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Titolo originale: The beguiled
Anno: 1971
Genere: drammatico (colore)
Regia: Don Siegel
APPROFONDIMENTI: Licenza di titolare (titolazioni italiane stravolte)
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/03/07 DAL BENEMERITO CAESARS
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- Un film straordinario, quasi perfetto!:
Caesars, R.f.e., Smoker85 - Grande esempio di cinema:
Matalo!, Capannelle, Cotola, Daniela, Pigro, Rigoletto, Herrkinski, Paulaster, Kinodrop, Rocchiola, Enzus79, Il ferrini, Camibella, Rambo90, Anthonyvm - Davvero notevole!:
Deepred89, Stefania, Rebis, Lady, Lythops - Quello che si dice un buon film:
Galbo, Homesick, Digital, Thedude94, Gugly - Non male, dopotutto:
Pesten
Bellissimo western (soltanto come ambientazione) ben diretto e benissimo interpretato sia da Eastwood che dalle comprimarie (in primis la Page). Si racconta di un soldato nordista ferito abbandonato dai suoi oltre le linee nemiche. Sarà accolto per essere curato in un collegio femminile. Ovviamente la presenza di un uomo all'interno delle mura scatenerà le libidini sopite e la gelosia di tutte. Decisamente cupo e originale, fotografato splendidamente da Bruce Surtees, è un capolavoro poco noto.
Bellissimo e molto sottovalutato; un totale cambio di registro sia per Eastwood che per Siegel. Ottima la regia, che oltre a creare un'atmosfera oppressiva e claustrofobica riesce anche a creare diverse inquadrature abbastanza originali. Splendida anche la fotografia e intrigante e perversa la storia. Bravissimo Eastwood e ottime anche le altre attrici. Da vedere.
Incredibile vedere Eastwood assorbito dalle donne di un gineceo che se lo spolpano vivo a letto; eppure questa tragedia con abiti western raccontata come una novella di Maupassant narra proprio di questo. Visto la prima volta cento anni fa a tv Capodistria quando ero malato di "Leonite" non mi deluse perché mi avevano detto che non c'erano né duelli né messicani. Insolito per i fan di Clint che comunque in quegli anni era un eroe positivo. Stupende le atmosfere buie e gotiche. Tra i Siegel migliori di sempre.
Eastwood è un soldato nordista moribondo che trova conforto in una scuola femminile e può permettersi di scegliere tra la ragazzina sveglia, la reggente di polso e la maestrina angelica. In realtà, la partita è molto più complessa e dall'esito tutt'altro che scontato. Il soldato infatti non è un santo ma le ragazze, non importa di quale età, lo supereranno ampiamente in perfidia e tradimenti. Siegel dirige con bravura e con quell'anticonformismo intelligente che è il suo marchio di fabbrica. Dialoghi e attori di ottimo livello.
MEMORABILE: L'approccio (verbale) di Eastwood con ciascuna delle ragazze, la perfidia (e le curve) della diciasettenne, tutto il finale.
Film assai particolare diretto dal maestro Siegel, nonché una delle prime prove da protagonista per Clint Eastwood che interpreta un soldato nordista accolto in un collegio femminile. Particolarmente curate la caratterizzazione psicologica dei personaggi e la fotografia, nonché l'ambientazione. Molto personale anche la regia che si concede divagazioni oniriche dal ritmo lento; piuttosto "legnoso" e non molto espressivo il protagonista.
Inusuale film di Don Siegel, difficilmente ascrivibile ad un genere specifico, che dimostra di non essere un semplice regista di genere ma di saper anche girare pellicole più complesse e mature con una particolare attenzione alla psicologia dei personaggi che è curata e non banale. La storia è molto interessante ed intrigante e riesce gradualmente a coinvolgere lo spettatore, la regia è notevole tanto è condita da tecnica pregevole ed il resto della confezione di buon livello. Da riscoprire.
Guerra civile americana: soldato nordista ferito viene accolto e curato in un collegio femminile sudista. Il disgraziato pensa di essere cascato bene, dato che è l'unico gallo del pollaio ed infatti non tarda a suscitare appetiti e voglie più o meno confessate, ma le cose non andranno secondo le sue previsioni. Gran bel film, sottovalutato al suo tempo, si è imposto a distanza per originalità e perversa suggestione. Se il cast femminile è eccellente, Eastwood - mai così tanto bonazzo e sensuale - è un perturbante oggetto del desiderio.
MEMORABILE: La chiusura del sacco, con il chiacchericcio femminile in sottofondo
Sorprendente (e un po' atipico, nella filmografia del grande Don Siegel) "Southern Gothic" tratto da un romanzo poco noto di Thomas Cullinan. Un film davvero molto bello, superbamente girato, ma da troppo tempo sottovalutato (non si contano gli anni in cui non si vede più neppure in TV, almeno quella italiana), permeato da un erotismo morboso, che "cova sotto la cenere" in un collegio femminile del Deep South, dove frustrazioni, isterie e gelosie condurranno all'ineluttabile finale. Un capolavoro misconosciuto, da recuperare assolutamente.
La storia del soldato nordista ferito e ricoverato in un collegio femminile è quella di un'umanità in prigione: tutti i personaggi (perfino gli animali) vivono in una "gabbia" più o meno voluta, nella quale stabiliscono un proprio adattamento darwiniano e dalla quale è impossibile uscire nonostante le aspirazioni o le possibilità. E in questa gabbia si scatena, come nella lorchiana "Casa di Bernarda Alba", l'incendio erotico che da vitalista diviene distruttivo. Un grande film (con un gran cast), incalzante nella sua claustrofobia psicologica.
E' un film di guerra. La guerra civile fuori, la guerra dentro le mura del collegio: guerra tra Jonathan e Martha, tra Martha e le sue allieve, tra la libertà dell'eros e il cilicio del perbenismo, tra la vita e la morte. Film di guerra girato come una fiaba gotica: Jonathan è un carnale fantasma quando si aggira nottetempo per le stanze, tra fruscii, sussurri, tende che svolazzano... Storia costellata di rimandi all'iconografia cristiana, orge oniriche che sembrano Deposizioni dalla Santa Croce. Puritano, eppure pagano come il mito crudele delle Baccanti. Strano film, poliedrico, bellissimo.
MEMORABILE: L'amputazione della gamba col seghetto: agghiacciante, altro che "Misery"!
Don Siegel HA DIRETTO ANCHE...
Si parte col classico Clint pistolero che finisce per essere preso in cura in un collegio di fanciulle timorate di Dio, in cui crede di poter fare ciò che vuole con qualche languidezza e qualche bacio ben distribuito. Purtroppo per lui le cose andranno molto diversamente. Con momenti ai limiti dell'horror, questa pellicola tiene lo spettatore ben attento grazie ai continui colpi di scena. Ottime interpretazioni del cast pur privo (Eastwood a parte) di nomi eclatanti. Da rispolverare.
MEMORABILE: L'operazione alla gamba.
Film scabroso, dionisiaco, che affonda la mani nel puritanesimo americano senza reticenze e con un'audacia visiva che destabilizza e inquieta. Gli uomini non ci fanno una gran figura, e anche se la misoginia galoppa, non si perdere mai di vista il piano di realtà. Reminiscenze serradoriane nella caratterizzazione del turgido gineceo, un acqua cheta che attende l'insorgere di un priapesco leviatano da sbranare e distruggere. Splendido l'incipit fiabesco, con l'incontro tra la bambina e "il lupo". Lo stolido Eastwood non era nel casting dei desideri, ma svolge comunque un servizio egregio.
Quell’incipit gotico-fiabesco annuncia che si sta per entrare in un antro di streghe ove prurigini, nevrosi, fobie e perversioni si ridestano all’improvvisa venuta dell’unica presenza maschile. Il vincolo dell’unità di luogo sviluppa la vis dramatica degli interpreti – in particolare Eastwood, nel personaggio forse più ottuso e spregevole della sua carriera; ma anche le figure femminili sono ben caratterizzate – e le loro dinamiche, nonché significati prolettici (i funghi), flashbacks e sovrapposizioni oniriche inserite con finezze d’autore da parte di un regista valente e versatile.
MEMORABILE: Il bacio sulla bocca alla bambina; l’amputazione della gamba; l’invito a cena.
Il gemellaggio Siegel/Eastwood dà sempre ottimi frutti. Guerra civile americana. Un bel caporale ferito, un po'canaglia, accolto in un morigerato collegio femminile al confine nemico, pagherà un prezzo che va ben oltre le sue colpe. Clint nel suo splendore fisico è perfetto per la parte del conteso oggetto del desiderio. Sempre eccelsa la Page.
MEMORABILE: L'incubo reale del "mattino dopo".
Film forse poco conosciuto, ma chi se lo perde compie un peccato mortale. Siegel usa il teatro bellico della guerra civile americana come scusa per creare una storia torbida, ambientata in un collegio femminile nel quale un soldato nordista intrattiene relazioni illecite con galline vecchie e ruspanti pollastrelle. Un film fantastico, con un cast superlativo che trova un protagonista efficace nella sua follia ma anche delle controparti eccellenti, a cominciare dalla Page (splendidamente doppiata dalla Simoneschi).
MEMORABILE: L'amputazione; La cena.
Già noto ai tempi per film post leoniani in cui diede prova di un'ottima presenza sullo schermo, Eastwood torna nel periodo della guerra di secessione nei panni del caporale McBarney che, accolto ferito in un collegio femminile per apparente carità cristiana, si ritroverà in una realtà terribile. Siegel ricorre a tutto il suo (validissimo) mestiere per raccontare una storia angosciante trattando lo spettatore come impotente testimone. Opera cupa, amara, senza speranza, che scava a fondo nella personalità dei protagonisti. Molto buono.
Film che patisce un ritmo talvolta meditabondo, riscattato tuttavia da una storia che progressivamente si fa sempre più torbida, con una tensione strisciante che deflagrerà in sequenze raggelanti. Tra gli interpreti non posso certo dire di aver gradito Eastwood (appare fin troppo remissivo), semmai è da lodare sperticatamente Geraldine Page (doppiata magistralmente dalla Simoneschi). Concorrono a renderlo gradevole le angoscianti musiche di Schifrin e la bucolica ancorché claustrofobica location del collegio.
Un eccellente esempare di cinema '70s che regge ancora benissimo oggi, costruito con intelligenza e che si lascia seguire senza mai cadute d'interesse o attenzione, nonostante un ritmo all'apparenza dilatato; Siegel conferma di avere un gusto per il racconto non comune, coadiuvato anche stavolta da un Eastwood convincente e mai sopra le righe. Ben scelto anche il cast femminile e credibili ricostruzione storica e location sudista; tra tensioni erotiche e sottili giochi psicologici, rimane impresso come un grande esempio di cinema.
Soldato nordista trova rifugio in un collegio di donne durante la guerra di Secessione. Approccio caritatevole che però (il bacio sulle labbra alla bambina) ci fa scendere sùbito in un mondo chiuso e torbido, tra fantasie represse e rivincite da ricordi violenti. Siegel scava nelle psicologie femminili (l’uomo al contrario si lascia ingannare ragiona solo con la pistola in mano) e costruisce la gabbia perfetta. Ottimi i rimandi dei flashback e il piccolo tocco horror durante la mutilazione.
MEMORABILE: Il passaggio dal b/n al colore alla prima scena; Il sogno del rapporto a tre della direttrice.
Buonissima idea cinematografica messa in scena da Siegel che, aiutato da due ottimi interpreti quali Eastwood e la Page, realizza un film intrigante e misterioso. Il desiderio d'amore della maggior parte delle donne presenti nel collegio contrasta con la situazione (la Guerra di Secessione sullo sfondo): il protagonista è uno yankee e quindi un nemico. Buone prove delle giovani attrici presenti nel cast; nella norma, senza picchi altissimi, la regia e la fotografia. Buon film, nel complesso.
Darleen Carr HA RECITATO ANCHE IN...
Vero protagonista di questo dramma è l'eros scatenato da un soldato in fuga accolto presso un educandato femminile a sua volta vittima di un moralismo puritano e formale all'eccesso. L'ascendenza letteraria permette a Siegel di provarsi in un mix di generi che rendono il film estremamente moderno e conturbante, specie nella caratterizzazione dell'animo femminile (con una venatura di misoginia). Il "malcapitato" protagonista è ben disegnato nella sua ruvida sensualità e "ingenua" spregiudicatezza. Nulla a che vedere col pallido remake della Coppola.
MEMORABILE: I meccanismi di seduzione del caporale; L'amputazione della gamba; Il paniere dei funghi; Il sacco chiuso con le regole del cucito.
Mescolando gotico sudista e tragedia greca Siegel ci offre una superba analisi delle dinamiche che regolano i rapporti tra uomo e donna. Pur rinunciando quasi totalmente alle scene d’azione, riesce a creare una crescente tensione culminante nel magistrale finale che metaforicamente segna la castrazione del maschio. Tra Baby Jane e Carlotta ricorda a tratti i thriller gotici di Aldrich. Clint dismette poncho e cappello e si dimostra un attore più raffinato del previsto. Snobbato all’epoca dell’uscita, merita oggi una piena rivalutazione.
MEMORABILE: I flashback usati per svelare le menzogne dei protagonisti; Il bacio di Eastwood alla piccola Amy; Lo straccio al cancello posizionato a tradimento.
Titolo italico fuorviante: in realtà il film è duro, crudo e oscuro. Un andamente lento, per non dire onirico, lo fa sembrare più lungo di quello che effettivamente è, ma nonostante questo tipo di svolgimento ci sono un sacco di "avvenimenti" e tutti puntano a mostrare la sconfitta umana: bugie, sotterfugi, razzismo, retorica, tradimento, odio, vendetta, violenza. Non sembra, ma è un film forte, basato su una storia sì semplice ma che se ci si sofferma risulta spaventosa. Clint è secondario, la situazione è la protagonista.
MEMORABILE: Il bacio iniziale, tosto da vedere in tempi moderni dove certe situazioni son ben diverse da come erano un tempo; La "cura" della gamba rotta.
Grande esempio di cinema. Un soldato nordista ferito viene accolto in un collegio femminile del Sud degli Stati Uniti. Sorta di storia gotica, che merita apprezzamenti per quanto concerne la sceneggiatura e per l'evoluzione della storia. Si raggiungono anche alti picchi di suspense e tensione. Clint Eastwood in una delle sue migliori interpretazioni. Da vedere.
Quasi mezzo secolo prima di Hateful eight usciva questo straordinario kammerspiel d'ambientazione western dal finale sanguinario e vendicativo. Qui però non è una donna ad essere circondata da uomini ma il contrario: il malcapitato è nientemeno che Clint Eastwood, che dopo cinque minuti di film già bacia in bocca una dodicenne. È la prima di una serie di torbide sorprese rivelate con sapiente parsimonia. Ognuna delle protagoniste pare rappresentare un'età della donna e il soldato, dapprima spavaldo, ne viene totalmente risucchiato. Imperdibile.
Un caporale nordista ferito trova riparo in un collegio femminile sudista nel quale sconvolgerà le anime candide che vi albergano. Interessante noir per la coppia fortunata Spiegel/Eastwood, quest'ultimo nell'insolita veste di rubacuori doppio (anzi triplo) giochista. Molto ben congegnato e recitato il progressivo ambientamento del rifugiato che attrae una ad una tutte le ragazze della scuola, fino a rimanerne drammaticamente vittima. Non poche scene audaci per l'epoca.
Regia atipica di Siegel, sofisticata con elementi inquietanti che strisciano al di sotto di una prima parte apparentemente innocua e quasi grottesca (per come il soldato Jonathan sembra "intortarsi" tutte le sudiste). Poi arriva l'ultima mezz'ora: tesa, piena di rovesciamenti di situazione e a dir poco lugubre. Eastwood regala una interpretazione ottima, lontana dai suoi canoni, ma il cast femminile gli è sopra di una spanna (su tutte la piccola Amy, da dolce a diabolica in poche inquadrature). Belli i brevi flashback rivelatori.
Il grande Siegel dirige Eastwood in un atipico e torbido scontro fra i sessi, fra moralismo asfissiante di stampo religioso, torbidi segreti, opportunismo maschilista e agghiacciante rivalsa femminile. La lenta transizione di Jonathan da soldatino coccolato e approfittatore a oggetto del desiderio malato delle represse "concubine" e vittima della loro gelosia, è declinata secondo toni quasi orrorifici, che portano la seconda parte su terreni degni di Baby Jane e del successivo Misery. Eccellente Geraldine Page in un ruolo sfaccettato e inquietantemente ambiguo. Spiazzante il finale.
MEMORABILE: L'incesto fra la Page e il fratello; I flashback che dimostrano le bugie di Eastwood in stile La settima donna; La terrificante operazione; La cena.
Soffuso, ambiguo, gotico e infine feroce; la vicenda si può riassumere per ellissi descrittive, oppure si può sottolineare l'ambiente claustrofobico che fa esplodere le pulsioni sopite che non porteranno a gesti di altruismo ma a odio e vendetta per la scoperta del tradimento; Eastwood, affascinante e spregevole, è attorniato da un coro di fanciulle e direttrice inesorabili e determinate; non si salva nessuna, ognuna persegue il proprio obiettivo e non ci sarà nessuna pietà. Musiche ipnotiche e bianco e nero ad inizio e fine pellicola disegnano una favola nera da riscoprire.
MEMORABILE: L' amputazione preceduta dal sollevamento del soldato sul tavolo che ricorda l'iconografia del Cristo morto; La prima cena e l'ultima.
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- Presentato al festival di Cannes The Beguiled di Sofia Coppola, che uscirà in Italia con il titolo L’inganno.
E' il remake de La notte brava del soldato Jonathan, con Colin Farrell nel ruolo che fu di Clint, mentre nel gineceo figurano Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fanning. - Uno dei film da me più attesi (uno dei miei cult movie rifatto da una delle registe che amo di più in assoluto, miscela esplosiva di spasmodica attesa)
Se ne era già parlato a inizio post...Ultima modifica: 25/05/17 13:25 da Buiomega71 - Daniela ebbe a dire:
Presentato al festival di Cannes The Beguiled di Sofia Coppola, che uscirà in Italia con il titolo L’inganno.
E' il remake de La notte brava del soldato Jonathan, con Colin Farrell nel ruolo che fu di Clint, mentre nel gineceo figurano Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fanning.
Mah... Altro remake di cui, personalmente, non sentivo il bisogno. Essendo per me il film di Siegel bellissimo, dubito che la Coppola riesca ad avvicinarsi a tali vette artistiche. Comunque bisognerà vedere, magari mi sbaglio. - Il DVD della Cult Media è il benvenuto soprattutto per la scarsa visibilità del film in questione, che ormai non passa più neanche in televisione da tempo immemore. Anzi scommetto che in TV vedremo prima il remake di Sofia Coppola, piuttosto che la riproposta del classico di Siegel-Eastwood.
In ogni caso si tratta di un prodotto di discreta fattura con un video abbastanza pulito e nitido. Il film non è stato restaurato come confermato dalle piccole imperfezioni sparse qua e la, ma la base di partenza è piuttosto buona ed i difetti non disturbano più di tanto la visione. Il livello qualitativo è comunque diseguale ed alterna scene più dettagliate e pulite ad altre meno incisive in cui sono anche più evidenti i difetti succitati. Il meglio si ha negli esterni che esaltano al meglio la fotografia di Bruce Surtees dai colori accessi ed intensi. Mentre in alcune scene in interno l'immagine appare a tratti più sgranata e scura. L'audio italiano 5.1 è pulito e non troppo basso.
L'unico neo che mi sento di segnalare è che la copia da me acquistata dopo un paio di visioni si è messa fare i capricci presentando dei difetti nella visione del disco con lievi saltini audio-video in un paio di punti. Ho riacquistato il medesimo prodotto che visionato non ha dato problemi, ma rivisto recentemente dopo qualche anno dall'acquisto ha di nuovo mostrato qualche piccolo accenno dei difetti succitati. - Credo sia l'ipotesi più plausibile, in quanto quando lo sostituito il gestore del negozio mi ha detto che anche un altro cliente aveva lamentato un difetto del genere sullo stesso titolo. Però non mi è mai successo con nessun altro film. Speriamo in una riedizione magari in bluray !!!!
- Buono, ma la Coppola, devo dire, ha saputo riattualizzarlo al meglio, rendendolo più veloce e preciso.
Bene gli attori (Eastwood fa un personaggio pure un pò ambiguo), buona l'atmosfera favolistica, ma un pochino magari il peso degli anni il film lo sente.
Siegel, con lo stesso attore, ha anche fatto di meglio. - Alla puntata della trasmissione radiofonica "Holliwood party" dedicata a questo film, Steve Della Casa ha detto che il ruolo del protagonista avrebbe dovuto andare a Steve McQueen, il quale rifiutò dicendo che non avrebbe mai potuto recitare in una pellicola nella quale avrebbe dovuto apparire in molte scene senza una gamba.
