Palma d'oro a Cannes nel 1964, questa gemma di Jacques Demy è un film interamente cantato (ma non ballato). La storia è semplicissima: l'amore contrastato tra la bella ombrellaia Geneviève e il meccanico Guy, che sul più bello riceve la chiamata dell'esercito... Le musiche di Michel Legrand sono memorabili e fanno evidentemente la parte del leone, ma anche le scenografie pittoriche che servono a rendere le emozioni dei protagonisti non si dimenticano facilmente. Insomma un film straordinario: la grandezza delle cose semplici, del resto, funziona dai tempi di Giulietta e Romeo. Da vedere.
MEMORABILE: Il flashback raccontato da Roland Cassard.
Coloratissimo melò in musica di Demy, con una Deneuve deliziosa. Tutti cantano, un po' leziosamente, su musiche però molto belle, e la convenzionalità della trama (cosa avrebbe fatto Matarazzo con uno spunto del genere?) è riscattata, oltre che appunto dal lavoro di Legrand, dalla raffinatezza della messa in scena. Persino Castelnuovo fa la sua figura. Adorato da John Woo (!!)
Mi avessero detto che il mitico uomo della staccionata (Nino Castelnuovo) fu interprete di un musical con la Deneuve non ci avrei mai creduto. Eppure è successo in questa produzione francese del '63, un tentativo di coniugare un genere ultra popolare con la sensibilita tutta europea del far cinema. Il risultato è lusinghiero, perchè Demy racconta una fiaba con leggerezza ed eleganza. In un film solo cantato (attori tutti doppiati) gran parte del lavoro lo svolge la colonna sonora (Michel Legrand) con esiti solo in parte apprezzabili.
Splendida la sequenza di apertura, della quale probabilmente si ricorderà la Pixar per la realizzazione de L'ombrello blu, con l'inquadratura dall'alto dei vari parapioggia che si muovono. Il seguito però non riesce a mantenersi sui livelli dell'incipit e ci ritroviamo dalle parti del solito dramma con la particolarità del fatto che tutto è cantato (ma non ballato). Buona la resa attoriale e la realizzazione tecnica del bravo Demy. Un lavoro da conoscere.
L'ombrellaia Geneviève e il meccanico Guy si amano teneramente e progettano di sposarsi ma lui viene richiamato sotto le armi per la guerra d'Algeria e lei, rimasta sola, scopre di essere incinta... Una storia tenera e drammatica, dall'epilogo segnato dalla struggente malinconia delle occasioni perdute, narrata attraverso un originale esperimento di musical europeo interamente cantato che è anche una vera festa per gli occhi, con un tripudio di colori che satura ogni inquadratura. Delicate le musiche di Michel Legrand, splendida la fotografia di Jean Rabier, adeguati gli interpreti.
MEMORABILE: I titoli di testa; I colori pastello del negozio e dell'appartamento della zia di Guy; Il breve incontro durante la nevicata
Musical cantato ma non ballato che Demy mette in scena in un modo praticamente perfetto in cui nulla è lasciato al caso: nemmeno i vestiti dei personaggi i cui colori spesso fanno pendant con gli ambienti. Non c'è una cosa fuori posto. Il tema musicale principale è molto bello e non si dimentica. La storia d'amore è semplice, per certi versi classica e triste, molto triste. Ma in tale semplicità non mancano riflessioni brevi, ma profonde e riuscite su temi importanti: la guerra, il materialismo, la labilità del sentimento amoroso. La Deneuve è una delizia. Da vedere più e più volte.
MEMORABILE: L'Ultimo, gelido (in tutti i sensi) incontro tra Guy e Genevieve.
Coppia di fidanzati si deve separare causa chiamata alle armi. Film cantato a forte rischio di stucchevolezza che, grazie alle musiche e a qualche discreta idea registica, mantiene la sua coerenza fino alla fine. La storia d’amore è abbellita dai cromatismi di una fotografia brillante, anche se si respira un’aura di morte (la zia, la guerra) e di malinconia. Nella favola senza lieto fine la giovanissima Deneuve è meglio nella prima parte; a Castelnuovo basta la fisiognomica da garçon francese.
MEMORABILE: I titoli di testa con gli ombrelli; L’addio in stazione; Il carnevale all’esterno del negozio; La corona sulla testa.
Jacques Demy HA DIRETTO ANCHE...
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Forse come titolo della scheda sarebbe più opportuno usare quello originale. Non mi risulta, ma potreri sbagliare, che sia mai girato in italia (ne in sala, ne in dvd, ne in tv) col titolo "I parapioggia di Cherburg".
DiscussioneZender • 5/10/12 14:01 Capo scrivano - 47839 interventi
Non saprei, su internet ci sono pagine e pagine iun cui si cita questo titolo, a partire dalla colonna sonora a quanto pare... Necessiterebbe un'ulteriore indagine, in effetti.
Caesars ebbe a dire: Forse come titolo della scheda sarebbe più opportuno usare quello originale. Non mi risulta, ma potreri sbagliare, che sia mai girato in italia (ne in sala, ne in dvd, ne in tv) col titolo "I parapioggia di Cherburg".
In effetti il titolo in italiano è solo la traduzione. Il film ha circolato in Italia col titolo originale. Forse è opportuno mettere in grande il titolo originale e, in Note: In italiano: "I parapioggia di Cherbourg" o "Gli ombrelli di Cherbourg".
DiscussioneZender • 23/12/17 12:08 Capo scrivano - 47839 interventi
Ma siamo certi che non ha mai circolato in Italia nemmeno in tv col titolo italiano?
Zender ebbe a dire: Ma siamo certi che non ha mai circolato in Italia nemmeno in tv col titolo italiano?
Personalmente mai sentito. Il film è famoso col titolo originale (molto musicale, peraltro), ma non posso giurare che per tv non sia mai passato col titolo tradotto. Lo credo inverosimile, ma non ne posso avere certezza.
Se non erro, dopo ricerchina, il titolo in italiano si trova solo per il disco. Oserei dire che siamo l'unico sito di cinema che lo chiama col titolo nell'idioma di Dante.
Galbo ebbe a dire: Vorrei chiedere a chi ha visto il film se il DVD francese (su Amazon è disponibile solo quello) ha i sottotitoli in italiano.... Mi spiace, ma non saprei dire se il dvd francese abbia o meno sub italici.
DiscussioneZender • 23/12/17 17:45 Capo scrivano - 47839 interventi