Le mie università - Film (1941)

Recatosi a Kazan per studiare, Alesa conoscerà la dura scuola dello sfruttamento operaio, dal quale prenderà le mosse il suo impegno politico ed intellettuale. Capitolo finale della trilogia sul giovane Gor'kij, il meno riuscito e quello in cui lo stile epico-umanistico, che Donskoj era mirabimente riuscito a gestire nei due precedenti episodi, si fa più rigonfio e, se non agiografico, certamente poco fluido. Ne risulta paradossalmente un minor coinvolgimento emotivo, laddove la materia lo avrebbe richiesto. Non intacca il valore complessivo dell'opera.

Chiude in calando la trilogia di Gorki: dopo la poetica infanzia e la vivace prima adolescenza, ecco una giovinezza in cui il duro lavoro (la vera università della vita!) è base dell’impegno politico dello scrittore. Ma gli autori sono interessati più a spiegare i processi di formazione del pensiero che non a renderli vera materia viva. Così, a parte qualche bello sprazzo, il film ristagna in dettagli aneddotici e agiografici, dilungandosi confusamente sulle angherie nel panificio e tirando via su altri passaggi (il tentato suicidio).