecca è la regia, a tratti troppo "televisiva".

Orson 6/12/15 22:44 - 122 commenti

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Sopravvalutato noir italiano con pretese sociologiche. Tanto citazionismo stucchevole (Scorsese saccheggiato) e una sceneggiatura troppo episodica e frammentaria, che non riesce mai a convergere in un climax emotivo o in una catarsi finale, risultando fiacca. Su tutto imperversa la voce over di Mastandrea, con monologhi fin troppo letterari che sembrano più letti che recitati. Attori in parte bravi (Giallini), altri drammaticamente amatoriali (la ragazza corteggiata da Mastandrea). Insomma, i difetti superano di gran lunga i pochi pregi.

Faggi 11/02/16 19:22 - 1550 commenti

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Solido anche se non perfettamente rifinito. La voce off è in più punti una scelta discutibile (toglie vaghezza e sospensione narrativa ed emotiva), la fotografia un po' piatta; i dialoghi oscillanti tra la perfezione e lo sbavato. Ma tutto (comunque) funziona; polso registico fermo, idee originali e ben sviluppate, meccanismo nervoso efficace. Mastandrea perfetto (forse nel ruolo della sua vita).

Il ferrini 18/06/16 23:44 - 2371 commenti

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Un buon film, con un trio di giovani attori (Mastandrea, Tirabassi, Giallini) che negli anni successivi avrebbero confermato il loro talento, affiancati da un altrettanto ottimo Emanuel Bevilacqua nel ruolo del "rozzo". Caligari non si può certo definire un regista prolifico, ma nel raccontare la periferia romana ha davvero una rara efficacia e lo dimostrerà anche in Non essere cattivo. Little Tony è protagonista di una delle scene più divertenti, quasi tarantiniana. Forse si abusa un po' della voce fuoricampo.
MEMORABILE: Giallini che fa con la voce la linea di basso di "Cuore matto".

Rufus68 2/08/16 22:41 - 3851 commenti

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Un'occasione perduta. Film in controtendenza e per questo da elogiare. Rara avis, anche per quel tono da revanscismo sociale che affiora, eppure... Il commento fuori campo è, a tratti, insopportabile (non quanto la Fugardi, ma siamo nei pressi) oltre che fuori sincrono con la materia trattata (tanto da sfiorare la parodia); citazioni e autocitazioni lasciano il tempo che trovano e i tentativi di colpire il vero potere (monsignori, politici, palazzinari) sono di banalità disarmante. Una nota per Bevilacqua e Giallini, facce d'antan.

Pessoa 7/02/17 23:20 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

Partendo da una storia vera Caligari realizza un noir di grande spessore che riprende con diligenza la lezione dei maestri del poliziottesco. Anche Mastandrea (superlativo) è un poliziotto marcio dentro, con problemi personali irrisolti. Nobilitano questo film anche gli apporti fondamentali di Calvesi (fotografia), Bonanni (montaggio) e De Scalzi (musiche), nonché di tutti gli interpreti principali, Little Tony compreso. Dialoghi secchi e duri, in linea con il resto. Dopo la visione rimane il senso di amarezza che pervade il film.
MEMORABILE: La scena con Little Tony.

Luchi78 15/03/18 18:20 - 1521 commenti

I gusti di Luchi78

Quando un film non ti convince lo fa già dalle prime scene. Caligari prova a staccarsi dal realismo di Amore tossico, forse eccessivo per il grande pubblico, creando una sorta di ibrido dove si vuole concentrare l'avventura di una efferata gang di delinquenti comuni con i risvolti della dura vita di borgata (ma quale borgata poi, non si sa...). L'identità del film è compromessa e si denota una sceneggiatura troppo volta al sensazionale, che non dà una vera impronta ai personaggi.

Alex1988 12/09/17 18:12 - 728 commenti

I gusti di Alex1988

Seconda parte della trilogia e secondo lungometraggio del povero Caligari (tornerà dietro la macchina da presa soltanto 15 anni dopo), dedicata alle borgate romane e i loro abitanti. Stavolta la costruzione è più commerciale e il film somiglia molto a un poliziottesco, ma Caligari non ha dimenticato le sue radici pasoliniane e infatti i personaggi descritti sono borgatari che rubano soltanto ai ricchi. La confezione è buona e il ritmo non cala mai. Da vedere.
MEMORABILE: La rapina ormai "cult" a Little Tony.

Markus 11/12/17 08:36 - 3694 commenti

I gusti di Markus

Caligari sposta la scena dal 1998 (anno del girato) al qui ben ricostruito periodo 1979/83 per raccontare - romanzando - le gesta criminose di un poliziotto di giorno e rapinatore di notte che all'epoca riempì le cronache nere romane. Un noir che in parte funziona e ha il merito di aver anticipato il filone - oggi abusato - di "Roma criminale" senza però aver ottenuto all'epoca il giusto successo. Questione di tempi, è il caso di dire. Mastandrea gode del suo miglior momento mentre Giallini e Tirabassi sono ancora un po' acerbi.

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Daniela 21/01/18 00:48 - 12699 commenti

I gusti di Daniela

Borgatari romani mettono a segno una serie di rapine di strada per poi passare ai furti in appartamento, compiuti mediante pedinamenti ed aggressioni a gente ricca e talvolta anche famosa... La storia, ispirata a fatti di cronaca, ci sarebbe, le facce giuste pure, ma il film non decolla per colpa di una sceneggiatura troppo ripetitiva e una caratterizzazione dei personaggi ondivaga: il protagonista, interpretato dal pur bravo Mastrandrea, deve affidarsi troppo alla voce off per far percepire cosa lo muove. Opera più volenterosa che riuscita.

Trivex 24/01/18 08:26 - 1747 commenti

I gusti di Trivex

Onorevole tentativo di celebrare il cinema nero degli anni 70, in parte riuscito. Durante le rapine, rappresentate con realismo e razionalità, la pellicola sprigiona una tensione elevatissima, quasi disturbante, davvero non comune nemmeno tra i prodotti assimilabili dei 70. La storia è solo discreta, con qualche elemento forzato (i servizi segreti indifferenti, la vittima della rapina che si prende un caffè coi banditi raccontando le proprie disavventure), risultando un po' improbabile e anche ripetitiva, nella sua dinamica. Bravi tutti gli attori.

Thedude94 28/03/18 23:59 - 1101 commenti

I gusti di Thedude94

Un giovane ex agente di polizia (un grande Mastandrea) in prima persona racconta la sua storia criminale di rapinatore di case e di ricchi, il tutto in una Roma notturna splendidamente rappresentata da Caligari. La fotografia, il montaggio e la regia agile e dinamica sono meravigliosi; i movimenti di macchina e i tagli fanno entrare anche nelle vite dei coprotagonisti, Giallini e Bevilacqua (ottimi). La cosa che colpisce è come sempre l'umanità di questi personaggi, che nonostante la natura criminale sembrano così vicini ai problemi di tutti.
MEMORABILE: Little Tony che canta "Cuore matto".

Bruce 2/05/18 12:08 - 1007 commenti

I gusti di Bruce

Caligari mostra in questo noir tutte le sue qualità di regista e sceneggiatore. Basato su fatti realmente accaduti il film racconta, con l'aiuto della voce narrante del protagonista Mastandrea, la vita di un gruppo di amici che a Roma negli anni Settanta si rese autore di una lunga serie di rapine. Il tono è dolente e mostra le difficoltà e l'umanità della vita di borgata, dove la mancanza di lavoro e prospettive induce al crimine. Tra gli interpreti c'è un giovane e già molto bravo Giallini. Cameo di Little Tony. Merita sicuramente una visione.

Redeyes 22/10/18 09:40 - 2453 commenti

I gusti di Redeyes

Abbozzato spaccato di una Roma de borgata e delle sue difficoltà mostratoci tramite le peripezie di un gruppo di delinquenti. Caligari non convince nella sua ricerca del colpo a effetto, che spesso pare più sensazionale che spontaneo, demolito da una scarsa introspezione dei personaggi la cui unica legenda è la voce narrante di Mastrandrea. Peccato perché il cast è eccellente; ma gira a vuoto e il risultato finale è una quasi fotocopia dei noir 70's italici senza una sua particolare perosnalità.

Berto88fi 20/02/19 15:59 - 216 commenti

I gusti di Berto88fi

Passabile spaghetti-noir. Buona la regia e soddisfacente la prova del cast, Giallini e Bevilacqua su tutti. Pecca palesemente di credibilità, perché sembra impossibile che con una tale quantità di rapine violente la polizia stia fuori dai giochi; bocciata anche la voce fuoricampo, superflua e dalla fastidiosa retorica. Appropriata l'atmosfera percepita, plumbea e disfattista, che accompagna la crudezza della gesta dei banditi.

Mickes2 23/04/20 09:47 - 1670 commenti

I gusti di Mickes2

Il compianto Caligari, ben tre lustri dopo Amore tossico gira questo lugubre dramma da strada che descrive con linguaggio diretto la disillusione di certa gioventù nonché la rabbia frustrata di un irrisolto Mastandrea, in continua lotta contro se stesso (ma senza spirito di redenzione) e la società bene che gli sta intorno. Buona la dinamicità registica e la descrizione globale del contesto, meno riuscita l’escalation narrativa che ridonda fra sovrabbondanza nelle scene di rapina e voce fuori campo alla lunga quasi inutile allo scopo.

Westonberg 1/03/20 23:17 - 31 commenti

I gusti di Westonberg

Il cinema di Caligari è un cinema vero, malinconico e affascinante. Qui racconta la storia di Remo (un ineccepibile Mastandrea) borgataro che insieme alla sua banda compie rapine nelle zone ricche di Roma, senza alcun scrupolo. Ma la ricerca introspettiva che delinea i personaggi, la loro veridicità, i pensieri, la condizione sociale e i rapporti che legano Remo agli amici, ci fanno comprendere molto di più. Menzione speciale per il citazionismo mai banale del regista e alla colonna sonora di Pivio e Aldo De Scalzi. Un grande film.
MEMORABILE: La scena in cui Remo si fa le fototessere; Remo che con la pistola mira Heather Parisi alla tv.

Bubobubo 24/03/20 16:16 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

La lotta del poliziotto Remo (un giovane Mastandrea) contro la società che gli nega riconoscimento personale e riscatto sociale passa attraverso furti e sequestri, a capo di una banda che terrorizza la Roma bene a cavallo tra gli anni '70 e '80. Il film centrale dell'irrinunciabile trilogia caligariana è anche quello formalmente meno solido (troppo invadente il commento off screen del protagonista), ma non per questo meno interessante: alcune maschere, in particolare il "Rozzo" (Bevilacqua), sono indagate da uno sguardo sociologico penetrante.
MEMORABILE: Maurizio Leggeri (Giallini) e Little Tony; "Cicale" e proiettili; "Nun me chiama' Rozzo! Io me chiamo Marco".

Pinhead80 25/03/20 15:30 - 4798 commenti

I gusti di Pinhead80

Un banda di rapinatori deruba senza alcuna pietà uomini e donne della Roma bene; non solo per racimolare denaro, ma anche per dare un senso alla propria esistenza. Le notti di Caligari hanno l'odore della sconfitta, di chi in prima persona racconta il dramma in un'esistenza spesa a cercare qualcosa che non arriverà mai. Il film è lo splendido ritratto di una generazione vuota e confusa che non è in grado nemmeno di capire con chi se la deve prendere per il proprio destino violento, cupo e disperato.

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Victorvega 1/02/21 20:33 - 502 commenti

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Bello, volutamente "sporco" e crudo: una buona rappresentazione realistica del contesto criminale della fine degli anni '70. I suoi punti deboli sono rappresentati da una narrazione con voce fuori campo a gioco lungo stucchevole, per una sviluppo troppo ripetitivo e per la poca caratterizzazione psicologica dei personaggi. Bello vedere attori protagonisti del nostro cinema, già in procinto di affermarsi, rivelarsi anche in questo caso molto bravi e in parte. Per amanti del genere.

Deepred89 5/04/21 00:59 - 3718 commenti

I gusti di Deepred89

Generalmente sottovalutato, un noir all'italiana di buonissimo livello, magari non particolarmente innovativo e con qualche ripetitività, ma dotato di un ritmo formidabile e di un cast praticamente perfetto, con Mastandrea che pare funzionare, in un ruolo negativo, ancor meglio che nelle sue solite prestazioni agrodolci. Regia equilibrata, senza fronzoli e, nonostante l'ampio citazionismo (da Edwin Porter in poi), senza alcuna concessione ai tarantinismi di moda all'epoca. Tra i migliori noir tricolori del decennio e nettamente il miglior film di Caligari.
MEMORABILE: Il cammeo di Little Tony.

Rocchiola 5/05/21 10:29 - 972 commenti

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Le imprese criminali della banda dell”Arancia Meccanica” attiva a Roma sul finire degli anni 70. Caligari (tre film in poco più di tren’tanni di carriera) si concentra soprattutto sula patologia del protagonista, ex-poliziotto incapace di sottostare alle regole di una vita “normale”. Le sue uscite notturne sembrano quelle di un vampiro a caccia di vittime, avido di emozioni forti più che di facili guadagni. Sullo sfondo la lotta di classe tra poveri borgatari e ricchi borghesi. Ottimo cast, buona ricostruzione d’epoca e una voce-off a dare quel tono tipicamente noir.
MEMORABILE: Maurizio al Rozzo: "Hai mai letto un libro?" Risposta: "Un libro!!!"; Little Tony costretto a cantare "Cuore matto"; Il ferimento di Remo.

Nick franc 20/10/21 00:04 - 520 commenti

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Ispirandosi a fatti realmente accaduti il sottovalutato Caligari racconta la parabola della banda dell'Arancia Meccanica. Il regista riesce a fondere mirabilmente realismo, spettacolarità e critica sociale come raramente accade anche in analoghi prodotti esteri contemporanei. Ottima la direzione del cast attoriale, in cui spiccano Mastandrea, perfetto nel dare corpo ai dubbi e alle incertezze del capobanda Remo, e l'esuberante Bevilacqua. Nel contesto di un film molto curato merita una menzione speciale la fotografia di Calvesi, di rara bellezza nelle scene notturne. Da riscoprire.
MEMORABILE: La rapina a casa di Little Tony; La fuga notturna di Remo Guerra ferito.

Capannelle 19/02/22 14:10 - 4420 commenti

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A metà tra noir pessimista e novella de borgata, vaneggiando un po' sulla lotta di classe, Caligari compone un ritratto personalissimo che ne è però pure un limite perchè di voce off e rapine asimmetriche (violente, grottesche o educative?) non puoi saturare l'intera pellicola. La narrazione è sporca e asciutta, anche troppo, per dare massimo risalto alle masturbazioni mentali di Mastandrea, mediate dalle istanze più terrene dei suoi compagni (Bevilacqua, Giallini). Da vedere, regala momenti iconici.
MEMORABILE: Tony me devi fa' er basso; "Cos'è un libro?"; La stradina imbuto dove arrivano nuove auto da rapinare.

Bullseye2 13/06/22 01:15 - 411 commenti

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Uscito troppo in anticipo e passato all'epoca in sordina, il secondo film del compianto Caligari fa centro: nonostante sia meno estremo di Amore tossico, non ha nulla a che vedere con lo squallore cinematografico dei film italiani del periodo e, anzi, ha dalla sua il fascino oscuro e il plumbeo nichilismo dei film di vent'anni prima. Il cast, questa volta composto da professionisti, è di gran livello e nonostante la produzione poveristica il respiro è assai ampio. Una pagina di storia nera riletta sotto il filtro del pulp urbano, fortunatamente senza nocivi tarantinismi.

Magi94 8/08/22 01:00 - 956 commenti

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Straordinario noir, forse punto più alto della produzione italiana del genere. Caligari recupera la tradizione del pulp anni '90 e la inserisce in un film sì disperato e a tratti grottesco, ma mai nichilista e demenziale. Racconto realista delle borgate settantiane e di una storia di rivolta personale sottoproletaria senza direzione né partito, che sfocia nella violenza cieca e nella criminalità fine a se stessa. Regia, ritmo e interpretrazioni come ormai ci sogniamo. Da sottolineare come Mastandrea non voglia mai far prendere in simpatia il suo personaggio, né a noi né a se stesso.
MEMORABILE: Little Tony sotto tiro e successivamente nel bar; La rapina finale nella villa e l'arrendevolezza di Mastandrea.

Alex 64 14/08/22 09:54 - 75 commenti

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Polizziottesco in tono minore ambientato in una Roma fine anni '70. Si spende poco nella sceneggiatura per assomigliare vagamente agli ottimi film di Merli, Nero e company, e il risultato si vede, affidando tutto a quelle poche e sparute scene di violenza semi-gratuita in cui la polizia non partecipa per tutto il film se non nel finale. Mastandrea delinquente ed ex poliziotto fa la sua discreta parte, Tirabassi costretto per necessità è il più credibile. L'idea di Little Tony nella parte di sé stesso sarà anche originale ma non aiuta a uscire dalla caricatura di genere.
MEMORABILE: Una delle prime apparizioni di Marco Giallini.

Dr.mabuse 18/10/22 18:47 - 18 commenti

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Storia liberamente tratta da un romanzo sulle gesta della banda criminale romana detta "dell'Arancia Meccanica", che imperversò nei primi anni Ottanta. La violenza caciarona, il dramma personale scatenato dalla psicologia sconclusionata e avvitata del personaggio principale, l'affresco sociale delle scene più corali, ogni tema fa breccia nell'altro in un intreccio fragile. Caligari ci urla il suo cinema, immerso fino al collo nelle sabbie mobili di un furore ideologico e estetico privo di lucidità compositiva, con un noir sincero, seminale di tutto un filone narrativo che lo seguirà.
MEMORABILE: Da storia del cinema la scena in cui Marco Giallini "invita" con cortesia (e rivoltella) Little Tony a cantargli un pezzo della sua "Cuore Matto".

Xamini 22/11/23 12:28 - 1255 commenti

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Sostenuto continuamente e quasi ossessivamente dalla proprio voce narrante, un giovane Valerio Mastandrea presta il volto a questo noir girato da Caligari in modo semplice, senza sprizzi e lazzi ma talora con qualche pretesa di profondità, che rimane tuttavia orpello. L'azione non è particolarmente varia e è proprio la voce narrante a dare continuità al racconto (la qual cosa potrebbe configurarsi come limite), in qualche frangente mostra delle ingenuità, ma il sapore amaro che trasmette funziona e lo si conserva anche dopo i titoli di coda.
MEMORABILE: Mastandrea ferito e claudicante tenta la fuga.

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Piero68 28/11/23 13:40 - 2960 commenti

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Sicuramente il più debole della personalissima trilogia di Caligari. Non tanto per la sceneggiatura in sé per sé, che pure è abbastanza lenta e ripetitiva (per non dire noiosa), quanto per la completa decontestualizzazione dei personaggi rispetto all'ambiente "reale". Quello che infatti aveva reso così interessanti gli altri due film di Caligari non era solo la sceneggiatura e l'argomento "scomodo" trattato, quanto appunto il contesto urbano all'interno del quale i personaggi si muovevano. Qui il degrado della borgata non si respira per nulla e la voce fuori campo dopo un po' irrita.
MEMORABILE: La comparsata di Little Tony e la sua "stecca" mentre canta!
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  • Discussione Kaciaro • 3/11/18 00:15
    Galoppino - 506 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Mi è piaciuto da impazzire, molto più di Amore tossico e pure più di Non essere cattivo.

    Tutto perfetto: attori, atmosfera, regia, dialoghi, finale, e potrei continuare.

    Gli agguati e le aggressioni del gruppo (in special modo di Mastandrea) fanno davvero star male, violentissime e molto realistiche.

    Caligari mi manchi; poco o nulla da invidiare al resto del cinema internazionale.

    Placido prenderà molto da qui, edulcolorando.


    Il cameo di Little Tony, che comunque recita bene, spiazza un pò, ma è più o meno credibile.



    e il rozzo non ti e' piaciuto il rozzo???
  • Discussione Raremirko • 4/11/18 22:40
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Kaciaro ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    Mi è piaciuto da impazzire, molto più di Amore tossico e pure più di Non essere cattivo.

    Tutto perfetto: attori, atmosfera, regia, dialoghi, finale, e potrei continuare.

    Gli agguati e le aggressioni del gruppo (in special modo di Mastandrea) fanno davvero star male, violentissime e molto realistiche.

    Caligari mi manchi; poco o nulla da invidiare al resto del cinema internazionale.

    Placido prenderà molto da qui, edulcolorando.


    Il cameo di Little Tony, che comunque recita bene, spiazza un pò, ma è più o meno credibile.



    e il rozzo non ti e' piaciuto il rozzo???



    Certo, peccato che poi al cinema non abbia fatto più nulla.
  • Discussione Kaciaro • 7/10/19 14:51
    Galoppino - 506 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Kaciaro ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    Mi è piaciuto da impazzire, molto più di Amore tossico e pure più di Non essere cattivo.

    Tutto perfetto: attori, atmosfera, regia, dialoghi, finale, e potrei continuare.

    Gli agguati e le aggressioni del gruppo (in special modo di Mastandrea) fanno davvero star male, violentissime e molto realistiche.

    Caligari mi manchi; poco o nulla da invidiare al resto del cinema internazionale.

    Placido prenderà molto da qui, edulcolorando.


    Il cameo di Little Tony, che comunque recita bene, spiazza un pò, ma è più o meno credibile.



    e il rozzo non ti e' piaciuto il rozzo???



    Certo, peccato che poi al cinema non abbia fatto più nulla.
    purtroppo solo piccole comparsate....
  • Discussione B.sollima • 3/02/20 23:27
    Disoccupato - 2 interventi
    Salve. Vorrei avere una info logistica di questo film. Se qualche cultore sa dirmi nella scena dove Remo e Rozzo lavano la testa ad Attilio nella fontanella .... "Ao è azzaro questo,mica roba da supermercati"
    "Ao a Lazzaro e lavate sta testa"

    Ecco vorrei sapere dove si trova quella fontanella.

    A memoria visiva potrebbe sembrare qualche traversa della Laurentina altezza Tintoretto Serafico o vicinanze Cristoforo Colombo ma è solo una mia impressione.

    Se qualche cultore mi sa aiutare gli offro una birra a piazza Ciro Principessa nello stesso bar del film ;)
    Ultima modifica: 3/02/20 23:28 da B.sollima
  • Homevideo Il Dandi • 24/11/20 17:21
    Segretario - 1487 interventi
    In uscita il 21 dicembre l'edizione restaurata in Blu Ray in un box limitato di 500 copie numerate insieme al documentario Se c'è un aldilà sono fottuto


    https://www.insidetheshow.it/458400_lodore-della-notte-di-caligari-per-la-prima-volta-in-blu-ray-insieme-a-se-ce-un-aldila-sono-fottuto/?fbclid=IwAR0A-8AxewNuw6JeR-L4ShtEjlrn5NkHCtpKnWKPV1G_jPRLZ80FqYWNqBA
  • Discussione B.sollima • 7/02/21 21:35
    Disoccupato - 2 interventi
    Beh, Romanzo criminale veniva da una storia vera e nota, ha avuto un certo appeal anche da questo punto di vista avendo smosso giornalisti e testimoni del tempo. Comunque concordo pure io che questo film sia molto riuscito e sottovalutato.
    In teoria anche questa storia è un racconto tratto da una storia vera....
    Quella dell'allora Banda dell'Arancia Meccanica che operò nei quartieri bene di Roma tra il 1970 e il 1983.
    Agostino Panetta (Remo Guerra) Maurizio Verbena (Maurizio Leggeri) e Giuseppe Leoncavallo (Marco Lorusso "Il Rozzo").
    Erano abbastanza noti al tempo....provate a chiedere alle persone che tra 70 e 80 abitavano nei quartieri bene come Parioli,Corso Trieste,Fleming,Olgiata..... Se sono ancora vivi vedrete che vi rispondono.
    Panetta ha anche scritto un libro sulla sua storia.
    Più incentrata sulla vita in carcere che fuori,ma comunque per ovvi motivi racconta anche qualche strascico della sua vita che l'ha portato al carcere da ex poliziotto, ossia precedente al suo arresto (ossia la fine del film).

    Per il resto questo rimane un film del 1996 e (per fortuna) non c'era divulgazione e conoscenza come ai tempi di romanzo criminale (2008)...
    Dico per fortuna perchè senza internet le cose andavano meno per moda e più che te le dovevi andà a "capà".
    Non c'era la subcultura enfatica e ostentata della criminalità come oggi.
    Ai tempi o stavi dentro determinate dinamiche o sennò ti interessava altro.
    Ti interessavano questo tipo di argomenti a modi "moda oggi" se eri realmente dell'ambiente oppure se eri poliziotto,psicologo,ciminologo.
    E quindi solo in quel caso c'era l'interesse per quell'argomento intrinseco per prenderlo come un Cult.
    Al tempo c'era meno seguito totale proprio per questo!
    Da spettatore totale Il film passava come un poliziesco italiano e rimaneva lì, senza troppo seguito di massa e glorificazioni enfatizzate date proprio dal seguito di massa (che per fortuna non c'è stato).
    Questo perchè ai tempi non c'erano proprio i presupposti odierni di propaganda in qualsiasi ambito da idee a notizie a racconti....
    c'era meno teoria e più pratica. Ai tempi era tutto diverso e personalmente parlando, tutto più sano e meno stereotipato/strumentalizzato.

    Poi Caligari ha fatto 2 Film L'Odore della Notte e Amore Tossico ci sarà un perchè...
    Credo che lui sia sia stato l'ultimo regista neorealista esistito.
    Il suo era "cinema allo stato puro", prendo le parole a caso di Valerio.
    Ed ha perfettamente ragione Mastandrea quando dice così!

    Morale della favola: Meglio che i film giusti abbiano meno spettatori e gli spettatori giusti! Sennò sarebbero film per tutti!
    E questo film (anzi questo racconto) non essendo così,rimane una perla per pochi! Ed è meglio così!
    Scusate il dilungarmi...

     Grazie Claudio Caligari R.I.P.
    Ultima modifica: 7/02/21 23:27 da B.sollima
  • Homevideo Nick franc • 20/10/21 19:09
    Servizio caffè - 177 interventi
    Il film è uscito nell'aprile 2021 per la Cg Entertainment anche in edizione con il solo Blu Ray. Veramente buono il restauro in 4K realizzato con la supervisione del direttore della fotografia Maurizio Calvesi.

    La durata è di 1h 38m 41s.

    Dati tecnici
    Formato video 16/9 - 1.85:1 - HD1080 24p
    Audio Italiano Dolby Digital 2.0
    Audio Italiano DTS HD Master Audio 2.0
    Sottotitoli Italiano per non udenti.

    Contenuti Extra
    Backstage (Durata 10m 39s)
    Intervista al direttore della fotografia Maurizio Calvesi (Durata 3m 49s)

    Sulla confezione del Blu Ray è segnalato tra gli Extra anche il trailer che in realtà non è presente.


  • Discussione Capannelle • 14/03/22 11:58
    Scrivano - 3543 interventi
    Da una intervista a Giorgio Tirabassi 
    " Mi ricordo di una scena, girata di notte, in cui fermavamo una macchina e tiravamo fuori le persone per rapinarle. Le comparse non erano preparate a un’aggressione vera e propria. Ma Caligari voleva sempre più verità e diceva: “No, dovete farla più vera”. E a quel punto li abbiamo proprio aggrediti, con le comparse buttate sul cofano, botte, calci…(ride, ndr). Ricordo che Valerio in una scena doveva sbattere uno dei rapinati sul cofano. Solo che lo ha fatto con un po’ troppa forza e la comparsa ha sbattuto la fronte facendo un botto terribile (ride, ndr). Quando Caligari ha dato lo stop tutti dicevano “Bravo, bella!” e poi la comparsa si è alzata e aveva un segno rosso sulla fronte (ride, ndr). Abbiamo passato una nottata con loro e ogni volta che Caligari diceva “Ne facciamo un’altra” erano sempre più disperati (ride, ndr). "
  • Discussione Kaciaro • 18/03/23 23:42
    Galoppino - 506 interventi
    https://www.fanpage.it/roma/la-banda-dellarancia-meccanica-terrorizzo-la-roma-bene-negli-anni-70-e-80/

    Chissa’ perche’ Caligari nel film mise Little tony e non Peppino di Capri realmente rapinato dalla banda??
  • Discussione Ruber • 26/03/23 19:18
    Formatore stagisti - 9254 interventi
    Se si vuole approfondire e leggerne di più sul fatto di cronaca:

    https://spazio70.com/post-anni-70/criminalita-organizzata/arancia-meccanica-alla-romana-quattro-anni-di-terrore-nella-capitale/