Thrillerino sciapo sciapo, banale e mediocre, spesso soporifero, che viaggia senza particolari sussulti sui binari della mediocrità
Sarebbe da *!, se non fosse che però ha alcune frecce al suo arco che ne alzano leggermente il livello dal piattume generale
In primis la fotografia di Yuri Sokol (davvero cromatica e suggestiva), i racconti alla
Rashomon dei protagonisti riguardo alla festa mondana dove perderà la vita la fotografa Georgia White (caduta in acqua dal molo. Omicidio? Incidente?), le suggestive location aussie (bellissime), l'orecchiabile e ossessivo tango che risuona per quasi tutto il film, lo sfregio "depalmiano o argentiano" dell'autoritratto di Georgia (in BN) col taglierino, la bellezza magnetica e ipnotica (e molto "dark") della Davis (che si "sdoppia" hitckockianamente"), l'altarino fetish (stile
Maniac) con gli indumenti e le scarpine di Georgia (che perde quando cade violentemente in acqua), le foto di "cronaca nera", in bianco e nero, alla mostra.
Poi, il resto, si barcamena tra dialoghi narcolettici, tensione prossima alla zero, colpi di scena banali e ben poco sorprendenti, una regia scolastica e da tv movie , sesso e sangue non pervenuti e un finale alquanto loffio e tirato via
Insomma, nulla di nuovo sotto il sole del thriller, scivola addosso senza lasciara traccia di sè
Ottima la qualità video e audio della vhs
Fox Video.