Storia di omosessuali in spiaggia. Muovendo la camera praticamente un'unica volta nell’intero film, Andy Warhol confeziona (in bianco e nero) un altro prodotto fuori dagli schemi. Tenendo l'immagine fissa su di un bel ragazzo disteso sulla spiaggia, Warhol si diverte a far parlare (fuori campo) il ricco signore che l'ha ingaggiato per la giornata, seduto in capanna con un'amica e un altro ragazzo “equivoco”. Ogni tanto la mdp si sposta su di loro, più spesso lascia a commento dei dialoghi (incentrati sul sesso) l'immagine statuaria del giovane disteso, che si limita a spalmarsi di crema protettiva e a intagliare un legnetto. Il ricco “pagante” lancia ai suoi due amici una sfida: vince chi...Leggi tutto tra loro riuscirà a conquistare l'attenzione del soggetto di tanti discorsi. A questo punto la telecamera si sposta e inquadra l'angusto interno di una toilette, dove il giovane si rasa, si lava, si spalma e parla con il ragazzo “equivoco”, che gli insegna come diventare una “marchetta di successo”. Per almeno mezz'ora la mdp non si muove, eppure il film esiste e funziona. E’ un modo nuovo e personalissimo di intendere il cinema, che riesce a essere interessante (pur nella sua estrema e ricercata futilità) anche rinunciando quasi completamente al montaggio e contravvenendo alle regole classiche di ogni film. Non ci sono stacchi, eppure gli attori non sembrano sbagliare mai: interpretano se stessi con grande naturalezza e il risultato (sempre che si accetti di affrontare l'argomento) va apprezzato per la sua sincerità e originalità. La colonna sonora è completamente assente, così come il finale.
Tentativo di seduzione di un ragazzo da parte di due gay e un'amica, prima in spiaggia e poi nel bagno di casa. Esplosiva (nel '65) la combinazione del tema della prostituzione maschile con la tecnica da cinema-verità e la fissità fintamente oggettiva della cinepresa. Warhol racconta in modo apparentemente distratto le relazioni basate sul denaro o sul capriccio, intese come estensione estrema dei rapporti sociali in generale. Intrigante la schermaglia dialogica fra i vari personaggi con le loro vacue strategie dialettiche di "attacco".
L'oggetto del desiderio di lui e della sua vicina è lì sulla spiaggia a sollazzarsi al sole. Warhol relizza un "filmato" incentrato su dialoghi estremizzati, estenuanti, ma con un contenuto credibile. Le immagini sono limitate a poche inquadrature, l'opera incompiuta e priva di ogni sperimentazione, ma riesce in alcuni punti a far trasudare un certo quid, un certo sex-appeal. Estivo e suadente.
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"La claustrofobia della lunga sequenza all'interno della stanza da bagno esaspera la morbosita' erotica che si instaura tra i due ragazzi ed al tempo stesso rappresenta un documentario di civetteria al maschile rimasta ineguagliata nella storia del cinema…"
Mario Zonta/Andy Warhol Foundation.