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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Uno dei grandi capolavori di Kubrick, in cui si respirano sentimenti fortissimi e l'abilità registica procede di pari passo con una sceneggiatura studiata nei dettagli. Lo stile di Kubrick è essenziale, rigoroso e anche i lunghi piani sequenza girati all'interno delle case (grazie a pareti forate che permettono di passare dall'interno dall’interno all'esterno delle stanze senza passare attraverso le porte) non sono mai pretenziosi o plateali come in un qualsiasi De Palma. Scenografie sfarzose e particolareggiate vengono esaltate da una fotografia sublime, come abbiamo modo di vedere nell'indimenticabile prologo, la parte in cui Peter Sellers ha modo di mettere...Leggi tutto in luce la sua grandezza interpretativa (non per niente Kubrick costruirà su di lui IL DOTTOR STRANAMORE). La storia poi non è così semplice come potrebbe apparire a prima vista e nasconde numerose sfumature nonché notazioni di carattere puramente giallistico. James Mason è bravo ma non fa gridare al miracolo (troppo imbolsito), tanto è vero che prima Shelley Winters poi Peter Sellers gli rubano ampiamente la scena, mentre quando compare la splendida Lolita del titolo gli occhi sono solo per lei e lo spettatore diventa inevitabilmente complice dei perfidi raggiri operati ai danni del patrigno. C'è qualche appesantimento evitabile e non sempre il montaggio vi può porre rimedio, comunque le qualità che vanno riconosciute a questa pellicola sono assolutamente superiori ai difetti e LOLITA rimarrà sempre un caposaldo nella storia del cinema, anche solo per la scabrosità dell'argomento trattato (ai limiti della pedofilia). Kubrick riesce a dare ai suoi personaggi uno spessore straordinario e in due ore riesce ad abbracciarne lunghi periodi di vita senza apparire forzata. Da Oscar.

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Xamini 26/03/07 01:49 - 1255 commenti

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La Lolita di Kubrick non ha certamente i dodici anni di quella di Nabokov ma è capace di tutta la carica seduttiva dell'adolescenza. E il film è tutto su quest'ossessivo rapporto amoroso (che pare quasi platonico, non fosse per i sottintesi, rimasti tali a causa della censura) tra l'uomo maturo e il bocciolo di rosa appena colto o, più in là ancora, tra un desiderio e la sua impossibilità. Il travaglio del dramma vive tutti i sentimenti possibili e Kubrick riesce a trasmetterli benissimo: disperazione, passione, gelosia, delusione, rabbia, odio. Da vedere.
MEMORABILE: La scenografia della scena d'apertura (e chiusura)

B. Legnani 9/08/07 15:23 - 5544 commenti

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Non l'ho trovato immenso, un poco sotto molti altri di Stanley Kubrick, che invece adoro (2001, Barry Lindon, Stranamore). Il personaggio di Quilty, che nel film pesa molto di più rispetto a quanto accade nel libro di Nabokov, al di là di un grande Peter Sellers, l'ho trovato fregolisticamente grottesco, e questa aura di non-credibilità mi è parso si riverberasse sul resto della trama. Davvero fantastica, invece, Sue Lyon.

Ciavazzaro 14/07/08 12:07 - 4770 commenti

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Davvero niente male. Molto morboso per l'epoca. Kubrick descrive la relazione tra un professore (il bravo Mason) e una ragazzina (la fascinosa Lyon). Grande prova d'attrice per Shelley Winters madre della ragazza. C'è anche Peter Sellers. Da vedere assolutamente.
MEMORABILE: Il leccalecca di Lolita.

Matalo! 16/09/08 10:16 - 1378 commenti

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Non all'altezza dei capolavori ma un film con dei momenti risolti sagacemente. Certo non si poteva ridurre la fulminante bellezza sarcastica del romanzo di Nabokov ma lo sviluppo del personaggio di Quilty è tutto kubrickiano e James Mason, con la sua recitazione compassata, fornisce il giusto effetto per un uomo ipocrita il cui scudo culturale e le maniere eleganti facilitano la discesa. Un bel film, comunque con una grande fotografia.
MEMORABILE: Sellers che fa il professor Zenf.

Deepred89 18/10/08 20:20 - 3716 commenti

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Film notevole ma non tra i capolavori del regista. Molti elementi sono straordinari ma non manca qualche piccolo difetto, come l'eccessiva durata e qualche lungaggine decisamente evitabile. Per il resto un film intenso, amaro ed intrigante. Memorabili tutti i personaggi, interpretati da un gran cast (ottimo in particolare Peter Sellers in un ruolo apparentemente secondario) e magistrale come al solito la regia: degni di nota soprattutto alcuni lunghi piani sequenza.

Pigro 24/01/09 09:51 - 9688 commenti

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Serio professore si innamora di una ragazzina provocante e ne sposa la madre per starle vicino. Dal celebre romanzo di Nabokov, Kubrick crea un film in cui mescola allusioni morbose ad una buona dose di ironia, che allontana la storia dall'erotismo, facendola ripiombare nel grottesco di un'infatuazione semplicemente ridicola, che porta a conseguenze ancor più assurde. Il risultato è il ritratto di una borghesia che si dibatte con ipocrisia in un gioco delle parti vano e sterile. Ottimo film con ottimi attori.

Renato 4/04/09 01:44 - 1648 commenti

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Non tra i miei preferiti del regista, ma così averne. Uno dei rari punti a favore di un sistema censorio (direi l'unico) è che obbliga spesso ai mezzi toni, rende necessario suggerire anziché mostrare. E questo nel cinema funziona quasi sempre molto bene, specialmente quando il tema è così delicato. Kubrick stava affinando il suo splendido stile in modo definitivo, anche se -a mio avviso- qui lasciava al pur grande Peter Sellers troppa libertà nel tratteggiare il suo personaggio.

Caesars 22/06/09 09:29 - 3801 commenti

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Buon film, ma non appartiene alla cerchia dei film di Kubrick che preferisco. La mano del regista c'è e si vede, le interpretazioni sono tutte più che valide (e Sue Lyon è una Lolita perfetta), ma è proprio la storia stessa che non riesce a entusiasmarmi più di tanto. Siamo comunque di fronte ad un prodotto che ogni amante del buon cinema deve conoscere. Diciamo 3 pallini e mezzo.

Daniela 14/07/09 14:25 - 12684 commenti

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Obbligato a far crescere di qualche anno la sua Lolita per questioni di censura, Kubrick preme sul pedale del grottesco, così da spostare il fulcro del film dall'ossessione amorosa di Humbert Humbert per la figlioccia al dualismo fra lo stesso Humbert e Quilty (non a caso il film si apre con la resa dei conti fra i due contendenti, che nel romanzo avviene alla fine). Ne risulta un'opera personale, di gran classe, anche grazie all'eccellente cast: bravi Mason e Sue Lyon, straordinari la strabordante Winters e il proteiforme Sellers.
MEMORABILE: I vicini consolano il fresco vedovo; Lo stacco musicale subito dopo una battuta di Lolita, mentre è in macchina con il patrigno

Capannelle 28/08/09 21:53 - 4417 commenti

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Deliziosa la prima parte con gli intrecci (e i turbamenti) che si creano attorno al professor Humbert e quella musichetta maliziosa che fa da sottofondo alla presenza di Lolita. Non da meno le manovre insistenti della Winters. Meno coinvolgente la seconda dove è la follia intellettuale a prendere il sopravvento. Ma rimane un film alla Kubrick, dissacrante e rivelatore. Notevole.

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Tomslick 21/02/10 14:51 - 205 commenti

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Per quel che riguarda la pura regia, Kubrick ha sicuramente dato di più e di meglio. Qui si limita (?) alla "semplice" direzione d'attori (su tutti un defilato ma fenomenale Peter Sellers) e alla conduzione della storia sul doppio binario drammatica ossessione/ironiche situazioni. Il regista è bravissimo poi a dar corpo, sottilmente ma prepotentemente, alle pulsioni sessuali che pervadono tutto il film: esse viaggiano sottotraccia ma sono evidentissime e per il periodo (primissimi '60) davvero non si poteva fare di meglio. Pregevole.

Il koreano 7/03/10 14:42 - 44 commenti

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Ciò che colpisce di più quest'opera è il continuo crescendo autodistruttivo che un personaggio come Lolita riesce ad innescare in un figuro apparentemente quieto come James Mason, risucchiato in un vortice di inquietudine e cecità che solo una passione morbosa riesce a portare. Attuale, seppur con l'ingenuità dei tempi, non è da considerarsi uno spaccato sociale, bensì una patologica e cinica visione della vita privata di un rapporto malsano, in cui l'ossessione e la malizia di un'adolescente prevalgono sull'indipendenza del singolo individuo.
MEMORABILE: La scena in cui Mason, in lacrime per la gioia, legge la lettera/confessione lasciata dalla Winters nella camera della figlioletta.

Undying 23/04/10 22:26 - 3807 commenti

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Da un lato pudicizia, genuinità, innocenza; dall'altro degradazione, morbosità, desiderio: un dualismo crudele e costretto a convivere nella realtà dei due protagonisti, due anime in pena, tormentate dai legami del dogma e della (in)coscienza. Se sia più discutibile il ruolo dell'ingenua (ingenua?) ninfetta o quello del patologico (patologico?) seduttore non è fondamentale, nell'ottica di una narrazione diretta e volutamente controcorrente, adottata da Kubrick in perfetta sintonia con la fonte letteraria, e con la convincente personificazione caratteriale resa da interpreti in stato di grazia.

Smoker85 21/07/10 23:34 - 487 commenti

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Opera ironica e malinconica. Il prof. Humbert è un personaggio ricco di "umanità": cattivo e sornione (con la madre di Lolita), morboso e possessivo (con Lolita), deluso e sconfitto in un rapporto che finisce col catturarlo più di quanto potesse aspettarsi. Cast eccellente, a partire da James Mason e dall'esordiente Sue Lyon, passando per Shelley Winters e finendo con lo strepitoso Sellers, quasi al riscaldamento in vista del mitico Dottor Stranamore. Da non perdere.
MEMORABILE: Le facce di Hubert quando vede Lolita prima a prendere il sole in giardino e poi quando si esercita con l'hola hoop.

Rebis 29/12/10 20:12 - 2343 commenti

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Nabokov, nell'adattare il suo romanzo, scende a troppi compromessi con le convenzioni stilistiche e censorie dell'epoca: disinnesca l'erotismo, confeziona personaggi sovraeccitati privi di un centro attorno a cui orbitare. Shelley Winters è eccellente ma non ha l'intero film per farsi ammirare; Mason è piatto, troppo colpevole e vittima del suo destino; Sellers è pura maniera (oltre che doppiato in siciliano...) e la Lyon sensuale come un manichino. Kubrick dirige con misura ma è moderatamente coinvolto dalla vicenda: ne esce un ibrido noir, goffo, lungo e verboso. Il film di Lyne ha più cuore.

Nando 25/03/11 10:06 - 3820 commenti

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L'insana passione di un maturo professore verso la figliastra, tredicenne impudica e provocante, porterà a situazioni degeneranti. Inquieta narrazione della media borghesia che si avvale di un cast di alto livello e della maestria del regista inglese, sempre pronto ad evidenziare sfaccettature più o meno evidenti.

Mickes2 18/08/11 18:45 - 1670 commenti

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Un rapporto morboso ai limiti del grottesco, l’autodistruzione fisica e psichica di un uomo, un gioco a tre caratterizzato da cinismo e venature di pungente satira. Il personaggio di Quilty – splendidamente tratteggiato – è il cardine della vicenda su cui tutto ruota. Sempre formalmente elegante e tecnicamente ammirevole, Kubrick narra una vicenda prendendosi molta cura dei suoi personaggi, esaltandone i caratteri e le sfaccettature. La durata è il suo grosso limite: per ciò che vuole raccontare la pellicola risulta alle volte prolissa e verbosa.
MEMORABILE: La prima apparizione di Lolita.

Tarabas 12/09/11 15:33 - 1878 commenti

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Un impacciato e irreprensibile professore di letteratura si invaghisce di una ragazzina. Inizia un percorso di autodistruzione morale e fisica. Kubrick ammise anni dopo che i problemi di censura avevano influenzato il film molto più di quanto lui stesso avesse realizzato durante la lavorazione. In effetti, manca la componente più schiettamente sessuale, Humbert diventa un innamorato un po' folle, la componente più nera e morbosa è attenuata da molti momenti comici. Eccezionale la prova proteiforme di Sellers.

Disorder 6/02/12 10:25 - 1416 commenti

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Notevolissimo lavoro di Kubrick, che a conti fatti paga il confronto con i film successivi del regista (quasi tutti capolavori assoluti) e forse più di altri patisce la mano della censura, vista l'età. Fin dalle primissime scene si respira un'atmosfera malata, morbosa; quello del protagonista è un vero vortice di follia, una continua fuga alla ricerca di un'impossibile normalità con la sua amata Lolita. Straordinaria la prova dei protagonisti. Un film da vedere, in ogni caso.

Saintgifts 30/09/12 18:41 - 4098 commenti

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Credo sia già stato detto molto su questo cult e, visto oggi, mi soffermerei sulla descrizione della media borghesia nelle cittadine dell'America fine anni '50. Oltre ai formalismi e agli ambienti, peraltro fotografati benissimo, ciò che emerge con nitidezza sono il falso moralismo e l'ipocrisia circa le relazioni interpersonali e il sesso, naturalmente. Lo si vede chiaramente all'inizio del film, non solo in Charlotte ma anche nei sui amici e nei tanti ammiccamenti. Il professore, Quilty, Lolita (giovane) escono in un qualche modo dal gruppo.
MEMORABILE: La chiaccherata (in lingua originale) tra Quilty e il professore sulla veranda dell'albergo.

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Almicione 3/12/12 00:48 - 764 commenti

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Gran film di Kubrick il quale, al pari di come farà con Barry Lyndon, riesce a imporre alla narrazione un ritmo piuttosto lento senza comunque renderla noiosa (salvo sporadiche sequenze), anche grazie a apprezzabili momenti ironici e scherzosi. Mason, prima invaghito e poi sempre più sottomesso alla sua Lolita, appare travagliato dai propri sentimenti nei confronti della giovane ragazza, la quale, furba, riesce a fuggirgli grazie all'aiuto di Clare Quilty, interpretato da un eccezionale Sellers.
MEMORABILE: Il continuo apparire e sparire (del fumo) della sigaretta di Charlotte, che sottolinea l'assentarsi di Humbert a causa dei suoi pensieri verso Lolita.

Ryo 29/08/13 12:42 - 2169 commenti

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Un incipt accattivante che inizia con un grottesco omicidio preceduto da uno strambo dialogo, poi la storia comincia quattro anni prima. Deliziosa trasposizione del romanzo di Nabokov che ci mostra in maniera realistica, tanto da diventare opprimente anche per chi guarda il film, le morbose attenzioni di un uomo di mezz'età verso una bella adolescente. Ottime le interpretazioni di Sellers, Mason e la Winters. All'interno del patetico dramma c'è tempo pure per dei comici siparietti (uno in particolare che omaggia la commedia slapstick).
MEMORABILE: "Sto seguendo una catena di pensieri..."; Il trasformista Quincy e la prima partita a ping pong.

Edecubo 21/08/14 15:15 - 48 commenti

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Il romanzo a differenza del film è molto più erotico, ma lo scheletro della trama sta in piedi e offre la parte più drammatica al servizio dello spettatore. Aspettatevi non un film osé ma un film con una morale nascosta e una lezione di vita. A mio parere possono guardarlo tutti a patto di comprenderne i significati più intrinsechi. Mi ha colpito la differenza di età degli attori utilizzati e non percepire distanza tra la loro interpretazione nel senso più positivo. Lolita è il diminutivo di Dolores (capirete).
MEMORABILE: Gli ho dato tutto e mi sembrava di essere in paradiso.

Maxx g 5/10/14 03:23 - 636 commenti

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Due anni dopo Spartacus, Kubrick sceglie la via della commedia (ci tornerà subito dopo con Stranamore) su una vicenda che ha del torbido ma che appassiona. E visto che si tratta del 1962, era un argomento che definire tabù è assai riduttivo. Tratto dal romanzo di Nabokov (un po' prolisso) è un film da gustare, anche per l'interpretazione degli attori, compreso un mefistofelico Peter Sellers. Consiglio di optare per la versione originale.

Il ferrini 28/01/16 22:13 - 2366 commenti

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Di pochi registi si può dire che siano perfetti in qualsiasi genere decidano di affrontare; Kubrick è indubbiamente fra questi. Del romanzo, così come per Shining, resta solo la struttura portante ma tutto il resto è frutto della sua mente, delle sue visioni, che riversa in ispecie sul personaggio di Peter Sellers, il quale come nel Dr. Stranamore offre una prova di grande spessore. Shelley Winters è semplicemente indimenticabile e diventerà una vera icona, ispirando e dando luogo a varie imitazioni. Un film imprescindibile.

Fauno 13/11/16 23:14 - 2214 commenti

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I primi dieci minuti meritavano una scena splatter alla Von Trier. La storia è scorrevole, non sarebbe malvagia, ma Lolita non è rappresentativa, intraprendente, intrigante o accattivante: ha solo una pettinatura orrenda. Si salvano giusto i musi ironici che fa nella prima parte. Seller è anche un ottimo ballerino, ma il suo personaggio mi ricorda il tipo che Quinn scanna senza pietà in La strada (visto che ambedue se la vanno a cercare); ok Mason, ma se la Lyon doveva dare il nome a tutte le adolescenti imprevedibili da quel momento in poi, auguroni...
MEMORABILE: La lettera di sfratto (si fa per dire!); La posizione a pancia in giù coi piedi sollevati: la Lyon l'ha creata ed è l'unica a non stimolare l'appetito.

Paulaster 9/11/16 10:09 - 4441 commenti

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Se la ninfetta si chiama Dolores l'innamoramento parte già sotto cattivi presagi. Svolgimento fluido di gran classe visiva che pur senza morbosità dirette riesce a coinvolgere nel dramma esistenziale di Mason. Le bugìe della ragazza sono simbolo di ogni storia che conduce a un baratro. Di contorno un'eccellente Winters (specie all'inizio) e Sellers (anche solo con balletti e occhiate traverse). Il prologo toglie subito il mistero e lo avrei preferito come classica chiusura.
MEMORABILE: Il primo sguardo di Lolita; La Winters che balla il mambo; La lettera a macchina; La ripresa della recita.

Liv 19/11/16 15:14 - 237 commenti

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Pellicola per adulti che già sanno come vanno le cose: A ama B; B ama C, che gradisce ma già sta con D e così via. La vicenda è tragica e l'elemento che dovrebbe dare il suo tocco di commedia non c'è; c'è il grottesco, invece, fornito dall'istrionico Peter Sellers, che si pone su un piano tutto diverso dagli altri attori, che interpretano la loro parte ottimamente e nel modo più naturale. Ci sarebbe voluto Billy Wilder per rendere la brutta e interminabile vicenda più commestibile. Rimane un buon film ma disomogeneo nella recitazione.
MEMORABILE: Ovviamente, la fine di Quilty.

Bubobubo 2/03/19 19:30 - 1847 commenti

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Difficile dire se si sia più discettato del capolavoro di Nabokov o della personalissima rilettura kubrickiana. L'operazione cinematografica, al di là del noto soggetto, è piuttosto ambiziosa, anche e soprattutto nella gestione dei tempi: qui è particolarmente interessante l'inizio, che ci catapulta già verso il confronto decisivo del finale. Per certi versi barocco e leggermente datato, a dispetto della durata non dà però mai l'impressione di arenarsi e è forse questo il suo maggior pregio. Sue Lyon iconica.

Magi94 19/03/19 10:35 - 954 commenti

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Paragone inevitabile col successivo film di Lyne e col romanzo: mentre il remake è un tentativo sciatto e fallito di riprodurre fedelmente il libro di Nabokov, Kubrick decide con saggezza di costruire una storia diversa, certo molto simile ma non così profonda e con un senso più limitato: tutto ruota attorno al rapporto tra Humbert e Quilty, quest'ultimo con molto spazio per far scatenare Sellers e il fatto che Lolita sia sedicenne ben si sposa con la nuova trama. Regia precisa accompagnata da una fotografia magnifica, ottimo film.
MEMORABILE: Tutti i dialoghi di Humbert, personaggio diverso da quello del libro ma nondimeno molto interessante, a tratti tragicomico.

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Rocchiola 25/09/19 09:38 - 970 commenti

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Il meno esplicito tra i film di argomentazione erotica che non mostra esplicitamente alcuna scena amorosa. Kubrick personalizza il romanzo di Nabokov e lo trasforma in un grande affresco sulla provincia americana galvanizzato dalla mescolanza di generi e umori che vanno dal melodramma alla commedia nera, dal road-movie al noir. Ma è anche un film sul confronto tra Europa e America. Grande prova di Sellers, che con il suo subdolo e multiforme Quilty raffigura l’ombra minacciosa della corruzione e del potere alla base della società americana.
MEMORABILE: L’iniziale confronto tra Humbert e Quilty; La scoperta del diario; Lo psicologo; La deludente visione finale di Lolita sciatta casalinga gravida.

Enzus79 27/12/20 23:20 - 2912 commenti

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Capolavoro di Stanley Kubrick, tratto dal romanzo di Vladimir Nabokov (qui anche sceneggiatore). Sorta di commedia nera con contorni che confinano nell'equivoco e nel sottointeso. Non annoia (nonostante le due ore e passa) e anzi, coinvolge e desta interesse fino alla fine. Cast di tutto rispetto con Peter Sellers e Shelley Winters una spanna sopra gli altri. Discreta la colonna sonora.

Noodles 15/01/23 18:19 - 2247 commenti

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Non è il Kubrick più interessante perché ancora non appare il suo futuro genio registico, ma è comunque un film di grande importanza nella sua filmografia oltre che nella storia del cinema. Un film che ha consegnato all'immaginario collettivo l'adolescente provocante e le ha dato un volto, quello bellissimo di Sue Lyon, che risulta anche molto brava. C'è molto di grottesco in Peter Sellers e qualcosa di patetico in James Mason. Tutti hanno la loro perfetta caratterizzazione. Alcune scene e immagini sono entrate nel mito della celluloide. Scorre nonostante la grande durata. Buono.

Giùan 21/07/23 09:43 - 4582 commenti

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Assoluto capolavoro di barocco trasfigurante per Kubrick, il quale parte dallo scandaloso testo di Nabokov per farne un incubo precipuamente personale in cui ragione(volezza) e intellett(ualism)o cadono rovinosamente in "fallo" davanti all'istinto di piacere che la società, il tempo (ogni tempo verrebbe da dire), le proprie stesse misere frustrazioni trasformano necessariamente in peccato, volgendo ogni personaggio verso la ineludibile catastrofe. In tal senso fondamentale l'eterno ritorno (nel film) di Quilty, segugio insidioso al quale l'alter ego Mason/Humbert non può sottrarsi.
MEMORABILE: L'apparizione di Lolita/Lyon; Ogni centimetro di pellicola con Sellers; La Winters impegnata in un ruolo simile a quello de La morte corre sul fiume.
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  • Discussione Rebis • 30/12/10 12:34
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    Reduce dalla lettura del meraviglioso romanzo di Nabokov e dalla visione dei due film tratti dallo stesso non posso che concordare con quanti, alla faccia del genio, preferiscono la versione patinata di Lyne a quella rafferma di Kubrick - che per altro vanta la sceneggiatura dello stesso Nabokov... Certo erano altri tempi e bisognava stemperare le incandescenze, ma mi sembra che il film di Kubrick tradisca proprio i personaggi e la vicenda per ossequiare certe convenzioni stilistiche e censorie dell'epoca... Mentre Lyne, per quanto lezioso, ci prova davvero a tradurre in immagini gli umori e i marosi del romanzo...
  • Discussione Capannelle • 30/12/10 12:49
    Scrivano - 3539 interventi
    Mi manca la versione di Lyne e non posso quindi ancora confrontare. La cerchero' (vedo anche che e' musicata da Morricone) e ti ringrazio per lo spunto.

    Pero' se consideri l'anno 1962 questa versione e' secondo me ardita abbastanza.. quel quarto di secolo dal film di kubrick a quello di lyne pesa anche piu' di 25 anni..
  • Discussione Gestarsh99 • 30/12/10 16:33
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Reduce dalla lettura del meraviglioso romanzo di Nabokov e dalla visione dei due film tratti dallo stesso non posso che concordare con quanti, alla faccia del genio, preferiscono la versione patinata di Lyne a quella rafferma di Kubrick - che per altro vanta la sceneggiatura dello stesso Nabokov... Certo erano altri tempi e bisognava stemperare le incandescenze, ma mi sembra che il film di Kubrick tradisca proprio i personaggi e la vicenda per ossequiare certe convenzioni stilistiche e censorie dell'epoca... Mentre Lyne, per quanto lezioso, ci prova davvero a tradurre in immagini gli umori e i marosi del romanzo...


    Almeno per quanto mi riguarda, ho sempre considerato Lolita una pellicola "minore" all'interno della filmografia kubrickiana (per quello che possa significare "minore", dato che si parla sempre del prodotto di uno dei più grandi cineasti di sempre).
    Sarà stato il fatto che la storia narrata da Nabokov mal si adattava agli intenti "universali" e allo stile del regista britannico (naturalizzato) ma trovo che l'opera in sè manchi proprio di quel respiro, di quella grandeur e di quella molteplicità di letture tematiche cui l'autore ci ha da sempre abituati.

    A dirla tutta, senza rischiare di essere irriverenti, Lolita dà l'idea di un film girato da Aldrich (privo naturalmente della macabra corrosività del guarda caso coevo Che fine ha fatto Baby Jane?).

    Considerazioni personali.
  • Discussione Rebis • 30/12/10 17:06
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    Sì, è vero c'è un quarto di secolo tra i due film e quindi una notevole evoluzione dei costumi e del rappresentabile... Credo però che il difetto principale del film del '62 stia proprio nell'adattamento di Nabokov piuttosto che nella regia di Kubrick (che in fin dei conti è corretta per quanto - anche a mio avviso - poco adattata al tipo di storia e agli umori che sottende): far iniziare il film dalla fine, con la sequenza dell'omicidio, sposta radicalmente il punto di attenzione dello spettatore, piega la vicenda ad una struttura che è tipica del noir, quando in realtà la potenza del romanzo, aldilà di come l'erotismo viene declinato, sta proprio nella passione di Humbert per Lolita. Chiaro, è un puro escamotage per scavalcare la censura, ma è anche la soluzione che tende a snaturare maggiormente l'opera letteraria, dove l'omicidio era prevedibile e conseguente, mentre nel film risulta il motore del narrato. Lyne è assolutamente calligrafico e lezioso, ma almeno è chiaro che al centro del suo film c'è l'amore ossessivo e scabroso del protagonista per Lolita...

    Molto curiosa l'idea di un film alla Aldrich, non ci avevo pensato, ma devo dire che non mi suona del tutto strana...
    Ultima modifica: 30/12/10 17:11 da Rebis
  • Discussione Capannelle • 30/12/10 23:49
    Scrivano - 3539 interventi
    Detto fatto. Mi piace di piu' questa versione perche' piu' ironica e, mi dispiace dirlo, anche lo score di Morricone rappresenta un deciso passo indietro rispetto a questo. A favore di Lyne un secondo tempo con qualche guizzo in piu'.
    Come lolite beh sono entrambe brave e conturbanti a modo loro, in corrispondenza dell'epoca di riferimento.
    PS non ho letto il libro
  • Discussione Rebis • 31/12/10 13:09
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    PS non ho letto il libro

    ... è questo il discrimine caro mio ;)
    Leggilo, se ne hai voglia, è un'opera sconvolgente.

    Lyne ha avuto più coraggio, e non è solo una questione di tempi...
    Ultima modifica: 31/12/10 13:11 da Rebis
  • Musiche Lucius • 15/05/11 11:22
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale italiano:

    Ultima modifica: 11/11/15 02:04 da Lucius
  • Homevideo Gestarsh99 • 4/06/11 12:47
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Warner Home Video:

    DATI TECNICI

    * Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio 1.0 Dolby Digital: Italiano Francese Spagnolo Tedesco Portoghese
    5.1 DTS HD: Inglese
    * Sottotitoli Italiano NU Inglese NU Francese Tedesco NU Spagnolo Portoghese Olandese Svedese Norvegese Finlandese Danese
    Ultima modifica: 25/09/19 14:08 da Zender
  • Curiosità Smoker85 • 26/11/11 00:46
    Custode notturno - 82 interventi
    Per la parte di Humbert Humbert furono considerati anche Erroll Flynn (il primo a cui fu proposto il ruolo), David Niven e Laurence Olivier (che aveva lavorato con Kubrick in Spartacus), che però furono dissuasi dal partecipare dai loro agenti.

    Sue Lyon, che interpreta la protagonista, aveva 14 anni e 9 mesi alla fine delle riprese.

    Shelley Winters ebbe molto a lamentarsi inizialmente per il poco feeling con Mason e Sellers, parlando della cosa con il regista, che però non fece nulla per cambiare la situazione. L'attrice disse che durante le riprese si sentì sostanzialmente isolata ed ignorata da tutti ma successivamente, guardando il prodotto della recitazione, comprese i motivi dell'atteggiamento di Kubrick.
    Un altro motivo di scontento tra la Winters e Kubrick fu causato dal fatto che il regista aveva promesso all'attrice di consentire alla stessa di recarsi a Washington per l'insediamento di John F. Kennedy, essendo stata, per altro, tra le promotrici della sua campagna elettorale. Per motivi di clausole assicurative la cosa non fu fattibile.

    In una scena del film, Humbert, Charlotte e Lolita sono in un drive a guardare un horror: trattasi de La maschera di Frankenstein di T. Fisher del 1957.

    Le riprese si protrassero per 88 giorni.

    (le informazioni son tratte da "L'Unità Spettacolo", n.34, 30/12/1998)
  • Homevideo Rocchiola • 25/09/19 09:44
    Call center Davinotti - 1258 interventi
    Bluray spettacolare sotto il profilo video. Restaurata e proposta nel formato panoramico 1.85, l'immagine offre un nitidissimo bianco-nero pulito, luminoso e ben dettagliato. Un gran passo avanti rispetto alle precedenti versioni in DVD. L'audio italiano monofonico è chiaro e mediamente potente. N.B. Le più recenti riedizioni in BD del 2017 anche con diversa copertina utilizzano sempre questo master.
    Ultima modifica: 30/09/19 08:41 da Rocchiola