Note: Leone d'oro al miglior film alla 45ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Trasposizione dell'omonimo libro (Die Legende vom heiligen Trinker, 1939) dello scrittore austriaco Joseph Roth.
A Parigi, il barbone Andreas riceve una somma di denaro perchè la porti in una chiesa a saldare il suo debito con Santa Teresa. Andreas tra mille imprevisti cercherà di tenere fede alla parola data. La leggenda è forse il film più bello di Olmi, che mette in scena una poetica e commovente storia di redenzione affidata ad un personaggio apparentemente perdente ma dotato di irriducibile forza morale. La Parigi invernale ripresa da Olmi è splendida così come superba è l'intepretazione di Rutger Hauer.
In una Parigi rarefatta ed intensa, Olmi ispirandosi ad un racconto di Roth narra le vicende di Andreas, barbone galantuomo e gaudente, amante del vino e delle donne. Una bella analisi del personaggio che tocca momenti di assoluta emozione. Appropriata l'interpretazione di Hauer.
Un film tutto di sensazioni lievi e perduranti, di malinconia contemplativa e di afflato religioso; una sorta di parabola su forza e fragilità dell’uomo che Olmi dirige a partire da una novella di Joseph Roth calandola nell’atmosfera fiabesca di una Parigi luccicante, sospesa nel tempo e insieme carica di quella concretezza “umana” riscontrabile nelle sue opere precedenti. Dimesse ma molto intense le interpretazioni di Rutger Hauer e Anthony Quayle, attori suggeriti dal critico Tullio Kezich che collaborò alla sceneggiatura.
MEMORABILE: Gli incontri tra Hauer e Quayle presso il ponte; il dialogo di Hauer in lacrime con la bambina la bar.
Film introspettivo molto lento, che giustamente coinvolge lo spettatore in una dimensione quasi mistica, dove gli eventi non avvengono mai per caso ma sempre tramite la mediazione divina. Rutger Hauer è uno splendido interprete dalla recitazione profonda ed adeguata. Il tema religioso è ovviamente portante e permea intensamente tutta la scrittura del film, scena dopo scena.
Un barbone valorizza una donazione insperata in risorsa, ma anche in voto di debito alla santa. Olmi trasforma il romanzo di Roth in parabola edificante sull’imperscrutabile misericordia di Dio, tracciando una magistrale narrazione di volti e cose, giocando senza eccessi sui piani temporali, componendo tempo e immagine con raffinatissima sensibilità ritmica ed estetica. Meno bene la sovrapposizione di anni 80 e 30, e l’insensata decisione di far parlare un po’ in francese, un po’ in italiano e un po’ in italiano con dizione francese.
Ottima resa visiva del romanzo breve di Roth. Olmi rende alla perfezione l'umanità dolente e malinconica che si legge tra le righe. Anche le voci, i rumori sono appannati, quasi ovattati come se il protagonista fosse in perenne stato di ebbrezza. Il desiderio di redenzione e l'impossibilità di "farcela" perché la vita ormai ha preso quella direzione; resta però il tener fede all'impegno preso che si rivelerà essere l'ultimo. Ottimi colori, Hauer impeccabile.
MEMORABILE: Quegli interminabili minuti al Tari Bari con il solo rumore della pioggia in cui il protagonista crede di vedere i genitori.
Avvinazzato barbone promette la consegna di denaro a una Santa. Clima retrò come gli ambienti di Parigi per una storia di misericordia, onore e bicchieri. Olmi utilizza flauti per rendere lo stato del protagonista tra l'euforico e lo sperduto e non lo fa eccedere nelle molestie. A volte rarefatto, conclude morbidamente. Hauer in uno dei migliori ruoli della sua carriera. Inspiegabile l'uso - a volte - di dialoghi in francese.
MEMORABILE: Hauer che si immerge nella vasca; L'amico beone che cambia tavolo per non far vedere che ha bevuto.
Ex minatore della Slesia che vive sotto i ponti parigini riceve una somma da uno sconosciuto benefattore, impegnandosi a restituire il debito a Santa Teresa di Lisieux... Dal denso romanzo breve di Roth. una parabola di redenzione che, pur curata nella confezione per quanto riguarda fotografia e colonna sonora, lascia un certo sospetto di artificiosità festivaliera, a partire dalla scelta, non abituale nel cinema di Olmi, di un divo come protagonista, anche se Hauer offre una buona prova, ed ad alimentare le perplessità contribuisce la scelta pacchiana del doppiaggio mixato italo-francese.
Dalla novella di Joseph Roth, Ermanno Olmi trae un film ricco di significato e bei momenti, con brani quasi da cinema da autore, un Rutger Hauer in una delle sue massime interpretazioni e una fotografia davvero splendida che eterna una Parigi magnifica. Bisogna tenere conto però che il ritmo del film è spesso soporifero e che tra una bella scena e l'altra bisogna spesso superare momenti lentissimi. Purtroppo questo rovina il film, che altrimenti sarebbe stato grandissimo.
Ermanno Olmi HA DIRETTO ANCHE...
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HomevideoZender • 11/10/17 08:17 Capo scrivano - 47826 interventi
Uscito per la Arrow il bluray del film in 4K, con audio italiano e sottotitoli removibili per la nostra versione, con queste caratteristiche:
Restauro in 4K da originale negativo
Versione inglese e italiana entrambe in 1080p
Audio inglese 5.1 e italiano 2.0 Intervista con lo sceneggiatore Tullio Kezich
Trailer cinematografico
SOLO PRIMA STAMPA: Nuovo scritto di Helen Chambers
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (giovedì 3 gennaio 1991) di La leggenda del santo bevitore: