La ragazza alla pari - Film (1976)

La ragazza alla pari è tal Domenica: una bergamasca dal fisico perfetto (e dal volto incantevole) che ha come unico difetto il parlare dialetto (veneto!!!). La giovane, in quel di Roma, casca tra le mani di due ricchi spilorci che (sub)affittano ai loro vicini (chi più, chi meno sporcaccioni) la bella fanciulla. Dalla ingenuità alla furbizia: Domenica si arrampica su, nella scala sociale, concupendo uomini politici. Bistrattato ovunque, il film di Guerrini è parecchio audace, pur se poco credibile nel tratteggio di psicologie solo abbozzate...

Commedia erotica con un gran numero di belle ragazze ma permeata di un umorismo davvero imbarazzante. Un paio di momenti eleganti a livello di regìa ci sono anche, ma prevale nettamente il lato buzzurro, ed il fatto che la Guida sia doppiata in veneto ma venga "dalla Val Brembana" dice già molto sulla cura con cui venne confezionato questo piccolo film. Il regista appare in un cameo mentre esce dal cinema, litigando con Giuffré.

Diciassettenne si trasferisce dalla Val Brembana a Roma per fare la ragazza alla pari presso una famiglia medio-borghese dove, una volta arrivata, sarà contesa dal palazzo. Alla fine non sarà così ingenua come tutti credono. Farsa assai modesta che poggia tutto il suo poco valore sull'allora stella nascente Gloria Guida, senza però riuscire a essere né sexy né divertente (un po' salva la baracca Giuffré, ma fa quel che può). Guerrini tenta di dare qualche pretesa, ma l'aria è quella dell'ennesima rimasticatura del genere scollacciato.

Valido film tra la commedia e l'erotico (anche se vediamo più che altro timidi nudi) ben riuscito, girato da Mino Guerrini autore anche dell'ottimo Gangsters 70. Perfetta la scelta di Gloria Guida come attrice principale, molto bene anche il resto del cast che vede tra gli altri Oreste Lionello e Carlo Giuffrè. Oltre all'erotismo ci sono anche simpatiche scene comiche come quella della riunione di condominio che si tramuta in rissa. Vedibile.

Sulla carta dovrebbe essere una commedia sexy come tante altre girate in quel periodo. In realtà è solo una misera farsa priva di qualunque carica erotica e costituita da una sequela di siparietti sedicenti comici che non fanno mai né ridere né sorridere, se non in un paio di situazioni surreali, come la fuga della scimmia nel cinema. Una sceneggiatura sconclusionata e una regia distratta sprecano sia il notevole parterre femminile, in primis la Guida nel pieno del suo fulgore ma anche la Persichetti e la Webley non sono male, sia validi attori come Giuffrè, Lionello e Crocitti.